I Pir stanno monopolizzando l’attenzione degli investitori in queste prime settimane del 2017. L’offerta è ancora limitata, ma nel corso delle prossime settimane, arriveranno sul mercato moltissime proposte, caratterizzate da diversi profili di rischio e da una composizione differente allo scopo di attirare un ampio bacino di clienti.
Vantaggi e rischi«Per i risparmiatori — commenta Giordano Lombardo, ceo di Pioneer Investments — i Pir possono rappresentare una quota parte del portafoglio per ampliare la diversificazione e di conseguenza migliorare il controllo del rischio». I progetti Ma non è questo il solo vantaggio promesso dai nuovi strumenti finanziari che possono essere fondi, gestioni patrimoniali, contratti di assicurazione, depositi amministrati. «Per i risparmiatori — spiega Marco Rosati, amministratore delegato di Zenit sgr — il vantaggio più rilevante è la detassazione degli utili. La normativa, infatti, prevede che le persone fisiche che mantengono i soldi in un Pir per almeno cinque anni, siano esonerate dal pagamento delle imposte su capital gain e rendimenti, il 12,5% sui titoli di Stato e il 26% sulle azioni e sulle altre obbligazioni». In caso di perdita valgono invece le regole generali dei fondi per il credito di imposta. E la «patrimonialina» (2 per mille sul valore del portafoglio a fine anno) si paga.
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VARIE OFFERTEPIR: L’OFFERTA DI ANIMA
La prima ad entrare nel mercato dei Pir è stata Anima che, lo scorso 9 gennaio, ha lanciato sul mercato con Anima Crescita Italia, un fondo bilanciato obbligazionario con un profilo di rischio 4 (su una scala compresa tra 1 e 7). L’investimento è così suddiviso: 65% in obbligazioni, 30% in azioni e il restante 5% in liquidità ed è sottoscrivibile anche con un piano di accumulo con rate mensili da 50 euro (l’investimento iniziale varia però da 500 a 2.000 euro in base alla classe). Per quanto riguarda le commissioni, è stato stabilito un importo simile a quello richiesto per il fondo Visconteo, che prevede una commissione annua pari a 1,35%, cui si aggiunge una commissione di gestione nel caso in cui il gestore riesca a battere il benchmark. Inoltre, il gestore può applicare, a sua discrezione e concordandola con il cliente, una commissione d'ingresso dallo 0 a il 4%. Il prodotto non è ancora acquistabile in banca, in attesa di definire gli accordi sulla sua distribuzione con i vari istituti di credito.
Oltre ad Anima Crescita Italia, la società di risparmio gestito propone anche Anima Iniziativa Italia, presente sul mercato dal 2015, ma utilizzabile anche per i Pir. Rispetto al precedente, possiede un profilo di rischio più alto (6 su 7) essendo un fondo azionario incentrato sulle small-mid cap italiane.
PIR: L’OFFERTA DI PIONEER
Entro la fine di gennaio, Pioneer sbarcherà sul mercato dei Pir con i fondi del comparto Pione...
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