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    Bankitalia, economia in recupero ma resta gap territoriale
    Occupazione cresce ma resta bassa tra donne
    Nella prima metà di quest'anno la ripresa è proseguita in tutte le aree del Paese, i vari shock che hanno colpito l'economia hanno avuto effetti simili fra le diverse macroaree, ma al tempo stesso non vi sono segnali di riduzione dei divari territoriali. E' quanto rileva la Banca d'Italia nel rapporto "L'economia delle regioni italiane. Dinamiche recenti e aspetti strutturali", avvertendo che l'inflazione è fortemente salita nel Paese, risentendo principalmente del rincaro dei beni energetici.

    L'eterogeneità territoriale negli andamenti dell'inflazione si è accentuata nel 2022, con una perdita di potere d'acquisto più marcata nel Nord Est e nelle Isole, prosegue lo studio. Intanto i rincari di energia e materie prime hanno determinato un significativo aumento dei costi di produzione delle imprese. E circa la metà delle aziende industriali del Nord vi ha fatto fronte aumentando i prezzi di vendita. Le imprese dei servizi, invece, hanno più spesso rinegoziato i contratti di fornitura, ridotto i livelli di attività e compresso i margini. Secondo Bankitalia il credito alle aziende del Centro Nord ha accelerato, principalmente per effetto del rafforzamento dei finanziamenti alle imprese medio-grandi. I finanziamenti alle aziende dei dieci comparti a più elevato consumo di energia si sono ampliati in tutte le aree del Paese rispetto a un anno prima. L'aumento è stato più intenso nel Nord Est e al Centro. I rincari, tuttavia, non si sono riflessi sulla capacità di rimborso dei prestiti di queste imprese. Guardando alle famiglie, nel primo semestre di quest'anno i rincari dei beni energetici hanno colpito soprattutto le fasce meno abbienti. Secondo l'istituzione di Via Nazionale la povertà energetica, significativamente più alta nel Sud e nelle Isole, "tenderebbe ad aggravarsi".
    Dal report emerge anche che nel 2021 e nella prima metà del 2022 l'occupazione è cresciuta in tutte le macroaree in Italia, grazie all'espansione del lavoro dipendente. Tuttavia nei mesi estivi le posizioni lavorative hanno segnato un rallentamento, soprattutto nel Mezzogiorno, anche in seguito alla forte frenata del comparto edile. Nel frattempo la partecipazione femminile al mercato del lavoro resta bassa, in particolare nel Mezzogiorno, dice Bankitalia. Il divario di genere si accentua tra i genitori di bambini in età prescolare, risentendo di una ripartizione disuguale degli oneri di cura della famiglia. Invece nelle province dove la disponibilità di servizi di assistenza alla prima infanzia è maggiore si osserva anche un più elevato tasso di attività delle madri di bambini piccoli.
    Quanto alla "pandemia" ha fortemente influenzato le preferenze abitative delle famiglie in Italia, che si che sono orientate verso alloggi più grandi, dotati di spazi esterni e situati in aree connotate da una più bassa densità abitativa. Secondo lo studio, i mutamenti più marcati, nelle regioni settentrionali, si sono associati alla maggiore possibilità di utilizzare forme di lavoro agile. Intanto, nonostante i rialzi nei tassi di interesse l'espansione dei mutui abitativi è rimasta ovunque solida. Mentre in tutte le aree del Paese nei primi sei mesi del 2022 è proseguito il rallentamento dei depositi delle famiglie. Il ricorso al credito al consumo è aumentato. Per i mesi a venire la rimodulazione o il venir meno di alcune misure che hanno sostenuto il settore nei mesi passati, potrebbe essere in parte bilanciato dal forte impulso del Pnrr alle costruzioni su alcuni segmenti, come gli asili nido o le scuole, coinvolgendo le stese aziende che finora avevano beneficiato di altri provvedimenti.
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    Technogym, +17,4% i ricavi nei primi nove mesi del 2022
    Technogym – società quotata al MidCap e attiva nel settore degli smart equipment, service e digital per il fitness, lo sport e health e attiva nel più ampio settore del wellness - ha fornito alcune indicazioni finanziarie relative ai primi nove mesi del 2022.
    L'azienda ha terminao il periodo in esame con ricavi per 498,74 milioni di euro, in aumento del 17,4% rispetto ai 424,83 milioni ottenuti nei primi tre trimestri dello scorso anno; a parità di tassi di cambio il fatturato sarebbe salito del 14,2%.
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    Moncler, le stime degli analisti per il 2022
    Moncler ha riportato le stime degli analisti relative alle previsioni sui dati finanziari dell'esercizio 2022 e aggiornate al 27 ottobre 2022.
    Secondo il consensus elaborato dalle banche d'affari che seguono il titolo i ricavi dovrebbero registrare un aumento del 24,4% a 2,55 miliardi di euro (2,53 miliardi la precedente indicazione).
    Il risultato operativo reported è stimato a 760 milioni di euro, con una marginalità del 29,9%, mentre l'utile netto è indicato a 578 milioni di euro (572 milioni la precedente indicazione).
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    Franchetti, esercizio integrale dell'opzione greenshoe
    Franchetti - società quotata all'Euronext Growth Milan e attiva nel campo della gestione, diagnostica e manutenzione predittiva delle grandi infrastrutture, dei ponti e viadotti in particolare - ha comunicato che è stata esercitata integralmente l'opzione greenshoe, in aumento di capitale, per complessive 100mila azioni ordinarie.
    L’opzione greenshoe rientrava tra gli accordi sottoscritti tra la società e Integrae Sim nell’ambito dell’operazione di IPO. Il prezzo di riferimento delle azioni oggetto dell’opzione greenshoe è pari a 3 euro, corrispondente al prezzo stabilito nell’ambito del collocamento delle azioni ordinarie di Franchetti, per un controvalore complessivo di 300mila euro.
    A seguito dell'esercizio dell'opzione greenshoe sono state collocate 833mila azioni Franchetti di nuova emissione al prezzo di 3 euro ciascuna, per un ammontare di 2,5 milioni di euro. Il flottante calcolato sulle azioni ordinarie (escluse quindi le azioni a voto plurimo) è pari al 21,73%. Il capitale di Franchetti è rappresentato da 6.833.000 azioni.
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    Cementir Holding, i conti dei primi nove mesi 2022
    Cementir Holding ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022.
    La società quotata al segmento STAR ha chiuso il periodo in esame con ricavi per 1,26 miliardi di euro, in crescita del 24,7% rispetto agli 1,01 miliardi di euro ottenuti nei primi nove mesi dell'esercizio precedente. Il management ha evidenziato che l’incremento dei ricavi è prevalentemente dovuto all’aumento prezzi che ha compensato l’incremento dei costi di combustibili, elettricità, materie prime, trasporti e servizi. A parità di tassi di cambio i ricavi sarebbero aumenti del 33,2%.
    Il margine operativo lordo è salito a 238,29 milioni di euro, in crescita del 10,8% dai 215,09 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso, mentre il risultato ante imposte è stato pari a 160,5 milioni di euro, in crescita del 32,5% rispetto ai 121,15 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021.

    L'indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2022 era sceso 29,9 milioni di euro, rispetto ai 40,4 milioni al 31 dicembre 2021. Nel corso dei primi nove mesi del 2022 Cementir Holding ha effettuato investimenti per circa 68,2 milioni di euro.
    Alla luce dell'andamento dei risultati dei primi nove mesi 2022, la società ha confermato la guidance precedentemente annunciata.
    Cementir Holding prevede di raggiungere ricavi per oltre 1,5 miliardi di euro, con un margine operativo lordo compreso tra i 305 e i 315 milioni di euro. La disponibilità di cassa netta è prevista intorno ai 60 milioni di euro a fine anno, includendo investimenti industriali di circa 95 milioni di euro.
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    IGD SIIQ, i conti dei primi nove mesi 2022
    IGD SIIQ - società quotata al segmento STAR e attiva nel settore immobiliare retail - ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022.
    I ricavi da attività locativa sono stati pari a 102,08 milioni di euro, in calo del 6,5% rispetto ai 109,13 milioni ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno. In contrazione anche il margine operativo lordo (-4,4%), che è sceso a 75,8 milioni di euro, dai 79,2 milioni di euro dei primi tre trimestri dell'esercizio precedente; tuttavia, la marginalità è salita al 70,2%. IGD SIIQ ha terminato i primi nove mesi del 2022 con un utile netto di 38,67 milioni di euro, rispetto al valore positivo di 35,17 milioni di euro contabilizzati nello stesso periodo del 2021. L’utile netto ricorrente (FFO) è stato pari a 50,4 milioni di euro, in aumento del 4,1% rispetto al dato dei primi nove mesi del 2021 (+19,9% la variazione rispetto al dato restated).
    Al 30 settembre 2022 l'indebitamento netto ammontava a 988,68 miliardi di euro, rispetto ai 987,03 milioni di inizio anno.
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    Ascopiave, i conti dei primi nove mesi del 2022
    Ascopiave - mutiutility quotata al segmento STAR - ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con ricavi per 120,01 milioni di euro, in aumento del 20,4% rispetto ai 99,69 milioni ottenuti nei primi tre trimestri dell'esercizio precedente. Il management ha precisato che l’ampliamento del perimetro alle nuove società acquisite ha comportato l’iscrizione di ricavi per 15,9 milioni di euro, di cui 8,2 milioni relativi ai settori idroelettrico ed eolico e 7,6 milioni relativi al settore della distribuzione gas.
    Il margine operativo lordo si è attestato a 53,6 milioni di euro, in aumento rispetto ai 49,5 milioni dello stesso periodo nel 2021 (+8,3%).
    L'utile netto è stato pari a 25,48 milioni di euro, in calo dai 29,7 milioni contabilizzati nello stesso periodo dell'esercizio 2021, in seguito ai maggiori ammortamenti registrati nel periodo (6,8 milioni), dovuti prevalentemente all’ampliamento del perimetro di consolidamento alle nuove società acquisite.
    A fine settembre 2022 l'indebitamento netto era salito a 519,4 milioni di euro, dai 347,5 milioni di inizio anno, in seguito prevalentemente all’acquisto delle partecipazioni nelle nuove società acquisite ha comportato investimenti per 110,1 milioni di euro (equity value), oltre ad un aumento della posizione finanziaria netta consolidata di 39,1 milioni. Nel corso dei primi nove mesi del 2022 Ascopiave ha realizzato investimenti in immobilizzazioni immateriali e materiali per 41,4 milioni di Euro, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente di 7,7 milioni di Euro.
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    Ariston Holding, i conti dei primi nove mesi del 2022
    Ariston Holding ha fornito i dati finanziari relativi ai primi nove mesi del 2022.
    Nel dettaglio, la società - quotata al MidCap - ha terminato il periodo in esame con ricavi netti per 1,73 miliardi di euro, in aumento del 22,2% rispetto agli 1,41 milioni ottenuti nei primi nove mesi dell’esercizio precedente, risultato supportato dalla performance della divisione Comfort Termico. In aumento anche l’EBITDA adjusted (+5,7%) che è passato da 190,6 milioni a 201,5 milioni di euro; tuttavia, la marginalità si è ridotta dal 13,5% all'11,7%. Ariston Holding ha terminato i primi tre trimestri dell'anno con un utile ante imposte di 122 milioni di euro, rispetto ai 114,7 milioni contabilizzati nei primi nove mesi dell’anno precedente.
    A fine settembre 2022 la posizione finanziaria netta di Ariston Holding era diventata negativa per 37,6 milioni di euro, rispetto al valore positivo di 149 milioni di inizio anno, sostanzialmente per via dell’incremento di circolante, degli esborsi per acquisizioni, del pagamento dividendi, e dell’acquisto di azioni proprie al servizio dei futuri piani di incentivazione a lungo termine. Nei primi nove mesi del 2022 il flusso di cassa operativo è stato negativo per 62,3 milioni di euro.

    In relazione all'evento alluvionale del 15 settembre 2022 che ha interessato le Marche, e di conseguenza gli stabilimenti di Genga e Cerreto d'Esi (Ancona), il management ha segnalato che i costi per gli interventi di riparazione avranno un impatto sul risultato operativo. Inolte, la mancata produzione avrà un effetto sul fatturato, sul reddito operativo e sulla generazione di cassa del quarto trimestre, per via dei mancati incassi a fronte di costi sostanzialmente invariati.
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    Ocse, l'inflazione accelera ancora a settembre
    Si rafforza l'inflazione nei paesi Ocse: a settembre il tasso di crescita annuo dei prezzi al consumo ha raggiunto il 10,5% a fronte del 10,3% segnato ad agosto. Lo rileva l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, precisando che livelli di inflazione a due cifre sono stati registrati a settembre in ben 19 dei 38 Paesi dell'Ocse, con i livelli più alti osservati in Estonia, Ungheria, Lituania e Turchia, tutti oltre il 20%.
    Anche escludendo energia e generi alimentari, l'inflazione di base galoppa, segnando il 7,6% contro il 7,2% di agosto.
    Nella zona euro, l'inflazione è salita a settembre al 9,9%, contro il 9,1% di agosto.
    Sempre a settembre, l'inflazione nei Paesi del G7 è aumentata al 7,7%, dopo il 7,5% di agosto.
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    Prysmian si aggiudica commessa da gestore francese RTE
    Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni, si è aggiudicato una commessa assegnata dal gestore dei sistemi di trasmissione francese Réseau de Transport d'Électricité (RTE) per la fornitura di servizi di ispezione, manutenzione e riparazione per i collegamenti in cavo export sottomarino che collegano i tre parchi eolici offshore situati vicino alla costa francese della Normandia all’entroterra utilizzando cavi Prysmian. I progetti St. Nazaire, Fécamp e Calvados sono tra i maggiori parchi eolici commerciali mai costruiti in Francia: il loro funzionamento senza interruzioni è essenziale per raggiungere gli obiettivi di transizione energetica del paese.
    I servizi di manutenzione forniti da Prysmian ridurranno la durata di eventuali discontinuità di fornitura dovute a interruzioni energetiche dei parchi eolici, assicurando quindi un flusso continuo di energia rinnovabile alle famiglie e alle aziende francesi. L’accordo ha una durata di 15 anni e entrerà in vigore immediatamente per il collegamento di St. Nazaire, già completato. Sarà in seguito esteso agli altri due collegamenti non appena entreranno in funzione.
    Il contratto di ispezione, manutenzione e riparazione si riferisce ai tre cavi sottomarini tripolari ad alta tensione in corrente alternata (HVAC – High Voltage Alternating Current) da 220 kV con isolamento in XLPE e armatura singola dei parchi eolici di Fécamp (2x18 km offshore), Calvados (2x16 km offshore) e St. Nazaire (2x34 km offshore).
    "Questa commessa a lungo termine consoliderà il rapporto di Prysmian con RTE, confermando il suo impegno a supportare i clienti chiave lungo l’intero ciclo di vita dei cavi" - ha dichiarato Detlev Waimann, Chief Commercial Officer di Prysmian Power Link di Prysmian Group -. "Siamo orgogliosi di contribuire allo sviluppo di un’infrastruttura così strategica".
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    Istat, a settembre tasso disoccupazione giovanile sale al 23,7%
    A settembre 2022, dopo due mesi di calo, l’occupazione torna a crescere, registrando 46 mila occupati in più del mese precedente.
    L’aumento - spiega l'Istat - si osserva anche rispetto a settembre 2021, +300mila occupati, e si concentra tra i dipendenti permanenti che in un anno crescono di oltre 200mila unità. Rispetto ad agosto 2022, il tasso di occupazione sale al 60,2% (+0,2 punti), quello di disoccupazione rimane al 7,9%, mentre il tasso di inattività scende al 34,6% (-0,2 punti).
    A settembre 2022, rispetto al mese precedente, crescono gli occupati e i disoccupati, mentre diminuiscono gli inattivi.
    L’occupazione (+0,2%, pari a +46mila) aumenta per uomini e donne, per i dipendenti permanenti e per le classi d’età centrali (25-49 anni), mentre diminuisce per le restanti classi di età, per i dipendenti a termine e gli autonomi. Il tasso di occupazione sale al 60,2% (+0,2 punti).
    Il numero di persone in cerca di lavoro cresce (+0,4%, pari a +8mila unità rispetto ad agosto) tra i maschi, tra chi ha meno di 24 anni e tra i 35-49enni. Il tasso di disoccupazione totale rimane al 7,9%, quello giovanile sale al 23,7% (+1,6 punti).
    La diminuzione del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,7%, pari a -86mila unità) coinvolge uomini, donne e chi ha meno di 50 anni. Il tasso di inattività cala al 34,6% (-0,2 punti).
    Confrontando il terzo trimestre con quello precedente, si registra una diminuzione del numero di occupati di 22mila unità, pari allo 0,1%.
    Il calo dell’occupazione registrato nel confronto trimestrale si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-2,4%, pari a -48mila unità) e alla crescita degli inattivi (+0,3%, pari a +40mila unità).
    Il numero di occupati a settembre 2022 supera quello di settembre 2021 dell’1,4% (+316mila unità). L’aumento coinvolge entrambi i sessi e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa; il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,3 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+1,0 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.
    Rispetto a settembre 2021, diminuisce il numero di persone in cerca di lavoro (-11,8%, pari a -266mila unità) e il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,6%, pari a -344mila.

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    Antares Vision, Capital Research and Management Company detiene il 5%
    Dalle comunicazioni diffuse dalla Consob il 2 novembre 2022 si apprende che dal 31 ottobre Capital Research and Management Company figura tra i maggiori azionisti di Antares Vision con una partecipazione del 5%.
    La quota nella società - quotata al segmento STAR e attiva nella protezione di prodotti, persone e brand attraverso sistemi d’ispezione per il controllo qualità, soluzioni di tracciatura per l’anticontraffazione e la trasparenza della filiera - è detenuta in gestione discrezionale del risparmio.
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    Tim, Labriola a Palazzo Chigi: il titolo sale sulle voci di Opa (La Repubblica)
    Dopo il minimo toccato il 13 ottobre (0,16 euro), il titolo di Telecom Italia TIM sta risalendo progressivamente, e dal quel momento è cresciuto quasi del 30%. Secondo Giovanni Pons per La Repubblica, il rimbalzo del titolo dell'ex monopolista sarebbe attribuibile alle "voci di una nuova operazione sul capitale che hanno cominciato a diffondersi con l’insediamento del governo Meloni".
    Nel corso dell'estate si era parlato di un "piano Minerva": Cdp avrebbe dovuto prendere in mano la partita e lanciare un’Opa su Tim, per toglierla dal mercato e procedere a fondere la rete con Open Fiber. Il rimanente sarebbe stato venduto sul mercato. L'obiettivo è simile a quello di Cdp e Vivendi, ma senza passare dalla vendita della rete. Cdp, tuttavia, non sembra entusiasta di accollarsi i debiti per l'acquisizione di TIM, rischiando di finire sotto i riflettori di Eurostat che potrebbe far ricadere questa operazione nell'ambito del debito pubblico.
    Nel frattempo, Pietro Labriola sta vagliando tutte le ipotesi possibili: ieri si sarebbe recato a Palazzo Chigi per incontrare lo staff di Meloni. L'idea che si sta diffondendo è quella di promuovere un’Opa tutti insieme, "cioé Cdp, Vivendi, il fondo Kkr che l’aveva già annunciata quasi un anno fa ma senza successo, il fondo Macquarie già presente in Open Fiber". A questo punto lo "spezzatino" avverrebbe al di fuori del mercato.
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    BFF Bank, Standard Ethics assegna il rating "E"
    Standard Ethics ha emesso il corporate rating “E” a BFF Bank. L'istituto bancario quotato al MidCap è una potenziale componente dello SE Mid Italian Index.
    Gli esperti hanno segnalato che BFF Bank opera nel perimetro di un ramo molto specializzato del settore bancario e ha adottato alcune policy ed una reportistica ESG che sono orientate ad un approccio sistemico alla sostenibilità.
    Secondo Standard Ethics, permangono margini di miglioramento sia negli strumenti di governance della sostenibilità (i quali possono essere rafforzati con maggiori riferimenti alle indicazioni internazionali di ONU, OCSE e Unione Europea) e sia nella comunicazione degli obiettivi ESG che la banca persegue.
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    Stellantis, +6,5% le immatricolazioni a ottobre 2022
    Il Ministero dei Trasporti ha comunicato che nel mese di ottobre 2022 in Italia sono state immatricolate 115.827 vetture, in aumento del 14,6% rispetto ai 101.103 veicoli dello stesso periodo dello scorso anno. Al contrario, nei primi dieci mesi del 2022 le immatricolazioni in Italia si sono ridotte del 13,8% a circa 1,09 milioni di vetture.
    In aumento anche le vendite di Stellantis. Secondo quanto riportato dalle principali agenzie stampa a ottobre 2022 le immatricolazioni del gruppo sono state pari a circa 38mila unità, in crescita del 6,5% rispetto alle oltre 35.600 vetture vendute a ottobre 2021. Di conseguenza, la quota di mercato di Stellantis si è attestata al 32,9%.
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    Esprinet acquisisce Bludis
    Esprinet - società quotata al segmento STAR e attiva nella consulenza, nella vendita e noleggio di prodotti tecnologici e nella sicurezza informatica - ha comunicato di aver stipulato un accordo vincolante per l’acquisto del 100% del capitale di Bludis, azienda nel quale la società SPIN ha conferito il ramo di attività attivo nella distribuzione di soluzioni software negli ambiti Communication, Cybersecurity, IT Management. L'operazione sarà finalizzata il 3 novembre 2022.
    L’acquisizione è stimata in un controvalore di 8,7 milioni di euro corrisposto per cassa per 7 milioni e basato su una situazione patrimoniale provvisoria con una posizione finanziaria netta neutra. Il prezzo definitivo verrà determinato sulla base di meccanismi di aggiustamento legati al calcolo del patrimonio netto effettivo alla data dell’operazione ed alla posizione creditoria. Il conguaglio verrà corrisposto entro 180 giorni dalla data dell’operazione.
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    ANIMA holding conclude il programma di 'acquisto di azioni proprie
    ANIMA Holding ha reso noto che il 31 ottobre 2022 si è concluso il programma di acquisto di azioni proprie avviato il 15 luglio 2022 sulla base della delibera assembleare del 31 marzo 2022.
    Nel periodo compreso tra il 15 luglio 2022 e il 31 ottobre 2022, il Gruppo ha acquistato complessivamente 8.994.588 azioni proprie pari al 2,60% del capitale sociale per un controvalore di 29.128.149,68 euro, ad un prezzo medio di 3,238 euro.
    Il 31 ottobre 2022, ANIMA Holding ha acquistato 270.411 azioni proprie al prezzo medio di 3,13 euro e per un controvalore pari a 848.183,58 euro.
    All'1 novembre, pertanto, ANIMA Holding detiene 15.549.013 azioni proprie pari al 4,49%del capitale sociale.
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    Ecco cosa ha spaventato le Borse Usa durante la conferenza della Fed
    Dopo l’entusiasmo iniziale per il comunicato stampa della Fed, arriva la doccia fredda. Così il mercato ha letto le parole di Jerome Powell
    Era l’appuntamento più atteso. Teneva i mercati sulle spine da giorni. E, alla fine, la riunione della Federal Reserve del 2 novembre ha creato più confusione che altro: la Banca centrale americana ha alzato i tassi di 75 punti base per la quarta volta di fila, come atteso da tutti, ma ha dato segnali contrastanti sulle future mosse. Il comunicato stampa sembrava segnalare rialzi dei tassi più cauti in futuro (come sperato dai mercati), mentre in conferenza stampa il presidente Jerome Powell ha lanciato messaggi nella direzione opposta.
    La reazione di Wall Street è stata coerente con lo spaesamento generale: la Borsa Usa era negativa prima del comunicato stampa delle 19, poi è volata verso l’alto nell’immediato, poi ha volteggiato e infine - durante la conferenza stampa - è caduta in basso. E alla fine ha chiuso in pesante ribasso: a Wall Street l’indice S&P 500 ha perso il 2,52%, mentre il Nasdaq ha bruciato il 3,36%. Sono poi saliti i rendimenti dei titoli di Stato e il dollaro ha schiacciato l’euro a 0,9828. Questo al termine di una seduta debole per le Borse europee (Francoforte -0,61% e Parigi -0,81%) tranne che per Milano (+0,03%).
    La speranza dei mercati
    Per capire la reazione delle Borse Usa bisogna fare una premessa. È da settimane che i mercati finanziari si pongono una e una sola domanda: la Fed, la Bce e le altre banche centrali hanno finito con i super-rialzi dei tassi a colpi di 75 punti base? D’ora in avanti si muoveranno più caute pur continuando nella stretta? Il mese di ottobre ha registrato un forte recupero dei listini proprio nella speranza di un rallentamento della stretta monetaria.
    Speranza alimentata dalla Bank of Canada (che ha alzato i tassi di 50 punti base invece di 75 come atteso), dal comunicato stampa della Bce e da qualche dichiarazione di membri della Fed. Poi sono arrivati alcuni indicatori economici in contrasto con questa aspettativa (come i dati sull’inflazione in Europa o quelli sul mercato del lavoro Usa) e l’entusiasmo si è ridimensionato.
    Occhi sulla Fed
    Per questo tutti gli occhi erano sulla Federal Reserve. Non sul rialzo dei tassi attuale (tutti si aspettavano 75 punti base), ma sulle prospettive future della politica monetaria. Peccato, però, che la Banca centrale Usa abbia solo creato confusione. Nel comunicato stampa delle 19 ha alimentato le speranze, ma nella conferenza stampa le ha soffocate.
    Tanto che il mercato ha alzato le aspettative sul tasso finale di questa stagione di stretta monetaria: se prima prevedeva che la Fed sarebbe arrivata al 5% nel 2023 (dall’attuale 3,75-4%), ora ha alzato l’asticella al 5,10%. «Il presidente Powell è sembrato voler reprimere ogni entusiasmo scaturito nel mercato dal comunicato stampa della Fed», osserva Giuseppe Sersale, gestore di Anthilia. «Ciò che la Fed deciderà a dicembre e il livello finale dei tassi Usa dipenderanno dall’evoluzione dei dati sull’inflazione», osserva Andrew Norelli, Portfolio manager di JP Morgan Am. Dunque nessuna certezza.
    I dubbi dei mercati
    Da qui al prossimo meeting della Fed (che si terrà il 14 dicembre) arriveranno infatti due nuovi aggiornamenti dell’inflazione (il 10 novembre e il 13 dicembre) e nuovi indicatori sul mercato del lavoro. Questi influiranno (ma non si sa come) sulle prossime decisioni della Fed. «Ci sono molti indicatori che segnalano un possibile rallentamento dell’inflazione core - continua Norelli -. È lecito dunque aspettarsi un ridimensionamento della corsa dei prezzi. Ma non è detto che avvenga davvero. La componente affitti, che pesa per il 30% nel paniere dell’inflazione Usa, per come è calcolata potrebbe anche tenere alti i prezzi al consumo. L’incertezza è elevata».
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    In rosso la Borsa americana dopo la Fed
    Sessione negativa per la borsa di Wall Street, dopo un breve passaggio degli indici in territorio positivo, in scia alla Federal Reserve che, come da attese, ha annunciato la quarta stretta consecutiva di 75 punti base, portando i tassi di interesse dall’attuale range compreso tra il 3% e il 3,25% al nuovo range compreso tra il 3,75% e il 4%.
    Nel comunicato che accompagna la decisione del Fomc, sono emerse indicazioni su un possibile rallentamento della velocità dei rialzi dei tassi, confermato anche dalle parole del governatore, Jerome Powell. "Abbiamo bisogno di vedere l'inflazione calare in modo significativo" - ha affermato il presidente della Fed - sottolineando che un rallentamento della velocità dei rialzi si sta avvicinando, "potrebbe essere alla prossima riunione o a quella dopo". A un certo punto - ha continuato Powell - "sarà appropriato rallentare la velocità degli aumenti, ma ancora abbiamo della strada da fare".
    Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones lascia sul parterre l'1,55%; sulla stessa linea, si abbattono le vendite sull'S&P-500, che chiude la giornata a 3.759,69 punti, in forte calo del 2,50%. Giù anche il Nasdaq 100 (-3,39%) e l'S&P 100 (-1,23%).

    Risultato negativo a Wall Street per tutti i settori dell'S&P 500.
    Al top tra i giganti di Wall Street, Boeing (+2,80%) e Verizon Communication (+0,98%).
    Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Salesforce, che ha terminato le contrattazioni a -6,13%.
    In apnea Walt Disney, che arretra del 3,94%.
    Nike scende del 3,70%.
    Calo deciso per Apple, che segna un -3,73%.
    Sul podio dei titoli del Nasdaq, Match Group, (+4,19%), JD.com (+3,64%), Seagen, (+1,90%) e Electronic Arts (+1,89%).
    I più forti ribassi, invece, si sono verificati su AirBnb, che ha archiviato la seduta a -13,43%.
    Tonfo di Atlassian, che mostra una caduta del 10,09%.
    Lettera su Docusign,, che registra un importante calo del 9,88%.
    Scende Zscaler, con un ribasso dell'8,18%.
    Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati nordamericani:

    Giovedì 03/11/2022
    12:30 USA: Challenger licenziamenti (preced. 29,99K unità)
    13:30 USA: Costo unitario lavoro, trimestrale (atteso 4,1%; preced. 10,2%)
    13:30 USA: Bilancia commerciale (atteso -72,1 Mld $; preced. -67,4 Mld $)
    13:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 220K unità; preced. 217K unità)
    13:30 USA: Produttività, trimestrale (atteso 0,5%; preced. -4,1%)
    14:45 USA: PMI composito (preced. 49,5 punti)
    14:45 USA: PMI servizi (atteso 46,6 punti; preced. 49,3 punti).

    Dow Jones
    32,147.76
    -1.55%
    -505.44
    S&P 500
    3,759.69
    -2.50%
    -96.41
    Nasdaq
    10,524.80
    -3.36%
    -366.05
    Russell
    1,789.14
    -3.36%
    -62.25
    VIX
    25.86
    +0.19%
    +0.050

    Ocugen Inc
    $1.59
    6.47%
    -0.11 Today
    After Hours:$1.59
    (0.00%)0.00
    Closed: Nov 2, 7:30:58 PM UTC-4 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Novavax Inc
    $20.50
    6.82%
    -1.50 Today
    After Hours:$20.75
    (1.22%)+0.25
    Closed: Nov 2, 7:51:30 PM UTC-4 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Vaxart Inc
    $1.54
    4.94%
    -0.080 Today
    After Hours:$1.57
    (1.95%)+0.030
    Closed: Nov 2, 7:39:46 PM UTC-4 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Edited by dalessandrofree ¥ - 3/11/2022, 17:47
     
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    OVS, informativa sullo share buy-back
    OVS ha comunicato di aver acquistato, tra il 27 ottobre e il 2 novembre 2022, complessivamente 296.500 azioni ordinarie (pari allo 0,102% del capitale sociale) al prezzo unitario medio di 1,9344 euro, per un controvalore pari a 573.549,79 euro.
    Tali operazioni sono state realizzate nell’ambito dell’autorizzazione all'acquisto di azioni proprie deliberata dall'Assemblea degli Azionisti del 31 maggio 2022, in prosecuzione dell’attuazione del programma di acquisto di azioni proprie già avviato in data 2 febbraio 2022.
    A seguito delle operazioni finora effettuate, il leader dell'abbigliamento in Italia ha in portafoglio un totale di 12.296.489 azioni proprie pari al 4,2267% del capitale sociale.
    A Piazza Affari, intanto, OVS estende i guadagni rispetto alla seduta precedente, attestandosi a 1,938 euro.
    --
    IntesaSanpaolo, i conti dei primi nove mesi del 2022. C'è l'acconto sul dividendo
    IntesaSanpaolo ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, che, a detta del management, confermano la capacità dell’istituto di generare una solida redditività e di creare valore per tutti gli stakeholder anche in contesti complessi, come gli attuali.
    IntesaSanpaolo ha fornito anche un aggiornamento sulle stime finanziarie per il 2022 e ha deliberato un acconto sul dividendo 2022 (relativo all’esercizio 2022) di 0,0738 euro per azione.
    Nel dettaglio, IntesaSanpaolo ha terminato i primi tre trimestri del 2022 con un utile netto contabile di 3,28 miliardi di euro, in calo del 18% rispetto ai 4,01 miliardi contabilizzati nei primi nove mesi dello scorso anno. I vertici di IntesaSanpaolo hanno segnalato che l’utile netto dei primi nove mesi del 2022 è pari a 4,37 miliardi di euro, escludendo 1,3 miliardi di euro di rettifiche di valore per Russia e Ucraina.
    Il risultato della gestione operativa è salito del 2%, passando da 7,83 miliardi a 7,99 miliardi di euro. Il cost/income ratio nei primi nove mesi del 2022 è stato pari al 49,4%.

    I proventi operativi netti sono stati pari a 15,8 miliardi di euro, in aumento dello 0,1%% rispetto ai 15,78 miliardi dei primi nove mesi del 2021, in seguito a maggiori interessi netti (+8,2% a 6,44 miliardi).
    Nel solo terzo trimestre IntesaSanpaolo ha registrato un utile netto di 930 milioni di euro, mentre i proventi operativi netti sono aumentati a 5,02 miliardi di euro.
    A fine settembre 2022 deducendo dal capitale 2,3 miliardi di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi del 2022 e 3,4 miliardi di euro di buyback, il Common Equity Tier 1 ratio calcolato applicando i criteri transitori in vigore per il 2022 è risultato pari al 12,6% e il Common Equity Tier 1 ratio a regime al 12,4%, senza considerare circa 110 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 40 nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025.
    Sempre a fine settembre 2022 i finanziamenti verso la clientela erano pari a 474 miliardi di euro, in aumento dell’1,7% rispetto al 31 dicembre 2021 e del 2,1% rispetto al 30 settembre 2021 (in crescita dell’1,5% rispetto al secondo trimestre 2022 e del 2,8% rispetto ai primi nove mesi del 2021 considerando i volumi medi di periodo).

    Alla stessa data il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) era sceso a 6,3 miliardi di euro, in diminuzione del 14,8% rispetto ai 7,08 miliardi del 31 dicembre 2021. In quest’ambito, i crediti in sofferenza erano scesi a 1,3 miliardi di euro da 2,13 miliardi del 31 dicembre 2021, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,3% (0,5% anche al 31 dicembre 2021) e un grado di copertura al 65,8% (70,4% a fine 2021).
    IntesaSanpaolo ha segnalato che al 30 settembre 2022 le operazioni di finanziamento con la BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari a circa 115 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III.
    Inoltre, il consiglio di amministrazione di IntesaSanpaolo ha deliberato un acconto sul dividendo 2022 (relativo all’esercizio 2022) di 0,0738 euro per azione per un ammontare complessivo di 1,4 miliardi di euro, non sussistendo controindicazioni derivanti dai risultati prevedibili per il quarto trimestre 2022 né raccomandazioni dei regolatori in merito ai requisiti patrimoniali. Rapportando l’importo unitario al prezzo di riferimento dell’azione alla chiusura del 3 novembre 2022 (1,9696 euro), risulta un rendimento (dividend yield) pari al 3,7%.
    Il dividendo sarà assegnato il 21 novembre 2022 e messo in pagamento il 23 novembre.
    IntesaSanpaolo ha fornito alcune indicazioni finanziarie relative al 2022.
    Il management stima utile netto di oltre 4 miliardi di euro a seguito della riduzione dell’esposizione verso la Russia e della forte performance operativa del terzo trimestre, nonostante il peggioramento nell’offerta di materie prime/energia.
    Inoltre, il management prevede una solida posizione patrimoniale, con un obiettivo di Common Equity Tier 1 ratio fully phased-in superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4.
    IntesaSanpaolo ha confermato l’obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025.
    IntesaSanpaolo ha fornito anche un aggiornamento sulla politica di remunerazione degli azionisti.
    IntesaSanpaolo ha fissato un payout ratio pari al 70% dell’utile netto consolidato in ciascun anno del Piano di Impresa (2,3 miliardi di euro già maturati a valere sull’Utile netto dei primi nove mesi 2022, di cui 1,4 miliardi in pagamento come acconto dividendi il 23 novembre 2022).
    Inoltre, l'istituto ha segnalato una distribuzione aggiuntiva agli azionisti di 1,7 miliardi di euro tramite il buyback avviato il 4 luglio e concluso l’11 ottobre 2022, oltre alla decisione in merito al buyback per il restante ammontare di 1,7 miliardi di euro autorizzato dalla BCE che verrà assunta entro l’approvazione dei risultati al 31 dicembre 2022.
    Infine, IntesaSanpaolo ha segnalato un'eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno a partire dal 2023.

