Popolari, lo «Srep» ..«È possibile che per alcune banche ci siano richieste di maggiore capitalizzazione» al termine dello Srep, ha detto ieri Giuseppe Castagna, consigliere delegato della Bpm, confermando - come anticipato ieri dal Sole 24 Ore - i potenziali impatti che il processo di revisione e valutazione prudenziale delle banche (lo Srep appunto) può provocare sul capitale degli istituti bancari.
A margine di un convegno tenutosi ieri all’Università Bocconi di Milano a cui ha preso parte anche l’ad di Bper Alessandro Vandelli, Castagna ha evidenziato come il sistema bancario italiano rimanga in attesa delle richieste finali da parte degli ispettori di Francoforte: nell’ambito dello Srep, la Bce sta analizzando tutte le banche europee e le 15 italiane sotto il profilo del modello di business, la governance interna, il rischio di capitale e il rischio di liquidità. «Vediamo a cosa porteranno», ha aggiunto Castagna riferendosi agli approfondimenti in corso, sottolineando che in casa Bpm «non c’è grande attività, non siamo così attenzionati e non ci hanno dato scadenze».
Nel dettaglio, la road-map dello Srep, prevede che a partire da settembre la Bce inizi a comunicare in via confidenziale agli istituti i primi esiti del processo di monitoraggio che è in corso da mesi, con l’indicazione anche di eventuali richieste supplementari in termini patrimoniali. Da quel momento scatterà un dialogo tra le parti per eventuali revisioni del giudizio, mentre tra novembre e dicembre verranno prese le decisioni finali. Il rischio temuto da parte di molti istituti italiani è che, complice qualche carenza sul fronte del presidio dei controlli interni, arrivi una nuova stretta da parte della Bce sul capitale degli istituti.
La lettura secondo cui lo Srep rischia di impattare sui ratio è condivisa anche da Alessandro Vandelli, ad di Bper: secondo il manager l’attività di monitoraggio della Bce «potenzialmente qualche effetto sui ratio patrimoniali lo avrà». «Il primo vero esercizio di Srep - ha detto - lo stiamo vivendo in questo periodo» mentre il focus degli ispettori «sarà soprattutto sulla componente del rischio sul credito».
Vandelli è intervenuto anche sul tema del risiko bancario, in cui Bper potrebbe giocare un ruolo di primo piano. La banca modenese starebbe ragionando sulla scelta di un advisor per la gestione del dossier. «Non abbiamo ancora deciso niente; siamo ancora in fase interlocutoria se assumerlo fin da ora o prendere un po’ più di tempo». Vandelli ha confermato che in questo momento le banche si trovano in «una fase interlocutoria destinata ad esaurirsi poi rapidamente. Ci si pesa uno ad uno e si valutano le affinità e la piena identità di vedute sul futuro».E, Peraltro, «non è detto che tutto si esaurisca in una operazione», è la sottolineatura a proposito delle fusioni: a una prima preliminare «potrebbero seguire fasi successive di consolidamento». Bper, tuttavia, non è interessata «a salvataggi di banch...
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