La sfida dei tassi tra FED e BCE
Axel Botte - Head of Market Strategy di Ostrum AM (affiliata di Natixis IM) - prevede che il divario di crescita tra Stati Uniti ed Europa dovrebbe persistere anche nel 2024, con l'economia della prima che sarà soggetta ad una dose di incertezza politica legata alle presidenziali del prossimo autunno, ma una crescita di circa il 2% che non sarà messa in pericolo data la buona salute finanziaria di famiglie e imprese. In aggiunta, secondo lo strategist, la disinflazione e il recente allentamento delle condizioni finanziarie, riducono il rischio di recessione.
Per quanto riguarda l'Eurozona, Axel Botte sottolinea come l'economia stia uscendo da una fase di stgnazione, senza alcun impatto negativo sull'occupazione. Secondo lo strategist, la ripresa dei consumi delle famiglie genererà una modesta ripresa intorno allo 0,5%.
"In questo contesto di disinflazione, la FED taglierà i tassi 4 volte nel 2024 e la BCE la seguirà con 3 riduzioni di 25 punti base" ipotizza Axel Botte, il quale vede difficile una convivenza tra tagli dei tassi e policy di quantitative tightening. In merito alla BCE, l'esperto sostiene che le pressioni su questa potrebbero essere tanto forti da indurla ad adottare la stessa linea della banca centrale statunitense. "In Giappone, invece, un abbandono dai tassi negativi rimane ipotetico", ha concluso Axel Botte.