    --
    Carige, terzo trimestre a breakeven. Pronta per fusione in BPER
    Banca Carige (che fa parte del gruppo BPER ) ha chiuso il terzo trimestre con un risultato netto sostanzialmente a break-even (-2,9 milioni di euro), pur includendo oneri sistemici per 21,3 milioni di euro (sui 31,8 milioni complessivamente contabilizzati nei 9 mesi); distribuendo linearmente tali oneri nel corso dell'anno ed escludendo gli elementi non ricorrenti, il terzo trimestre si è chiuso con un risultato economico in pareggio (-0,2 milioni di euro).
    Il terzo trimestre dell'esercizio è l'ultimo oggetto di disclosure volontaria prima dell'esecuzione dell'operazione societaria mediante la quale, a decorrere dal 28 novembre, Banca Carige e Banca del Monte di Lucca verranno fuse per incorporazione nella Capogruppo BPER Banca.
    L'andamento della gestione caratteristica evidenzia un MOL (Margine operativo lordo) positivo per 40,5 milioni, il miglior risultato operativo dal 2016 (pari a circa 6 volte il MOL del terzo trimestre del 2021 e a circa 2 volte il MOL dei precedenti trimestri del 2022), con proventi operativi progressivamente saliti a 129,8 milioni e oneri operativi ridotti a 89,3 milioni. Il cost/income della gestione caratteristica risulta migliorato, attestandosi ad un valore inferiore al 70%.
    I primi nove mesi dell'esercizio 2022 chiudono con un risultato netto negativo pari a 224 milioni (di cui 221 milioni relativi ai primi sei mesi), in larga parte riconducibile alla contabilizzazione di significativi elementi non ricorrenti (complessivamente pari a 212,9 milioni lordi; 192 milioni netti) principalmente determinati dalla revisione delle assunzioni valutative di talune poste contabili oltre che dagli effetti di alcune scelte strategiche nell'ambito delle attività inerenti il processo di integrazione con la Capogruppo BPER Banca.
    "Dal punto di vista industriale il dato più rilevante e che ci rende particolarmente orgogliosi è quello relativo al terzo trimestre, chiaramente il più positivo da diversi anni, in quanto vede Carige tornare in un'area di equilibrio gestionale a livello di componenti caratteristiche", ha commentato Matteo Bigarelli, Direttore Generale di Banca Carige.
    "E ciò grazie al forte impegno che le persone di Carige, tanto a livello di rete distributiva quanto di strutture interne, da mesi stanno esprimendo per consolidare il posizionamento commerciale della Banca ed al contempo assicurare il più efficace completamento del processo di integrazione in BPER Banca, previsto entro fine novembre", ha aggiunto.
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    Fiera Milano, informativa settimanale su azioni proprie
    Fiera Milano ha comunicato di aver acquistato, tra il 24 e il 28 ottobre 2022 complessivamente 16.500 azioni proprie ad un prezzo medio ponderato giornaliero di 3,05 euro per azione per un controvalore di 50.334 euro, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie comunicato il 13 ottobre 2022 avviato il 24 ottobre 2022, in seguito all’autorizzazione ottenuta da parte dell’Assemblea degli Azionisti il 22 aprile 2022 e alla deliberazione assunta dal Consiglio di Amministrazione in data 13 ottobre 2022.
    Al 3 novembre, la Società detiene 290.258 azioni proprie pari allo 0,40% del capitale sociale.
    Intanto, sul listino milanese, sostanzialmente stabile rispetto alla seduta precedente Fiera Milano, che si attesta a 3,06 euro.
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    Safilo, i conti di primi nove mesi del 2022
    Safilo - società quotata al MidCap e attiva nel design, nella produzione e nella distribuzione di occhiali da sole, montature da vista, prodotti e occhiali sportivi - ha pubblicato i dati finanziari relativi al terzo trimestre del 2022.
    Nel periodo in esame le vendite nette sono aumentate a 260,4 milioni di euro, in crescita del 14,9% rispetto ai 226,6 milioni dello stesso periodo nell'esercizio precedente; a cambi costati il fatturato sarebbe salito del 4,6%. Il margine operativo lordo adjusted è risultato positivo per 22,6 milioni, in crescita del 18,6%; la marginalità è salita all'8,7%.
    Nei primi nove mesi del 2022 il fatturato di Safilo è salito del 12,7%, passando da 737,4 milioni a 831,3 milioni di euro (+5,7% a cambi costanti). Il margine operativo lordo adjusted è risultato positivo per 85,3 milioni di euro, rispetto ai 68,8 milioni contabilizzati nei primi tre trimestri dello scorso anno; la marginalità è stata pari al 10,3%.
    A fine settembre 2022 l'indebitamento finanziario netto ammontava a 115,4 milioni di euro, in aumento rispetto ai 94 milioni di inizio anno.
    Safilo ha segnalato che l'andamento delle vendite nel terzo trimestre 2022 è in linea con l'obiettivo di crescita per l'intero esercizio.

    --
    Superbonus al 90%. Tornano le villette con quoziente famiglia (La Repubblica)
    Il superbonus al 90% (e non più 110%) sarà ripristinato anche sulle villette, legandolo però a certi parametri come il reddito e il quoziente familiare. Novità potrebbero arrivare anche per il reddito di cittadinanza, affidato ai Comuni e trasformato in uno strumento a sostegno della povertà.
    Secondo Valentina Conte, penna de La Repubblica, queste sono solo alcune delle novità che finiranno nella prima legge di Bilancio del governo Meloni. Una manovra da almeno 21 miliardi di euro, di cui 15 già destinati a calmierare le bollette degli italiani contro il caro energia. Si prevede però che lo stanziamento possa essere rivisto al rialzo.
    Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti porterà in Consiglio il quadro economico aggiornato della Nadef, da cui dovrebbe emergere un deficit per il 2023 al rialzo al 4,5% rispetto al 3,4% previsto da Draghi. E un Pil ancora allo 0,6%.
    Tra gli obiettivi del nuovo governo è previsto un intervento sulle pensioni, per evitare lo scalone Fornero. In previsione anche qualche simiulazione di flat tax al 15%, ma anche sulla flat tax incrementale e sulla tassa piatta sugli incrementi di reddito tra un anno e quelli precedenti per tutti i lavoratori. In aumento anche la soglia del contante.
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    Gas, tariffe in calo del 12,9%. Pronti 15 miliardi per le bollette (Corriere della Sera)
    Le bollette del gas scendono: le nuove tariffe Arera prevedono infatti un calo del 12,9% rispetto al terzo trimestre 2022 per i 7,3 milioni di utenti del mercato tutelato.
    Si tratterebbe della tariffa valida per chi è in regime di prezzo amministrato solo per il mese di ottobre, poiché, spiegano Fausta Chiesa e Fabio Savelli, il nuovo metodo di calcolo introdotto dall’Autorità Arera per il quarto trimestre di quest’anno prevede una tariffazione mensile basata su prezzi del gas sul mercato italiano Psv di ottobre. In altre parole, per la prima volta sull'andamento reale della materia prima, e non sulle stime derivate dall'andamento dei futures del Ttf in Olanda (in quel caso l'aumento sarebbe stato del 70%). Nonostante il calo, il costo del gas rimane ancora molto alto rispetto al passato. Arera prevede un'evoluzione in crescita del 20-25% rispetto ai prezzi attuali per il periodo di dicembre-gennaio.
    Nel frattempo, il governo appena insediato è al lavoro su un quarto pacchetto di aiuti con uno stanziamento fino a 15 miliardi di euro, frutto combinato del tesoretto del governo Draghi e dalle maggiori entrate dell'aumento del Pil nel terzo trimestre.
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    Anima, raccolta netta da inizio anno supera 1,1 miliardi
    La raccolta netta di risparmio gestito (escluse le deleghe assicurative di Ramo I) del Gruppo Anima nel mese di ottobre 2022 è stata positiva per 282 milioni di euro, per un totale da inizio anno positivo per oltre 1,1 miliardi di euro.
    A fine ottobre le masse gestite complessivamente dal Gruppo Anima si attestano a oltre 178 miliardi di euro.
    "Il dato di raccolta netta di ottobre più che bilancia il risultato del mese di settembre, che aveva risentito dell’andamento fortemente volatile e negativo dei mercati nel periodo. In un trimestre in corso che rimane improntato alla cautela, ancora una volta Anima sta dimostrando la propria capacità di resilienza in tutte le fasi di mercato" - ha commentato Alessandro Melzi d’Eril, Amministratore Delegato di Anima Holding -. "Se da un lato una parte della clientela tende a congelare le nuove decisioni di investimento, dall’altro non assistiamo come in passato a vendite massicce per i timori dovuti al quadro di complessiva incertezza a livello macroeconomico, dimostrando in questa difficile fase una grande maturità e consapevolezza delle reti distributive e dei clienti".
    --
    Tenaris, i conti dei primi nove mesi del 2022. C'è l'acconto sul dividendo
    Tenaris ha diffuso i risultati finanziari dei primi nove mesi e del 3° trimestre 2022.
    I numeri del periodo gennaio-settembre hanno evidenziato un forte miglioramento del fatturato e della redditività, beneficiando dell’aumento dei volumi di vendita e dei prezzi delle tubazioni.
    Il management di Tenaris ha fornito alcune indicazioni finanziarie per l’ultimo trimestre del 2022 e ha proposto la distribuzione di un acconto del dividendo 2023 (relativo all'esercizio 2022) di 0,17 dollari per azione.

    Tenaris, i numeri dei primi nove mesi del 2022
    Nel dettaglio, la società ha concluso i primi tre trimestri del 2022 con ricavi per 8,14 miliardi di dollari, in aumento dell’82% rispetto ai 4,46 miliardi realizzati nello stesso periodo dell’anno precedente. Il giro d’affari dell’azienda ha beneficiato dell’aumento dei volumi di vendita e dei prezzi delle tubazioni.
    La marginalità (Ebitda margin) è salita dal 19,6% al 29,2%.
    In deciso miglioramento anche il risultato operativo di Tenaris, che è passato da 434,19 milioni a 1,95 miliardi di dollari.
    Tenaris ha terminato i primi nove mesi del 2022 con un utile netto di 1,75 miliardi di dollari, risultato che si confronta con i 730,16 milioni contabilizzati nello stesso periodo dell’anno precedente.


    Tenaris, i numeri del 3° trimestre 2022
    Nel solo 3° trimestre i ricavi di Tenaris sono saliti del 70%, passando da 1,75 miliardi a 2,98 miliardi di dollari; su base sequenziale (rispetto al 2° trimestre del 2022) il fatturato è salito del 6%, grazie principalmente all’incremento dei prezzi, che ha compensato il calo delle forniture.
    In forte miglioramento anche l’utile netto, che è salito da 329,87 milioni a 606,07 milioni di dollari.


    Tenaris, i dati patrimoniali a fine settembre 2022
    A fine settembre 2022 la posizione finanziaria netta era positiva per 700 milioni di dollari, in linea con il livello di inizio anno.
    Nel periodo gennaio-settembre le attività operative di Tenaris hanno generato cassa per 643,28 milioni di dollari, mentre gli investimenti totali (capex) sono stati pari a 270,8 milioni.


    Tenaris, le indicazioni sul 2022

    Il management di Tenaris prevede un’ulteriore crescita delle vendite nell’ultimo trimestre del 2022, sulla spinta di un aumento delle forniture e di ulteriori aumenti dei prezzi.
    Parallelamente, l’Ebitda margin dovrebbe continuare a beneficiare di una maggiore leva operativa.
    Infine, il flusso di cassa dovrebbe continuare a migliorare.


    Tenaris, c’è l’acconto sul dividendo
    Sulla base dei risultati trimestrali, il management di Tenaris ha proposto la distribuzione di un acconto del dividendo 2023 (relativo all'esercizio 2022) di 0,17 dollari per azione, per un ammontare complessivo di 201 milioni di dollari.
    La cedola sarà staccata lunedì 21 novembre 2022 e messa in pagamento il 23 novembre.
    ---
    Enel: rivede utile 2022 a 5-5,3 mld con minor contributo Italia, debito a 62 mld
    Enel rivede la previsione dell'utile netto ordinario di Gruppo per il 2022 tra 5 e 5,3 miliardi di euro (da 5,6-5,8 mld della previsione del Piano), prevalentemente per un minore contributo dei business in Italia rispetto a quelli delle altre geografie di presenza del Gruppo, con una conseguente maggiore incidenza delle minoranze sull'utile netto ordinario di Gruppo, nonche' per una pressione fiscale attesa a fine 2022, in particolare in Spagna, maggiore rispetto alle previsioni. L'Indebitamento finanziario netto per il 2022 e' atteso a un massimo di circa 62 miliardi di euro. Si legge nel comunicato sui 9 mesi di Enel.
    --
    Banca Profilo, utile primi 9 mesi a 8,5 milioni di euro
    Banca Profilo ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con un utile netto pari a 8,5 milioni di euro (-16,8% a/a), in riduzione di 1,7 milioni di euro rispetto al risultato dello stesso periodo dello scorso esercizio, ma in crescita di 0,6 milioni di euro (+7,4% a/a) al netto degli utili non ricorrenti relativi alla cessione della controllata svizzera registrati nello stesso periodo del 2021.
    La raccolta totale clientela, inclusa la Raccolta Fiduciaria netta, si attesta a 5,4 miliardi di euro (-7,0% a/a), in funzione della riduzione di valore della raccolta indiretta a seguito del calo dei mercati e nonostante una raccolta netta positiva del Private banking per 113 milioni di euro.
    Il margine di interesse nei primi nove mesi del 2022 è pari a 26,3 milioni di euro (+120,3%). L'incremento è principalmente legato al maggior contributo derivante dai titoli di debito del banking e trading, in particolare sui titoli governativi legati all'inflazione, nonché alla crescita degli impieghi gestiti dall'Investment banking e garantiti dallo Stato.
    Le commissioni nette sono pari a 17 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato dei primi nove mesi del 2021 (-10,9%). Il risultato è dovuto principalmente alle minori commissioni legate ai collocamenti e alla riduzione delle masse in gestione e consulenza nel Private Banking.
    Il consiglio di amministrazione "ha preso atto che proseguono le attività della Capogruppo Arepo BP, con l’assistenza degli advisor Lazard e Wepartner, per la selezione di primari soggetti interessati ad acquisire una partecipazione nel capitale sociale di Banca Profilo in un'ottica di ulteriore sviluppo ed efficientamento della medesima", si legge nella nota sui conti.
    ---
    Leonardo, i conti dei primi nove mesi e le stime per il 2022
    Leonardo ha comunicato i risultati finanziari relativi ai primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con ricavi in crescita e redditività in miglioramento.
    Inoltre, il management della società aerospaziale ha rivisto alcune stime finanziarie per il 2022.
    Leonardo ha terminato i primi tre trimestri dell’anno con ricavi per 9,92 miliardi di euro, in aumento del 3,7% rispetto ai 9,56 miliardi ottenuti nello stesso periodo dell’esercizio precedente, grazie principalmente alla performance degli Elicotteri, sia in ambito militare che civile.
    Il risultato operativo è aumentato da 445 milioni a 552 milioni di euro (+24%). Il management di Leonardo ha segnalato che il risultato ha beneficiato del miglioramento dell’EBITA e dei minori oneri di ristrutturazione, che nel periodo a confronto accoglievano l’effetto dei preannunciati accordi per il pensionamento anticipato su base volontaria della forza lavoro della divisione Aerostrutture; la marginalità è aumentata al 5,6%.
    Leonardo ha terminato il periodo gennaio-settembre con utile netto (esclusa la quota di terzi) di 662 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 228 milioni contabilizzati nei primi nove mesi dello scorso esercizio, beneficiando della plusvalenza realizzata con riferimento alle cessioni dei business Global Enterprise Solutions e Advanced Acoustic Concepts di Leonardo DRS.

    Nel solo 3° trimestre 2022 i ricavi sono saliti da 3,22 miliardi a 3,34 miliardi di euro, mentre l’utile netto è aumentato da 52 milioni a 396 milioni di euro.
    A fine settembre 2022 l’indebitamento netto di Leonardo era salito a 4,36 miliardi di euro, principalmente per effetto dell’andamento del flusso di cassa (-894 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022) e per l’acquisto, perfezionato nel mese di gennaio 2022, della partecipazione in Hensoldt e della quota dei correlati costi di transazione pagati, per 617 milioni di euro complessivi.
    Sempre a fine settembre il portafoglio ordini era pari a 37,35 miliardi di euro, ammontare che assicura una copertura in termini di produzione pari a circa 2,5 anni; nei primi nove mesi del 2022 Leonardo ha acquisito ordini per 11,72 miliardi.
    Sulla base di questi risultati Leonardo ha rivisto alcune stime finanziarie per il 2022, comunicate in occasione della diffusione dei dati semestrali.
    Nel dettaglio, management prevede ricavi per compresi tra 14,4 e i 15 miliardi di euro, grazie all’apporto dei nuovi ordinativi e allo sviluppo di attività a portafoglio su programmi in ambito Difesa/Governativo. Prevista in aumento anche la redditività, con un EBITA compreso tra 1,17 e 1,22 miliardi di euro.
    L’indebitamento netto dovrebbe ridursi a 3 miliardi di euro, per effetto di maggiori importi ottenuti a fronte delle cessioni effettuate che hanno più che compensato il costo di riacquisto delle obbligazioni denominate in dollari. Il dato dell’indebitamento include anche le previsioni relative al flusso di cassa, l’acquisizione del 25,1% di Hensoldt e l’erogazione dei dividendi.
    Leonardo stima ordini complessivi per circa 16 miliardi di euro, prevalentemente per effetto del contratto AW149 Polonia finalizzato nel terzo trimestre 2022.
    --
    Innovatec: controllata acquista 70% di AET, attiva nel trattamento plastiche
    Innovatec, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nei settori dell'efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, ha comunicato che la controllata Haiki+ ha acquistato il 70% di AET, società proprietaria di un impianto ubicato a San Pietro di Morubio (VR) e attiva nella selezione, valorizzazione e avvio al riciclo della frazione plastica ottenuta dal trattamento di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche RAEE.
    L'acquisizione è avvenuta in data odierna a un corrispettivo di 2,7 milioni di euro di cui 0,85 milioni pagati al socio venditore Paolino Guido Pavan, il quale rimane azionista di AET con una quota del 30%. Il residuo corrispettivo verrà pagato al venditore in due tranche: la prima di 0,55 milioni entro il 31 dicembre 2022 e la seconda di massimi 1,32 milioni entro il 30 giugno 2027.
    "Con quest'operazione Haiki+ afferma la propria volontà di puntare alla verticalizzazione a valle nella filiera delle plastiche provenienti dal trattamento dei rifiuti elettronici - ha commentato il presidente di Haiki+, Nicola Colucci - Questa acquisizione ci permette di diventare un player attivo a 360° nel mondo dei RAEE e di portare all'interno del gruppo delle competenze specifiche nel mondo della valorizzazione delle plastiche grazie all'impegno da parte del socio fondatore di AET, Paolino Pavan, di continuare insieme a noi a sviluppare questo progetto industriale".
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    Borsa americana debole dopo nuova stretta Fed
    Giornata nera per la Borsa di New York, con gli investitori disillusi dalle loro speranze di un primo "dovish pivot" dalla Fed. Dopo il quarto aumento consecutivo dei tassi da 75 punti base, il presidente della Banca centrale statunitense Jerome Powell ha detto che "i dati in arrivo dal nostro ultimo incontro suggeriscono che il livello finale dei tassi di interesse sarà più alto del previsto".
    Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones perde lo 0,46%; sulla stessa linea, giornata da dimenticare per l'S&P-500, che si ferma a 3.720 punti, ritracciando dell'1,06%. Giù anche il Nasdaq 100 (-1,98%); depresso l'S&P 100 (-0,19%).
    Andamento negativo negli States su tutti i comparti dell'S&P 500.
    In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Boeing (+6,34%), Caterpillar (+2,31%), Honeywell International (+1,96%) e Chevron (+1,50%).
    I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Apple, che ha archiviato la seduta a -4,24%.
    Visa scende del 3,09%.
    Calo deciso per American Express, che segna un -2,92%.
    Sotto pressione Walt Disney, con un forte ribasso del 2,52%.
    Tra i best performers del Nasdaq 100, Pinduoduo, Inc. Sponsored Adr (+6,27%), Booking Holdings (+2,67%), Advanced Micro Devices (+2,52%) e Mercadolibre, (+2,30%).
    Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Cognizant Technology Solutions, che ha terminato le contrattazioni a -13,77%.
    Sessione nera per Fortinet,, che lascia sul tappeto una perdita del 13,71%.
    In perdita Qualcomm, che scende del 7,66%.
    Pesante Palo Alto Networks,, che segna una discesa di ben -7,47 punti percentuali.
    Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati nordamericani:

    Venerdì 04/11/2022
    13:30 USA: Tasso disoccupazione (atteso 3,6%; preced. 3,5%)
    13:30 USA: Variazione occupati (atteso 200K unità; preced. 263K unità)

    Mercoledì 09/11/2022

    16:00 USA: Scorte ingrosso, mensile (preced. 1,3%)
    16:30 USA: Scorte petrolio, settimanale

    Giovedì 10/11/2022

    14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale

    Venerdì 11/11/2022

    16:00 USA: Fiducia consumatori Università Michigan (preced. 59,8 punti).

    Dow Jones
    32.001,25
    -0,46%
    -146,51
    S&P 500
    3.719,89
    -1,06%
    -39,80
    NASDAQ Composite
    10.342,94
    -1,73%
    -181,86
    Indice Russell 2000
    1.779,73
    -0,53%
    -9,41
    VIX
    25,30
    -2,17%
    -0,56

    Ocugen Inc
    1,58 $
    0,63%
    -0,010 Oggi
    After Hours:1,59 $
    (0,63%)+0,0100
    Data e ora chiusura: 3 nov, 19:55:50 UTC-4 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Novavax
    20,17 $
    1,61%
    -0,33 Oggi
    After Hours:20,39 $
    (1,09%)+0,22
    Data e ora chiusura: 3 nov, 19:56:59 UTC-4 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Vaxart
    1,48 $
    3,90%
    -0,060 Oggi
    After Hours:1,48 $
    (0,00%)0,00
    Data e ora chiusura: 3 nov, 19:42:53 UTC-4 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Edited by dalessandrofree ¥ - 4/11/2022, 18:02
     
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    Borse europee in rally, Milano inclusa
    Gli investitori restano concentrati sui rialzi dei tassi di interesse delle banche centrali mentre guardano anche alle elezioni in USA di metà mandato dell'8 novembre
    Il bilancio si chiude in positivo per i listini azionari europei, compresa Piazza Affari. Gli investitori restano concentrati sui rialzi dei tassi di interesse delle banche centrali mentre guardano anche alle elezioni in USA di metà mandato dell'8 novembre.
    Sul mercato valutario, leggera crescita dell'Euro / Dollaro USA, che sale a quota 0,9991. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua la sessione in rialzo e avanza a 93,65 dollari per barile.
    Sulla Borsa di Milano spicca la performance positiva di TIM che porta a casa un guadagno di oltre 10 punti percentuali sulle ipotesi di accelerazione sul piano Minerva di Fratelli d'Italia che prevede un'offerta di CDP per poi scorporare la rete.
    Tra i listini europei in luce Francoforte, con un ampio progresso dell'1,50%, sotto pressione Londra, che accusa un calo dello 0,48%; mentre è stabile Parigi. Seduta positiva per il listino milanese, che porta a casa un guadagno dello 0,90% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, chiude in corsa il FTSE Italia All-Share, che termina gli scambi a 25.195 punti.
    Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, acquisti a piene mani su Telecom Italia, che vanta un incremento del 10,65%.
    Effervescente Iveco, con un progresso del 4,02%.
    Andamento positivo per Nexi, che avanza di un discreto +3,73%.
    Ben comprata Banca Generali, che segna un forte rialzo del 3,73%.
    Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Snam, che ha terminato le contrattazioni a -1,87%.
    Scivola Unicredit, con un netto svantaggio dell'1,86%.
    In rosso Recordati, che evidenzia un deciso ribasso dell'1,59%.
    Fiacca Prysmian, che mostra un piccolo decremento dell'1,42%.
    In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Juventus (+8,45%), Webuild (+6,15%), Mfe A (+6,01%) e Mfe B (+5,76%).
    Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Seco, che ha chiuso a -2,04%.
    Spicca la prestazione negativa di Industrie De Nora, che scende dell'1,74%.
    Discesa modesta per Brunello Cucinelli, che cede un piccolo -0,87%.
    Pensosa Rai Way, con un calo frazionale dello 0,81%.
    --
    EdiliziAcrobatica, nel terzo trimestre crescita a doppia cifra dei ricavi
    Il valore dei ricavi prodotti consolidati al terzo trimestre 2022 di EdiliziAcrobatica sono caratterizzati da una crescita del 74,2% rispetto al corrispondente dato dell’esercizio precedente (111,37 milioni di euro contro 63,93 milioni di euro).
    I ricavi prodotti di EdiliziAcrobatica Spa sono pari a Euro 103,35 milioni con un incremento del 68% rispetto ai 61,5 milioni di Euro dello stesso trimestre del 2021.
    Per quanto riguarda le sedi operative dirette, al 30 settembre 2022 hanno raggiunto quota 82, con un incremento di 7 unità rispetto alle 75 registrate a settembre 2021.
    "Sono molto soddisfatto dell’andamento dell’azienda in un terzo trimestre che è stato caratterizzato, per tutto il comparto, da numerose difficoltà provocate dalla crisi energetica in atto - ha commentato Riccardo Iovino CEO & Founder di EdiliziAcrobatica. Una crisi che, come i nostri numeri dimostrano ancora una volta, non tocca la nostra azienda che continua il suo percorso di crescita, forte di un modello di business che si dimostra per sua natura sostenibile, a prescindere dalle congiunture economiche e dalle crisi che si susseguono. Ci avviamo dunque a chiudere un anno che sarà per noi assolutamente positivo, preparandoci per un 2023 che ci vedrà ancora una volta protagonisti non solo in Italia, ma anche in altri nuovi Paesi oltre che pronti a rivoluzionare di nuovo il settore attraverso le nuove tecnologie che faranno di EdiliziAcrobatica la prima azienda dell’edilizia 4.0”.
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    Tim, Vivendi preme per la nomina in cda (Il Sole24Ore)
    Non è ancora chiaro il futuro del progetto Rete Unica, e nel frattempo in Telecom Italia TIM all'ordine del giorno scatta il tema governance. Il socio francese Vivendi avrebbe infatti spedito una lettera al presidente, Salvatore Rossi, in vista del cda del 9 novembre in cui verranno esaminati i conti dei primi nove mesi 2022. Secondo quanto afferma Andrea Biondi per Il Sole24Ore del 5 novembre, il contenuto della lettera, riportato dalla Reuters, "vorrebbe che si arrivasse a coprire il posto in consiglio lasciato libero da Luca de Meo". Vivendi punta su Massimo Sarmi, presidente Fibercop e attuale numero uno di Asstel. Vivendi starebbe inoltre spingendo per sostituire Rossi alla presidenza del gruppo, possibilmente con lo stesso Sarmi.
    Nel frattempo le voci sulla possibile Opa fanno riaccendere l'attenzione degli investitori sul titolo, che nell'ultima settimana ha guadagnato l'11,8%. Le dimensioni dell'Opa sono ancora tutte da vedere: il quotidiano riporta indiscrezioni rimbalzate su una possibile azione congiunta di Cdp, Kkr, Macquarie e Vivendi finalizzata al delisting e a sistemare così, fuori dal mercato, la questione Rete unica.
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    OPA Banca Finnat, P.N. 1898 supera il 90% del capitale
    In riferimento all'offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria promossa da P.N. 1898 e avente ad oggetto le azioni ordinarie di Banca Finnat, l'offerente ha comunicato che nel corso del periodo di adesione (avviato lo scorso 24 ottbre) sono state portate in adesione all'offerta complessivamente 7.816.121 azioni.
    Attualmente, P.N. ha superato la soglia del 90% del capitale di Banca Finnat, avendo raggiungo il 90,401% del capitale dell'emittente.
    Il periodo di adesione all'offerta terminerà il 15 novembre 2022. L'obiettivo finale dell'operazione rimane il delisting di Banca Finnat dalle quotazioni.
    ---
    Azimut Holding, raccolta netta da inizio anno raggiunge 6,8 miliardi
    In ottobre positiva per 743 milioni
    Il Gruppo Azimut ha registrato nel mese di ottobre 2022 una raccolta netta positiva per 743 milioni. Con questo dato, la raccolta dall'inizio dell'anno ammonta a 6,8 miliardi di euro, di cui circa la metà è stata indirizzata in prodotti di risparmio gestito.
    In particolare, le soluzioni di investimento nei mercati privati hanno raccolto 1,6 miliardi nel 2022 da parte della clientela globale del Gruppo. Di conseguenza, il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si attesta a fine ottobre a 85,7 miliardi, di cui 54,3 miliardi fanno riferimento alle masse gestite.
    "Anche nel mese di ottobre abbiamo proseguito il nostro solido percorso di crescita. In particolare - commenta Gabriele Blei, CEO del Gruppo - nel segmento dei mercati privati abbiamo raccolto oltre 100 milioni di euro in ottobre, grazie al positivo closing di un fondo di private debt specializzato in digital lending per le PMI italiane e ad ulteriori closing di fondi da parte dei nostri partner negli Stati Uniti. Ciò porta a 1,6 miliardi di euro la raccolta di prodotti nei mercati privati nel 2022, un segmento che ora rappresenta quasi il 12% degli AuM e che è cresciuto di oltre il 40% dall'inizio dell'anno. Con la nostra piattaforma globale e diversificata e con il nostro team presente in 18 Paesi, guardiamo con fiducia al futuro per aiutare i nostri clienti a raggiungere i loro obiettivi finanziari a breve e lungo termine".
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    UE chiede condivisione dati a Airbnb e altri attivi negli affitti a breve termine
    La Commissione europea ha adottato una proposta di regolamento per aumentare la trasparenza nel settore della locazione di alloggi a breve termine, con l'obiettivo di aiutare le autorità pubbliche a garantire uno sviluppo equilibrato di tale attività nell'ambito della sostenibilità del settore turistico. L'esecutivo UE riconosce che il proliferare di società come Airbnb può portare alla mancanza di alloggi a prezzi accessibili in alcune comunità.
    Le nuove norme intendono migliorare la raccolta e la condivisione dei dati provenienti dai locatori e dalle piattaforme online. Ciò fornirà elementi per l'elaborazione di "politiche locali efficaci e proporzionate al fine di affrontare le sfide e le opportunità connesse al settore della locazione a breve termine", si legge in un documento della Commissione.
    Il numero di prenotazioni di affitti a breve termine su piattaforme online è esploso negli ultimi anni. Secondo dati Eurostat, nel primo semestre del 2022 è aumentato del 138% rispetto allo stesso periodo del 2021. Inoltre, il numero di prenotazioni di alloggi a breve termine durante le estati del 2020 e del 2021 è stato superiore ai livelli del 2018.
    Il nuovo quadro proposto, una volta introdotto dalle autorità nazionali, armonizzerà i requisiti in materia di registrazione per i locatori e le loro unità immobiliari locative a breve termine (in particolare, i locatori dovrebbero ricevere un numero di registrazione unico). Inoltre, chiarirà le norme volte a garantire che i numeri di registrazione siano esposti e controllati.
    Sul fronte della condivisione dei dati tra le piattaforme online e le autorità pubbliche, la Commissione UE propone che le piattaforme online dovranno condividere con le autorità pubbliche i dati relativi al numero dei pernottamenti in locazione e dei locatari una volta al mese, in modo automatizzato.
    I dati generati in base alla proposta, in forma aggregata, saranno utilizzati per le statistiche sul turismo prodotte da Eurostat e confluiranno nel futuro spazio europeo di dati per il turismo.
    La proposta della Commissione sarà discussa in vista dell'adozione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. Dopo l'adozione e l'entrata in vigore, gli Stati membri disporranno di un periodo di due anni per istituire i meccanismi necessari per lo scambio di dati.

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    Unicredit, FT: contrasto con BCE su piano dividendi e presenza in Russia
    UniCredit si muove in ribasso dopo le indiscrezioni su contrasti tra l'istituto italiano e la Banca centrale europea per quanto riguarda i piani di restituire contanti agli azionisti e per la sua mancata uscita dalla Russia.
    La BCE avrebbe contestato l'impegno di UniCredit a distribuire 16 miliardi di euro agli azionisti entro il 2024, affermando che la mossa sarebbe contraria alla guidance ufficiale secondo cui "le banche non dovrebbero fissare le loro politiche sui dividendi in termini di importi assoluti", secondo quanto riportato nel weekend dal Financial Times.
    Inoltre, la BCE considererebbe la presenza in Russia di UniCredit come una sgradita fonte di rischio e ha fatto pressioni affinché la banca si ritiri dal paese. UniCredit è una delle due banche europee, insieme all'austriaca Raiffeisen, a mantenere grandi attività nel paese
    La banca guidata da Andrea Orcel non sarebbe l'unica in conflitto con la BCE. Secondo un resoconto di Bloomberg di venerdì scorso, i vertici di alcune banche europee stanno segnalando una crescente frustrazione verso l'azione della Vigilanza della BCE, in quanto credono che alcune richieste dei regolatori siano irragionevoli e che l'interferenza nella gestione degli istituti sia eccessiva.
    Si muove al ribasso Unicredit con i prezzi allineati a 12,72 Euro, per una discesa del 2,48%. Le maggiori attese vedono un'estensione del ribasso verso l'area di supporto stimata a 12,56 e successiva a 12,4. Resistenza a 12,82.
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    Nice Footwear, Palladio Holding lancia OPA. Obiettivo delisting
    Nice Footwear - società specializzata nello sviluppo, produzione e distribuzione di scarpe per il tempo libero e lo sport quotata all'Euronext Growth Milan - ha comunicato che Palladio Holding ha comunicato la decisione di promuovere, tramite veicolo societario di nuova costituzione direttamente controllato da Palladio, in concerto con Nice Company (azionista di maggioranza di Nice Footwear) di un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria su 1.045.449 azioni della società quotata, rappresentative del 49% del capitale dell’emittente pre-dilution.
    L’offerente riconoscerà un corrispettivo pari a 12 euro per ogni azione Nice Footwear portata in adesione, pari a un premio del 6,2% rispetto al prezzo di chiusura del titolo nella seduta del 4 novembre 2022 (11,3 euro).
    Le offerte sono finalizzate all'acquisto dell'intero capitale di Nice Footwear e conseguente revoca dalle negoziazioni del titolo da Euronext Growth Milan (delisting).
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    Leonardo, cessione ramo d'azienda ATM da parte della controllata Selex ES
    Leonardo, big italiano della difesa, ha siglato un accordo per la cessione del ramo d'azienda relativo alle attività di Air Traffic Management (ATM) di Selex ES, società americana interamente controllata, alla società Indra Air Traffic, interamente controllata dalla società spagnola Indra Sistemas. Non sono stati comunicati i dettagli finanziari dell'operazione.
    Il closing è previsto nel primo trimestre del 2023 ed è soggetto alle consuete autorizzazioni regolamentari e condizioni sospensive.
    Il business ATM di Selex ES, basato in Kansas (USA), è attivo nello sviluppo e produzione di sistemi di navigazione, sorveglianza e avvicinamento di precisione e atterraggio in rotta. Queste attività afferiscono al perimetro gestionale della Divisione Elettronica, ma sono un business a sé stante privo di sinergie infragruppo.
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    Generali, accordo di distribuzione in Portogallo con Gruppo CTT
    Il gruppo italiano investe anche 25 milioni di euro e diventa azionista di Banco CTT
    Generali ha siglato in Portogallo un accordo con il Gruppo CTT, società attiva nei servizi postali, per la distribuzione di polizze Vita e Danni attraverso la rete degli uffici postali CTT e la banca Banco CTT. L'accordo è stato siglato da Tranquilidade, il marchio di Generali nel paese. Alla partnership si affiancherà l'acquisizione da parte di Generali di una partecipazione in Banco CTT, attraverso un aumento di capitale riservato pari a 25 milioni di euro. Il gruppo italiano diventerà così azionista dell'istituto con una quota pari a circa l'8,71%.
    "Questo accordo conferma la strategia di Generali di consolidare la posizione di leadership del Gruppo nel mercato assicurativo portoghese ed è pienamente in linea con il piano strategico Lifetime Partner 24: Driving Growth", ha commentato aime Anchùstegui, CEO International di Generali.
    "La partnership con il Gruppo CTT è un importante passo strategico per Tranquilidade e per la crescita del Gruppo Generali in Portogallo - ha aggiunto Pedro Carvalho, CEO di Tranquilidade, Gruppo Generali - Ci consentirà di ampliare in modo significativo le nostre attività nel paese nel corso dei prossimi tre anni e di cambiare il paradigma attuale del mercato assicurativo portoghese attraverso l'introduzione di soluzioni innovative e avanzate".
    Alla fine del 2021, i premi di Tranquilidade ammontavano a 1,14 miliardi di euro, di cui 1,06 miliardi di euro nel segmento Danni e 80 milioni di euro nel segmento Vita. Banco CTT ha attualmente oltre 600 mila clienti, assistiti da strumenti digitali avanzati e una rete di oltre 200 filiali estesa su tutto il territorio nazionale. Banco CTT, nato nel marzo 2016, conta oggi oltre 2 miliardi di euro di depositi dei clienti, con oltre 1 miliardo di euro di credito erogato.
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    doValue, nuovo mandato servicing in Spagna per portafoglio da 300 milioni
    doValue, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, ha comunicato che la propria controllata Altamira Asset Management ha ricevuto in gestione un portafoglio di crediti deteriorati da fondi gestiti da società affiliate a Fortress Investment Group in Spagna.
    Il Gross Book Value (GBV) del portafoglio è di circa 300 milioni di euro ed era già stato incluso nei 6,8 miliardi di euro di nuovo GBV aggiudicato dal gruppo da inizio 2022 come comunicato in sede di presentazione dei risultati della prima metà del 2022 il 4 agosto 2022. L'onboarding del portafoglio è atteso per la fine del 2022.
    Il portafoglio, che è stato recentemente ceduto da Santander a fondi gestiti da società affiliate a Fortress, è composto da circa 3.400 mutui residenziali assegnati a circa 2.000 individui ed è garantito da immobili residenziali situati nelle principali città spagnole.
    Inoltre, si tratta del primo significativo investimento in NPL da parte di Fortress nel mercato spagnolo dopo l'apertura del suo ufficio locale a Madrid a maggio 2022. Dovalue è controllata dal 2015 dal gruppo americano Fortress, che a sua volta è stato acquisito nel febbraio 2017 dal gruppo giapponese SoftBank.
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    Apple prevede un calo delle spedizioni di iPhone 14 a causa dei lockdown in Cina
    Apple ha comunicato che le restrizioni dovute al COVID-19 hanno temporaneamente influito sulla struttura di assemblaggio principale di iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max situata a Zhengzhou, in Cina. "L'impianto è attualmente operativo a capacità notevolmente ridotta", ha scritto la società di Cupertino in una nota.
    "Continuiamo a vedere una forte domanda per i modelli iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max - viene aggiunto - Tuttavia, ora ci aspettiamo spedizioni di iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max inferiori rispetto a quanto previsto in precedenza e i clienti sperimenteranno tempi di attesa più lunghi per ricevere i loro nuovi prodotti".
    Secondo Bloomberg, Apple prevede di produrre almeno 3 milioni di telefoni iPhone 14 in meno rispetto a quanto originariamente previsto quest'anno, principalmente a causa della domanda più debole per i modelli iPhone 14 e 14 Plus di fascia bassa.
    --
    Banco Desio cede attività merchant acquiring a Worldline e sigla accordo
    Banco di Desio e della Brianza ha ceduto, per 100 milioni di euro, la sua attività di merchant acquiring a Worldline Merchant Services Italia, società controllata dal gruppo francese Worldline, leader europeo e quarto a livello mondiale nell'offerta di servizi di pagamento e transazionali. All'attività fanno riferimento oltre 15.000 esercenti per un totale di circa 19.000 POS (point of sales), che nel 2022 genererà transazioni per un volume di circa 2 miliardi di euro
    Nell'ambito dell'operazione, Banco Desio e Worldline Italia hanno sottoscritto un accordo commerciale di 5+5 anni per la distribuzione tramite la rete di Banco Desio dei prodotti e dei servizi di pagamento di Worldline agli esercenti. L'operazione consentirà al Banco Desio di mantenere una esposizione economica al business stesso per l'intera durata dell'accordo.
    L'operazione fa seguito alla conclusione di un procedimento competitivo che ha coinvolto rilevanti operatori del settore e si concluderà con piena efficacia entro il primo trimestre 2023, a seguito del conseguimento dell’autorizzazione da parte delle autorità competenti. Inoltre, porta ad un ulteriore rafforzamento patrimoniale di Banco Desio (pari a circa +120 bps sul CET1) liberando risorse funzionali ad un'ulteriore crescita della banca.
    Dal punto di vista di Worldline , l'operazione è in linea con la strategia di ulteriore espansione delle attività di Merchant Services verso il Sud Europa e in particolare in Italia, un mercato dove il colosso francese intende continuare a sviluppare la propria presenza costruita lo scorso anno attraverso l'acquisizione di Axepta Italia all'inizio del 2022 e la costituzione della joint venture Worldline MS Italia.
    "Con la conclusione di questa transazione per Worldline si aprono prospettive di ulteriore sviluppo sul mercato italiano dove si va affermando la percezione della nostra capacità di combinare expertise tecnologica internazionale con l'attenzione alle realtà locali - ha commentato Stefano Calderano, CEO di Worldline Merchant Services Italia e Country Manager Italia Worldline Merchant Services - Le opzioni per le banche italiane di collaborare con la nostra realtà sono molteplici e siamo disponibili a trovare insieme la formula più adatta".

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    OPA Banca Finnat, offerente supera soglia del 90%
    Nell'ambito dell'offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa dal veicolo della famiglia Nattino sulle azioni ordinarie di Banca Finnat Euramerica, già controllata dalla stessa famiglia e quotata su Euronext STAR Milan, risulta che oggi, 4 novembre 2022, sono state presentate 4.030.310 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 7.816.121, pari al 18,328% dell'offerta.
    L'offerta è iniziata il 24 ottobre 2022 e terminerà il 15 novembre 2022. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Banca Finnat acquistate sul mercato nei giorni 14 e 15 novembre 2022 non potranno essere apportate in adesione all'offerta.
    Dopo la diffusione dei dati odierni riguardanti le adesioni, l'offerente ha comunicato che (assieme alle persone che agiscono di concerto) ha superato la soglia del 90%, avendo raggiunto il 90,402% del capitale sociale. L'obiettivo finale dell'offerta rimane il delisting di Banca Finnat.
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    Ascopiave, Mediobanca conferma Outperform e abbassa TP
    Mediobanca ha abbassato a 3,60 euro per azione (da 4,00 euro) il target price su Ascopiave, gruppo quotato su Euronext STAR Milan e uno dei principali operatori nazionali nel settore della distribuzione del gas naturale, confermando il giudizio a "Outperform". La revisione della raccomandazione è arrivata dopo che la società ha comunicato i risultati per il terzo trimestre del 2022, che gli analisti giudicano "in linea con le stime, confermando il basso profilo di rischio offerto dalla società attraverso la sua quasi totale esposizione alla distribuzione regolamentata del gas".
    "Abbiamo rivisto al ribasso le nostre stime principalmente dopo aver tenuto conto di quanto segue: l'impatto degli alti prezzi dell'energia elettrica e dell'inflazione sui costi operativi; l'aumento del costo medio del debito, coerentemente con l'attuale scenario dei tassi di interesse", si legge nella ricerca. In media, gli analisti hanno tagliato le stime di EBITDA e utile netto 2022-25 rispettivamente del 4% e del 10% all'anno.
    Mediobanca crede che Ascopiave offra una equity story a basso rischio, basata sulla sua quasi totale esposizione alla distribuzione regolamentata del gas e un'elevata visibilità sul valore della propria attività di fornitura di energia. "L'attuale prezzo delle azioni implica un massiccio sconto del 29% sul RAB per l'attività di distribuzione del gas, che, a nostro avviso, non può essere giustificato", è la conclusione.
    --
    Gli indici USA riescono a chiudere in rialzo
    Seduta nervosa ma positiva per i principali indici azionari statunitensi, dopo la diffusione dei dati sull’occupazione nel mese di ottobre.
    Il Dow Jones è salito dell'1,26% a 32.403 punti, mentre l’S&P500 ha guadagnato l'1,36% a 3.771 punti. Performance positiva anche per il Nasdaq (+1,28% a 10.475 punti).
    In forte rialzo i titoli del settore finanziario. Goldman Sachs e Jp Morgan hanno guadagnato rispettivamente il 2,59% e il 2,74%. Performance migliore per American Express (+3,88%).
    Non si è fermata la discesa di Apple (-0,19% a 138,38 dollari).

    Dow Jones
    32,403.22
    +1.26%
    +401.97
    S&P 500
    3,770.55
    +1.36%
    +50.66
    Nasdaq
    10,475.26
    +1.28%
    +132.31
    Russell
    1,799.87
    +1.13%
    +20.14
    VIX
    24.55
    -2.96%
    -0.75

    Ocugen Inc
    $1.60
    1.27%
    +0.020 Today
    After Hours:
    $1.60
    (0.00%)0.00
    Closed: Nov 4, 6:53:50 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Novavax Inc
    $19.40
    3.82%
    -0.77 Today
    After Hours:
    $19.60
    (1.03%)+0.20
    Closed: Nov 4, 6:58:28 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer


    Vaxart Inc
    $1.47
    0.68%
    -0.010 Today
    After Hours:
    $1.45
    (1.36%)-0.020

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    Popolare di Sondrio crolla (-7,4%) dopo la trimestrale
    Banca Popolare di Sondrio ha registrato la peggiore performance di giornata al MidCap, dopo la diffusione dei risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022. Il titolo ha perso il 7,43% a 3,54 euro, dopo aver oscillato tra un minimo di 3,37 euro e un massimo di 3,864 euro.
    Il management della Popolare di Sondrio punta, non solo consolidare, ma anche migliorare i risultati fin qui conseguiti con un ROE target, atteso per fine esercizio, in area 7%.

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    Cambi, volatilità in attesa risultati midterm e dato inflazione USA
    La volatilità si tocca con mano sul mercato dei cambi, in particolare sul cross euro-dollaro con la valuta statunitense che perde terreno, in attesa questa sera dei risultati delle elezioni di medio termine negli Stati Uniti. Secondo i vari sondaggi, il voto potrebbe consegnare agli Stati Uniti un Congresso diviso o a maggioranza repubblicana che potrebbe avere la meglio nel confronto delle urne.
    Quali implicazioni per i mercati?
    Secondo Abigail Watt, Research Economist di abrdn Research Institute gli esiti più probabili sono un Congresso diviso, con i Democratici che mantengono il controllo del solo Senato, oppure una vittoria netta dei Repubblicani. "La probabilità di una vittoria netta è aumentata nelle ultime settimane, con i sondaggi relativi ai seggi chiave del Senato sempre più a favore dei repubblicani e i sondaggi generici schierati contro i democratici". Entrambi gli esiti - spiega l'esperto - porterebbero a un maggiore stallo politico, con il blocco del programma di politica interna di Biden, un maggiore peso delle misure esecutive e della politica estera e un minore sostegno fiscale in caso di recessione negli Stati Uniti.
    Le conseguenze si ripercuoteranno anche sulle elezioni del 2024 - dice Watt - "seguiremo con attenzione le performance dei candidati repubblicani appoggiati da Trump, ma una vittoria netta porterà i democratici progressisti a chiedere esplicitamente a Biden di adottare un approccio di governo totalmente diverso". È improbabile che i mercati si lascino sorprendere da uno dei due risultati, pertanto l'unico scenario in grado di influenzare significativamente i mercati nel breve termine sarebbe l’eventuale mantenimento di entrambe le camere da parte dei Democratici.
    Tuttavia - conclude l'esperto - in caso di una vittoria netta, il Partito Repubblicano potrebbe avviare una procedura di impeachment e assumere una posizione molto più conflittuale nei negoziati sul bilancio e sul tetto del debito. Tutto ciò provocherebbe una maggiore volatilità dei prezzi degli asset, ostacolando la gestione delle conseguenze dell'imminente recessione.

    Occhi su inflazione USA
    Nel frattempo sui mercati intanto già sale l'attesa per il dato chiave sull'inflazione (IPC) statunitense. "Riteniamo che l'IPC core aumenterà dello 0,45% mese su mese (m/m), un dato moderatamente meno negativo rispetto al ritmo dello 0,6% mese su mese registrato a settembre, e che aumenta il rischio di una sorpresa al ribasso rispetto al consenso (0,5% m/m)" - affermano
    Tiffany Wilding, North American Economist e Allison Boxer, Economist di PIMCO -. In questo modo, l’IPC core scenderebbe al 6,5% su base annua. Riteniamo che i fattori di spinta saranno simili a quelli dell'ultima volta, con l'attenzione rivolta ancora all’entità con cui il precedente vigore nei mercati degli affitti si sta tuttora manifestando nelle rilevazioni dell'IPC. Parallelamente "vediamo alcuni motivi a favore di un miglioramento modesto e un maggiore rischio di ribasso rispetto agli ultimi mesi. È importante notare che, anche se vediamo maggiori rischi di ribasso in ottobre, pensiamo che ciò sia dovuto a fattori una tantum che probabilmente faranno marcia indietro nei prossimi mesi".
    C'è molta più incertezza del solito, data la contrapposizione tra i prezzi all'ingrosso più bassi degli ultimi mesi e la domanda generata dalla distruzione dei veicoli a causa dell'uragano Ian - aggiungono gli esperti -. "Sebbene prevediamo per i prossimi mesi un generale rischio di rialzo dell'IPC dovuto all'uragano, pensiamo che sia possibile che gli effetti ritardati dell'indebolimento dei prezzi all'ingrosso continuino a emergere nell'IPC di ottobre. Nel frattempo, si prevede un peggioramento dell'IPC complessiva (consenso al +0,7% m/m contro il precedente 0,4% m/m). Di recente, i prezzi dell'energia sono aumentati e gli indicatori di alta frequenza suggeriscono un andamento dell’inflazione alimentare leggermente migliore, ma ancora allarmante. L'Università del Michigan pubblicherà ugualmente i dati preliminari sulle aspettative di inflazione di novembre, anche se venerdì i mercati sono chiusi negli Stati Uniti per il Veteran’s Day".
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    Aquafil, i conti dei primi nove mesi 2022
    Aquafil – società quotata al segmento STAR e attiva nella produzione di nylon - ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con ricavi per 529,91 milioni di euro, in crescita del 26,4% rispetto ai 419,31 milioni ottenuti nei primi tre trimestri dello scorso anno. Il management ha segnalato che la variazione è riconducibile sia all’aumento dei prezzi di vendita, che hanno recuperato i fortissimi aumenti di costo che si sono registrati nelle materie prime e nella gran parte dei beni e servizi, sia ad un miglior mix di vendita.
    In forte miglioramento anche il margine operativo lordo, che è passato da 59,58 milioni a 73,21 milioni di euro (+22,9%); Al contrario, la marginalità è scesa dal 14,2 al 13,8%. Aquafil ha chiuso il periodo gennaio-settembre con un utile netto di 26,14 milioni di euro, rispetto ai 14,26 milioni contabilizzati nei primi nove mesi del 2021.
    A fine settembre 2022 l’indebitamento netto si attestava a 231,48 milioni di euro, rispetto ai 179,32 milioni di inizio anno, in seguito all'aumento del capitale circolante. Nei primi nove mesi del 2022 gli investimenti sono stati pari a 27,4 milioni di euro.
    Il management di Aquafil prevede per il quarto trimestre ìun risultato migliore rispetto al quarto trimestre 2021 anche se meno positivo rispetto ai trimestri precedenti dell’esercizio 2022, che si tradurrà, su base annuale, nei livelli più alti di profittabilità assoluta realizzati dal gruppo.
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    Cnh Industrial, Wine: stimiamo EPS 2022 in crescita tra 1,43 e 1,45 dollari
    Per il 2022 "stimiamo un EPS di 1,43-1,45 dollari". Lo ha detto il CEO di CNH Industrial, Scott Wine, durante la presentazione dei conti del terzo trimestre 2022 del gruppo. "Possiamo dire di aspettarci di chiudere il 2022 con un EPS diluito tra 1,43 e 1,45 dollari, che mostrerebbe una crescita rispetto al 2021". Lo scorso anno l'utile per azione adjusted - ha precisato Wine - è stato pari a 1,35 dollari.
    L'azienda leader nel settore dei macchinari e dei servizi per agricoltura e costruzioni, ha chiuso il terzo trimestre del 2022 con ricavi consolidati pari a 5.881 milioni di dollari in crescita del 23,9% mentre l'utile netto si è attestato a 559 milioni di dollari contro i 460 milioni del terzo trimestre 2021.
    CNH, alla luce dei risultati del terzo trimestre, ha migliorato le prospettive per l'anno in corso che prevedono ricavi di vendita netti in crescita tra il 16% e il 18% rispetto all'anno precedente, compresi gli effetti della conversione valutaria; spese generali, amministrative e di vendita inferiori al 7,5% dei ricavi di vendita netti ed il Free Cash Flow delle Attività Industriali superiore a 1 miliardo di dollari. Le spese di ricerca e sviluppo e spese in conto capitale sono attese a circa 1,4 miliardi di dollari.
    Per il 2023 "la domanda rimane solida nei mercati principali, nonostante l'inflazione - ha aggiunto Wine -. Terremo gli occhi aperti per eventuali segnali di recessione, siamo pronti ad adeguarci". Riguardo l'Europa il top manager ha affermato: "siamo preoccupati per l'aumento dei costi dell'energia, monitoriamo la situazione".

    Il portafoglio ordini di Cnh Indusrtrial nel quarto trimestre "è solido" - ha continuato Wine - aggiungendo che "il nostro obiettivo adesso è finire i prodotti lavorando sulle forniture e poi sulle consegne".
    Quanto ai margini degli ultimi tre mesi dell'anno, sono attesi in linea con lo stesso periodo del 2021. Il direttore finanziario Oddone Incisa ha detto che "non ci sarà un calo dei margini nel quarto trimestre 2022 rispetto al quarto trimestre 2021, mentre potrebbe esserci rispetto al terzo trimestre 2022" ma dipenderà da alcuni fattori, quindi non é scontato che accada.
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    Sanlorenzo conferma stime 2022, ricavi 9 mesi +27%
    Sanlorenzo archivia i primi nove mesi del 2022 con ricavi netti dalla vendita di nuovi yacht a 544,1 milioni di euro, +27% rispetto ai 428,4 milioni di euro dello stesso periodo 2021.
    Il risultato netto di gruppo sale a 52,2 milioni di euro, +41,9% rispetto a 36,8 milioni nei primi nove mesi del 2021, mentre l'Ebitda rettificato aumenta a 93,1 milioni, +35,6% rispetto a 68,6 milioni dell'anno scorso.
    La Posizione finanziaria netta di cassa è pari a 91,9 milioni di Euro al 30 settembre 2022, rispetto a 39 milioni di Euro al 31 dicembre 2021: forte la generazione di cassa nei primi nove mesi del 2022, pari a 52,9 milioni di Euro, al netto degli investimenti, delle acquisizioni di partecipazioni e del pagamento di dividendi.
    Confermata la guidance 2022, che prevede una crescita a doppia cifra di tutti gli indicatori finanziari, interamente coperta dall’attuale portafoglio ordini.
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    Taglio cuneo fiscale, Bonomi: serve intervento "shock" da 16 miliardi
    "Riteniamo fondamentale l'Intervento sul taglio cuneo fiscale, abbiamo un cuneo fiscale troppo alto, il 46,5%. C'è una fascia, quella sotto i 35mila euro, che sta soffrendo, noi dobbiamo mettere più soldi in tasca". Lo ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi a Bari durante l'assemblea annuale di Confindustria Bari-Bat sollecitando "un intervento choc, servono 16 miliardi, due terzi ai dipendenti e un terzo alle imprese. Significa mettere 1200 euro in tasca in più ai lavoratori".
    "In questo momento avete meno risorse del governo precedente, vanno messe tutte per uscire dalla crisi dell'energia, per aiutare le imprese e le famiglie", ha detto Bonomi.
    Sul PNRR: "Che senso ha comprare tremila bus elettrici se non sappiamo quante aziende italiane producono bus elettrici? Che senso ha parlare di sostenibilità e prendere bus elettrici quando servono materie prime che vengono scavate in Africa sfruttando i bambini? Questa è la sostenibilità che vogliamo?", incalza il numero uno degli Industriali. "Non vogliamo mettere in crisi il Pnrr, anzi vogliamo che vengano spesi e spesi bene. Ma spediamo 170 miliardi da qui al 2026 e non riusciamo a creare lavoro?".
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    Recordati rivede al rialzo la guidance e delibera acconto su dividendo
    Recordati, multinazionale farmaceutica che fa parte del FTSE MIB, ha registrato ricavi netti consolidati nei primi nove mesi del 2022 pari a 1.377,5 milioni di euro, in crescita del 19,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, e comprendono 91,1 milioni di ricavi derivanti dal portafoglio prodotti "rare and niche oncology" acquisito con EUSA Pharma consolidati dal secondo trimestre. Al netto della nuova acquisizione e dell'effetto cambio leggermente negativo di 1,7 milioni di euro (-0,1%), la crescita organica si attesta al 10,4%.
    L'EBITDA è pari a 516,2 milioni di euro, in aumento del 15,2%, margine al 37,5%. L'utile netto è pari a 241,5 milioni di euro, in flessione del 18,5%, mentre l'utile netto rettificato è pari a 355,9 milioni di euro, in rialzo del 13,5%.
    "L'ottima performance conseguita, unitamente al raggiungimento di importanti traguardi a supporto della nostra crescita, come l'approvazione del nuovo dispositivo di somministrazione di Eligard, ci mettono in una posizione ideale per continuare a crescere e generare valore per tutti i nostri stakeholder - ha commentato il CEO Rob Koremans - Per riflettere la forte performance fino ad oggi ottenuta, abbiamo rivisto al rialzo gli obiettivi per il 2022".
    Recordati ha rivisto al rialzo gli obiettivi per il 2022 e la nuova guidance prevede ricavi di circa 1,870 milioni di euro, con EBITDA di circa 670 milioni di euro e utile netto rettificato di circa 460 milioni di euro. Questi risultati includono il leggero effetto diluitivo dato dall'applicazione dello IAS 29 per la Turchia (impatto atteso di 5 milioni sui ricavi e -8 milioni sull'EBITDA).
    Il consiglio di amministrazione ha deliberato di distribuire un acconto sul dividendo relativo all'esercizio 2022 pari a 0,55 euro (al lordo delle ritenute di legge) per ciascuna azione in circolazione alla data di stacco della cedola, escluse quindi le azioni proprie in portafoglio. L'acconto sarà posto in pagamento a decorrere dal 23 novembre 2022 (record date 22 novembre 2022), con stacco della cedola n. 30 in data 21 novembre 2022.

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    Fineco, utile 9 mesi sale 302,7 milioni di euro. Migliora l'area Investing
    Fineco ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi a 684,1 milioni di euro, in crescita del 14,6% a/a, trainati dall'Investing (+17,6%) grazie al crescente contributo di Fineco Asset Management e ai maggiori margini netti sul gestito, e dal Margine Finanziario (+20,0% a/a). L'utile netto è stato di 302,7 milioni di euro, superiore del 17,7% a/a rispetto ai primi nove mesi del 2021.
    I Total Financial Assets al 30 settembre 2022 si attestano a 102,9 miliardi di euro, sostanzialmente stabili (-0,6% a/a) rispetto a settembre 2021. Il saldo della raccolta gestita risulta pari a 50,7 miliardi, in lieve calo del 3,7% a/a a causa della correzione generalizzata sui mercati da inizio anno, il saldo della raccolta amministrata risulta pari a 21,5 miliardi (-2,2% a/a), il saldo della raccolta diretta risulta pari a 30,7 miliardi (+6,2% a/a).
    "In uno scenario che si differenzia fortemente rispetto al recente passato, la capacità di Fineco di proseguire nel proprio percorso di solida crescita conferma ancora una volta l'efficienza di un modello di business in grado di affrontare al meglio ogni fase di mercato - ha commentato il CEO Alessandro Foti - Il contributo di Fineco Asset Management si riflette nei risultati positivi dell'area Investing, in netto miglioramento rispetto a un anno fa, permettendo di attuare nuove iniziative per rendere la consulenza finanziaria sempre più accessibile ai risparmiatori e favorire una gestione più professionale del risparmio".
    "Anche i solidi dati di raccolta di ottobre evidenziano l'orientamento da parte della clientela a mantenere o incrementare la propria esposizione ai mercati, indipendentemente dalla volatilità delle borse - ha aggiunto - Per queste ragioni Fineco si trova nella posizione ideale per beneficiare di un ulteriore sviluppo futuro".
    Le masse gestite di Fineco Asset Management sono pari a 24,5 miliardi di euro, di cui 14,8 miliardi relativi a classi retail (+6,0% a/a) e 9,7 miliardi relativi ai fondi sottostanti dei wrapper (classi istituzionali, +27,1% a/a). Continua l'acquisizione di nuovi clienti, pari a 70.886 nei primi nove mesi del 2022, portando il totale a 1.468.434 clienti.
    La società evidenzia che "le attuali aspettative per il 2022 e il 2023 sono fortemente migliorate rispetto alle precedenti grazie al modello di business diversificato, poiché l’aumento atteso del Margine finanziario è sensibilmente più alto rispetto al leggero calo nella crescita dei ricavi investing".
    Il margine finanziario atteso è pari a circa 380 milioni nel 2022, con un'ulteriore crescita di almeno il 70% nel 2023 (considerando il rimborso anticipato del TLTRO a novembre 2022). Per gli anni successivi il margine finanziario è atteso continuare a beneficiare del nuovo scenario dei tassi di interesse grazie alla sensitivity e all'incremento dei volumi. Le Commissioni Banking sono attese a oltre 50 milioni nel 2022 e attese in ulteriore crescita grazie all'incremento della base clienti.
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    Ita: Tesoro vara aumento di capitale da 400 milioni
    Su dimissioni Altavilla e consiglieri rinvio prossima assemblea
    L'Assemblea degli azionisti di Ita Airways, ossia il Tesoro, riunitasi in seduta straordinaria, ha deliberato per l'aumento di capitale da 400 milioni e i soldi arriveranno entro fine mese, secondo quanto si apprende. Inoltre è stato cambiato lo statuto della compagnia per la revisione del numero di consiglieri, che saranno da un minimo di tre fino a un massimo di 9 membri. Nello statuto di Ita è stata poi inserita la clausola del "simul stabunt simul cadent", ossia nel caso di dimissioni della maggioranza dei consiglieri, decade l'intero cda. Per quanto riguarda le dimissioni del presidente Alfredo Altavilla e dei sette consiglieri, è stato tutto rinviato alla prossima Assemblea ordinaria, convocata per martedì prossimo, primo giorno utile secondo lo statuto
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    Assosim annuncia ingresso illimity Bank fra i suoi membri
    Assosim, Associazione Intermediari Mercati Finanziari, annuncia l’ingresso tra i suoi membri del gruppo illimity Bank guidato da Corrado Passera.
    "Sono particolarmente soddisfatto che anche un intermediario dinamico e innovativo come illimity Bank entri a far parte della grande famiglia di Assosim", afferma Marco Ventoruzzo, Presidente di Assosim, dicendosi certo che i suoi rappresentanti "daranno un importante contributo di competenze ed idee ai lavori comuni"
    I referenti diretti di illimity per Assosim saranno, il Chief Compliance Officer Francesco Martiniello ed il General Counsel Giovanni Lombardi assieme ai rispettivi team.
    Obiettivo di illimity Bank è quello di partecipare alle attività dell’Associazione ai fini di crescita, formazione e diffusione delle best practice in Italia e contribuire al confronto tra gli operatori per sviluppare e far evolvere ulteriormente tutto il sistema.
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    Banche, Enria: aumento tassi positivo ma differenze significative tra singoli istituti
    "Mentre è innegabile che l'uscita dalla politica dei tassi di interesse negativi e la normalizzazione del contesto dei tassi di interesse sono una buona notizia per la redditività delle banche, è importante che le banche prestino la dovuta attenzione alla misurazione, al monitoraggio e alla gestione attiva del rischio di tasso di interesse". Lo ha detto Andrea Enria, presidente del consiglio di vigilanza della BCE, nel corso di un intervento a una conferenza sulla supervisione bancaria.
    Secondo l'economista italiano, in primo luogo le banche non dovrebbero ignorare l'impatto che i tassi in aumento hanno tipicamente sul valore attuale del loro patrimonio netto; in secondo luogo, le banche dovrebbero adottare pratiche di modellizzazione di asset and liability management solide e prudenti se vogliono cogliere correttamente i cambiamenti nelle preferenze e nei comportamenti dei consumatori che si verificano quando cambiano i regimi dei tassi di interesse; in terzo luogo, il rischio di credit spread dovrebbe essere adeguatamente misurato e gestito, anche per i titoli di debito sovrano e altri strumenti contabilizzati al costo ammortizzato.
    "Se si considera inoltre che la variazione del contesto dei tassi di interesse è stata più rapida del previsto e si sta verificando in un contesto di accresciuta volatilità dei mercati finanziari e di deterioramento delle prospettive macroeconomiche, non si può escludere una modifica all'aspettativa di un effetto positivo dell'aumento dei tassi sulle banche europee", ha sottolineato Enria.
    Nello scenario di base di un rallentamento della crescita economica, uno spostamento di 200 punti base nella curva dei rendimenti avrebbe probabilmente "un impatto positivo complessivo sulla redditività delle banche su un orizzonte di tre anni e un impatto negativo marginale sulla loro adeguatezza patrimoniale", ha spiegato il numero uno della Vigilanza BCE.
    L'analisi di Francoforte mostra che "i profitti aumenterebbero perché l'aumento del margine di interesse compenserebbe ampiamente le perdite da rivalutazione e l'aumento ritardato del costo del rischio. Anche il reddito netto da negoziazione darebbe un contributo positivo ai profitti, a causa dell'aumento dei volumi di negoziazione".
    Inoltre, mentre il messaggio complessivamente è positivo, "ci potrebbero essere differenze significative nel modo in cui un aumento significativo dei tassi di interesse incide sui bilanci delle singole banche". "La svalutazione del capitale sarebbe maggiore per alcuni modelli di business, come gli istituti di credito al consumo e le banche di promozione e sviluppo", ha affermato Enria.
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    Eurozona, vendite al dettaglio settembre +0,4% m/m -0,6% a/a
    Risultati migliori delle attese per le vendite al dettaglio dell'Eurozona a settembre 2022. Secondo l'Eurostat, le vendite sono aumentate dello 0,4% su base mensile dopo il -0,3% di agosto e contro attese per una crescita dello 0,4%.
    Su base annua, le vendite registrano una variazione negativa pari a -0,6% contro il -1,4% rilevato in precedenza (dato rivisto da un preliminare di -2%) e il -1,3% indicato dal consensus.
    Nell'Europa dei 27 le vendite sono aumentate dello 0,4% su base mensile, mentre su base annua hanno segnato un -0,3%.
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    Terna, finanziamento dalla BEI per il Tyrrhenian Link
    Terna ha comunicato di aver sottoscritto un contratto di finanziamento con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per un ammontare complessivo pari a 500 milioni di euro destinato a supportare la costruzione e messa in esercizio del “Ramo Est”, del Tyrrhenian Link che collegherà la Sicilia alla Campania.
    Il finanziamento rappresenta la prima tranche dell’ammontare complessivo approvato dalla BEI a servizio del Tyrrhenian Link, pari a 1,9 miliardi di euro.
    Terna prevede un investimento complessivo di circa 3,7 miliardi di euro per la realizzazione del Tyrrhenian Link, il collegamento elettrico sottomarino che unirà la penisola italiana alla Sicilia (“Ramo Est,” il cui primo cavo sarà operativo a fine 2025) e quest’ultima alla Sardegna (“Ramo Ovest”).
    L’opera sarà a regime nella sua interezza nel 2028.
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    Negli Stati Uniti è il giorno delle Midterm: si rinnova la sfida tra Biden e Trump
    Oggi negli Stati Uniti è il giorno delle Midterm, le elezioni di metà mandato. Gli elettori americani sono chiamati a rinnovare la Camera dei Rappresentanti (435 deputati), un terzo del Senato (35 senatori su 100) e decine di cariche elettive a livello statale e locale sono viste da sempre come un referendum sul presidente in carica e sul suo partito. Oltre 41 milioni di americani hanno però già votato (in anticipo), superando il record del 2018. Il dato è arrivato dal sito US Elections Project.
    Il peso del voto cambia in base all’assemblea rappresentativa che andrà a disegnare. Nel caso della Camera bassa, lo scrutinio riflette in modo più proporzionale la volontà popolare, in quanto ogni Stato elegge un numero di deputati rapportato alla sua popolazione (la California, lo Stato più popoloso, elegge 53 rappresentanti). Per la Camera alta, invece, ogni Stato (anche in date differenti) elegge due senatori. Al momento, entrambi i rami del Congresso sono a maggioranza democratica: 50 a 50 al Senato (ma il voto della vicepresidente Kamala Harris fa pendere l’asticella a favore dei dem). Alla Camera, il Partito democratico può contare su 222 deputati, dieci in più dei 212 repubblicani (un seggio è vacante).
    Tante le incognite. Il presidente Biden arriva alla sfida penalizzato da uno scenario economico ostile, con l’inflazione troppo alta, prezzi della benzina che sono tornati a salire e con la percezione generalizzata da parte dei cittadini che il Paese stia andando nella direzione sbagliata, nonostante l'ottimo andamento del mercato del lavoro. Quello che sembrava un argomento chiave per i Democratici, l'aborto, secondo i sondaggi non è più in cima alle priorità degli elettori indipendenti, in grado di spostare l'equilibrio del voto, surclassato dal tema dell'economia. Nemmeno l'altro argomento usato con insistenza dal presidente e da molti candidati dem durante la campagna elettorale, quello del “rischio per la democrazia” rappresentato da una vittoria dei candidati trumpiani, sembra aver fatto breccia.
    Il voto inoltre è considerato anche un referendum su Donald Trump e sulle sue future mire presidenziali. Secondo alcuni media americani l'ex presidente potrebbe annunciare la candidatura già stasera, in anticipo quindi sul risultato elettorale. Trump, in alcuni Stati-chiave per il controllo del Senato, come Georgia e Pennsylvania, ha messo in campo i “suoi” candidati, in una sfida non solo ai democratici, ma anche all'ala moderata dei repubblicani, spesso uscita sconfitta dalle primarie. I candidati trumpiani insistono sull’illegittimità dell’elezione di Biden due anni fa, convinti che l’attuale inquilino della Casa Bianca sia un usurpatore e che la sua vittoria sia stata ottenuta “con frode”. Una convinzione forte anche nell’elettorato conservatore più vicino al miliardario newyorkese e c’è da scommettere che anche questo aspetto giocherà un ruolo determinante nei risultati del voto.
    I due rivali, Biden e Trump hanno comunque mostrato ottimismo nelle rispettive ultime apparizioni . “Vinceremo” ha detto il presidente Biden nonostante i sondaggi suggeriscano una vittoria dei repubblicani alla Camera e un testa a testa al Senato. Trump ha invece assicurato ai suoi sostenitori che “ci riprenderemo la Camera, ci riprenderemo il Senato e, nel 2024, ci riprenderemo la Casa Bianca”.

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    Hera, acquisito il 60% di ACR
    Hera ha comunicato che la controllata Herambiente Servizi Industriali ha sottoscritto un accordo vincolante per una partnership di lungo termine che prevede l'acquisizione del 60% della società ACR, azienda specializzata nel settore delle bonifiche, nel trattamento, fornisce soluzioni innovative e sostenibili nella progettazione, realizzazione e manutenzione di impianti e infrastrutture a servizio dei settori energy, materie prime ed infrastrutture.
    L'operazione dà vita al primo operatore nazionale e nelle attività di bonifica e global service.
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    UE, investimenti imprese a rischio con molteplici shock. Italia meglio della media
    I dati della nuova edizione dell'Indagine della BEI sugli investimenti (EIBIS)
    Le imprese dell'Unione europea sono riuscite ad attraversare il travagliato periodo della pandemia con risultati migliori del previsto, anche se oggi devono fare i conti con nuovi enormi shock che mettono alla prova la loro capacità di resilienza. Nonostante ciò, sono poche le imprese che nel 2022 si attendono risultati peggiori rispetto a quelli pre-pandemia, grazie all'ampio e celere sostegno politico e al forte rimbalzo della domanda intervenuti nella prima metà dell'anno. In particolare, l'84% delle aziende prevede che le vendite del 2022 tornino almeno ai livelli pre-pandemia. Sono i dati che emergono dalla nuova edizione dell'Indagine della Banca europea per gli investimenti sugli investimenti (EIBIS 2022).
    "Viviamo in un periodo di incertezza attraversato da ripetuti shock: la resilienza delle imprese è messa alla prova - ha dichiarato Debora Revoltella, capo economista della BEI - Durante la pandemia le imprese dell'Unione europea si sono impegnate nella trasformazione e ora utilizzano tecnologie digitali avanzate a un grado comparabile a quello delle imprese statunitensi. Le imprese dell'UE hanno investito sempre di più nell'azione per il clima. Il nuovo shock dovrebbe agire da ulteriore stimolo. La risposta allo shock energetico dovrebbe gettare le basi per un mercato dell'energia dell'UE più efficiente e affidabile e deviare i finanziamenti verso l'innovazione verde".

    Il trend degli investimenti
    Dopo il crollo del 2022, gli investimenti hanno iniziato a riprendersi dall'inizio del 2021 fino al secondo trimestre del 2022 (le interviste per il report sono state realizzate da aprile e luglio 2022). Tuttavia, con gli investimenti del settore aziendale ancora inferiori rispetto al quarto trimestre del 2019 e gli investimenti delle famiglie vulnerabili, il nuovo shock innescato dal conflitto Russia-Ucraina peserà nuovamente sui livelli di investimento aggregati.
    In sostanza, crisi energetica, inflazione e irrigidimento della politica monetaria rischiano di porre gli investimenti delle imprese su una traiettoria negativa.
    I livelli di investimento nel secondo trimestre del 2022 sono diminuiti o sono rimasti stabili in molti paesi rispetto all'ultimo trimestre del 2019, con alcune eccezioni positive come Danimarca, Italia, Irlanda e Svezia, dove i livelli di investimento sono aumentati di oltre il 10%.
    La quota di imprese dell'UE che hanno investito nel 2021 è rimasta relativamente stabile rispetto al 2020 (81%), al di sotto delle quote pre-pandemia (circa 86%). Tuttavia, le imprese dell'UE avevano aspettative positive sugli investimenti per l'intero 2022, con il 20% in più di imprese che prevedeva di aumentare anziché diminuire gli investimenti.

    Gli ambiti di investimento
    Le imprese non hanno segnalato gravi lacune negli investimenti, con l'80% che ha affermato che le proprie attività di investimento negli ultimi tre anni erano state l'importo giusto, in modo simile a EIBIS 2021. Guardando al prossimo triennio, gli investimenti in interventi di sostituzione rimangono la priorità principale per gli investimenti delle imprese (35% delle imprese), mentre la quota di imprese che privilegia l'espansione della capacità e gli investimenti in nuovi prodotti o servizi è rimasta abbastanza stabile (rispettivamente 29% e 24%). La quota di imprese senza piani di investimento è leggermente aumentata (11% contro 9% in EIBIS 2021).
    Quasi un terzo delle imprese dell'UE (34%) ha sviluppato o introdotto nuovi prodotti, processi o servizi nel quadro delle proprie attività di investimento, una percentuale analoga a quella dell'EIBIS 2021 (36%). I dati dell'Indagine EIBIS di quest'anno indicano anche un divario crescente nell'innovazione tra UE e Stati Uniti, con una percentuale inferiore del 19% di imprese europee che dedicano investimenti nel settore.

    La disponibilità di finanziamenti
    Dal report della BEI emerge anche che le imprese hanno sottolineato che la disponibilità di finanziamenti esterni stava peggiorando nel breve termine, anche più che al culmine della pandemia. In peggioramento anche le prospettive per la disponibilità di finanziamenti interni per investimenti (passando quindi da un miglioramento netto a uno stabile). È iniziata a salire anche la quota di imprese soggette a vincoli di finanziamento (6,2% nel 2022 rispetto al 4,7% nel 2021).

    Gli ostacoli a investimenti a lungo termine
    L'incertezza e la mancanza di competenze continuano a svolgere un ruolo importante come impedimenti per gli investimenti a lungo termine, con il 78% e l'85% delle imprese, rispettivamente, che menzionano questi fattori come vincoli. Rispetto a tutte le precedenti ondate EIBIS, si è registrato un aumento della quota di imprese che dichiarano i costi energetici come un vincolo per gli investimenti (82%), in particolare quelle che lo vedono come un ostacolo importante (59%).
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    Pharmanutra, i conti dei primi nove mesi del 2022
    Pharmanutra - società quotata al segmento STAR e operativa nel settore dei complementi nutrizionali di ferro - ha reso noti i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con ricavi netti per 60,27 milioni di euro, in crescita del 22,2% rispetto ai 49,31 milioni ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno. In forte aumento anche il margine operativo lordo, che è passato da 15,82 milioni a 19,1 milioni di euro (+20,7%); la marginalità è leggermente diminuita da 31,8% a 31,5%. L'utile netto è aumentato da 10,89 milioni a 12,84 milioni di euro.
    A fine settembre 2022 la posizione finanziaria netta era positiva per 7,3 milioni di euro, rispetto ai 28,1 milioni di euro del 31 dicembre 2021, a causa di investimenti e acquisizioni.
    Il management di Pharmanutra ha segnato che i risultati ottenuti nei primi nove mesi del 2022, l’andamento delle vendite sul mercato italiano, e il portafoglio ordini relativo alle consegne sui mercati esteri del quarto trimestre consentiranno di confermare risultati in linea con le attese.

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    UniCredit, acquistate 5,81 milioni di azioni proprie tra il 31 ottobre e il 4 novembre 2022
    Nell’ambito del programma di acquisto di azioni ordinarie avviato il 21 settembre 2022, UniCredit ha comunicato che, nelle sedute comprese tra il 31 ottobre e il 4 novembre 2022, ha acquistato 5,81 milioni di azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 12,7903 euro per azione.
    A partire dall’avvio della seconda tranche del programma di buy-back 2021, l'istituto ha acquistato un totale di 66.458.918 azioni, pari al 3,29% del capitale, per un controvalore complessivo di 732,51 milioni di euro.
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    Telecom, spunta l’ipotesi Opa parziale (Il Sole24Ore)
    Impennata delle quotazioni in borsa per Telecom Italia Tim dopo l'entrata in azione di Palazzo Chigi sul dossier rete unica. Secondo quanto scrive Andrea Biondi per Il Sole24Ore, il progetto Rete Unica vede ora sul tavolo tre ipotesi di lavoro. La prima riguarda l'offerta non vincolante di Cdp per la Netco Tim per cui vi è ancora distanza tra quanto richiesto da Vivendi, nonchè 31 miliardi di euro, e quanto offre Cdp, nonchè 15 miliardi di euro.
    La seconda, secondo indiscrezioni, riguarda la possibilita di un'offerta pubblica di acquisto di Cdp sull'intera Tim. La terza, riguarda sempre la possibilità di un'offerta pubblica d'acquisto ma, lanciata da Cdp insieme a Kkr, Macquarie e Vivendi.
    Secondo il Sole24Ore, scrive Biondi, il perno del piano Minerva, sarebbe quello di puntare a un'Opa parziale, per la quale, resterebbe il "problema del consolidamento del debito da parte di Cdp", in parte risolvibile mediante lavendita di Tim Brasil e della parte dei servizi.
    Il Cda di Tim, intanto, lavora in questo momento per approvare i conti e sulla vendita della parte di Enterprise.
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    Da Twitter a Meta, per l’hi tech Usa è l’ora dei maxi-licenziamenti (Corriere della Sera)
    In America è iniziata la stagione dai tagli ai posti di lavoro, soprattutto per le aziende tecnologiche. Secondo quanto riporta Massimo Sideri per il Corriere della Sera, alcuni colossi americani stanno attuando dei piani per il taglio del personale con l'intento di ridurre i costi. Prima Elon Musk, il quale appena insediatosi all'interno di Twitter ha già iniziato ad operare con l'intento di dimezzare il numero dei dipendenti, poi Zuckerberg su Meta-Facebook. Le indiscrezioni riportano migliaia di licenziamenti per cercare di convincere il mercato a far ripartire il titolo.
    Tagli che si aggiungono, o aggiungeranno, a quelli di Microsoft, Intel, Snap e Netflix e Amazon. Quest'ultimo, a causa della frenata dell'e-commerce, ridurrà il numero di lavoratori stagionali.
    "Va aggiunto che l’economia americana turbo-liberista è abituata a licenziare senza troppe attenzioni, salvo poi pentirsene. È probabile che i lavoratori di Facebook mandati a casa non avranno problemi ad essere assorbiti da altre realtà" scrive Sideri, che tiene a sottolineare come gli stipendi di un ingegnere nella silicon valley arrivano anche a 300 mila dollari annui.
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    Intercos, ricavi primi nove mesi a 597,1 milioni
    I ricavi netti di Intercos al 30 settembre 2022 sono pari a 597,1 milioni, in aumento del 23% (+18% a tassi costanti) rispetto ai primi nove mesi del 2021. La crescita - spiega una nota - è ulteriormente aumentata nel terzo trimestre dell’anno, riportando ricavi pari a 229,1 milioni, in incremento del 34,1% (+29% a tassi costanti) rispetto al medesimo periodo del 2021. Prosegue inoltre l’andamento molto positivo dell’ingresso ordini.
    L'EBITDA Rettificato pari a 84,4 milioni sale del 19,6% (+13,8 milioni) rispetto ai primi nove mesi del 2021. Il terzo trimestre ha visto un deciso aumento della reddittività, riportando un’incidenza dell’EBITDA rettificato sulle vendite nette del 15,6% (+240Bps rispetto ai primi sei mesi del 2022 e +10Bps rispetto al terzo trimestre del 2021).
    La Posizione Finanziaria netta pari a 116,2 milioni, è in miglioramento di 63,9 milioni (inclusi i proventi netti derivanti dall’IPO pari a 37,5 milioni) rispetto al 30 settembre 2021.
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    BPER Banca, i conti dei primi nove mesi del 2022
    BPER Banca ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, periodo caratterizzato da un generale miglioramento delle principali voci di conto economico e della qualità del credito.
    Il management di BPER Banca ha segnalato che la redditività dell’istituto continuerà ad essere sostenuta da ricavi in crescita che continueranno a beneficiare sia del rialzo dei tassi di interesse che della buona tenuta delle commissioni nette e da azioni volte a compensare gli impatti inflattivi sui costi.
    Nel dettaglio, l’istituto ha terminato il periodo gennaio-settembre con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 1,47 miliardi di euro, risultato che si confronta con i 586,22 milioni contabilizzati nei primi nove mesi dello scorso anno, beneficiando di minori rettifiche per rischio di credito (da 713,04 milioni a 334,85 milioni) e di poste straordinarie per 1,04 miliardi. L’utile netto ordinario è stato pari a 425,1 milioni di euro. In forte miglioramento anche il risultato della gestione operativa, che è cresciuto da 861,55 milioni a 1,01 miliardi di euro (+17,4%), mentre il margine di intermediazione è aumentato del 13,5% a 2,18 miliardi di euro, in seguito al balzo delle commissioni nette (+19,7% a 1,4 miliardi).
    A fine settembre 2022 i crediti netti alla clientela ammontavano a 90,8 miliardi di euro (di cui 10,3 miliardi derivanti da Banca Carige) in aumento del 14,8%. All’interno dell’aggregato, i crediti “performing” netti erano pari a 89,3 miliardi in crescita del 15,2%. Alla stessa data i crediti deteriorati netti (sofferenze, inadempienze probabili e scaduti) erano pari a 1,5 miliardi di euro, (di cui 150,9 milioni di Banca Carige), con un’incidenza sul totale dei crediti netti verso clientela (NPE ratio netto) pari al 1,7%, in calo rispetto al trimestre precedente (1,8%). Il coverage ratio del totale dei crediti deteriorati era pari a 61,7%.
    Sempre a fine settembre 2022 il Common Equity Tier 1 era pari al 13,6% (14,5% al 31 dicembre 2021). L’indice calcolato in regime di piena applicazione era pari al 13,2% (13,5% al 31 dicembre 2021).
    Alla stessa data i titoli di debito erano pari a 28,7 miliardi di euro, con una duration in area 2,1 anni al netto delle coperture; di questi, 15,1 miliardi erano riferiti a titoli governativi (10,6 miliardi di euro rappresentati da titoli di Stato italiani).
    Il management di BPER Banca ha segnalato che la redditività dell’istituto continuerà ad essere sostenuta da ricavi in crescita che continueranno a beneficiare sia del rialzo dei tassi di interesse che della buona tenuta delle commissioni nette e da azioni volte a compensare gli impatti inflattivi sui costi.
    I vertici della banca hanno aggiunto che la qualità del credito continuerà ad essere caratterizzata dal mantenimento di coperture elevate e da una politica degli accantonamenti improntata alla prudenza, mentre la posizione di capitale è attesa rimanere comunque su livelli elevati.
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    Amco, nei primi 9 mesi incassi a 978 milioni (+4%). Ricavi a 226 milioni
    Si rafforza la squadra grazie a nuove assunzioni: 48 persone in più in 12 mesi, raggiungendo 368 risorse al 30 settembre 2022
    AMCO - Asset Management Company - ha chiuso il periodo relativo ai primi 9 mesi del 2022 con risultati che confermano la buona performance degli incassi conseguita da tutte le Divisioni di business attraverso un modello di gestione flessibile.
    Gli incassi dei primi nove mesi dell’anno raggiungono 978 milioni ed evidenziano una crescita del 4% rispetto ai 942 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Migliora il collection rate annualizzato complessivo, che passa dal 3,8% dei primi nove mesi 2021 al 4,1% dei nove mesi 2022, a conferma del rafforzamento della capacità di recupero.
    L’EBITDA al netto degli interessi da attività finanziaria si attesta a 85,5 milioni ed è in calo (-10,5% a/a) per effetto di un ricavo straordinario realizzato nel 2021 e una significativa crescita dei costi nel 2022, pur beneficiando del minor costo del debito grazie all’avvenuto rimborso anticipato del debito secured nel giugno 2021.
    L’Ebitda risulta pari a 133,1 milioni, -14% rispetto ai primi nove mesi del 2021 (155,1 milioni). L’EBITDA margin è pari al 58,7%.
    I ricavi dei nove mesi 2022 si attestano a 226,6 milioni, -3% a/a. Nei nove mesi del 2021 - spiega una nota - i ricavi hanno beneficiato di una ripresa da incasso significativa su una singola posizione. Al netto di ciò, la variazione a/a dei ricavi sarebbe positiva.
    A fine settembre, gli Asset under Management (AuM) pro-forma sono pari a 36,2 miliardi, con un business mix composto per il 64% da sofferenze (NPL) e 36% da inadempienze probabili (UTP). Il dato riflette gli accordi di acquisto di crediti firmati nel terzo trimestre, attesi perfezionarsi entro fine anno con: il Gruppo Intesa Sanpaolo per 1,4 miliardi di crediti leasing e 120 milioni single names, UnipolREC e MPS rispettivamente per 2,6 miliardi e 208 milioni di crediti in sofferenza. Al netto delle operazioni in via di perfezionamento, gli AuM al 30 settembre 2022 ammontano a circa 32 miliardi (59% sofferenze e 41% UTP), in lieve diminuzione rispetto ai 32,5 miliardi di fine 2021 per effetto degli incassi e della naturale evoluzione del portafoglio.
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    Terna, primo closing cessione attività energia elettrica in Sud America
    Terna Plus e Terna Chile, società del Gruppo Terna, hanno perfezionato oggi il primo closing per la cessione a CDPQ, gruppo globale di investimenti, delle società “SPE Santa Maria Transmissora de Energia S.A.”, “SPE Santa Lucia Transmissora de Energia S.A.” e “SPE Transmissora de Energia Linha Verde II S.A.”, titolari di tre linee elettriche in Brasile per complessivi 670km, per un valore (equity value) pari a oltre 145 milioni di euro, in linea con quanto previsto dall’accordo firmato il 29 aprile scorso e a seguito dell’avveramento delle condizioni previste dallo stesso.
    La cessione degli altri progetti in Brasile, Uruguay e Perù - spiega una nota - verrà perfezionata in più fasi, conseguenti al soddisfacimento di alcune condizioni.
    L’operazione, nel suo complesso, rientra nella più ampia strategia di rifocalizzazione della presenza internazionale del Gruppo Terna, già annunciata con l’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025.
    Il Gruppo Terna è stato assistito da Santander Corporate & Investment Banking, in qualità di advisor finanziario, e dallo studio legale internazionale DLA Piper, in qualità di advisor legale. Pinheiro Neto Advogados ha assistito CDPQ in qualità di advisor legale.
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    Tonica Wall Street in attesa dei risultati delle midterm
    Seduta positiva per la Borsa di New York, che mostra sul Dow Jones un rialzo dell'1,31%, e per l'S&P-500 un aumento dello 0,96% con chiusura su 3.806 punti. In rialzo il Nasdaq 100 (+0,85%). Gli investitori attendono i risultati delle elezioni di metà mandato, che determineranno quale partito controllerà il Congresso e potrà avere voce in capitolo sulle spese future.
    Inoltre, Wall Street avrà gli occhi puntati sul rapporto sull'indice dei prezzi al consumo di giovedì, che potrà fornire indicazioni su quanto gli aumento dei tassi di interesse della Federal Reserve abbiano domato l'elevata inflazione.
    Tra chi ha diffuso i dati trimestrali c'è Lyft, che ha riportato risultati contrastanti: utile rettificato per azione di 10 centesimi, più delle aspettative degli analisti di 7 centesimi, ma i ricavi sono stati inferiori alle previsioni, attestandosi a 1,05 miliardi di dollari contro 1,06 miliardi di dollari previsti.
    Take-Two Interactive ha mancato le attese sulle entrate e abbassato le indicazioni per il resto dell'anno fiscale.
    Tripadvisor ha riportato un utile per azione rettificato di 28 centesimi, mentre gli analisti si aspettavano un utile per azione rettificato di 38 centesimi. Le entrate, tuttavia, sono state di 459 milioni di dollari, rispetto alla stima di 442 milioni di dollari.
    Al top tra i giganti di Wall Street, Walgreens Boots Alliance, (+4,10%), Salesforce, (+3,45%), Boeing (+3,06%) e Amgen (+2,97%).
    I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Nike, che ha archiviato la seduta a -2,38%.
    Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati nordamericani:

    Mercoledì 09/11/2022

    16:00 USA: Scorte ingrosso, mensile (preced. 1,3%)
    16:30 USA: Scorte petrolio, settimanale (preced. -3,12 Mln barili)

    Giovedì 10/11/2022

    14:30 USA: Prezzi consumo, annuale (atteso 8%; preced. 8,2%)
    14:30 USA: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,7%; preced. 0,4%)
    14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (preced. 217K unità)

    Venerdì 11/11/2022
    16:00 USA: Fiducia consumatori Università Michigan (atteso 59 punti; preced. 59,9 punti)

    Martedì 15/11/2022
    14:30 USA: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,2%; preced. 0,4%).


    Dow Jones
    32.827,00
    +1,31%
    +423,78
    S&P 500
    3.806,80
    +0,96%
    +36,25
    NASDAQ Composite
    10.564,52
    +0,85%
    +89,26
    Indice Russell 2000
    1.809,81
    +0,55%
    +9,94
    VIX
    24,35
    -0,81%
    -0,20

    Ocugen Inc
    1,53 $
    4,38%
    -0,070 Oggi
    After Hours:
    1,58 $
    (3,27%)+0,050
    Data e ora chiusura: 7 nov, 19:55:02 UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Novavax

    19,43 $
    0,15%
    +0,030 Oggi
    After Hours:
    19,39 $
    (0,21%)-0,040
    Data e ora chiusura: 7 nov, 19:55:27 UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Vaxart

    1,43 $
    2,72%
    -0,040 Oggi
    After Hours:
    1,49 $
    (4,20%)+0,060
    Data e ora chiusura: 7 nov, 18:55:50 UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Edited by dalessandrofree ¥ - 8/11/2022, 17:50
     
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    Geox,+22,8% i ricavi nei primi nove mesi del 2022
    Geox - società attiva nel settore delle calzature classiche e casual - ha esaminato alcuni dati finanziari relativi ai primi nove mesi del 2022.
    Il periodo in esame si è concluso con ricavi per 569,1 milioni di euro, in aumento del 22,8% rispetto ai 463,45 milioni ottenuti negli stessi mesi dello scorso anno, a parità di tassi di cambio il fatturato sarebbe salito del 19,7%.
    Nel solo terzo trimestre il fatturato è salito del 15% a 229 milioni di euro.
    A fine settembre 2022 la posizione finanziaria netta era negativa per 44,6 milioni di euro.
    In considerazione dei dati dei primi nove mesi del 2022 il management ha confermato le guidelines sull’anno fornite in precedenza.
    Nel dettaglio, i ricavi sono attesi in crescita a doppia cifra, con ricavi annuali previsti quindi sopra i 700 milioni di euro.
    La marginalità lorda è prevista con almeno un andamento flat rispetto al 2021. Geox si attende quindi che, nel secondo semestre, possa almeno recuperare la diminuzione riscontrata nella prima parte dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-60 punti base).
    Inoltre, Geox proseguirà nelle iniziative volte a proteggere il cash flow aziendale e a contenere i costi operativi.
    ---
    Mediolanum, Doris: avanti da soli, M&A tra concorrenti non spaventa
    "Riteniamo di avere le dimensioni sufficienti per poter crescere bene ed essere competitivi sui mercati. E sia gli utili che i risultati commerciali che la nostra solidità commerciale confermano che abbiamo una dimensione sufficiente per stare sul mercato. Quindi continueremo su questa direzione. Tra l'altro non siamo così piccoli perché siamo sotto la BCE in quanto significant bank". Lo ha detto l'amministratore delegato di Banca Mediolanum, Massimo Doris, in un briefing con la stampa per presentare i conti dei primi nove mesi del 2022.
    Quanto alle insistenti ipotesi di aggregazioni tra altri operatori del settore, Doris ha detto: "Non mi impensieriscono eventuali operazioni di aggregazione di concorrenti, dato che ritengo sufficiente la dimensione che ho. Se mi dovesse spaventare ad esempio un'operazione di Banca Generali con Fideuram, piuttosto che con Azimut o altre sarebbero entità comunque più piccole di Intesa Sanpaolo o di UniCredit, che già non mi spaventano. Non mi spaventa nemmeno un'ipotesi di unione di Mediobanca con Banca Generali, che sono già sul mercato come concorrenti. Non mi preoccupa questo".
    "Ovviamente - ha aggiunto - tengo d'occhio il mercato e so che una eventuale fusione tra Mediobanca e Banca Generali creerebbe un gruppo più forte, ma il mercato è già oggi bello competitivo con Intesa Sanpaolo e UniCredit".
    L'AD ha messo in chiaro che un possibile matrimonio tra Banca Mediolanum e Mediobanca "non tornerà in auge". "Ribadisco l'apprezzamento per Mediobanca e per come Nagel porta avanti il business insieme ai suoi collaboratori, ma preferisco mantenere le strade separate e continuare da soli", ha affermato.
    Riguardo all'andamento del business, ha specificato che il risultato netto di Banca Mediolanum per l'intero esercizio 2022 "non potrà essere in linea con quello dello scorso anno". A causa dell'andamento dei mercati "nemmeno lontanamente pensiamo di poter arriva al livello di commissioni di performance raggiunto lo scorso anno".
    Quanto ai target di raccolta, Doris ha detto che sul fronte della raccolta netta gestita "probabilmente non arriveremo esattamente al livello dello scorso anno, ma secondo me probabilmente ci andremo abbastanza vicino. Secondo i dati di Assoreti noi siamo i primi. A settembre abbiamo registrato -9% di raccolta netta gestita quando tutti gli altri messi insieme fanno mediamente -60%".

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    Fiera Milano aumenta guidance EBITDA dopo 9 mesi in crescita
    Fiera Milano ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi consolidati pari a 161,7 milioni di euro, in crescita di 121,8 milioni rispetto ai primi nove mesi del 2021. L'EBITDA è stato pari a 49,9 milioni di euro, in miglioramento di 56,9 milioni rispetto ai primi nove mesi 2021, mentre il risultato netto è stato pari a 0,9 milioni di euro, in miglioramento di 25,1 milioni rispetto ai primi nove mesi 2021.
    "Gli ottimi risultati realizzati nei primi nove mesi del 2022, rappresentano un importante segnale della ormai consolidata ripresa dopo i difficili anni di pandemia - ha commentato l'AD Luca Palermo - La continuità di business, a differenza di quanto è accaduto nel 2021, ci consente di porre delle basi solide per il futuro, ad iniziare dal 2023 che si presenta con un calendario ricco di appuntamenti fieristici".
    "Sulla base delle informazioni disponibili e considerando i risultati molto positivi registrati nei primi nove mesi dell'anno, sia in termini di considerevole partecipazione alle manifestazioni che di mantenimento dei livelli di pricing e volumi previsti, Fiera Milano ha deciso di rivedere al rialzo il target di EBITDA per l'esercizio 2022 nel nuovo range di 50-55 milioni di euro, superiore rispetto al range di 40-50 milioni di euro dichiarato a febbraio 2021 nel piano CONN.E.C.T. 2025", ha aggiunto.
    L'Indebitamento Finanziario Netto al 30 settembre 2022, non comprensivo della lease liability IFRS 162, presenta una disponibilità finanziaria netta di 51,2 milioni rispetto a una disponibilità finanziaria netta di 47,3 milioni al 31 dicembre 2021. Il miglioramento è prevalentemente ascrivibile alla generazione di cassa registrata durante i primi nove mesi del 2022.
    ---
    Culti Milano, OPA parziale su azioni proprie al via il 14 novembre
    L'assemblea degli azionisti di Culti Milano, società quotata su Euronext Growth Milan e specializzata nella produzione e distribuzione di fragranze e cosmesi, ha approvato la promozione di un'offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria parziale su azioni proprie. L'operazione era stata annunciata lo scorso 24 ottobre. L'offerta, non finalizzata al delisting, ha ad oggetto massime 365.000 azioni, rappresentative dell'11,791% del capitale sociale. Il corrispettivo è pari a 17 euro per azione, pertanto il controvalore massimo sarà pari a 6.205.000 euro.
    Il periodo di adesione avrà inizio alle ore 8:30 del 14 novembre 2022 e avrà termine alle ore 17:30 del 2 dicembre 2022 (estremi inclusi), fatte salve eventuali proroghe o modifiche. Sia con riferimento al numero di Azioni che potranno essere portate in adesione, sia con riferimento alle modalità dell'eventuale riparto, troverà applicazione il quantitativo minimo di negoziazione o "lotto minimo" di azioni, pari a 125 azioni.
    La società, mediante l'offerta, intende: disporre di un "magazzino titoli" da utilizzare nell'ambito di operazioni straordinarie; operare sul mercato in un'ottica di investimento a medio e lungo termine; offrire agli azionisti uno strumento ulteriore di monetizzazione del proprio investimento.
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    Novavax manca previsioni degli analisti
    Novavax ha rilasciato gli utili del terzo trimestre che hanno mancato le previsioni degli analisti in questo Martedì, con i ricavi che mancano le previsioni degli esperti.
    Il gruppo ha rilasciato anche gli utili per azione, che hanno toccato $-2,15 con i ricavi che sono arrivati a $735M. Gli analisti interrogati da Investing.com si attendevano un utile per azione di expected $1,63 e un ricavo di $623,9M.
    Le azioni Novavax hanno visto un guadagno del 1,78% con il prezzo a $20,00 nel corso del in linea con del giorno successivo al report.
    Nel corso di quest'anno, le azioni Novavax sono in calo del 35%, sottoperformando il Dow Jones, il quale prosegue in calo del 8% fino al momento della scrittura.
    Novavax resta in linea con le aziende principali del settore Sanità nel corso di questo mese
    Il 14 Ottobre, UnitedHealth ha rilasciato gli utili per azione del terzo trimestre, che sono risultati essere di $5,79, e i ricavi comunicati sono di $80,89B, con le previsioni che si aspettavano EPS per $5,43 mentre i ricavi sono risultati di $80,52B.
    Gli utili di J&J rilasciati il 18 Ottobre, hanno battuto le aspettative degli analisti, con gli EPS del terzo trimestre arrivati a $2,55, e i ricavi arrivati a $23,79B. Gli analisti interrogati da Investing.com si aspettavano che gli utili per azione arrivassero a $2,52, mentre i ricavi sono risultati essere di $23,46B.
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    Hera, margini 9 mesi stabili. Ricavi raddoppiano con rally commodities
    Hera, multiservizi quotata su Euronext Milan, ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi pari a 14.320,1 milioni di euro, in rialzo del 122,9% rispetto ai 6.424,3 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. I settori dell'energia presentano una crescita importante legata principalmente all'incremento del prezzo delle commodities energetiche, che ha raggiunto livelli molto elevati, soprattutto nel terzo trimestre. Inoltre, la società segnala la crescita dei servizi energia legati agli interventi orientati all'efficienza energetica nelle abitazioni (bonus facciate e superbonus 110%) e l'aumento delle attività per servizi a valore aggiunto per i clienti.
    Il margine operativo lordo si attesta a 874,8 milioni di euro, in aumento del 2,4%. A fronte di un tax rate del 28,5%, in rialzo rispetto all'analogo periodo del 2021 (26,2%) principalmente per effetto della contabilizzazione del contributo straordinario contro il caro bollette (pari a 2,3 milioni), il risultato netto e l'utile netto si attestano a 248,4 milioni di euro. Il risultato netto è in leggero calo (-5,6%) rispetto ai 263 milioni al 30 settembre 2021.
    "Nonostante la complessità dello scenario esterno, la relazione trimestrale al 30 settembre 2022 evidenzia un margine operativo lordo in crescita rispetto al 2021 - commenta la società - Il modello industriale multibusiness, bilanciato tra crescita interna e M&A, e la solidità patrimoniale e finanziaria del gruppo hanno consentito di cogliere le opportunità strategiche del mercato, pur mantenendo basso il profilo di rischio, e di confermare la generazione di valore per tutti gli stakeholder, con azioni di sostegno anche per i clienti in difficoltà".
    Nei primi nove mesi del 2022, gli investimenti operativi (al lordo dei contributi in conto capitale) sono stati pari a 463,3 milioni di euro, in crescita del 22,8% rispetto ai 377,2 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente, con un focus importante sui progetti orientati alla resilienza e alla circolarità in linea con quanto previsto nel piano industriale.
    Una quota rilevante di risorse finanziarie (circa 820 milioni di euro, oltre 10 volte il valore del 2021) è stata investita nelle attività di stoccaggio del gas, in coerenza con lo sforzo richiesto dal Governo agli operatori del settore per contribuire alla sicurezza delle forniture nei mesi successivi.

    L'indebitamento finanziario netto sale a 4.489,2 milioni di euro rispetto ai 3.261,3 milioni al 31 dicembre 2021. La crescita è riconducibile all'incremento del capitale circolante netto che è aumentato sia a seguito della significativa attività di stoccaggio gas portata a termine, sia per effetto dei maggiori prezzi delle commodities energetiche nel 2022 rispetto ai valori dello scorso anno.
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    Italmobiliare, ricavi consolidati 9 mesi stabili. MOL in calo
    Italmobiliare, holding di partecipazioni quotata su Euronext STAR Milan e il cui controllo fa capo alla famiglia Pesenti, ha registrato ricavi complessivi delle Portfolio Companies pari a 1.308,4 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022, in crescita del 22,5% rispetto ai primi nove mesi dell'esercizio precedente. Il MOL delle Portfolio Companies si attesta a 167,9 milioni di euro, in flessione per la pressione sui margini legata alla crescita del costo delle materie prime, per la grande siccità che ha impattato la produzione idroelettrica di Italgen e per il venir meno di alcuni fattori contingenti positivi.
    Il Net Asset Value di Italmobiliare al 30 settembre risulta pari a 1.962,8 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al 30 giugno 2022 (1.975,1 milioni di euro) e in contrazione rispetto al 31 dicembre 2021 (2.082,1 milioni di euro), dopo il pagamento di dividendi pari a 59,2 milioni di euro.
    Al 30 settembre 2022 la posizione finanziaria netta di Italmobiliare S.p.A. è positiva e pari a 209,6 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 337,5 milioni del 31 dicembre 2021 principalmente in seguito a nuovi investimenti per complessivi 84 milioni e al pagamento di dividendi per 59,2 milioni.
    "La strategia di Italmobiliare, sempre più focalizzata sul portafoglio core di partecipazioni e incentrata sulla gestione proattiva dei rischi e la piena integrazione ESG nei piani di sviluppo delle società, appare molto congruente all'attuale scenario condizionato da livelli di incertezza e volatilità delle variabili macroeconomiche estremamente elevati", viene sottolineato in una nota.
    I ricavi progressivi consolidati del gruppo Italmobiliare al 30 settembre 2022 registrano un incremento dell'1,4% a 366,8 milioni di euro. Il margine operativo lordo di 44,4 milioni di euro, rispetto ai 139,1 milioni di euro al 30 settembre 2021, risulta in contrazione del 68%. In particolare, la variazione negativa è ascrivibile principalmente a Italmobiliare (al netto dell'elisione dei dividendi intercompany), Caffè Borbone e Italgen.
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    Infocert (Tinexta) sceglie WIIT per gestione cloud
    WIIT, uno dei principali player europei nel mercato dei servizi Cloud Computing per le imprese, focalizzato sull’erogazione di servizi continuativi di Hybrid Cloud e Hosted Private Cloud per le applicazioni critiche, ha firmato un contratto settennale, per un valore complessivo di oltre 8 milioni di euro, con InfoCert (il “Cliente”), Gruppo TInexta, il principale Digital Trust Service Provider europeo.
    L’offerta, prevede sia i servizi di Managed Hybrid Cloud che ulteriori add-on in fase di definizione e quantificazione.
    In una prima fase, gli attuali sistemi InfoCert oggetto dell’accordo, pur rimanendo fisicamente nei due data center InfoCert attualmente in uso, verranno presi in carico e gestiti da WIIT con un supporto attivo 7 giorni su 7, 24 ore su 24, con l’obiettivo di garantire la fruibilità e il grado di servizio dei processi critici di business del Cliente, in continuità con l’attuale gestione.
    Verrà quindi attivato un processo di trasformazione del modello di servizio, che prevede un miglioramento strutturale del grado di servizio grazie anche all’integrazione nella piattaforma di esercizio InfoCert dei Datacenter WIIT in Italia e in Europa, in modo da garantire la massima resilienza con il più alto livello di sicurezza e certificazione possibile.
    Il contratto, basato su architetture che offrono al Cliente la scalabilità necessaria a supportare la crescita futura in modo rapido e sicuro, riflette l’esigenza, sempre più sentita, nel settore dei Professional Services di piattaforme Cloud agili e funzionali ai processi di trasformazione digitale.
    L’offerta potrà scalare nel tempo, anche grazie all’implementazione di tecnologie e modelli innovativi che consentiranno ad InfoCert di traguardare i prossimi anni e sostenerne la crescita, sia in Italia che all’estero, ampliando ulteriormente i servizi da erogare ai propri utenti, facendo leva sul network europeo di Infrastrutture e competenze europeo del gruppo WIIT.


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    Industrie De Nora, i risultati dei primi nove mesi 2022
    Industrie De Nora – società quotata al MidCap e specializzata in elettrochimica e attiva nelle tecnologie sostenibili e nella nascente industria dell’idrogeno verde – ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022.
    L'azienda ha terminato il periodo in esame con ricavi per 616,63 milioni di euro, in crescita del 51,8% rispetto ai 406,12 milioni ottenuti nei primi nove mesi 2021. L'incremento è riconducibile all'aumento dei volumi e, con riferimento ad alcune linee di business, alla crescita dei prezzi applicati ai clienti connesso al balzo dei prezzi di acquisto delle materie prime e di alcuni metalli nobili.
    Il margine operativo lordo adjusted è salito del 79,3%, passando da 81,36 milioni a 145,88 milioni di euro. Di conseguenza, la marginalità adjusted è salita dal 20% al 23,7%.
    Industrie De Nora ha terminato i primi nove mesi con un utile netto (esclusa quota terzi) pari a 63,93 milioni di euro, in aumento rispetto ai 42,04 milioni di euro contabilizzati nei primi tre trimestri nel 2021.
    A fine settembre 2022 l’indebitamento netto si era ridotto a 1,7 milioni di euro, rispetto ai 188,83 milioni di inizio anno, in seguito ai 200 milioni di euro di aumento di capitale nell’ambito dell’operazione di quotazione a Piazza Affari.
    Sempre a fine settembre 2022 il portafoglio ordini ammontava a 646,4 milioni di euro, in aumento del 18,2% rispetto al valore di inizio anno.
    Nei primi nove mesi del 2022 gli investimenti netti sono stati pari a 29 milioni di euro.
    Alla luce dei risultati conseguiti e del backlog accumulato, il management di Industrie De Nora ha confermato la guidance 2022 in termini di margine operativo lordo adjusted a 185-195 milioni di euro. Per i ricavi, il target è stato fissato nella parte inferiore della forchetta tra gli 880 e i 910 milioni di euro.

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    OPA Atlantia: Schema Alfa ha ottenuto tutte le autorizzazioni a procedere
    In riferimento all'offerta pubblica di acquisto volontaria promossa da Schema Alfa e avente ad oggetto le azioni ordinarie di Atlantia, l'offerente ha comunicato che sono state ottenute tutte le autorizzazioni e le approvazioni delle autorità competenti ai fini dell'esecuzione dell'offerta.
    Di conseguenza, risulta avverata la "condizione autorizzazioni" segnalata nel documento di offerta.
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    Superbonus 110%, lo stop delle Poste (Corriere della Sera)
    Già da tempo era nell'aria il nuovo stop al Superbonus 110% deciso da Poste Italiane: la compagnia ha annunciato che, per il momento, non accetterà nuove domande relative al servizio di acquisto di crediti d’imposta relativi ai lavori del superbonus e delle altre agevolazioni edilizie, quelle cioè ai sensi del dl 19 maggio 2020 n.34 (convertito poi con modifiche nella Legge 17 luglio 2020 n.77).
    Secondo quanto riporta Massimiliano Jattoni Dall’Asén per il Corriere della Sera, Poste Italiane ha però rassicurato che le pratiche in corso verranno portate avanti.
    La decisione arriva in seguito alle considerazioni sulle incertezze normative, dopo i continui interventi sul superbonus in chiave anti-frode che, nonostante tutto, non hanno risolto il problema. La scelta di Poste arriva dopo "cinque recenti sentenze della Corte di Cassazione che hanno evidenziato una nuova lacuna del meccanismo di cessione dei crediti edilizi".
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    Iveco Group, i conti dei primi nove mesi del 2022
    Il management ha aggiornato le stime finanziarie per l’intero esercizio, che dovrebbe chiudersi con ricavi netti delle attività industriali in aumento del 5-6%
    Iveco Group ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022 e ha aggiornato le stime finanziarie per l’intero esercizio.
    In particolare, il management prevede per il 2022 ricavi netti delle attività industriali (incluso gli effetti della conversione delle valute) in aumento del 5-6% rispetto allo scorso annp e un EBIT adjusted consolidato tra 2 0 milioni e 440 milioni di euro.

    Iveco Group, conti economici dei primi nove mesi del 2022
    Iveco Group ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio con ricavi pari a 9,94 miliardi di euro, in aumento del 7,1% rispetto ai 9,28 miliardi di euro ottenuti nello stesso periodo dell’anno precedente, sulla base dell’aumento dei ricavi delle attività industriali (+6,8%).
    Il risultato operativo adjusted delle attività industriali è stato pari a 237 milioni di euro, mentre il risultato finale (esclusa la quota di terzi) è stato pari a 68 milioni di euro, dall’utile di 167 milioni contabilizzato nei primi tre trimestri del 2021. Il risultato finale adjusted è stato positivo per 132 milioni di euro.

    Iveco Group, conti economici del 3° trimestre 2022
    Iveco Group ha chiuso il 3° trimestre dell’esercizio con ricavi pari a 3,52 miliardi di euro, in aumento del 19% rispetto ai 2,96 miliardi di euro ottenuti nello stesso periodo dell’anno precedente.
    Il risultato operativo adjusted è stato pari a 101 milioni di euro, con una marginalità del 2,9%, mentre il risultato finale (esclusa la quota di terzi) è stato positivo per 47 milioni di euro, dall’utile di 24 milioni contabilizzato nel 3° trimestre del 2021. Il risultato finale adjusted (che esclude il provento della fase finale della ristrutturazione delle joint venture cinesi) è stato positivo per 30 milioni di euro.

    Iveco Group, posizione finanziaria a fine settembre 2022
    A fine settembre 2022 la liquidità netta delle attività industriali di Iveco Group era pari a 561 milioni di euro, dagli 1,06 miliardi di inizio anno.
    Sempre a fine settembre 2022, la liquidità disponibile era pari a 3,55 miliardi di euro.
    Il free cash flow delle attività industriali nei primi nove mesi del 2022 è stato negativo per 232 milioni di euro, in miglioramento di 316 milioni di euro rispetto al terzo trimestre del
    2021 principalmente per effetto del minore assorbimento del capitale di funzionamento dovuto principalmente all’aumento della produzione e delle vendite.
    Iveco Group, qual era il consensus degli analisti sul 3° trimestre
    Secondo le stime di 10 analisti, i ricavi trimestrali erano stimati a 3,13 miliardi di euro. Il risultato operativo adjusted era previsto a 82 milioni di euro, mentre l'utile netto adjusted era atteso a 30 milioni di euro.
    La posizione finanziaria netta delle attività industriali era indicata a 477 milioni di euro.


    Iveco Group, le stime finanziarie per il 2022

    Il management ha aggiornato le prospettive finanziarie per l'intero 2022, nonostante una catena logistico-produttiva ancora sotto pressione, benché più prevedibile, e costi energetici e di inflazione sfidanti, che avranno impatti sulla società e sulla sua catena logistico-produttiva.
    Di conseguenza, Iveco Group prevede ricavi netti delle attività industriali (incluso gli effetti della conversione delle valute) in aumento del 5-6% rispetto al 2021 e un EBIT adjusted consolidato tra 420 milioni e 440 milioni di euro.
    La liquidità netta delle attività industriali è stimata a oltre 1,2 miliardi di euro.
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    Tre Btp in asta l'11 novembre 2022. C'è anche il titolo Green
    Btp gennaio 2026

    Tranche: terza
    Emissione: 17 ottobre 2022
    Scadenza: 15 gennaio 2026
    Cedola annuale lorda: 3,5%
    Codice ISIN: IT0005514473
    Importo dell’emissione: da un minimo di 2,25 miliardi a un massimo di 2,75 miliardi di euro
    Importo asta supplementare: 550 milioni di euro
    Regolamento sottoscrizioni: 15 novembre 2022


    Btp dicembre 2029

    Tranche: prima
    Emissione: 15 novembre 2022
    Scadenza: 15 dicembre 2029
    Cedola annuale lorda : 3,85%
    Codice ISIN: da attribuire
    Importo dell’emissione: da un minimo di 3,5 miliardi a un massimo di 4 miliardi di euro
    Importo asta supplementare: 1,2 miliardi di euro
    Regolamento sottoscrizioni: 15 novembre 2022


    Btp Green 2035

    Tranche: seconda
    Emissione: 30 aprile 2022
    Scadenza: 30 aprile 2035
    Cedola annuale lorda : 4%
    Codice ISIN: IT0005508590
    Importo dell’emissione: da un minimo di 1,5 miliardi a un massimo di 2 miliardi di euro
    Importo asta supplementare: 400 milioni di euro
    Regolamento sottoscrizioni: 15 novembre 2022
    Il Ministero dell’Economia e delle Finanze emetterà Btp per un ammontare massimo di 8,75 miliardi di euro.
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    Salvatore Ferragamo, i conti dei primi nove mesi del 2022
    Salvatore Ferragamo ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con ricavi per 920,73 milioni di euro, in aumento del 17,2% rispetto ai 785,34 milioni ottenuti nei primi tre trimestri dell’anno precedente; a tassi di cambio costanti il fatturato sarebbe salito del 12,7%. In deciso miglioramento anche il margine operativo lordo, che è salito da 201,91 milioni a 241,32 milioni di euro; di conseguenza, la marginalità è migliorata al 26,2%. Il risultato finale (esclusa la quota di terzi) è stato positivo per 68,97 milioni di euro, rispetto ai 37,54 milioni contabilizzato nei primi nove mesi del 2021.
    A fine settembre 2022 l’indebitamento netto era sceso a 352,76 milioni di euro, rispetto ai 372,76 milioni di inizio anno.
    Nel corso dei primi nove mesi del 2022 gli investimenti sono stati pari a 30,48 milioni di euro, in aumento rispetto ai 30,05 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente, a seguito principalmente del rinnovamento del network distributivo e di investimenti nel canale digitale. Nei primi nove mesi del 2022 le attività operative hanno generato cassa per 200,66 milioni di euro.
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    BancoBPM, i conti dei primi nove mesi del 2022
    Per l’intero 2022 il management del BancoBPM prevede un significativo miglioramento dell’utile netto del rispetto all’anno precedente
    Il BancoBPM ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022 e ha rivisto le stime finanziarie per il biennio 2022/2023.
    In particolare, per l’intero 2022 il management del BancoBPM prevede un significativo miglioramento dell’utile netto del rispetto all’anno precedente.

    BancoBPM, le voci di conto economico dei primi nove mesi del 2022
    L’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha terminato il primi tre trimestri del 2022 con un utile netto di 510,48 milioni di euro, in aumento dell’8,2% rispetto ai 472 milioni contabilizzati nei primi nove mesi dell’esercizio precedente. Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono state pari a 497,59 milioni di euro. Al netto delle componenti non ricorrenti, l’utile del periodo gennaio-settembre è stato pari a 652,4 milioni di euro.
    Il risultato della gestione operativa è è cresciuto del 3,2% a 1,58 miliardi di euro.
    I proventi operativi sono aumentati dell’1,4% a 3,47 miliardi di euro, mentre il margine di interesse è salito a 1,59 miliardi di euro, in crescita del 3,6% rispetto al dato dei primi nove mesi del 2021 (pari a 1,54 miliardi).

    BancoBPM, gli aggregati patrimoniali a fine settembre 2022
    A fine settembre 2022 gli impieghi netti alla clientela ammontavano a 109,4 miliardi di euro, stabili rispetto al dato di inizio anno, ma con un incremento delle esposizioni performing (+0,5%), grazie anche ad un volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese pari a 20,3 miliardi nel periodo.
    Alla stessa data le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) erano pari a 2,7 miliardi di euro. L’incidenza delle esposizioni deteriorate rispetto al totale degli impeghi al lordo delle rettifiche di valore era pari al 4,7% rispetto al 5,6% di inizio anno e al 5,9% del 30 settembre 2021. L’indice di copertura dell’intero aggregato dei crediti deteriorati si attestava al 49,4%, rispetto al 47,4% di fine settembre 2021.
    Nel corso dei primi nove mesi del 2022 il BancoBPM ha proseguito nel processo di derisking, che nel periodo in esame è stato pari a 1,8 miliardi di euro.
    Sempre a fine settembre 2022 l’esposizione del BancopBPM nei titoli di debito sovrani ammontava a 26,32 miliardi di euro, di cui 9,48 miliardi riferiti a titoli di stato italiani.
    Alla stessa data il Common Equity Tier 1 era sceso a 13,5%, rispetto al 14,03% al 30 giugno 2022. Escludendo gli impatti della disciplina transitoria, il CET 1 ratio fully phased era pari al 12,05%.

    BancoBPM, riviste le stime finanziarie per il 2022/2023
    Per l’intero 2022 il management del BancoBPM prevede un significativo miglioramento dell’utile netto del rispetto al all’anno precedente, con un trend che supera sia la traiettoria di redditività che i target complessivamente delineati nel piano strategico. In particolare, i vertici dell’istituto stimano un utile per azione di 0,45 euro, rispetto alla precedente indicazione di 0,4 euro.
    Per il 2023 il management del BancoBPM indica un utile per azione di 0,6 euro (target basato su uno scenario macroeconomico per il 2023 che prevede un PIL invariato e un livello medio del tasso Euribor al 2%), rispetto alla precedente stima di 0,5 euro.
    I vertici della banca hanno confermato il pay-out al 50%.
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    Invitalia conclude con successo lancio social bond da 350 milioni
    Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa - Invitalia ha lanciato con successo un prestito obbligazionario, non subordinato e non garantito, di 350 milioni di euro e della durata di 3 anni, destinato esclusivamente ad investitori istituzionali e professionali (le "Notes") e qualificato come “social bond”. L’emissione avverrà, infatti, nel rispetto dei Social Bond Principles pubblicati dall’International Capital Market Association.
    Congiuntamente all’emissione delle Notes, Invitalia ha anche adottato un Social Bond Framework, disponibile sul proprio sito internet, rispondente ai suddetti principi come confermato dalla Second Party Opinion di DNV Business Assurance Italy. In tale contesto, Santander Corporate & Investment Banking ha agito in qualità di Sole ESG Structuring Advisor.
    Le Notes sono state collocate a un prezzo di emissione pari al 99,884% del loro valore nominale e corrisponderanno una cedola annua pari a 5,25 %. Si prevede che l’emissione e il regolamento delle Notes avvengano il 14 novembre 2022, subordinatamente alla sottoscrizione della relativa documentazione contrattuale e al soddisfacimento delle usuali condizioni al closing.
    È stata fatta domanda di ammissione alla quotazione e negoziazione delle Notes sul mercato regolamentato della Luxembourg Stock Exchange e si prevede che all’emissione sia assegnato da Moody’s un rating pari a “Baa3”.
    Il collocamento ha suscitato un grande interesse da parte di investitori istituzionali e rappresentativi di numerose aree geografiche, con una significativa partecipazione di investitori ESG, registrando richieste finali per un ammontare superiore a Euro 470 milioni. La sottoscrizione ha avuto successo nei Paesi Europei.
    L’oggetto sociale dell’Agenzia e le finalità che permeano le sue attività, previste dalla specifica regolamentazione sulla base della quale essa opera di volta in volta, sono coerenti con i Social Bond Principles: Invitalia è istituzionalmente e statutariamente impegnata nel sociale come gestore di misure agevolative e incentivi destinati al sostegno d’impresa, allo sviluppo dell’imprenditorialità femminile e
    giovanile, alla gestione delle aree complesse di crisi industriale. Queste attività possono far definire la stessa Agenzia di per sé un “agente sociale”.
    Si prevede che un ammontare equivalente ai proventi derivanti dall’emissione delle Notes sarà utilizzato per il rimborso del finanziamento erogato nel luglio 2022 a Invitalia da alcuni dei Joint Bookrunners e per finanziare o rifinanziare, in tutto o in parte, nuovi o pre-esistenti progetti che hanno risultati positivi nel sociale e presentano i requisiti previsti dal Social Bond Framework dell’Agenzia ossia per finanziare i costi di struttura della gestione delle commesse affidate dal Governo italiano e/o dalle pubbliche amministrazioni perseguendo in tal modo scopi di interesse sociale.
    Goldman Sachs International e Santander Corporate & Investment Banking hanno agito in qualità di Joint Global Coordinators nonché di Joint Bookrunners insieme a Banca Akros S.p.A. – Gruppo Banco BPM.
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    La Borsa di New York si infiamma sull'onda degli acquisti
    Finale al rialzo per la borsa di Wall Street con gli operatori in attesa dei risultati del voto di metà mandato negli USA, mentre cresce la tensione per il dato chiave sull'inflazione statunitense in agenda, domani giovedì 10 novembre.
    Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones ha terminato la giornata con un aumento dell'1,02%, a 33.150 punti l'S&P-500 ha chiuso in aumento dello 0,56% rispetto alla chiusura della sessione borsistica precedente. In denaro il Nasdaq 100 (+0,75%); come pure, buona la prestazione dell'S&P 100 (+0,59%).
    Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati nordamericani:

    Mercoledì 09/11/2022

    16:00 USA: Scorte ingrosso, mensile (preced. 1,3%)
    16:30 USA: Scorte petrolio, settimanale (preced. -3,12 Mln barili)

    Giovedì 10/11/2022
    14:30 USA: Prezzi consumo, annuale (atteso 8%; preced. 8,2%)
    14:30 USA: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,7%; preced. 0,4%)
    14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (preced. 217K unità)

    Venerdì 11/11/2022

    16:00 USA: Fiducia consumatori Università Michigan (atteso 59 punti; preced. 59,9 punti)

    Martedì 15/11/2022
    14:30 USA: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,2%; preced. 0,4%)

    Dow Jones
    33,160.83
    +1.02%
    +333.83
    S&P 500
    3,828.11
    +0.56%
    +21.31
    Nasdaq
    10,616.20
    +0.49%
    +51.68
    Russell
    1,808.93
    -0.049%
    -0.88
    VIX
    25.54
    +4.89%
    +1.19

    Ocugen Inc
    $1.64
    7.19%
    +0.11 Today
    After Hours:$1.61
    (1.83%)-0.030
    Closed: Nov 8, 7:58:23 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Novavax Inc

    $19.65
    1.13%
    +0.22 Today
    After Hours:$19.80
    (0.76%)+0.15
    Closed: Nov 8, 7:56:01 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Vaxart Inc

    $1.39
    2.80%
    -0.040 Today
    After Hours:$1.46
    (5.04%)+0.070
    Closed: Nov 8, 7:53:01 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Sorrento Therapeutics Inc
    $1.47
    1.38%
    +0.020 Today
    After Hours:$1.46
    (0.68%)-0.0100
    Closed: Nov 8, 7:52:09 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Edited by dalessandrofree ¥ - 9/11/2022, 17:51
     
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    Cellularline, i conti dei primi nove mesi del 2022
    Cellularline - società quotata al segmento STAR e attiva nel settore degli accessori per smartphone e tablet - ha comunicato i risultati finanziari e operativi dei primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con ricavi per 95,33 milioni di euro, in crescita del 28,7% rispetto ai 74,05 milioni di euro ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno.
    Il margine operativo lordo adjusted è stato pari a 10,9 milioni di euro, rispetto ai 9,2 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021; di conseguenza, la marginalità è stata pari all'11,5%.
    Il risultato netto adjusted ha evidenziato un utile di 3,7 milioni di euro, che si confronta con i 4,2 milioni di euro contabilizzati nello stesso periodo del 2021.
    A fine settembre 2022 l’indebitamento finanziario netto era pari a 45,3 milioni di euro, in aumento dai 37,4 milioni di euro di inizio anno.
    Grazie ai benefici attesi dalle attività pianificate per il quarto trimestre, in linea con le iniziative strategiche incluse nel Business Plan 2022-2025, il management di Cellularline rimane ottimista circa il prosieguo del trend di crescita dei ricavi per l’anno 2022 pur in un contesto macroeconomico difficile.
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    The Italian Sea Group, i conti dei primi nove mesi e le stime per il 2022
    The Italian Sea Group – società quotata all’Euronext Milan e attiva nel settore della nautica di lusso - ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con ricavi per 210,3 milioni di euro, in aumento del 64,6% rispetto ai 127,8 milioni ottenuti nei primi tre trimestri dello scorso anno. In forte aumento anche il margine operativo lordo, che è passato da 17,4 milioni a 33 milioni di euro (+89,7%); di conseguenza, la marginalità è salita dal 13,6% al 15,7%.
    A fine settembre 2022 l'indebitamento finanziario netto era pari a 46 milioni di euro, rispetto al valore positivo di 41 milioni di inizio anno, in seguito proncipalmente all'esborso sostenuto per l’acquisizione del complesso aziendale Perini Navi.
    Sempre a fine settembre il valore complessivo dei contratti in essere relativi a yacht non ancora consegnati alla clientela al netto dei ricavi già iscritti nel conto economico (net backlog) era pari a 566 milioni di euro.
    Nei primi nove mesi del 2022 gli investimenti sono stati pari a 11 milioni di euro.
    Alla luce dei risultati trimestrali il management di The Italian Sea Group ha confermato la guidance 2022 che prevede ricavi totali compresi tra i 280 e i 295 milioni di euro e una marginalità del 15,5%, posizionandosi nella parte più alta della forchetta.
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    USA, l'inflazione rallenta più delle attese a ottobre
    Risulta inferiore alle attese l'inflazione USA a ottobre 2022. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, i prezzi al consumo hanno registrato un +0,4% su base mensile, contro il +0,6% del consensus e dopo il +0,4% del mese precedente.
    Su base annua, la crescita dell'inflazione è stata del 7,7%, inferiore al +8,2% del mese precedente ed al +8% atteso dal mercato.
    Il "core" rate, ossia l'indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, più osservato dalla Fed, ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile come il mese precedente e contro il +0,5% atteso. Il dato tendenziale attesta un aumento del 6,3%, inferiore al +6,5% del mese precedente e al di sotto delle aspettative (+6,6%).
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    Aeffe, ricavi 9 mesi in crescita del 10,8% grazie a traino Stati Uniti
    Aeffe, società del lusso che opera sia nel settore del pret-a-porter sia nel settore delle calzature e pelletteria, ha conseguito nei primi nove mesi del 2022 ricavi per 277,1 milioni di euro, rispetto a 250 milioni di euro del 2021 (+10,8% a tassi di cambio correnti, +10% a tassi di cambio costanti). In un contesto di crescita generalizzata in tutte le aree geografiche (ad eccezione del Far East) e in particolare nel canale Retail, il gruppo ha registrato una forte accelerazione in particolare negli Stati Uniti (+22,3%).
    L'EBITDA è stato pari a 37 milioni di euro, rispetto a 36 milioni dei primi nove mesi del 2021. La situazione contingente in Cina legata al perdurare delle dinamiche sanitarie ha influito sulle vendite nell'area con conseguente penalizzazione dell'EBITDA, a seguito dei costi sostenuti per la riorganizzazione della distribuzione locale. L'utile netto è stato pari a 4,7 milioni di euro rispetto a 23,2 milioni dei primi nove mesi del 2021 (di cui 15 milioni rivenienti da partite straordinarie).
    "Nonostante il difficile contesto congiunturale, il gruppo ha registrato una progressione a doppia cifra dei ricavi, sia nel segmento pret-à-porter sia nelle calzature e pelletteria, con un andamento positivo di tutti i brand nella maggior parte dei mercati - ha commentato Massimo Ferretti, Presidente Esecutivo - Il gruppo sta operando in maniera pronta e determinata, implementando una serie di iniziative, tra cui un piano di significativi investimenti per il rinnovamento strategico di Moschino in termini di posizionamento del brand e di riorganizzazione sul fronte retail in Cina, in attesa di un allentamento delle attuali restrizioni e con aspettative di benefici anche in termini di redditività già nel 2023".
    L'Indebitamento finanziario netto è pari a 220,3 milioni di euro, in aumento rispetto all'indebitamento di 140,3 milioni a fine settembre 2021. L'indebitamento finanziario al 30 settembre 2022, al netto dell’effetto IFRS 16, è pari a 134,4 milioni di euro (61,3 milioni al 30settembre 2021).
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    Azimut Holding, i conti dei primi nove mesi del 2022
    I vertici di Azimut Holding puntano a chiudere il 2022 con 6-8 miliardi di euro di raccolta netta e almeno 400 milioni di euro di utile netto.
    Azimut Holding ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022.
    La compagnia ha chiuso il periodo in esame con un utile netto di 302,3 milioni di euro, in flessione rispetto ai 322,44 milioni contabilizzati nei primi tre trimestri dell’anno precedente, dato che aveva beneficiato di una posta fiscale positiva. In forte miglioramento, invece, il risultato operativo, che è salito da 353,33 milioni a 415,09 milioni di euro. I ricavi di Azimut Holding sono aumentati da 866,32 milioni a 968,87 milioni di euro, evidenziando maggiori commissioni ricorrenti.
    A fine settembre 2022 la posizione finanziaria netta era positiva per 364,04 milioni di euro, rispetto al valore positivo di 408,48 milioni di inizio anno, in seguito al pagamento del dividendo per cassa di 1,3 euro per azione e del dividendo relativo agli strumenti finanziari partecipativi nel primo semestre del 2022, per un importo totale di 261 milioni.
    Al 31 ottobre 2022 il patrimonio totale si attestava a 85,7 miliardi di euro.
    Sulla base dei risultati ottenuti nei primi nove mesi del 2022 i vertici di Azimut Holding puntano a chiudere il 2022 con 6-8 miliardi di euro di raccolta netta e almeno 400 milioni di euro di utile netto.
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    Prysmian migliora outlook dopo migliore trimestre di sempre
    Prysmian, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore dei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni, ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi pari a 12.089 milioni di euro, in crescita organica del 15% rispetto ai primi nove mesi del 2021, con positive performance in pressoché tutti i business e tutte le geografie. L'ulteriore accelerazione registrata nel terzo trimestre, il migliore di sempre con una crescita organica del 16,2%, "conferma la capacità di crescita del hruppo grazie ai driver di lungo termine della transizione energetica e della digitalizzazione".
    L'EBITDA Adjusted registra un balzo del 56% a 1.131 milioni di euro, con un rapporto EBITDA Adjusted su Ricavi pari al 9,4% (9,8% considerando il prezzo dei metalli agli stessi livelli del 2021) rispetto al 7,8% dei nove mesi 2021. L'utile netto di pertinenza degli azionisti della caapogruppo sale del 69% a 431 milioni di euro rispetto ai 255 milioni del corrispondente periodo del 2021.
    "Il terzo trimestre 2022 è stato il migliore nella storia di Prysmian, con performance eccezionali in pressoché tutti i business e aree geografiche - commenta l'AD Valerio Battista - Un risultato che conferma la capacità del Gruppo di beneficiare dei driver secolari della transizione energetica e della digitalizzazione, anche in uno scenario macroeconomico e di mercato incerto".
    "Perseguiamo con determinazione la crescita del business senza perdere la focalizzazione sulla redditività e sulla generazione di cassa, fattori di assoluta competitività del nostro gruppo, che ci consentendo di finanziare gli investimenti e al contempo ridurre l’indebitamento - ha aggiunto - Sulla scorta delle performance record dei primi nove mesi, posso con fiducia comunicare l'ulteriore revisione al rialzo degli obiettivi per l'intero esercizio 2022".
    L'Indebitamento Finanziario Netto a fine settembre 2022 ammontava a 2.372 milioni di euro, in diminuzione di 291 milioni rispetto a 2.663 milioni al 30 settembre 2021. L'importante deleverage realizzato è riflesso nel ratio EBITDA Adjusted su Debito Netto in marcato miglioramento e che a fine anno approssimerà il rapporto di 1x.
    Si attesta a livelli record il portafoglio ordini che al 30 settembre 2022 raggiunge per la prima volta 6,85 miliardi di euro (3,2 miliardi di order intake da inizio anno) con visibilità su ulteriori 4,1 miliardi attesi convertirsi in backlog entro il 2024.
    Prysmian migliora nuovamente le previsioni di risultato per l'anno in corso. Ora prevede un EBITDA Adjusted compreso nell’intervallo di 1.425-1.475 milioni di euro, in crescita rispetto all'intervallo 1.300–1.400 milioni annunciato a luglio. Inoltre, aggiorna al rialzo anche l'obiettivo relativo alla generazione di cassa, prevedendo per l'esercizio 2022 di generare flussi di cassa (FCF prima di acquisizioni e dismissioni) nell'intervallo 450-500 milioni di euro (a luglio: 400-460 milioni).
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    De' Longhi, 9 mesi in rallentamento ma conferma guidance 2022
    De' Longhi, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nel settore del piccolo elettrodomestico dedicato al mondo del caffè, della cucina, della climatizzazione e della cura della casa, ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi a 2.128,7 milioni di euro, in calo dell'1 (-5,4% a cambi costanti), un adjusted EBITDA a 212 milioni di euro, pari al 10% dei ricavi (in flessione dal 16,6%) e un utile netto a 99,4 milioni di euro, pari al 4,7% dei ricavi (in flessione dal 10,8%).
    I ricavi sono stati sostenuti da un importante effetto valutario positivo, mentre i volumi hanno mostrato un progressivo rallentamento, penalizzati dal difficile contesto macroeconomico. "Un tale scenario ha richiesto un maggiore impegno del Gruppo a sostegno della crescita di lungo termine - mantenendo elevato l'investimento nelle attività di media e comunicazione - e a protezione della marginalità intervenendo con aumenti mirati dei prezzi", sottolinea la società.
    "Il terzo trimestre è risultato in linea con la nostra guidance e con le attese del mercato per l'anno - commenta l'AD Fabio De' Longhi - In un contesto di grande incertezza del quadro macro, abbiamo visto un rallentamento della domanda e un conseguente eccesso di magazzino che ci stiamo impegnando, con successo, a riportare gradualmente a livelli di normalità, liberando così il prossimo esercizio dai relativi costi ed inefficienze".
    Al 30 settembre 2022, la posizione finanziaria netta di Gruppo è risultata positiva per 28,8 milioni di euro, in contrazione rispetto a 425,1 milioni di fine 2021, dopo investimenti per 126,5 milioni e dividendi distribuiti per 124,5 milioni.
    Per l'anno in corso il gruppo conferma la stima di ricavi in flessione a un tasso "mid-single-digit" e un EBITDA adjusted nell'intervallo di 320-340 milioni.
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    NEXI, i conti dei primi nove mesi del 2022
    NEXI ha confermato i target finanziari per il 2022. La società prevede un aumento dei ricavi tra il 7% e il 9% e una crescita dell’EBITDA tra il 13% e il 16%.
    NEXI – società quotata al FTSEMib e attiva nel settore dei pagamenti digitali – ha comunicato i dati economici e finanziari dei primi nove mesi del 2022.
    Il management ha segnalato che nel 3° trimestre del 2022 il gruppo ha registrato una forte performance finanziaria e dei volumi, con risultati superiori al consensus degli analisti.
    NEXI ha confermato i target finanziari per il 2022 diffusi a febbraio.
    Nel dettaglio, NEXI ha terminato i primi tre trimestri del 2022 con ricavi per 2,38 miliardi di euro, in aumento dell’8,2% rispetto ai 2,2 miliardi (a perimetro costante) ottenuti nello stesso periodo dell’esercizio precedente.
    In forte aumento anche il margine operativo lordo (+16,1%), passato da 996,3 milioni a 1,16 miliardi di euro; di conseguenza, la marginalità è stata pari al 49%.
    Nel solo 3° trimestre i ricavi di NEXI sono saliti del 7,1% a 858,9 milioni di euro, mentre l’EBITDA è aumentato del 12% a 463,1 milioni.
    Il consensus degli analisti pubblicato sul sito internet della società indicava ricavi per 851 milioni di euro e un margine operativo lordo di 453 milioni di euro, con una marginalità del 54%.
    A fine settembre 2022 l’indebitamento netto di NEXI ammontava a 5,24 miliardi di euro. Alla stessa data il rapporto posizione Finanziaria Netta/EBITDA era pari a 3,3x, in riduzione rispetto al valore di inizio giugno.
    Sulla base dei risultati trimestrali NEXI ha confermato i target finanziari per il 2022 diffusi a febbraio. La società prevede un aumento dei ricavi tra il 7% e il 9% e una crescita dell’EBITDA tra il 13% e il 16%.

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    Interpump conferma target di oltre 2 miliardi di euro di ricavi 2022
    Interpump, gruppo che fa parte del FTSE MIB ed è attivo nella produzione di pompe ad acqua e nel settore oleodinamico, ha registrato vendite nette pari a 518,6 milioni di euro nel terzo trimestre del 2022, in aumento del 38,9% rispetto al corrispondente periodo del 2021 (+22,3% la crescita a parità di perimetro). La divisione Olio ha registrato una crescita del 45,6% (+22% a parità di perimetro), mentre la divisione Acqua del 22,9%. Sui nove mesi le vendite nette sono state pari a 1.544,9 milioni, +33,8%.
    L'EBITDA del terzo trimestre è stato pari a 123,4 milioni di euro, +39,3% (+23% a parità di perimetro e al netto di proventi non ricorrenti), e con un EBITDA margin del 23,8% rispetto al 23,7% del corrispondente periodo del 2021. L'EBITDA dei nove mesi è stato di 365,1 milioni di euro, +29,5%.
    L'utile netto consolidato del terzo trimestre è stato di 75,2 milioni di euro, +50,1% (+43,4% al netto dei proventi non ricorrenti), mentre quello dei nove mesi è stato di 214,7 milioni di euro, +20,3%.

    "Abbiamo registrato un agosto e un settembre da record, abbiamo mantenuto l'impegno di presentare il nostro piano ESG e abbiamo realizzato la nostra 95esima acquisizione - ha commentato il presidente Fulvio Montipò - Pur nel quadro complesso di difficoltà che continua a caratterizzare la scena globale, ci sentiamo di confermare per l'esercizio in corso il superamento dell'ambito traguardo dei 2 miliardi di fatturato, al di sopra di ogni più ottimistico obiettivo".
    La posizione finanziaria netta è pari a 603,8 milioni di euro, rispetto ai 494,9 milioni di euro al 31 dicembre 2021 (nel periodo: investimenti pari a 79,5 milioni, acquisto azioni proprie per 94,8 milioni, dividendi per 30,4 milioni, acquisizioni per 32,9 milioni).
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    BFF Banking, ricavi primi nove mesi a 275 milioni
    BFF Banking chiude i primi nove mesi del 2022 con Ricavi Netti Rettificati pari a 275 milioni, di cui 124 milioni provenienti dal Factoring, Lending & Credit Management, 41,1 milioni da Securities Services, 45,7 milioni da Payments, e 64,2 milioni dal Corporate Center (incluse le sinergie).
    L'Utile Ante Imposte Rettificato è pari a 150,2 milioni mentre l’Utile Netto Rettificato ammonta a 105,4 milioni (+33% anno su anno). L’Utile Netto Contabile si attesta a 93 milioni.
    Al 30 settembre 2022, lo Stato Patrimoniale Consolidato sale a 13 miliardi in crescita di 2 miliardi (+18%) rispetto al 30 settembre 2021.
    Il Gruppo ha mantenuto un solido livello di liquidità, con un Liquidity Coverage Ratio (LCR) del 182,6% al 30 settembre 2022. Il Net Stable Funding Ratio (NSFR) e il coefficiente di leva finanziaria, alla medesima data, erano pari rispettivamente a 146,8% e 4%.
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    Asta BOT annuale (scadenza novembre 2023): il rendimento sfiora il 2,7%
    Il rendimento lordo di aggiudicazione è aumentato al 2,69%, che equivale a un prezzo di aggiudicazione di 97,345. Collocati titoli per 5,5 miliardi di euro
    Giovedì 10 novembre 2022 il Ministero dell'economia e delle finanze ha collocato un BOT annuale. Nel dettaglio, la Banca d’Italia ha comunicato che nell’asta dei BOT con scadenza 14 novembre 2023 (Codice ISIN: IT0005518516) sono stati collocati tutti i titoli offerti dal ministero dell’Economia e delle Finanze (5,5 miliardi di euro l’ammontare complessivo).
    La domanda è stata buona, sulla base di richieste per circa 8,26 miliardi di euro. Di conseguenza, il rapporto di copertura (rapporto tra ammontare richiesto e quantitativo offerto) è stato di 1,5, in aumento rispetto all'1,4 dell’asta del BOT annuale di metà ottobre.
    Il rendimento lordo di aggiudicazione è aumentato al 2,69%, che equivale a un prezzo di aggiudicazione di 97,345.
    Nella precedente asta dei BOT annuali di ottobre 2022 il rendimento dei titoli era stato fissato al 2,532%. In quell’occasione le richieste erano state pari a 8,39 miliardi di euro, su un ammontare offerto di 6 miliardi.
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    SECO, i conti dei primi nove mesi del 2022
    SECO ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022.
    La società - quotata al segmento STAR e attiva nel campo dell'innovazione e integrazione tecnologica – ha terminato il periodo in esame con ricavi per 144,76 milioni di euro, in crescita del 116% rispetto ai 66,92 milioni ottenuti nei primi nove mesi dello scorso anno; la crescita organica è stata pari al 52,8%, mentre la crescita a parità di perimetro attuale è stata pari al 42,5%. In forte miglioramento anche il margine operativo lordo adjusted, che è passato da 14,1 milioni a 32,1 milioni di euro; tuttavia, la marginalità si è ridotta dal 22,1% a 21%. L'utile netto adjusted è salito da 7,2 milioni a 15 milioni di euro, in crescita del 109%.
    A fine 2022 l'indebitamento finanziario netto adjusted era salito a 121,6 milioni di euro, dai 97,5 milioni di inizio anno, in seguito all'aumento delle scorte di magazzino, volti a sostenere la continua crescita del business e a massimizzare la quantità di componentistica.
    Sulla base di questi risultati SECO ha confermato la guidance sui ricavi di fine anno pari a 200 milioni di euro.
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    Generali, Borean (CFO): siamo felici azionisti di Banca Generali
    "Noi siamo felici azionisti di Banca Generali e i suoi risultati finora ci rendono soddisfatti. Anche quelli più recenti sono stati apprezzati dal mercato". Lo ha affermato il CFO del gruppo Generali, Cristiano Borean, in un briefing con la stampa che ha seguito la pubblicazione dei risultati dei primi nove mesi dell'anno. Il manager si è rifiutato di commentare le ricorrenti indiscrezioni di stampa circa una possibile cessione della controllata bancaria a Mediobanca. "Oggi siamo qui per commentare i conti, non commentiamo mai i rumors", ha detto Borean.
    Sul tema acquisizioni, il CFO ha ricordato che il piano 2024 prevede fino a 3 miliardi di euro a disposizione per eventuali operazioni e che il gruppo genera cassa disponibile per M&A per 1 miliardo ogni anno.
    Borean ha detto che la partecipazione di Generali nella compagnia russa Ingosstrack rimane congelata. "La quota in Ingosstrakh è congelata, al momento non è in vendita. Nei nove mesi, l'abbiamo svalutata a 165 milioni di euro dai 384 milioni di fine anno scorso. In rubli l'abbiamo svalutata del 70%", ha detto durante la call.
    Il gruppo Generali "continua a iniettare costantemente aumenti tariffari, specie nel settore auto che ha subito di più l'effetto negativo dell'inflazione a seguito dell'aumento dei costi di riparazione - ha detto in un altro passaggio - Confermo che il gruppo continua ad iniettare aumenti in linea, se non superiori, a quello inflattivo".
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    Crédit Agricole, risultato netto in crescita a doppia cifra in Italia
    Il Gruppo Crédit Agricole in Italia, dove è guidato da Giampiero Maioli, ha registrato nei primi nove mesi del 2022 un risultato netto aggregato di 877 milioni di euro (+12% a/a), di cui 685 milioni di pertinenza del Gruppo Crédit Agricole. L'attività commerciale continua a essere dinamica, con un Totale dei Finanziamenti all'economia pari a 95 miliardi di euro e una Raccolta Totale pari a 306 miliardi di euro. Il Crédit Agricole è presente in Italia, suo secondo mercato domestico, con circa 17.000 collaboratori e circa 5,3 milioni di clienti.
    L'utile netto consolidato del Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia, al netto degli oneri derivanti dall’integrazione di Creval, si attesta a 387 milioni nei primi nove mesi del 2022, in crescita del +26% adjusted rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Includendo gli oneri derivanti dall'integrazione di Creval (pari a 21 milioni di euro al netto delle imposte) il risultato si attesta a 365 milioni di euro.
    Il risultato del Gruppo in Italia rappresenta il 16% del profitto underlying di Crédit Agricole S.A. e il risultato di Crédit Agricole Italia rappresenta il 44% del profitto del Gruppo in Italia.
    L'attività commerciale si conferma in crescita: crescita della base clienti con oltre 115 mila nuovi clienti acquisiti (+6% a/a); collocati 7 miliardi di prodotti legati al Wealth Management, con un equilibrato asset mix tra il segmento bancassicurativo (2,7 miliardi) e risparmio gestito (4,3 miliardi); decisa evoluzione dei volumi intermediati di credito al consumo (+31% a/a) e dei premi delle polizze ramo danni (+9% a/a), che beneficiano della digitalizzazione dei processi e del potenziamento dei servizi di consulenza assicurativa; erogazioni alle imprese in crescita (+28% a/a); concessi complessivamente 1,3 miliardi di crediti fiscali Ecobonus (x3,5 a/a).
    I finanziamenti verso clientela sono stabili nel confronto verso dicembre 2021 (-0,2%), con andamento in crescita nel terzo trimestre; in crescita il comparto Agri-Agro (+2% vs dic-21) con incremento della quota di mercato che raggiunge il 6,8%, rispetto al 6,1% dell'anno precedente. In aumento anche la quota di mercato delle richieste di nuovi mutui che sale al 6,2%4 rispetto al 5,7% del T3-21, a fronte di un contesto di mercato in rallentamento.
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    Stellantis, investimento in Marocco
    Stellantis ha annunciato un investimento di oltre 300 milioni di euro a favore dell’impianto produttivo di Kenitra in Marocco allo scopo di raddoppiarne la capacità produttiva e di lanciare la piattaforma “smart car”.
    Stellantis punta a raggiungere una capacità produttiva di un milione di veicoli all’anno entro il 2030 con un’integrazione locale del 70%, come delineato nel piano strategico Dare Forward 2030.
    Dal punto di vista ambientale, l’impianto è un modello di ottimizzazione energetica dal basso rapporto consumi per veicolo prodotto (425 kWh/veicolo); inoltre, a breve potrà avere accesso alle fonti rinnovabili, il cui sviluppo è sostenuto dalla strategia nazionale marocchina per la transizione energetica e lo sviluppo sostenibile.
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    Terremoto crypto: FTX.com verso bancarotta senza salvataggio Binance
    Nuovo terremoto per il mondo delle criptovalute, dopo che i casi Celsius e Terra-Luna avevano già minato la fiducia nei crypto-asset e aumentato le probabilità di una maggiore regolamentazione del settore. Senza un'iniezione di denaro, l'exchange di criptovalute FTX.com dovrà dichiarare bancarotta, ha detto il CEO Sam Bankman-Fried agli investitori, secondo fonti con conoscenza diretta della questione citate dalla stampa statunitense. Bankman-Fried ha informato gli investitori che la società si trova ad affrontare uno shortfall fino a 8 miliardi di dollari e ha bisogno di 4 miliardi di dollari per non fallire.
    Inoltre, nelle ultime ore Binance ha fatto marcia indietro sui suoi piani per acquisire FTX. Il dietrofront è arrivato un giorno dopo che il CEO di Binance, Changpeng Zhao, aveva annunciato che il più grande exchange di criptovalute del mondo aveva raggiunto un accordo non vincolante per acquistare le attività non statunitensi di FTX per un importo non reso pubblico
    Questa serie di annunci hanno fatto crollare le valutazioni di tutte le criptovalute, in grave colpo alla fiducia degli investitori in questo mondo. La situazione è preoccupante anche se si guarda all'importante elenco di investitori di FTX, che comprendevano giganti come Sequoia Capital, BlackRock, Tiger Global Management e SoftBank. In particolare, Sequoia ha svalutato l'intero valore delle sue partecipazioni in FTX, un'indicazione che l'azienda non vede chiaramente un percorso per recuperare il proprio investimento. All'inizio di quest'anno, FTX era stata valutata 32 miliardi di dollari.
    Un'improvvisa perdita di fiducia in FTX tra i clienti ha provocato una corsa a ritirare denaro e vendere i token associati all'azienda, causando una crisi di liquidità. Ciò è stato aggravato dalle dichiarazioni del CEO di Binance, che a inizio settimana ha detto pubblicamente che la sua azienda stava vendendo le sue partecipazioni nel token FTT nativo di FTX.
    Changpeng Zhao ha poi dichiarato mercoledì di "non aver pianificato" il crollo dell'exchange rivale. In un'e-mail ai dipendenti che ha reso pubblica, Zhao ha affermato che la caduta di FTX "non fa bene a nessuno nel settore" e che i dipendenti non dovrebbero "considerarlo come una vittoria per noi".
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    Crédit Agricole, utile in calo nel terzo trimestre. Aumentano i prestiti corporate
    Crédit Agricole ha registrato un utile netto stated pari a 2.004 milioni di euro nel terzo trimestre del 2022, in calo del 9,8% rispetto al terzo trimestre del 2021. Le voci specifiche del periodo hanno avuto un effetto netto positivo di +79 milioni di euro sull'utile netto del gruppo, di cui +101 milioni di euro relativi alla plusvalenza sulla cessione di La Médicale. L'utile netto underlying è stato pari a 1.924 milioni di euro, in calo del 13,9% rispetto al terzo trimestre 2021. I ricavi underlying a 8.948 milioni di euro, in calo del -0,3% e del -0,9% a perimetro costante Creval e Lyxor.
    Nei primi nove mesi del 2022, l'utile netto stated è stato pari a 6.104 milioni di euro, rispetto a 6.746 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021, con un decremento del 9,5%. L'utile netto underlying è stata pari a 5.856 milioni di euro, in calo del 5,6% rispetto ai primi nove mesi del 2021. I ricavi sottostanti sono aumentati del +3,1%.
    Nel terzo trimestre 2022 il gruppo francese ha registrato +460.000 nuovi clienti nel retail banking e la base clienti ha continuato a crescere (+105.000 clienti). Nei primi nove mesi ha registrato +1,5 milioni di nuovi clienti retail banking ed è cresciuta anche la base clienti (+342.000 clienti).
    La produzione ha mostrato una solida crescita anche nel terzo trimestre 2022, con un aumento del 3% della loan origination presso Banche Regionali e LCL (di cui +15,4% per prestiti professionali e corporate, -3,1% per mutui casa in un mercato in calo e -1,5% per il finanziamento al consumo), un aumento del 13% nel settore del credito al consumo e delle originazioni di leasing, e una crescita del 6,7% nella raccolta dei premi assicurativi per danni e danni rispetto al terzo trimestre del 2021.
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    Snam, i numeri dei primi nove mesi del 2022. Fissato l'acconto sul dividendo
    La ceodla sarà di 0,11 euro. Inoltre, i vertici hanno confermato la stima sull’utile netto per l’esercizio in corso.
    Snam ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con ricavi in crescita e redditività in leggera diminuzione. In contrazione l’indebitamento.

    Inoltre, i vertici hanno confermato la stima sull’utile netto per l’esercizio in corso.
    Snam ha terminato i primi nove mesi dell’anno con ricavi totali per 2,4 miliardi di euro, in aumento del 10,3% rispetto ai 2,18 miliardi ottenuti dello stesso periodo dello scorso esercizio, per effetto della crescita dei ricavi dei business della transizione energetica (+219 milioni di euro; +89,4%), principalmente per lo sviluppo dell’efficienza energetica, in particolare in ambito residenziale.
    Al contrario, il margine operativo lordo è sceso dello 0,6%, a 1,71 miliardi di euro. Il consensus degli analisti indicava un Ebitda di 1,7 miliardi di euro. Il management ha segnalato che la crescita dei business della transizione energetica (+19 milioni di euro), legata al positivo contributo del business dell’efficienza energetica (+14 milioni di euro) e delle attività nel biometano (+7 milioni di euro), è stata assorbita dalla riduzione registrata dal business delle infrastrutture gas (-29 milioni di euro).
    Snam ha terminato i primi nove mesi del 2022 con un utile netto adjusted di 932 milioni di euro, in flessione dello 0,6% rispetto ai 938 milioni contabilizzati nei primi nove mesi dello scorso anno. Il consensus degli analisti indicava un utile netto adjusted di 923 milioni di euro. L’utile netto contabile è stato pari a 972 milioni di euro.
    A fine settembre 2022 l’indebitamento netto era sceso a 12,95 miliardi di euro, rispetto ai 14,02 miliardi di inizio anno (12,88 miliardi il consensus degli analisti), in riduzione principalmente per la temporanea variazione del capitale circolante connessa all’attività di bilanciamento gas.
    Nei primi nove mesi dell’anno le attività operative di Snam hanno generato un flusso di cassa di 2,55 miliardi di euro, mentre gli investimenti tecnici sono stati pari a 883 milioni, in aumento di 17 milioni rispetto ai primi nove mesi del 2021 e si riferiscono essenzialmente ai settori trasporto (682 milioni di euro) e stoccaggio di gas naturale (114 milioni di euro).
    Sulla base dei risultati dei primi nove mesi dell’anno Snam ha confermato la guidance sull’utile netto del 2022, fissata ad almeno 1,13 miliardi di euro. .
    Sulla base dei risultati dei primi nove mesi e delle previsioni per l’intero esercizio 2022 il management di Snam ha proposto la distribuzione di un acconto del dividendo 2023 (relativo all'esercizio 2022) per un ammontare di 0,11 euro per azione.
    La cedola sarà staccata il 23 gennaio 2023 e messa in pagamento il 25 gennaio.

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    Il Sole 24 ORE dà esecuzione a partnership con Gruppo Multiversity
    Il Sole 24 ORE, gruppo editoriale quotato su Euronext Milan, ha completato le attività preliminari all'avvio della collaborazione con il Gruppo Multiversity, controllato da CVC Capital Partners e attivo nel settore della formazione digitale con gli Atenei Pegaso, Mercatorum, San Raffaele Roma e Aulab. La partnership nel mercato della formazione era stata annunciata a inizio ottobre.
    Nel contesto di tali attività Il Sole 24 ORE, trattenendo una quota del 15%, ha ceduto a Multiversity una quota pari all'85% del capitale sociale della società neocostituita dal Gruppo 24 ORE allo scopo di promuovere e veicolare lo svolgimento e la commercializzazione dell'offerta formativa oggetto della suddetta partnership.
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    Generali, utile 9 mesi stabile per impatti Russia. Solida posizione di capitale
    Generali ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con premi lordi in aumento a 59.832 milioni di euro (+1,3%), grazie al continuo sviluppo del segmento Danni (+10,3%). La raccolta netta Vita si attesta a 7.667 milioni di euro (-25,3%). Il calo è principalmente ascrivibile alla linea risparmio, in coerenza con la strategia di gruppo di riposizionamento del portafoglio e con specifiche attività di in-force management. In diminuzione anche la linea unit-linked, riflettendo la maggiore incertezza del contesto macro-economico. La raccolta delle linee puro rischio e malattia evidenzia una crescita robusta.
    Risultato operativo in ulteriore crescita a 4,8 miliardi (+7,8%), grazie allo sviluppo positivo dei segmenti Vita e Danni. Combined Ratio a 93,3% (+2 p.p.). Eccellente New Business Margin a 5,42% (+0,68 p.p.).
    L'utile netto si attesta a 2.233 milioni di euro (2.250 milioni 9M2021) e risente degli impatti degli investimenti russi per 141 milioni nei primi nove mesi del 2022. La svalutazione sulla partecipazione in Ingosstrakh è pari a 48 milioni mentre 93 milioni si riferiscono ai titoli a reddito fisso detenuti direttamente dal Gruppo. Senza tale impatto, il risultato netto aumenterebbe a 2.374 milioni di euro (+5,5%).
    "I risultati dei primi nove mesi riflettono la solidità del nostro Gruppo basata sulla nostra strategia focalizzata sulle linee di business più profittevoli e su fonti di utili diversificate - ha commentato il Group CFO di Generali, Cristiano Borean - Questo ci permette di continuare a generare valore nonostante il contesto macroeconomico. Generali sta conseguendo con successo una crescita sostenibile e sta aumentando costantemente il proprio risultato operativo, in coerenza con l'efficace implementazione del nostro piano strategico Lifetime Partner24: Driving Growth".
    Gli Asset Under Management complessivi del gruppo sono pari a 621,8 miliardi di euro (-12,4% rispetto a FY2021), riflettendo principalmente l'aumento dei tassi di interesse sui titoli a reddito fisso.
    Nonostante uno scenario macro-economico in evoluzione, Generali "conferma il proprio impegno a perseguire una crescita sostenibile, migliorare il profilo degli utili e guidare l'innovazione" in modo da realizzare un tasso annuo composto di crescita dell’utile per azione nel periodo 2021-2024 tra il 6% e l’8%, generare flussi di cassa netti disponibili a livello della Capogruppo nel periodo 2022-2024 superiori a 8,5 miliardi e distribuire agli azionisti dividendi cumulati nel periodo 2022-2024 per un ammontare compreso tra 5,2 e 5,6 miliardi, con ratchet policy sul dividendo per azione.
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    Telecom Italia TIM, i conti dei primi nove mesi del 2022
    La compagnia telefonica ha chiuso il periodo luglio-settembre con ricavi ed EBITDA migliori del consensus. In aumento l’indebitamento. Stime confermate
    Telecom Italia TIM ha diffuso i dati finanziari dei primi nove mesi e del 3° trimestre del 2022. La compagnia telefonica ha chiuso il periodo luglio-settembre con ricavi ed EBITDA migliori del consensus. In aumento l’indebitamento.
    I vertici di Telecom Italia TIM hanno confermato le stime finanziarie per il 2022.

    Telecom Italia TIM, i risultati di conto economico dei primi nove mesi del 2022
    Telecom Italia TIM ha terminato i primi nove mesi del 2022 con ricavi pari a 11,53 miliardi di euro, in aumento dell’1,7% rispetto agli 11,34 miliardi ottenuti nello stesso periodo dell’esercizio precedente. Su base organica (calcolata escludendo l’effetto delle variazioni dei tassi di cambio, nonché eventuali componenti non ricorrenti) i ricavi sono scesi dell’1,6%.
    In contrazione il margine operativo lordo, che si è ridotto da 4,35 miliardi a 3,95 miliardi di euro (-9,3%). L’EBITDA organico al netto delle componenti non ricorrenti si è attestato a 4,54 miliardi di euro con un’incidenza sui ricavi del 39,4% (5,01 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2021, con un’incidenza sui ricavi del 42,8%).
    Il risultato netto attribuibile ai soci è stato negativo per 2,73 miliardi di euro rispetto alla perdita di 10 milioni dei primi tre trimestri del 2021; escludendo l'impatto delle partite non ricorrenti il risultato netto dei primi nove mesi del 2022 è stato negativo per 361 milioni di euro

    Telecom Italia TIM, i conti del 3° trimestre 2022
    Telecom Italia TIM ha terminato il periodo luglio-settembre con ricavi per 3,97 miliardi di euro, in crescita del 4,6% rispetto ai 3,8 miliardi ottenuti nel 3° trimestre del 2021; il dato è stato leggermente superiore al consensus degli analisti (pubblicato sul sito di Telecom Italia TIM) che indicava ricavi per 3,94 miliardi.
    Il margine operativo lordo organico (escluse le poste non ricorrenti) si è ridotto da 1,7 miliardi a 1,59 miliardi di euro, ma è risultato superiore al consensus degli analisti (1,55 miliardi).

    Telecom Italia TIM, indebitamento in aumento a fine settembre 2022
    A fine settembre 2022 l’indebitamento finanziario netto rettificato era salito a 25,5 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 22,19 miliardi di inizio anno (25,52 miliardi il consensus degli analisti). Telecom Italia TIM ha segnalato che la crescita dell’indebitamento è sostanzialmente dovuta all’acquisizione in Brasile delle attività mobili del gruppo Oi per complessivi 1,74 miliardi di euro, oltre al pagamento di frequenze di telecomunicazioni e di impegni correlati in Italia e in Brasile per 2,22 miliardi di euro. L’indebitamento finanziario netto contabile a fine settembre 2022 era pari a 25,5 miliardi di euro.
    Alla stessa data il margine di liquidità era pari a 9,26 miliardi di euro, cifra che consente una copertura delle passività finanziarie del gruppo in scadenza almeno per i prossimi 21 mesi.
    Nei primi nove mesi dell’anno Telecom Italia TIM ha registrato un flusso di cassa della gestione operativa negativo per 1,13 milliardi di euro, rispetto al valore positivo di 1,08 miliardi dei primi tre trimestri del 2021. Nel periodo in esame gli investimenti industriali (Capex) sono stati pari a 2,76 miliardi di euro.

    Telecom Italia TIM, le stime per il 2022
    I vertici di Telecom Italia TIM hanno confermato le stime finanziarie per il 2022, comunicate in occasione della diffusione dei risultati semestrali.
    Per l'esercizio in corso il management stima un EBITDA After Lease organico in calo per una misura di “low teens decrease”.
    Intanto, il consiglio di amministrazione ha approvato l’avvio del processo di societarizzazione di TIM Enterprise.
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    La trimestrale di Poste Italiane. C'è l'acconto sul dividendo 2023
    La cedola sarà di 0,21 euro. Il management di Poste Italiane ha aggiornato la guidance sul risultato operativo del 2022.
    Poste Italiane ha comunicato i risultati economici e finanziari dei primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con ricavi e redditività in aumento. I numeri del solo 3° trimestre sono stati superiori al consensus degli analisti.
    Inoltre, il management di Poste Italiane ha aggiornato la guidance sul risultato operativo del 2022.
    Nel dettaglio, Poste Italiane ha terminato i primi nove mesi dell’anno con ricavi per 8,75 miliardi di euro, in aumento del 3,6% rispetto agli 8,45 miliardi realizzati nello stesso periodo dell’anno precedente. In forte miglioramento il risultato operativo, che è salito da 1,62 miliardi a 2,05 miliardi di euro (+27,2%). Poste Italiane ha terminato il periodo gennaio-settembre con un utile netto di 1,43 miliardi di euro, rispetto agli 1,17 miliardi contabilizzati nei primi nove mesi del 2021 (+21,4%).

    Nel solo 3° trimestre 2022 i ricavi sono saliti del 4,3% a 2,88 miliardi di euro, mentre l’utile netto è balzato del 15% a 461 milioni di euro.
    I risultati trimestrali sono stati migliori del consensus degli analisti (pubblicato sul sito Internet della società), che indicavano ricavi e utile netto rispettivamente a 2,82 miliardi e 430 milioni di euro.
    A fine settembre 2022 la posizione finanziaria netta era positiva per 2,87 miliardi di euro, rispetto ai 7,16 miliardi di inizio anno. Sempre fine settembre le Attività Finanziarie Totali risultavano pari a 562 miliardi di euro in calo di 24 miliardi di euro rispetto al dato di inizio anno, come conseguenza di 5,9 miliardi di raccolta netta e di un effetto di mercato negativo sui valori degli attivi pari a 24,6 miliardi.
    Il management di Poste Italiane ha aggiornato la guidance sul risultato operativo del 2022. I vertici dell’azienda prevedono che l’EBIT raggiunga i 2,3 miliardi di euro, rispetto all’obiettivo originario di 2 miliardi di euro.
    Sulla base dei risultati dei primi nove mesi del 2022 e in linea con la dividend policy di gruppo approvata nel corso del 2019, il management di Poste Italiane ha proposto la distribuzione di un acconto del dividendo 2023 (relativo all'esercizio 2022) per un ammontare di 0,21 euro per azione. La cedola sarà staccata lunedì 21 novembre 2022 e messa in pagamento il 23 novembre.
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    USA, Midterm: verso miglior dato dal 2002 per il partito al governo
    ExportUSA : "Investitori possono stare tranquilli il commercio internazionale tra Usa e Ue è salvo, indipendentemente dagli esiti"
    La competizione di medio termine di quest'anno – volta all'elezione di 435 seggi della Camera dei rappresentanti, 35 del Senato, 36 governatori e 27 segretari di stato – è "too close to call", ovvero talmente serrata da non poter ancora dare un esito definitivo. Sta di fatto che l'ondata rossa che nelle previsioni della vigilia vedeva al Congresso un netto passaggio di potere a favore dei repubblicani non si è materializzata. Storicamente il partito che occupa la Casa Bianca perde a Midterm, a parte due eccezioni dal 1934, ma i risultati provvisori del voto di ieri suggeriscono che potrebbe trattarsi della migliore tornata di metà mandato per un presidente e per il suo partito dal 2002, secondo alcuni esperti. Naturalmente bisognerà attendere i dati definitivi, ma per lo storico Joshua Zeitz, autore dei libri "Lincoln's Boys" e "Building the great society", non ci sono dubbi: "Capisco che i suoi numeri ora non siano grandi. Ma basandosi su ciò che ha fatto con 50 senatori (contro i 50 repubblicani, ndr), il caos che ha sistemato dopo Trump, la sua leadership sull'Ucraina e ieri notte, posso dirvi come storico che Biden entrerà nei libri come un vincente".
    L'affluenza negli Stati Uniti durante le elezioni di Midterm di quest'anno – secondo i dati della Bbc – è stata la seconda più alta registrata in 50 anni, inferiore soltanto al dato del 2018: si è recato alle urne poco meno del 50% degli aventi diritto.
    Il cambio di maggioranza sembra certo soltanto alla Camera, e anche in questo caso in maniera più modesta di quanto pronosticato. Il Senato invece resta in bilico. La Georgia, uno stato chiave per decidere il controllo del Senato Usa nelle elezioni di mid-term, andrà al ballottaggio nel mese di dicembre. L'ha confermato il segretario di stato Brad Raffensperger. La corsa per il seggio al Senato tra il rapubblicano Herschel Walker e il democratico Raphael Warnock si è conclusa con il primo al 48 per cento e il secondo al 49 per cento. Nessuno dei due, quindi, è riuscito a superare il quorum del 50 per cento. Per la legge della Georgia si dovrà tenere una nuova elezione, che è stata fissata al 6 dicembre.
    "Benché si tratti delle mid term, lo sguardo punta dritto al 2024", commenta Lucio Miranda, presidente di ExportUSA. Sicurezza, inflazione, aborto e diritti sono stati i grandi temi del confronto tra il GOP e i Dem. Esclusi dal dibattito, il commercio e relazioni bilaterali tra Unione europea e Stati Uniti. Tuttavia, dopo i recenti sviluppi internazionali (pandemia, conflitto russo-ucraino e supply chain) gli USA si confermano, ancor di più, il primo partner commerciale affidabile per l'Europa. "Macchinari, beni industriali, beni strumentali agroalimentare e vitivinicolo, continueranno ad essere settori di grande interesse per gli States – spiega Miranda–. Indipendentemente dall'esito, lo scenario geopolitico avvicinerà, giocoforza, le due sponde dell'Atlantico: l'export e l'internazionalizzazione sono salvi".
    I dati del "Census Bureau" del 2022 confermano una tendenza positiva. Il PIL di Stati Uniti e Unione europea, unitamente a scambi e investimenti, rappresentano rispettivamente oltre il 40% del PIL mondiale e oltre il 40% del complesso degli scambi di beni e servizi. Una relazione di assoluta preminenza, dunque, se si pensa che gli investimenti delle imprese dell’UE negli USA sono pari a 8 volte la somma degli investimenti dell’UE in Asia.
    Il mercato americano avrà sempre bisogno di dotarsi di tecnologie e know-how europei per implementare i grandi piani infrastrutturali, inoltre le nuove tendenze dei consumatori americani li fanno propendere per la scelta dei nostri prodotti F&B&W. Infine – sottolinea ExportUSA in una nota – la complessa materia della suppy chain, troverà una soluzione nel "Rapporto sullo Stato della Supply Chain del 2022" che punta sul Friend Shoring, in alternativa all'Offshoring per ampi settori industriali. Tutto ciò rafforzerà il dialogo transatlantico.
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    USA: Repubblicani non sfondano, Biden respira. E annuncia: "Mi ricandido"
    "La giAlla fine, la tanto temuta (alla vigilia) "onda rossa" non c'è stata e Biden può tirare un sospiro di sollievo. I Repubblicani non sfondano nelle elezioni di Midterm negli Stati Uniti: la destra si appresta a conquistare la Camera, mentre il Senato è ancora in bilico, appeso alle tante gare "too close to call", talmente serrate da non poter essere decise.
    Tanto basta al Presidente Usa per scongiurare il tonfo Dem pronosticato dai più alla vigilia che avrebbe complicato - non poco -il prossimo biennio alla Casa Bianca. "La gigantesca onda rossa non c’è stata", sottolinea Biden. Che aggiunge: "Abbiamo appena iniziato a lavorare sul nostro programma".
    Biden snocciola misure e provvedimenti approvati dalla sua amministrazione in questi mesi rivendicando di aver preso "le decisioni giuste per il popolo americano", ha detto ancora. "Tornato dal G20 chiederò al Congresso di continuare a lavorare con impegno bipartisan contro l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia" ribadisce sottolineando di essere pronto a "lavorare con l’opposizione repubblicana".
    L'inquilino della Casa Bianca ha anche aperto alla ricandidatura nel 2024: "La nostra intenzione è di correre di nuovo. Questa è sempre stata la nostra intenzione a prescindere dal risultato di queste elezioni", ha detto parlando della possibilità di correre di nuovo rivologo alla moglie Jill presente nella sala della conferenza stampa. Lanciando ancora il guanto di sfida al suo "storico" avversario Donald Trump, pronto anche lui a ricandidarsi: "farò in modo che non vinca di nuovo", assicura Biden.
    Soprattutto perchè Trump sembra uscire indebolito dalla tornata, al netto dei tentativi di definirla "una grande serata". Dichiarazioni più di facciata che altro visto che uno degli indiscussi vincitori è l’italo-americano Ron DeSantis, riconfermato a valanga governatore della Florida, per molti il "futuro" del partito repubblicano a scapito proprio del tycoon che fa già sapere di essere pronto a rivelare "cose non belle" su DeSantis perché lo conosce "più di chiunque altro, forse più di sua moglie".gantesca onda rossa non c’è stata", sottolinea il Presidente Usa che guarda con più serenità al prossimo biennio
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    Il Nasdaq (-2,5%) guida gli indici USA. Focus su META e Disney
    I principali indici azionari statunitensi hanno terminato la giornata in forte ribasso.
    Il Dow Jones ha lasciato sul terreno l'1,95% a 32.514 punti, mentre l’S&P500 ha perso il 2,08% a 3.749 punti. Performance peggiore per il Nasdaq (-2,48% a 10.353 punti).
    Seduta decisamente positiva per META Platforms (+5,18% a 101,47 dollari). Il fondatore, Mark Zuckerberg, ha scritto una lettera ai propri dipendenti, annunciando il licenziamento di oltre 11mila dipendenti, pari al 13% del totale degli impiegati del gruppo.
    Al contrario, Disney ha chiuso la giornata in forte calo (-13,2% a 86,76 dollari), dopo la diffusione della trimestrale, risultata peggiore delle attese degli analisti.

    Dow Jones
    32.513,94
    -1,95%
    -646,89
    S&P 500
    3.748,57
    -2,08%
    -79,54
    NASDAQ Composite
    10.353,18
    -2,48%
    -263,03
    Indice Russell 2000
    1.760,40
    -2,68%
    -48,53
    VIX
    26,09
    +2,15%
    +0,55

    Ocugen Inc
    1,48 $
    9,76%
    -0,16 Oggi
    After Hours:
    1,50 $
    (1,35%)+0,020
    Data e ora chiusura: 9 nov, 19:51:55 UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Novavax
    18,63 $
    5,19%
    -1,02 Oggi
    After Hours:
    18,75 $
    (0,64%)+0,12
    Data e ora chiusura: 9 nov, 19:52:27 UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Vaxart
    1,26 $
    9,35%
    -0,13 Oggi
    After Hours:
    1,27 $
    (0,79%)+0,0100
    Data e ora chiusura: 9 nov, 19:38:18 UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    USA, l'inflazione rallenta più delle attese a ottobre
    Risulta inferiore alle attese l'inflazione USA a ottobre 2022. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, i prezzi al consumo hanno registrato un +0,4% su base mensile, contro il +0,6% del consensus e dopo il +0,4% del mese precedente.
    Su base annua, la crescita dell'inflazione è stata del 7,7%, inferiore al +8,2% del mese precedente ed al +8% atteso dal mercato.
    Il "core" rate, ossia l'indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, più osservato dalla Fed, ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile come il mese precedente e contro il +0,5% atteso. Il dato tendenziale attesta un aumento del 6,3%, inferiore al +6,5% del mese precedente e al di sotto delle aspettative (+6,6%).
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    Edited by dalessandrofree ¥ - 10/11/2022, 16:54
     
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    Centrale del Latte d'Italia, i conti di primi nove mesi 2022
    Centrale del Latte d’Italia - operatore nazionale nel settore del latto fresco e a lunga durata quotato al segmento STAR - ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi 2022, periodo chiuso con ricavi per 223,35 milioni di euro, in crescita del 7,6% rispetto ai 207,56 milioni ottenuti nello stesso periodo dl 2021.
    Il margine operativo lordo dei primi nove mesi si è ridotto a 17,9 milioni di euro, in calo rispetto ai 19,9 milioni di euro dei primi tre trimestri del 2021. Di conseguenza, la marginalità è peggiorata dal 9,6% all'8&.
    L'utile netto è sceso a 2,2 milioni di euro, in calo rispetto agli 8,87 milioni contabilizzati nei primi nove mesi del 2021.
    A fine settembre 2022 l'indebitamento netto era sceso a 37 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 42,2 milioni di euro del 31 dicembre 2021.
    Il management di Centrale del Latte d'Italia ha confermato che continuerà a prestare particolare attenzione al controllo dei costi ed alla gestione finanziaria, al fine di massimizzare la generazione di free cash flow.
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    B&C Speakers, utile 9 mesi balza a 7,9 milioni di euro
    B&C Speakers, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore della progettazione, produzione, distribuzione e commercializzazione di trasduttori elettroacustici ad uso professionale, ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi consolidati pari a 58,11 milioni di euro (+83% rispetto a 31,75 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021), EBITDA consolidato pari a 13,82 milioni di euro (+127% rispetto a 6,08 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021) e un utile pari a 7,91 milioni di euro (in incremento rispetto a 3,53 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021).
    Il terzo trimestre del 2022 ha determinato per il gruppo livelli record sia in termini di quantitativi venduti che di valore del fatturato realizzato. "In particolare, tale livello di fatturato è stato reso possibile da un’importante crescita dei volumi, +51% rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre la restante parte della crescita si motiva con un migliore mix di vendita e con l’effetto dell’aumento dei prezzi resosi necessario per bilanciare parzialmente gli aumentati costi delle materie prime", si legge nella nota sui conti.
    La Posizione Finanziaria Netta complessiva risulta essere negativa e pari a 11,2 milioni di euro contro un valore negativo di 3,91 milioni a fine esercizio 2021. Tale andamento è motivato dalla necessità di finanziamento del capitale circolante netto, in particolar modo le rimanenze di magazzino, per far fronte alla fortissima ripresa della domanda.
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    Cofle, deliberata emissione di un prestito obbligazionario
    Cofle - azienda quotata all'Euronext Growth Milan e attiva nella progettazione, produzione e commercializzazione a livello mondiale di sistemi di comando e control cables per il settore off-road vehicles, automotive e after market automotive - ha deliberato l'emissione di un prestito obbligazionario non convertibile per un ammontare di 5 milioni di euro e una durata di 6 anni.
    Il prestito verrà sottoscritto da un veicolo di cartolarizzazione che a sua volta si finanzierà mediante l'emissione di titoli asset backed rivolti a investitori qualificati.
    Attraverso questo strumento, Cofle avrà l'opportunità di reperire risorse finanziarie con un orizzonte temporale di lungo termine, con condizioni economiche competitive per supportare le iniziative di crescita.
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    Immsi, i conti dei primi nove mesi 2022
    Immsi - holding quotata all'Euronext Milan - ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi 2022, periodo chiuso con ricavi per 1,66 miliardi di euro, in aumento del 22,8% rispetto agli 1,35 milioni ottenuti nei primi tre trimestri dello scorso anno. In miglioramento anche il margine operativo lordo, che è salito da 187,2 milioni a 230,5 milioni di euro; la marginalità è stata del 13,9%. La holding ha chiuso il periodo in esame con un risultato netto (esclusa la quota di terzi) positivo per 22,79 milioni di euro, in aumento rispetto ai 14,6 milioni contabilizzati nei primi nove mesi dello scorso anno.
    A fine settembre 2022 l’indebitamento netto di Immsi ammontava a 725,3 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 764,2 milioni di inizio anno. Nei primi nove mesi del 2022 gli investimenti sono stati pari a 102,9 milioni di euro.
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    Salvatore Ferragamo, il calendario finanziario del 2023: bilancio e trimestrali
    Salvatore Ferragamo ha comunicato il calendario finanziario per l’esercizio 2023.
    In particolare, il 2 marzo 2023 si riunirà il consiglio di amministrazione per l'esame del bilancio dell'esercizio 2022.
    Questi gli altri appuntamenti finanziari di Salvatore Ferragamo per il 2023:

    26 gennaio 2023: consiglio di amministrazione per l'esame dei ricavi preliminari del 2022.
    20 aprile 2023: consiglio di amministrazione per l’approvazione dei ricavi del primo trimestre 2023.
    26 aprile 2023: assemblea ordinaria degli azionisti per l’approvazione del bilancio 2022.
    3 agosto 2023: consiglio di amministrazione per l’approvazione della relazione finanziaria del primo semestre 2023.
    19 ottobre 2023: consiglio di amministrazione per l’approvazione dei ricavi del terzo trimestre 2023.
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    Masi Agricola, salgono ricavi ed EBITDA nei 9 mesi. Outlook cauto
    Masi Agricola, società quotata su Euronext Growth Milan e tra i leader italiani nella produzione di vini premium, ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi pari a 56 milioni di euro, in crescita del 22,9% rispetto allo stesso periodo del 2021 (45,5 milioni di euro) e un EBITDA pari a 11,4 milioni di euro (8,1 milioni di euro nei 9M 2021, +40%), con un aumento anche dell'EBITDA Margin (dal 17,7% al 20,3%). La società evidenzia una penalizzazione di oltre 3 punti percentuali a livello di margine industriale lordo, derivante essenzialmente da maggiori costi di prodotto, più che compensata dallo sfruttamento della leva operativa nei costi per servizi e del personale.
    Analizzando il trend dei ricavi a livello geografico Masi Agricola registra un incremento dell'Italia, che cresce del 23,7%, mentre gli altri Paesi Europei e le Americhe crescono rispettivamente del 10% e del 28,8%; il Resto del Mondo segna invece un incremento del 74,1%, arrivando a pesare il 6,7% sui ricavi complessivi.
    Il mix-prodotto, classificato secondo il posizionamento-prezzo retail, nei primi nove mesi del 2022 vede un aumento dei Top Wines, che si attestano al 29,1% rispetto al 26,2% del controperiodo, mentre l’incidenza dei Premium Wines passa dal 48,5% al 45,7% e la quota dei Classic Wines resta stabile intorno al 25%.
    Nel mese di ottobre 2022 Masi Agricola ha registrato ordini in leggero decremento rispetto al 2021. "D'altra parte il contesto è progressivamente più sfidante, andando verso mesi in cui l’anno scorso il gruppo ha avuto una buona performance distributiva", si legge nella nota sui conti.
    A livello qualitativo, inoltre, registra nella rete-clienti una maggiore prudenza derivante principalmente: a) dalla crescente incertezza macro-economica nei confronti del prossimo futuro; b) dallo shock economico e psicologico generato dai drammatici livelli dei costi energetici soprattutto nell'ultimo trimestre; c) dalla costante difficoltà di reperire personale della ristorazione e dell'hotellerie.
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    Emak, fatturato in crescita nei primi 9 mesi
    Il Gruppo Emak ha realizzato nei primi nove mesi ricavi consolidati pari a 492,3 milioni, rispetto ai 464,2 milioni del pari periodo dell’esercizio precedente, in crescita del 6%. L’EBITDA adjusted è stato pari a 68,7 milioni (14% dei ricavi) rispetto a 69,5 milioni del pari periodo 2021 (15% dei ricavi).
    L’utile operativo è stato pari a 49,2 milioni, contro 52 milioni del pari periodo dell’anno scorso, anche in conseguenza dei maggiori ammortamenti effettuati rispetto ai primi nove mesi del 2021. L’utile netto al 30 settembre 2022 è pari a 37,1 milioni, contro 37,7 milioni del pari periodo 2021.
    La posizione finanziaria netta passiva si attesta a 181,6 milioni rispetto a 120,3 milioni al 30 settembre 2021 e 144,3 milioni al 31 dicembre 2021.
    L’Amministratore Delegato Luigi Bartoli ha commentato: “La crescita del fatturato e il sostanziale mantenimento della marginalità sono per noi fonte di soddisfazione, tanto più considerando le crescenti difficoltà del contesto macroeconomico e la dinamica incrementale dei costi che abbiamo vissuto nel corso dell’anno".

    Outlook

    Nel corso del terzo trimestre "si sono palesati gli attesi segnali di rallentamento nei consumi dovuti al continuo peggioramento dello scenario macroeconomico, con conseguente impatto sulle vendite del Gruppo" - spiega la società nella nota dei conti -. "Grazie alla diversificazione del portafoglio prodotti, il Gruppo ha beneficiato del positivo andamento delle linee di business Agricoltura e Industria che ha parzialmente mitigato i rallentamenti registrati nei settori Giardinaggio e Cleaning. Sulla base dell’andamento delle vendite del mese di ottobre, si confermano le aspettative di chiudere l’esercizio con un fatturato superiore rispetto ai valori record registrati nel 2021". Il Gruppo - conclude la nota - "pur in un contesto di mercato particolarmente complesso, ha messo in atto attività finalizzate alla progressiva normalizzazione del valore del capitale circolante netto".
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    PIL Italia 2022: Ue alza stime, ma poi 0,3% in 2023
    In Eurozona al 3,2% per poi scendere a 0,3% in 2023
    La Commissione europea ha nuovamente rivisto al rialzo la previsione di crescita del PIL dell'Italia di quest'anno, al 3,8%, ma di nuovo ha anche pesantemente ridotto la stima sul 2023, al +0,3%, mentre sul 2024 pronostica una crescita dell'1,1%. Le cifre sono contenute nelle previsioni economiche invernali, laddove lo scorso luglio l'esecutivo comunitario indicava una crescita italiana 2022 al 2,9% mentre sul 2023 prevedeva un più 0,9%, anche in quella occasione il dato di quest'anno era stato aumentato mentre quello del prossimo era stato rivisto al ribasso. L'Ue prevede che in Italia il tasso di disoccupazione cali all'8,3% quest'anno, che torni a salire all'8,7% nel 2023 per poi limitarsi all'8,5% nel 2024.
    Previsto che il deficit-Pil dell'Italia si moderi al 5,1% quest'anno, al 3,6% il prossimo (salvo ulteriori misure di bilancio che potrebbero essere adottate) per poi risalire al 4,2% nel 2024. In base a queste previsioni, che non incorporano ulteriori provvedimenti che potrebbero essere assunti dal nuovo esecutivo, il debito dell'Italia dovrebbe ridursi al 144,6% del Pil quest'anno, al 143,6% il prossimo e al 142,6% nel 2024. Le stime sono contenute nelle previsioni economiche autunnali dell'esecutivo comunitario.
    In Italia, "il percorso in calo del disavanzo pubblico, che è stato sostenuto anche dalla crescita economica, dovrebbe arrestarsi nel 2024, rallentando la riduzione del debito pubblico". "Lo shock dei prezzi dell'energia e il peggioramento delle prospettive esterne - si legge nelle previsioni - sono destinati a farsi sentire e spingere l'economia italiana a una contrazione del Pil questo inverno". Comunque, "grazie alla solida crescita nei primi tre trimestri dell'anno, la crescita del Pil reale è prevista al 3,8% nel 2022, prima di rallentare allo 0,3% nel 2023 e risalire all'1,1% nel 2024. Il tasso di inflazione dovrebbe salire all'8,7% quest'anno prima di scendere al 2,3% entro il 2024". Le proiezioni, precisa la Commissione, "si basano su una assunzione di politiche invariate, in quanto le elezioni politiche di fine settembre e la successiva formazione del nuovo governo hanno ritardato l'adozione dei piani di bilancio per il 2023".
    Riviste al rialzo anche le previsioni di crescita dell'eurozona di quest'anno, al più 3,2%, ma ha pesantemente tagliato la previsione sul 2023 ad un più 0,3%, mentre sul 2024 stima una espansione del Pil aggregato dell'eurozona dell'1,5%. Da rilevare che l'esecutivo comunitario ha pesantemente tagliato la previsione sul Pil della Germania per cui ora prevede una recessione dello 0,6% nel 2023, dopo peraltro un moderato 1,6% su quest'anno, con una ripresa dell'1,4% sul 2024. Nelle previsioni di luglio scorso esecutivo comunitario indicava un Pil dell'eurozona al più 2,6% quest'anno un più 1,4% sul prossimo.
    La Commissione europea ha rivisto al rialzo le previsioni di inflazione dell'eurozona, su cui ora prevede un carovita dell'8,5% sulla media di quest'anno, al 6,1% il prossimo e al 2,6% nel 2024. Anche su quest'ultimo anno, quindi, l'inflazione si attesterebbe a un valore superiore al livello perseguito dalla Bce (2% simmetrico) nella sua definizione di stabilità dei prezzi. I dati sono stati rivisti al rialzo di rispetto le previsioni di luglio.: 7,6% quest'anno e 4% il prossimo.
    L'Ue deve restare unita, se vuole affrontare con successo i "molti rischi e incertezze" gravano sull'economia europea, a causa dei rincari energetici e dell'inflazione, che preannunciano "un periodo molto difficile" anche dal punto di vista sociale. L'Ue deve restare unita. Lo ha detto il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, presentando a Bruxelles le previsioni economiche d'autunno della Commissione. "Ci stiamo avvicinando - ha detto - alla fine di un anno in cui la Russia ha proiettato ancora una volta l'ombra oscura della guerra sul nostro continente. L'economia dell'Ue ha dimostrato grande resilienza alle onde d'urto che questo ha causato, grazie in gran parte alle decisioni politiche decise dall'inizio della pandemia, in uno spirito di unità e solidarietà". "Tuttavia - ha avvertito il commissario -, l'impennata dei prezzi dell'energia e l'inflazione dilagante stanno ora avendo il loro impatto e stiamo affrontando un periodo molto difficile dal punto di vista sia sociale che economico. Le previsioni di oggi sono soggette a molteplici rischi e incertezze, ma di una cosa sono sicuro: se noi europei riusciamo a restare uniti, possiamo superare con successo queste difficoltà e uscirne più forti", ha concluso Gentiloni.
    Alla Commissione europea "siamo in attesa, nel senso che le le autorità italiane manderanno a Bruxelles entro la fine del mese, quindi immagino nel giro di 10-15 giorni, l'aggiornato progetto di legge di bilancio. E noi faremo la nostra valutazione" fuori dal quadro per gli altri paesi fuori e "dal complesso delle valutazioni che presenteremo il 22 novembre. Quella sul budget italiano la presenteremo ovviamente in dicembre". "Quindi credo che sia molto difficile anticipare adesso decisioni di cui non conosciamo la la natura. Abbiamo avuto delle interlocuzioni positive con le nuove autorità di governo in Italia - ha aggiunto - ma aspettiamo di vedere le proposte i numeri del piano di bilancio".

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    Btp gennaio 2026 (terza tranche): rendimento in calo al 3,2%
    Btp gennaio 2026, collocamento della terza tranche
    il Ministero dell'economia e delle finanze (MEF) ha collocato la terza tranche del Btp con scadenza 15 gennaio 2026 (cedola annua lorda del 3,5%).
    Il MEF ha emesso titoli con scadenza a tre anni per un ammontare pari a 2,75 miliardi di euro, al massimo della forchetta (compresa tra 2,25 e 2,75 miliardi di euro) che era stata prevista dal ministero. Il Btp ha ottenuto richieste per circa 4,9 miliardi di euro, equivalente a un rapporto di copertura di 1,78.
    Il rendimento lordo complessivo del Btp con scadenza a gennaio 2026 è stato fissato al 3,22%, sulla base di un prezzo di aggiudicazione di 100,92.
    Il regolamento del Btp quinquennale è in programma per il 15 novembre 2022.
    Del Btp in questione sono in circolazione titoli per un controvalore pari a 7,63 miliardi di euro.
    Btp gennaio 2026, collocamento della prima tranche
    Giovedì 13 ottobre 2022 il Ministero dell'economia e delle finanze (MEF) ha collocato la prima tranche del Btp con scadenza 15 gennaio 2026 (cedola annua lorda del 3,5%).
    Il MEF ha emesso titoli con scadenza a tre anni per un ammontare pari a 3,75 miliardi di euro, al massimo della forchetta (compresa tra 3,25 e 3,75 miliardi di euro) che era stata prevista dal ministero. Il Btp ha ottenuto richieste per circa 5,61 miliardi di euro, equivalente a un rapporto di copertura di 1,5.
    Il rendimento lordo complessivo del Btp con scadenza a gennaio 2026 è stato fissato al 3,56%, rispetto al 2,757% del collocamento del mese di settembre per il titolo con scadenza ad agosto 2025. Secondo le elaborazioni di Assiom Forex il rendimento netto del Btp in esame è pari al 3,112%.
    Il regolamento del Btp triennale era in programma per il 17 ottobre 2022.
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    Equita, ricavi record nei primi nove mesi
    Equita ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi netti per 64,6 milioni di euro, in crescita del 5% rispetto allo stesso periodo del 2021, il "miglior risultato dalla quotazione". I ricavi delle attività rivolte aumentati del 15% a 54 milioni.
    Il Risultato Consolidato Ante Imposte ha raggiunto 20,5 milioni in crescita del 7% rispetto all’anno precedente (19,2 milioni nei 9 mesi 2021). L’Utile Netto Consolidato post-minoranze si è invece attestato a 13,1 milioni con una marginalità netta del 20%.
    Andrea Vismara, Amministratore Delegato di Equita, ha commentato: "Continuiamo ad investire sulla diversificazione dell’offerta e sul rafforzamento del nostro team di professionisti, mantenendo al contempo una solidità patrimoniale tra le migliori sul mercato. Tale
    strategia ci ha permesso di continuare a crescere in questi mesi e di consolidare una performance più resiliente rispetto a molti competitors, frutto del forte posizionamento del Gruppo e nonostante un contesto di mercato particolarmente sfidante. Al 30 settembre 2022 i ricavi hanno raggiunto 65 milioni e gli utili hanno superato 13 milioni. Tali risultati ci permettono di confermare gli obiettivi di
    remunerazione dei nostri azionisti e di considerare nel 2023 la proposta di un dividendo per azione pari a €35 centesimi, in linea con quanto deliberato per l’esercizio 2021 e che oggi rappresenta un dividend yield superiore al 9,5%".
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    Giglio, riduce perdita al 30 settembre
    I ricavi consolidati di Giglio Group al 30 settembre sono pari a 27,8 milioni, sono in linea rispetto ai dati consolidati relativi allo stesso
    periodo dell’esercizio precedente (Euro27,8 milioni dati consolidati al 30 settembre 2021).
    L’Ebitda mostra un andamento positivo e pari ad Euro 807 migliaia (negativo per Euro 953 migliaia per i dati consolidati 30 settembre 2021), ascrivibile anche alle vendite effettuate con migliore marginalità. L’EBIT è negativo per Euro 93 migliaia, in miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (negativo per Euro 2 milioni).
    Il Risultato netto è negativo per Euro 849 migliaia e si riduce rispetto ai -2,9 milioni dati consolidati relativi allo stesso periodo dell’esercizio precedente).
    L’indebitamento finanziario netto del gruppo si attesta a Euro -17,5 milioni, evidenziando un peggioramento rispetto al 31 dicembre 2021 (Euro 17,1 milioni) pari a Euro 385 migliaia.
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    illimity conferma forte crescita in linea con budget nel 3° trimestre
    illimity prosegue il proprio percorso di crescita nel terzo trimestre, con una performance finanziaria solida e in linea con le previsioni di budget, registrando un utile netto di 19,1 milioni di euro, in aumento del 21% sequenziale e del 2% rispetto all'anno precedente.
    Nei nove mesi, la banca guidata da Corrado Passera riporta un utile netto di 50,6 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al corrispondente periodo del 2021.

    La crescita è attesa in accelerazione nel quarto trimestre e si prevede che l'esercizio 2022 chiuda con un utile netto almeno pari a 75 milioni di euro, con un ROE di circa il 10%. I risultati attesi includono circa 20 milioni di euro di risultato negativo ante imposte legati all’avvio delle iniziative b-ilty, Quimmo e Hype.
    Nei primi nove mesi del 2022 i ricavi si attestano a 233,6 milioni di euro, registrando una progressione del 21% rispetto ai primi nove mesi del 2021. La Divisione Distressed Credit si conferma il principale contributore, generando circa il 66% del totale ricavi dei primi nove mesi 2022. La Divisione Growth Credit continua la sua progressione raggiungendo un incremento di quasi il 60% dei ricavi rispetto allo stesso periodo del 2021, portando il proprio contributo ai ricavi consolidati a circa il 21%, a cui si aggiunge la Divisione Investment Banking, anch’essa in forte crescita, che contribuisce per un ulteriore 5%.
    Il risultato di gestione nei nove mesi raggiunge quindi circa 93,2 milioni di euro, con un aumento di circa il 15% rispetto ai primi nove mesi del 2021.
    Robusta patrimonializzazione con indicatori ai massimi livelli del sistema – con il CET1 Ratio phased-in al 18% (17,5% fully loaded) e Total Capital Ratio phased-in di 23,6% (23,1% fully loaded). Solida posizione di liquidità pari a circa 0,6 miliardi di euro a settembre 2023 e fonti di finanziamento ampiamente diversificate tra raccolta retail, corporate e istituzionale, con un costo medio della raccolta largamente stabile e pari a 1,6%.
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    Unipol e UnipolSai: utili 9 mesi in crescita, raccolta assicurativa +4%
    Il Gruppo Unipol chiude i primi nove mesi dell'anno con un risultato netto consolidato di 854 milioni di euro, in crescita rispetto agli
    813 milioni del 30 settembre 2021.
    In aumento la raccolta diretta assicurativa, che si attesta a 9,8 miliardi di euro, in aumento del 4% rispetto al 2021. Il ramo Danni evidenzia una raccolta di 5,9 miliardi di euro (+5,6%), di cui 2,8 miliardi Auto e 3 miliardi Non Auto. Il combined ratio al netto della riassicurazione, al 30 settembre 2022, è pari al 93,2% (91,4% lavoro diretto), rispetto al 92,8% realizzato al 30 settembre 2021 (91,7% lavoro diretto). Il ramo Vita raccoglie 4 miliardi di euro (+1,7%) .
    Per quanto concerne gli altri settori in cui opera il Gruppo, la stagione estiva ha segnato una sensibile ripresa del comparto alberghiero, che era stato quello particolarmente colpito dalla pandemia e che è ritornato in utile. Il risultato ante imposte dei settori Holding e Altro è pari a 46 milioni di euro (-120 milioni di euro il risultato ante imposte normalizzato) in miglioramento rispetto al risultato di -29 milioni al 30 settembre 2021 (-120 milioni di euro era stato invece il risultato normalizzato).
    Il patrimonio netto consolidato ammonta, al 30 settembre 2022, a 7.450 milioni di euro (9.722 milioni di euro al 31 dicembre 2021), di cui 5.980 milioni di euro di pertinenza del Gruppo. Solvency ratio consolidato al 197%.
    Per la compagnia assicurativa UnipolSai, il periodo dei 9 mesi si chiude con un risultato netto consolidato di 616 milioni di euro, in crescita rispetto ai 577 milioni normalizzati1 del 30 settembre 2021.
    Il patrimonio netto consolidato ammonta, al 30 settembre 2022, a 5.586 milioni di euro (8.234 milioni di euro al 31 dicembre 2021), di cui 5.398 milioni di euro di pertinenza del Gruppo. L’indice di solvibilità individuale di UnipolSai al 30 settembre 2022 è pari al 295% (326% a fine 2021). L’indice di solvibilità consolidato basato sul capitale economico è pari al 271% (284% al 31 dicembre 2021).
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    A2A, i conti dei primi nove mesi e le stime per il 2022
    A2A ha diffuso i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022 e ha rivisto le indicazioni finanziarie per l’intero esercizio con riferimento al margine operativo lordo e all’utile netto ordinario.
    La società ha terminato il periodo in esame con ricavi per 16,87 miliardi di euro, in aumento del 161,7% rispetto ai 6,45 miliardi ottenuti nello stesso arco di tempo dello scorso anno. Il management ha segnalato che l’incremento è principalmente dovuto alle dinamiche rialziste dei prezzi delle commodities che hanno caratterizzato il periodo in esame. Più limitato l’aumento del margine operativo lordo, passato da 955 milioni a 1,15 miliardi di euro (+20,2%). Il management ha segnalato che la contrazione di marginalità registrata nella Business Unit Mercato è stata più che compensata dai risultati delle Business Unit Generazione & Trading e Ambiente. A2A ha terminato i primi nove mesi del 2022 con un utile netto di 461 milioni di euro, in aumento rispetto ai 394 milioni contabilizzati nei primi tre trimestri del 2021; l’utile netto ordinario è stato pari a 319 milioni.
    A fine settembre 2022 l’indebitamento netto di A2A era pari a 4,91 miliardi di euro, rispetto ai 4,11 miliardi di inizio anno. La variazione è riconducibile principalmente all’aumento dei crediti commerciali, in particolare della Business Unit Mercato, effetto legato al significativo incremento dei prezzi delle commodities. Nel corso del periodo la generazione di cassa netta è stata positiva per 538 milioni di euro. Nei primi nove mesi dell’anno gli investimenti netti sono stati pari a 802 milioni di euro (+25%).
    I vertici di A2A hanno rivisto le indicazioni finanziarie per l’intero 2022.
    Il management prevede di chiudere l’esercizio con un margine operativo lordo compreso tra 1,45 miliardi e 1,5 miliardi di euro. L’utile netto ordinario è atteso tra 340 e 380 milioni di euro.
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    Il Sole 24 Ore torna in utile: risultato netto a 0,9 milioni nei 9 mesi
    Il Gruppo 24 ORE chiude i primi nove mesi del 2022 con una crescita dell'utile e della redditività. Il risultato netto è tornato positivo per 0,9 milioni di euro a fronte di una perdita di 3,7 milioni al 30 settembre 2021.
    IL Gruppo ha registrato ricavi consolidati pari a 149,9 milioni di euro, in crescita del 5,1% (+7,3 milioni di euro) rispetto ai 142,6 milioni di euro del pari periodo del 2021. In particolare, nei primi nove mesi del 2022 i ricavi pubblicitari sono in crescita di 3 milioni
    di euro (+5,3%), mentre i ricavi editoriali sono in calo di 2,2 milioni di euro (-2,9%).
    L'EBITDA è risultato positivo per 17,1 milioni di euro ed in aumento rispetto ai 13,3 milioni del 2021, mentre l'EBIT è salito a 4,8 milioni di euro da 0,2 milioni al 30 settembre 2021).
    Posizione finanziaria netta negativa per 48,6 milioni di euro, in miglioramento di 15,3 milioni rispetto ai 63,8 milioni di euro negativi al 31
    dicembre 2021. Il patrimonio netto è pari a 17,3 milioni di euro, in incremento di 3,4 milioni di euro rispetto al patrimonio netto del bilancio consolidato al 31 dicembre 2021, che ammontava a 13,9 milioni di euro.

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    Credem, utile netto 9 mesi a 222,6 milioni
    Credem ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile a 222,6 milioni di euro, in crescita del 23,5% rispetto allo scorso anno, senza considerare l’apporto contabile dell’acquisizione della Cassa di Risparmio di Cento che aveva positivamente influenzato (95,6 milioni) il risultato al 30 settembre 2021. Considerando invece tale posta nel 2021, l’utile netto consolidato è in riduzione del 19,3%.
    A fine settembre 2022 il margine di intermediazione si attesta a 1.041,6 milioni, rispetto ai 949,6 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente (+9,7%). All’interno dell’aggregato, il margine finanziario è pari a 439,7 milioni rispetto ai 361,7 milioni a fine settembre 2021 (+21,6%). Le commissioni nette ammontano a 494,4 milioni (+4,4%). Il risultato lordo di gestione è pari a 457,5 milioni, in crescita del 20,7% rispetto a 379,1 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente.
    Il Common Equity Tier 1 Ratio a livello di Gruppo al 15,19%, CET1 ratio fully loaded calcolato su Credemholding pari a 13,68%, ai massimi livelli del sistema. Il Tier 1 capital ratio è pari a 14% ed il Total capital ratio è pari a 16,69%. Per il 2022 il CET1 Ratio minimo (SREP) assegnato al Gruppo è pari a 7,56%, il requisito più basso tra le banche italiane vigilate dalla BCE.
    Nello stesso periodo Credemholding ha riportato un utile netto consolidato di 172 milioni di euro, in calo rispetto ai 214,1 milioni di euro a fine settembre 2021. Il risultato è stato condizionato in particolare dal minore apporto da parte della controllata Credito Emiliano esclusi gli effetti positivi della contabilizzazione della fusione per incorporazione della Cassa di Risparmio di Cento.
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    doValue, i risultati dei primi nove mesi 2022
    doValue - società quotata al MidCap e attiva nei servizi di credit management e real estate per banche e investitori - ha comunicato i isultati finanziari dei primi nove mesi del 2022.
    Nel periodo in esame la compagnia ha riportato ricavi lordi pari a 425,5 milioni di euro in crescita del 10,3% rispetto ai 385,9 milioni di euro ottenuti negli stessi mesi dell'esercizio precedente; i ricavi netti sono cresciuti del 12,2% rispetto ai primi nove mesi del 2021. Il margine operativo lordo (esclusi gli elementi non ricorrenti) è aumentato da 116,1 milioni a 151,9 milioni di euro (+30,8%), mentre l'utile netto (esclusi gli elementi non ricorrenti) è raddoppiato da 22,7 milionia 45,6 milioni di euro.
    A fine settmbre 2022 l'indebitamento finanziario netto era salito a 422,8 milioni di euro rispetto ai 401,8 milioni di inizio anno. Alla stessa data il portafoglio gestito (GBV) era pari a 137,34 miliardi di euro, in calo rispetto ai 149,49 miliardi registrati a fine 2021.
    In merito alla stime sull'evoluzione della gestione doValue prevede di raggiungere per il 2022 ricavi lordi in un range tra 555-565 milioni di euro. Il margine operativo lordo (esclusi gli oneri non ricorrenti) è invece stimato tra i 190 e i 195 milioni di euro.
    Inoltre, in linea con la politica dei dividendi approvata nell'ambito del piano industriale 2022-2024, doValue prevede di distribuire un dividendo 2023 (relativo all'esercizio 2022) di 0,6 euro per azione.
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    Pioggia di acquisti a Wall Street
    Seduta positiva per il listino USA, dopo che i dati sui prezzi al consumo hanno mostrato una inflazione americana calata più delle attese, nel mese di ottobre, alimentando le aspettative di minori strette sui tassi di interesse da parte della Federal Reserve. La banca centrale statunitense avrà così più spazio di manovra per rallentare la velocità dei rialzi del costo del denaro, nelle prossime riunioni di politica monetaria.
    Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones porta a casa un guadagno del 3,70%, mentre l'S&P-500 termina con un balzo del 5,54%. Balza in alto il Nasdaq 100 (+7,49%); sulla stessa tendenza, su di giri l'S&P 100 (+3,34%).
    Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati nordamericani:

    Venerdì 11/11/2022
    16:00 USA: Fiducia consumatori Università Michigan (atteso 59 punti; preced. 59,9 punti)

    Martedì 15/11/2022

    14:30 USA: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,2%; preced. 0,4%)
    14:30 USA: Prezzi produzione, annuale (atteso 8,4%; preced. 8,5%)

    Mercoledì 16/11/2022
    14:30 USA: Prezzi import, mensile (preced. -1,2%)
    14:30 USA: Prezzi export, mensile (atteso -1%; preced. -0,8%)
    14:30 USA: Vendite dettaglio, mensile (preced. 0%)
    16:00 USA: Vendite industria, mensile (preced. 0,3%).

    Ocugen Inc
    1,71 $
    15,54%
    +0,23 Oggi
    After Hours:
    1,69 $
    (1,18%)-0,020
    Data e ora chiusura: 10 nov, 19:16:28 UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Novavax

    22,14 $
    18,84%
    +3,51 Oggi
    After Hours:
    22,14 $
    (0,00%)0,00
    Data e ora chiusura: 10 nov, 19:59:29 UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Vaxart
    1,55 $
    23,02%
    +0,29 Oggi
    After Hours:
    1,57 $
    (1,29%)+0,020
    Data e ora chiusura: 10 nov, 19:51:10 UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Edited by dalessandrofree ¥ - 11/11/2022, 17:22
     
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    Monrif, i conti dei primi nove mesi del 2022
    Monrif ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022. La società editoriale ha terminato il periodo in esame con ricavi per 113,47 milioni di euro, in crescita del 7,2% rispetto ai 105,83 milioni ottenuti nei primi nove mesi dello scorso anno. Monrif ha terminato il periodo in esame con una perdita netta di 3,21 milioni di euro, risultato che si confronta con il rosso di 5,94 milioni contabilizzato nei primi nove mesi dell’anno precedente.
    A fine settembre 2022 l’indebitamento netto del gruppo editoriale era salito a 99,82 milioni di euro, rispetto ai 96,34 milioni di inizio anno.
    Il management di Monrif continua a monitorare l'evoluzione della situazione e a operare con interventi di contenimento dei costi al fine di fronteggiare il calo dei ricavi e possibili situazioni di tensione finanziaria.
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    Cairo, utile 9 mesi cala a 8,3 milioni
    Cairo Communication ha chiuso i primi nove mesi con un utile netto di 8,3 milioni, in calo rispetto ai 28,8 milioni nel 2021, quando aveva beneficiato per 7,3 milioni di una plusvalenza su un asset partecipativo.
    L'Ebitda ante oneri non ricorrenti del Gruppo è pari 93,4 milioni (109,6 milioni nel 2021) influenzato da un incremento dei costi della carta e altri fattori produttivi di circa 28,1 milioni. Bene i ricavi consolidati lordi, in crescita e pari a 842 milioni (836 milioni nel 2021). L'Ebit risulta pari 25,3 milioni (54,5 milioni nel 2021).
    Al 30 settembre la posizione finanziaria netta è pari a Euro 30,5 milioni (Euro 37 milioni a fine 2021), dopo avere distribuito dividendi per Euro 36,7 milioni a livello di Gruppo e sostenuto uscite per Euro 20 milioni per l’acquisto/transazione dell’immobile di via Solferino.
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    Marr, crescita ricavi a doppia cifra nei primi 9 mesi
    I ricavi totali del terzo trimestre del Gruppo Marr sono pari a 620,7 milioni di euro in crescita rispetto ai 534,9 milioni del 2021, con margini ancora penalizzati dalle tensioni inflative.
    Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) consolidato è di 32,4 milioni di Euro e per effetto delle citate dinamiche sul primo margine e sui costi operativi è in flessione rispetto ai 48,2 milioni di Euro del 2021, che a seguito di un forte recupero dei consumi dopo l’ondata pandemica di inizio 2021 erano risultati in miglioramento anche rispetto ai 47,3 milioni pre-pandemia del 2019.
    Il Risultato Operativo (EBIT) consolidato è di 21,9 milioni di Euro (39 milioni nel 2021 e 39,4 milioni nel 2019) e sconta ammortamenti e accantonamenti per 10,5 milioni di Euro (9,2 milioni nel 2021).
    Il risultato netto consolidato si attesta a 14,2 milioni di Euro (27,2 milioni nel 2021 e 27,3 milioni nel 2019).

    Primi nove mesi

    Alla fine dei primi nove mesi i ricavi totali di Marr raggiungono i 1.495 milioni di Euro con una crescita del +38,8% sul 2021, in un contesto di mercato che ha evidenziato un recupero dei consumi alimentari extra domestici.
    L’EBITDA consolidato i attesta a 67,5 milioni di Euro (71,5 milioni nel 2021), mentre l’EBIT è pari a 40,3 milioni (46,1 milioni nel pari periodo 2021).
    Il risultato netto si posiziona a 24,7 milioni di Euro (28,3 milioni nel 2021).
    L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2022 è di 187,7 milioni di Euro e si confronta con 134,2 milioni del 2021 e i 184,7 milioni del 2019.
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    Brioschi, i conti dei primi nove mesi del 2022
    Brioschi - società immobiliare quotata all'Euronext Milan - ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con un utile netto (esclusa la quota di terzi) di 34,74 milioni di euro, rispetto al rosso di 7,34 milioni contabilizzato nei primi nove mesi dello scorso anno., in seguito alla cessione degli immobili “U1” e “U3” a Milanofiori Nord perfezionatasi all’inizio del mese di agosto, operazione avvenuta per un corrispettivo di 188,5 milioni di euro, che ha generato un margine operativo di circa 60 milioni di euro. I ricavi sono saliti da 8,29 milioni a 158,25 milioni di euro.
    A fine settembre 2022 l’indebitamento netto era sceso a 64,26 milioni di euro dai 221,33 milioni di inizio anno. Alla stessa data il capitale investito era sceso a 172,69 milioni di euro, rispetto ai 295,06 milioni di inizio anno.
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    Gabetti PS, i conti dei primi nove mesi del 2022
    Gabetti PS – società attiva nella consulenza e servizi di intermediazione, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare – ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con un risultato ante imposte per 9,18 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ai 5,84 milioni di euro contabilizzati nei primi nove mesi dello scorso anno. I ricavi operativi sono calati del 7% a 126,1 milioni di euro, rispetto ai 135,8 milioni ottenuti nei primi tre trimestri del 2021, penalizzati dalla contrazione dei ricavi di Gabetti Lab (senza tale effetto i ricavi sarebbero in crescita del 25%).
    A fine settembre 2022 l’indebitamento netto di Gabetti PS era salito a 11,18 milioni di euro, rispetto agli 8,19 milioni di inizio anno. Sempre a fine settembre il patrimonio netto del gruppo era positivo per 31,7 milioni di euro.
    Nel 2022 il management di Gabetti PS punta a confermare i risultati del 2021, continuando dove possibile un’ulteriore crescita sia in termini di fatturato sia in termini di marginalità grazie anche ai nuovi business come la riqualificazione sostenibile degli edifici.
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    Garofalo Health Care, utile 9 mesi salgono a 16,8 milioni di euro
    Garofalo Health Care, società quotata su Euronext STAR Milan e tra i principali operatori del settore della sanità privata accreditata in Italia, ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi consolidati pari a 236,6 milioni di euro, in aumento del 19,2% rispetto ai 198,5 milioni di euro registrati nei 9 mesi 2021, grazie all'incremento dell'attività verso i pazienti privati (+5,5% a/a) e Fuori-Regione (+8,4% a/a), oltre che alla maggiore attività associata agli incrementi di budget riconosciuti e finalizzati alla riduzione delle liste d'attesa e al recupero della mobilità passiva.
    I risultati includono 49,6 milioni di euro relativi al contributo di Clinica S. Francesco e Domus Nova, strutture acquisite, rispettivamente, ad aprile e luglio 2021. Inoltre, beneficiano anche del parziale rimborso degli "extra-costi Covid" sostenuti dalle società del gruppo, anche a valere su costi sostenuti negli esercizi precedenti, per complessivi 1,6 milioni di euro.
    L'Operating EBITDA Adjusted consolidato nei nove mesi si è attestato a 42,3 milioni di euro, in aumento del 17,1% rispetto a 36,2 milioni di euro dell'esercizio precedente. Il risultato netto di pertinenza del gruppo nei 9M2022 si è attestato a 16,8 milioni di euro (in aumento del 28,5% rispetto a 13,1 milioni di euro dei 9M2021).

    "I dati del terzo trimestre dimostrano ancora una volta la capacità del gruppo di generare performance operative particolarmente solide, caratterizzate da una crescita significativa del fatturato e da una grande capacità di contenere i costi, come evidenziato da una marginalità nei nove mesi del 17,9% che, al netto del fenomeno esogeno dell'energia, sarebbe stata pari addirittura al 19,1%", ha commentato l'AD Maria Laura Garofalo.
    "Tra gli elementi di soddisfazione segnalo anche il nostro rigoroso equilibrio finanziario e la grande capacità di generazione di cassa, che ci hanno consentito anche quest'anno di proseguire nel nostro percorso di crescita per linee esterne acquisendo una struttura di grande rilievo come GVDR - operazione che finalizzeremo entro la fine dell'anno - che siamo certi apporterà ulteriore valore al gruppo a partire dal prossimo esercizio", ha aggiunto.
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    Exprivia, ricavi ed EBITDA in crescita nei 9 mesi
    Exprivia, società quotata su Euronext Milan e attiva nello sviluppo di tecnologie software innovative e di prestazione di servizi IT, ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con ricavi a 133,5 milioni di euro, in crescita del 6,7% rispetto ai 125 milioni dello stesso periodo del 2021. L'EBITDA si attesta a 18 milioni di euro, pari al 13,5% dei ricavi, in incremento del 4,9% rispetto ai 17 milioni del 2021. Il risultato ante imposte a 11,7 milioni di euro, in incremento del 14,5% rispetto a 10,2 milioni del 2021.
    La società parla di una "crescita a due cifre su quasi tutti i mercati serviti" e di un'importante la crescita dei ricavi sui mercati internazionali, in particolare in Cina e Brasile, con +30%, dove prosegue l'attività di consolidamento del business su importanti gruppi italiani operanti in loco.
    In Italia si distinguono per la performance, Difesa e Aerospazio con +17%, settore dove Exprivia è in prima linea nel programma di osservazione della Terra Iride in partenza nei prossimi mesi, Industria con +16%, dove si registra una buona performance anche grazie agli effetti delle politiche di Industria 4.0, Pubblica Amministrazione con +14%, settore caratterizzato dalla spinta del PNRR e Oil&Gas con +13%.
    L'Indebitamento Finanziario Netto si attesta a -29,5 milioni di euro, rispetto ai -26,5 milioni del 31.12.2021 e ai 36 milioni del 30 settembre 2021.
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    Ratti, l'andamento dei ricavi nei primi nove mesi del 2022
    Ratti - società attiva nella creazione, produzione e distribuzione di tessuti e accessori di alta gamma a livello internazionale - ha esaminato i dati relativi ai ricavi dei primi nove mesi del 2022.
    Nel periodo in esame l'azienda ha registrato un fatturato pari a 60,07 milioni di euro, in aumento del 16,8% rispetto ai 51,45 milioni ottenuti nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Ratti ha spiegato che la crescita del fatturato è stato trainato dalla performance dei Poli Luxe, Carnet, Rainbow e Studio.
    Nel solo terzo trimestre 2022, la società ha registrato ricavi per 21 milioni di euro, in crescita del 20,1% rispetto al medesimo periodo dell'esercizio precedente.
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    Reply, fatturato 9 mesi sale a 1,36 miliardi di euro
    Reply, società quotata su Euronext STAR Milan e specializzata nella realizzazione di soluzioni basate sui nuovi canali di comunicazione e media digitali, ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un fatturato consolidato di 1.355,7 milioni di euro, in crescita del 26,3% rispetto ai 1.073,4 milioni di euro registrati al 30 settembre 2021. L'EBITDA consolidato è stato di 218,6 milioni di euro, in crescita del 19,3% rispetto ai 183,2 milioni di euro registrati a settembre 2021. L'utile ante imposte è stato di 169,1 milioni di euro (+12,7% rispetto ai 150 milioni di euro del 2021).
    "Reply nei primi nove mesi del 2022 è stata in grado di raggiungere risultati estremamente positivi, sia in termini di fatturato che di marginalità - ha dichiarato il presidente Mario Rizzante - In particolare, da inizio anno, accanto ad una robusta crescita organica, abbiamo esteso la nostra presenza internazionale, concentrandoci sui mercati americano, francese e tedesco. La chiusura del terzo trimestre, infine, ci consente di guardare con fiducia ai mesi futuri".
    La posizione finanziaria netta del Gruppo al 30 settembre 2022 è positiva per 133,9 milioni di euro. La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2022 risultava positiva per 165,7 milioni di euro.
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    Gefran, avviato il buy back
    Gefran – società quotata al segmento STAR e attiva nell'automazione industriale – ha comunicato l’avvio di un programma di acquisto di azioni proprie (buy back), in attuazione della delibera di autorizzazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie dell’Assemblea ordinaria dei soci del 28 aprile 2022. Le operazioni nell’ambito del programma prevedono l’acquisto e la disposizione, in una o più volte, di un numero di azioni ordinarie della società rappresentanti al massimo il 10% del capitale.
    L'obiettivo del programma è quello di intervenire direttamente o tramite intermediari autorizzati per contenere eventuali movimenti anomali delle quotazioni del titolo e per regolarizzare l’andamento delle negoziazioni e dei corsi legati ad un eccesso di volatilità o di scarsa liquidità degli scambi, oltre a offrire agli azionisti di uno strumento aggiuntivo di monetizzazione degli investimenti.
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    Pierrel, i conti dei primi nove mesi del 2022
    Pierrel - società farmaceutica quotata all'Euronext Milan - ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con ricavi per 16,65 milioni di euro, in aumento del 6% rispetto ai 15,78 milioni di euro realizzati nei primi tre trimestri dello scorso anno. La società ha terminato il periodo in esame con una perdita netta di 432mila euro, rispetto all'utile netto di 1,38 milioni di euro contabilizzato nello stesso periodo del 2021, in seguito a un incremento significativo dei costi energetici e delle principali materie prime, oltre a un diverso mix di fatturato.
    A fine settembre 2022 l’indebitamento netto era aumentato a 21,04 milioni di euro, rispetto ai 13,16 milioni di inizio anno.
    Il management di Pierrel ha confermato i target finanziari per il 2022.
    Nel dettaglio, i vertici dell'azienda stimano ricavi lordi per circa circa 25,2 milioni di euro e un margine operativo lordo di circa 4,2 milioni di euro.
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    Eurozona, produzione industriale sale oltre le attese a settembre
    La produzione industriale dell'Eurozona è salita oltre attese a settembre 2022. Secondo quanto riportato dall'Istituto di Statistica dell'Unione Europea (Eurostat), l'output ha registrato un incremento dello 0,9% su base mensile dopo il +2% di agosto (dato rivisto da un preliminare di +1,5%). Il dato è migliore delle attese del mercato che erano per un aumento dello 0,3%.
    Su base annua la produzione ha registrato un incremento del 4,9%, contro attese per una salita del 2,8%, dopo il +2,8% di agosto.
    Per quanto riguarda l'Europa dei 27, su base mensile si è registrato una variazione pari a +0,9% dopo il +1,5% di agosto, mentre su anno la produzione ha registrato una variazione pari ad un +5,7% dopo il +3,8% di agosto.
    Nell'area euro, rispetto ad agosto 2022, la produzione di beni di consumo non durevoli è aumentata del 3,6% e quella di beni strumentali dell'1,5%, mentre la produzione di beni intermedi e di beni di consumo durevoli è diminuita dello 0,9% e quella di energia dell'1,1 %.
    Nell'area euro, rispetto a settembre 2021, la produzione di beni strumentali è aumentata del 13,5%, i beni di consumo non durevoli del 5,7% e i beni di consumo durevoli del 3,6%, mentre la produzione di beni intermedi è diminuita del 2,1% e quella di energia 3,0%.
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    BTP Italia novembre 2028: come sta andando il collocamento
    Come di consueto SoldiOnline seguirà, con continui aggiornamenti, il collocamento del BTP Italia novembre 2028. Tre giornate per i piccoli risparmiatori
    Come di consueto SoldiOnline seguirà, con continui aggiornamenti, il collocamento del BTP Italia novembre 2028. Si tratta della diciottesima tranche da quando - nel marzo 2012 - il MEF ha varato questo strumento, indicizzato all'inflazione ed espressamente pensato per i piccoli risparmiatori.
    Il periodo di collocamento è compreso tra lunedì 14 novembre 2022 e giovedì 17 novembre. Prima per i risparmiatori, poi per gli operatori istituzionali.


    BTP ITALIA - DICIOTTESIMA TRANCHE: DIRETTA PRIMA GIORNATA (14 NOVEMBRE 2022)
    Ore 10.30 - Dopo circa un'ora e mezzo di collocamento sono arrivati ordini per oltre 935 milioni di euro da quasi 30mila contratti. Per la precedente emissione di BTP Italia, alla stessa ora nel book dei dealer arrivarono poco meno di 20mila ordini, per un controvalore pari a 750 milioni di euro.

    Ore 9.30 - Dopo corca meno di mezz'ora di collocamento sono arrivati ordini per 337 milioni di euro di controvalore sulla base di oltre 11mila contratti . Alla stessa ora nel precedente collocamento di giugno 2022 le richieste furono pari a 238 milioni di euro per oltre 7mila contratti.

    Ore 9.00 - È partito il collocamento della diciottesima tranche del BTP Italia. Nelle precedenti 17 edizioni il Tesoro ha raccolto dallo strumento in questione circa 181,1 miliardi di euro.


    BTP ITALIA, CARATTERISTICHE DELLA DICIOTTESIMA EMISSIONE
    La diciottesima tranche del BTP Italia, il titolo indicizzato all’inflazione dedicato ai piccoli risparmiatori, avrà un periodo di collocamento compreso tra lunedì 14 novembre e giovedì 17 novembre 2022.
    La durata della tranche collocata è stata fissata a 6 anni; la scadenza è così prevista per il prossimo novembre 2028.
    La cedola minima reale annua garantita è pari all'1,6%.
    Previsto ancora il bonus fedeltà dello 0,8% per chi acquista all'emissione durante la fase del collocamento e conserverà il titolo fino a scadenza.


    BTP ITALIA, EMISSIONE IN DUE FASI
    Come già accaduto in alcune delle precedenti emissioni, il titolo sarà collocato sul mercato, attraverso la piattaforma elettronica MOT di Borsa Italiana, in due fasi:
    la prima - da lunedì 14 novembre a mercoledì 16 novembre - sarà riservata ai risparmiatori individuali. In questa fase il codice ISIN del titolo è IT0005517187.
    la seconda fase, che si svolgerà nella sola mattinata di giovedì 17 novembre, sarà riservata agli investitori istituzionali.
    Per il pubblico indistinto è possibile sottoscrivere gli strumenti tramite la banca dove è detenuto il dossier titoli (via sportello o via home banking) oppure tramite gli uffici postali.



    BTP ITALIA, I RENDIMENTI
    Il BTP Italia stacca ogni sei mesi la sua cedola e una rivalutazione calcolata sul costo della vita.
    Nelle scorse ore il ministero ha comunicato l’entità della cedola minima garantita, che sarà pari all'1,6% netto (a cui andrà aggiunto il valore dell’inflazione). Un rendimento in linea con il tasso della precedente tranche.


    Ecco i tassi minimi garantiti (netti) dei collocamenti precedenti:

    Prima tranche (marzo 2012): 2,45%.
    Seconda tranche (giugno 2012): 3,55%.
    Terza tranche (ottobre 2012): 2,55%.
    Quarta tranche (aprile 2013): 2,25%.
    Quinta tranche (novembre 2013): 2,15%.
    Sesta tranche (aprile 2014): 1,65%.
    Settima tranche (ottobre 2014): 1,15%.
    Ottava tranche (aprile 2015): 0,5%.
    Nona tranche (aprile 2016): 0,4%.
    Decima tranche (ottobre 2016): 0,35%.
    Undicesima tranche (maggio 2017): 0,45%.
    Dodicesima tranche (novembre 2017): 0,25%.
    Tredicesima tranche (maggio 2018): 0,4% (rivista poi allo 0,55%).
    Quattordicesima tranche (novembre 2018): 1,45%.
    Quindicesima tranche (ottobre 2019): 0,6% (rivista poi allo 0,65%).
    Sedicesima tranche (maggio 2020): 1,4%.
    Diciassettesima tranche (giugno 2022): 1,6%.

    BTP ITALIA: RISULTATI TRANCHE PRECEDENTI
    Il BTP Italia ha esordito nel marzo del 2012 e in oltre 10 anni ha portato nelle casse dello Stato 181,1 miliardi di euro.


    Ecco i risultati dei collocamenti precedenti:

    Prima tranche (marzo 2012): 7,29 miliardi di euro.
    Seconda tranche (giugno 2012): 1,74 miliardi di euro.
    Terza tranche (ottobre 2012): 18,01 miliardi di euro.
    Quarta tranche (aprile 2013): 17,06 miliardi di euro.
    Quinta tranche (novembre 2013): 22,27 miliardi di euro.
    Sesta tranche (aprile 2014): 20,56 miliardi di euro.
    Settima tranche (ottobre 2014): 7,51 miliardi di euro.
    Ottava tranche (aprile 2015): 9,38 miliardi di euro.
    Nona tranche (aprile 2016): 8,01 miliardi di euro.
    Decima tranche (ottobre 2016): 5,22 miliardi di euro.
    Undicesima tranche (maggio 2017): 8,59 miliardi di euro.
    Dodicesima tranche (novembre 2017): 7,11 miliardi di euro.
    Tredicesima tranche (maggio 2018): 7,71 miliardi di euro.
    Quattordicesima tranche (novembre 2018): 2,16 miliardi di euro.
    Quindicesima tranche (ottobre 2019): 6,75 miliardi di euro.
    Sedicesima tranche (maggio 2020): 22,3 miliardi di euro.
    Diciassettesima tranche (giugno 2022): 9,44 miliardi di euro.
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    EEMS vola in Borsa dopo acquisto progetti di sviluppo impianti fotovoltaici
    Giornata positiva in Borsa per EEMS Italia, società italiana attiva quale grossista nel mercato energetico e quotata su Euronext Milan, dopo che venerdì sera ha comunicato di aver concluso l'accordo con BELANUS per l'acquisizione, da parte della controllata totalitaria EEMS Renewables, del veicolo societario che detiene 8 progetti di sviluppo di impianti fotovoltaici su tetti di capannoni industriali in Italia, per una capacità stimata nell'ordine di complessivi massimi 6,7 megawatt di picco.
    L'esecuzione dell'operazione di acquisizione del 100% del capitale sociale della Belanus 1 S.r.l. titolare dei progetti fotovoltaici è prevista per il 16 novembre 2022 e il relativo prezzo - pari a massimi 0,7 milioni di euro circa - è soggetto a meccanismi di aggiustamento, andrà pagato secondo le modalità e tempistiche concordate tra le parti e sarà garantito da un deposito in azioni EEMS del controvalore di 400 mila euro.
    L'operazione si inserisce nella Fase 4 del Piano Strategico del gruppo EEMS relativa all'avvio delle attività del gruppo EEMS nel comparto della transizione energetica quale IPP (Independent Power Producer) da fonti rinnovabili, in particolare da impianti fotovoltaici su tetti di capannoni industriali.
    Il gruppo prevede allo stato che gli 8 progetti fotovoltaici possano raggiungere lo stato ready to build (con completamento dei relativi iter autorizzativi) entro il primo semestre 2023, con realizzazione dei relativi impianti - in partnership con operatori specializzati del settore - nei tempi tecnici necessari; l'energia elettrica prodotta verrà venduta alla rete tramite il GSE oppure sul mercato all’ingrosso o all'azienda proprietaria del sito su cui insiste l'impianto.
    Ottima la performance di Eems, che si attesta a 0,102 euro, con un aumento dell'11,84%, prima di un'asta di volatilità per eccesso di rialzo. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all'insegna del toro con resistenza vista a quota 0,1049 e successiva a 0,1135. Supporto a 0,0963.
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    FED, Waller: possibile un ritmo più lento di rialzi, ma non ci stiamo ammorbidendo
    "Siamo a un punto in cui possiamo iniziare a pensare forse di andare a un ritmo più lento" per quanto riguarda l'aumento dei tassi di interesse, ma "non ci stiamo ammorbidendo. Occorre smettere di prestare attenzione al ritmo e iniziare a prestare attenzione a dove sta andando il punto finale. Fino a quando non abbasseremo l'inflazione, quel punto finale è ancora lontano". Lo ha affermato Christopher Waller, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve degli Stati Uniti, a una conferenza di UBS in Australia.
    Waller ha anche affermato che il mercato è andato "molto avanti" a causa dell'inaspettato raffreddamento dell'inflazione, ma che non bigerebbe prendere decisioni sul base di un singolo rapporto.
    "Quindi è positivo, finalmente, che abbiamo visto alcune prove dell'inflazione che ha iniziato a scendere, ma non posso sottolineare abbastanza che questo è un set di dati. Avremo bisogno di vedere una serie continua di questo tipo di comportamento e l'inflazione che inizia lentamente a scendere, prima di iniziare davvero a pensare di togliere il piede dai freni qui".
    La cosa peggiore che la FED possa fare, ha detto Waller, è smettere di aumentare i tassi e rischiare una rinnovata esplosione di inflazione come quella dell'anno scorso, che ha ammesso di aver colto alla sprovvista la banca centrale statunitense. "Quindi tutti dovrebbero semplicemente fare un respiro profondo e calmarsi - ha detto Waller - Abbiamo molta strada da fare."
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    Pozzi Milano, boom fatturato autunnale grazie a test con big grande distribuzione
    Pozzi Milano, gruppo che opera nel settore dell'arte da tavola e quotata da luglio 2022 su Euronext Growth Milan, ha comunicato che nei due soli mesi di settembre e ottobre 2022 ha raggiunto un record storico di vendite, superando i 6 milioni di euro di fatturato, pari a un aumento del 60% rispetto al record ottenuto nell'autunno del 2021. "Il grande sforzo per la quotazione in Borsa di quest'estate ci è stato ripagato con una notorietà oltre le nostre più rosee attese, che si sta positivamente ripercuotendo sulle vendite", ha commentato l'AD Fabio Sanzogni.
    "Abbiamo avuto la possibilità di fare un test di mercato, attraverso la collaborazione con un player di primaria importanza della grande distribuzione, utilizzando per una attività di fidelizzazione della clientela un set di asciugamani di qualità a marchio Pozzi Milano, disegnati dallo staff del gruppo Pozzi Milano sulla base dei caratteristici disegni del Castello", ha spiegato il presidente Diego Toscani.
    "A fronte di una stima indicativa storica di redemption, che avrebbe portato alla distribuzione di circa 150.000 pezzi, la qualità del prodotto e la forza del marchio Pozzi riteniamo abbiano influito positivamente sugli esiti della campagna - ha aggiunto - Difatti, sono stati venduti oltre 250.000 pezzi, un numero decisamente elevato se si considera il breve spazio temporale di distribuzione dei prodotti (60 giorni) e la limitata estensione territoriale dell’iniziativa (attiva solamente su parte della Lombardia)".
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    REVO, stipulato l'atto di fusione in Elba Assicurazioni
    REVO - SPAC quotata all'Euronext Growth Milan - ed Elba Assicurazioni hanno comunicato che è stato stipulato l'atto di fusione per incorporazione di REVO in Elba Assicurazioni ad esito della quale si verificherà il cambio di denominazione della società in REVO Insurance.
    La fusione avrà efficacia dal 21 novembre 2022 in base all'avveramento di alcune condizioni.
    Con decorrenza dalla data di efficacia della fusione, le azioni ordinarie di REVO ed i diritti di assegnazione di REVO (ove ancora esistenti) verranno revocati dalle negoziazioni. Dalla stessa data, le azioni ordinarie e i diritti di assegnazione (ove ancora esistenti) di REVO Insurance, saranno negoziati su Euronext Milan e, sussistendone i requisiti, sul segmento STAR.

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    OPA Banca Finnat, adesioni oltre il 60%
    Nell'ambito dell'offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa dal veicolo della famiglia Nattino sulle azioni ordinarie di Banca Finnat Euramerica, già controllata dalla stessa famiglia e quotata su Euronext STAR Milan, risulta che oggi, 11 novembre 2022, sono state presentate 5.531.065 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 25.679.525, pari al 60,216% dell'offerta.
    L'offerta è iniziata il 24 ottobre 2022 e terminerà il 15 novembre 2022. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Banca Finnat acquistate sul mercato nei giorni 14 e 15 novembre 2022 non potranno essere apportate in adesione all'offerta.
    L'offerente ha già comunicato che (assieme alle persone che agiscono di concerto) ha superato la soglia del 90%.
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    Italmobiliare, Morgan Stanley aggiorna la partecipazione aggregata del 5,227%
    Dalle comunicazioni diffuse dalla Consob l'11 novembre 2022 si apprende che dal 4 novembre a Morgan Stanley è accreditata di una partecipazione aggregata (tramite tre società controllate) del 5,227% del capitale del Italmobiliare.
    Nel dettaglio, il 2,89% è relativo a diritti di voto riferibili ad azioni della holding quotata al MidCap, mentre il 2,337% è relativo a una partecipazione potenziale (azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento a discrezione del prestatore).
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    Il Nasdaq guida il rialzo degli indici USA
    I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso l'ultima seduta della settimana in territorio positivo, sulla spinta dei titoli tecnologici.
    Il Dow Jones è salito dello 0,1% a 33.748 punti, mentre l’S&P500 ha guadagnato lo 0,92% a 3.993 punti. Performance migliore per il Nasdaq (+1,88% a 11.323 punti).
    Giornata decisamente positiva per Amazon.com (+4,31% a 100,79 dollari) dopo il forte rialzo messo a segno nella seduta precedente.
    In progresso anche i titoli del settore petrolifero. Chevron ed ExxonMobil hanno guadagnato rispettivamente il 2,85% e il 3,12%.

    Dow Jones
    33.747,86
    +0,096%
    +32,49
    S&P 500
    3.992,93
    +0,92%
    +36,56
    NASDAQ Composite
    11.323,33
    +1,88%
    +209,18
    Indice Russell 2000
    1.882,74
    +0,79%
    +14,81
    VIX
    22,52
    -4,29%
    -1,01

    Ocugen Inc
    1,77 $
    3,51%
    +0,060 Oggi
    11 nov, 20:00:00 UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Novavax
    25,04 $
    13,10%
    +2,90 Oggi
    11 nov, 20:00:00 UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    FED, Waller: possibile un ritmo più lento di rialzi, ma non ci stiamo ammorbidendo
    "Siamo a un punto in cui possiamo iniziare a pensare forse di andare a un ritmo più lento" per quanto riguarda l'aumento dei tassi di interesse, ma "non ci stiamo ammorbidendo. Occorre smettere di prestare attenzione al ritmo e iniziare a prestare attenzione a dove sta andando il punto finale. Fino a quando non abbasseremo l'inflazione, quel punto finale è ancora lontano". Lo ha affermato Christopher Waller, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve degli Stati Uniti, a una conferenza di UBS in Australia.
    Waller ha anche affermato che il mercato è andato "molto avanti" a causa dell'inaspettato raffreddamento dell'inflazione, ma che non bigerebbe prendere decisioni sul base di un singolo rapporto.
    "Quindi è positivo, finalmente, che abbiamo visto alcune prove dell'inflazione che ha iniziato a scendere, ma non posso sottolineare abbastanza che questo è un set di dati. Avremo bisogno di vedere una serie continua di questo tipo di comportamento e l'inflazione che inizia lentamente a scendere, prima di iniziare davvero a pensare di togliere il piede dai freni qui".
    La cosa peggiore che la FED possa fare, ha detto Waller, è smettere di aumentare i tassi e rischiare una rinnovata esplosione di inflazione come quella dell'anno scorso, che ha ammesso di aver colto alla sprovvista la banca centrale statunitense. "Quindi tutti dovrebbero semplicemente fare un respiro profondo e calmarsi - ha detto Waller - Abbiamo molta strada da fare."
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    Edited by dalessandrofree ¥ - 14/11/2022, 17:44
     
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    Banca Mediolanum, collocato green bond da 300 milioni di euro
    Banca Mediolanum ha completato con successo l'emissione inaugurale di un Green Senior Preferred Bond con scadenza a 4 anni e 2 mesi (gennaio 2027 e prima data di call nel gennaio 2026) per un ammontare complessivo di 300 milioni di euro. La richiesta è stata di circa 2,7 volte l'offerta. La domanda è stata molto sostenuta, con oltre 110 ordini che nel corso del collocamento hanno permesso di raggiungere 800 milioni di euro, consentendo così di prezzare 30 bps sotto il livello indicato in apertura del book questa mattina.
    Il Green Senior Preferred Bond è stato prezzato con un rendimento di 5,04%, pari a 225 bps sopra il tasso mid swap di riferimento.
    La distribuzione del bond è avvenuta per il 35% al di fuori dell'Italia e la percentuale di investitori con mandati ESG è stata superiore al 70%.
    L'emissione, dedicata esclusivamente ad investitori istituzionali, è stata portata avanti ai sensi del programma Euro Medium-Term Note da 1 miliardo di euro istituito a settembre 2022. L'obbligazione segue i principi delineati nel Green, Social & Sustainability Bond Framework.
    "L'emissione di questa obbligazione consente alla Banca di rafforzare ulteriormente la propria solidità patrimoniale in linea con quanto previsto dai requisiti MREL per il 2024, e di perseguire i propri obiettivi strategici con un'efficienza di capitale ancora maggiore", ha commentato l'AD Massimo Doris. "I proventi di questa emissione saranno tutti destinati al finanziamento e rifinanziamento di progetti ad alto impatto ambientale", ha aggiunto.
    Mediobanca ha agito in qualità di Green Structuring Advisor e Global Coordinator. I Joint Bookrunner sull'operazione sono stati Mediobanca, Société Générale e UniCredit.

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    REVO insurance, ammessa a quotazione su Euronext Milan
    Elba Assicurazioni e REVO hanno comunicato che Borsa Italiana ha disposto l'ammissione a quotazione sull'Euronext Milan, delle azioni ordinarie della società, che, ad esito della fusione per incorporazione di REVO in Elba Assicurazioni, assumerà la denominazione di REVO Insurance. Inoltre, la società ha presentato a Borsa Italiana la domanda di ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie sul segmento STAR.
    La data di inizio delle negoziazioni su Euronext Milan delle azioni ordinarie di REVO Insurance e della contestuale esclusione dalla negoziazione su Euronext Growth Milan delle azioni di REVO sarà stabilita da Borsa Italiana con successivo avviso.
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    Gefran, Mediobanca migliora target price e conferma Outperform
    Mediobanca ha incrementato il prezzo obiettivo su Gefran, società quotata su Euronext Star Milan e attiva nella produzione di sensori, componenti elettronici, azionamenti e sistemi di controllo per l'automazione delle macchine industriali, portandolo a 14 euro per azione (da 13 euro) e ha confermato il giudizio sul titolo a "Outperform".
    Il 10 novembre Gefran ha reso noti i risultati del terzo trimestre del 2022, che gli analisti giudicano "contrastanti, evidenziando un trend di crescita più forte ma con margini inferiori".
    Mediobanca ha aggiornato le previsioni per riflettere i dati del terzo trimestre, perfezionando le stime a perimetro costante (-2% FY22-24 EBITDA), tenendo conto della cessione della business unit Motion Control. Per il 2022, ha alzato le previsioni di crescita organica all'11% dal precedente 9%, mentre ha abbassato la crescita dell'EBITDA a circa il 6% dal +10% per riflettere la nuova guidance, con il margine visto al 18,1% (dal 18,9% rideterminato FY21).
    Andando avanti, confermate le nostre di crescita "mid-single digit" nel FY23-24, con leva operativa e mix favorevole a supporto di circa 40 pb/anno di espansione del margine per raggiungere il 18,8% nel 2024.
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    Wall Street in rialzo su nuovi segnali che l'inflazione sta iniziando a calare
    Wall Street si muove in rialzo dopo che un altro rapporto che ha segnalato che l'inflazione potrebbe stare rallentando. Per quanto riguarda le trimestrali, prima dell'apertura del mercato hanno rilasciato i dati alcuni colossi della grande distribuzione. Walmart ha migliorato la guidance per l'intero esercizio e ha approvato una nuova autorizzazione al riacquisto di azioni da 20 miliardi di dollari. Home Depot ha ribadito l'outlook per l'anno fiscale dopo un altro trimestre sopra le attese del mercato.
    Altre importanti società del settore - come Target, Lowe's, Macy's, Kohl's e Foot Locker - rilasceranno i dati più avanti nel corso della settimana.
    Sul fronte macroeconomico, sono arrivati dati sotto le attese dai prezzi alla produzione USA nel mese di ottobre 2022, che hanno mostrato una moderazione rispetto al mese precedente.
    Gli investitori sono alla ricerca di indizi sui piani della Federal Reserve per i tassi di interesse dopo che il rapporto sull'inflazione per il mese di ottobre ha indicato che i prezzi stanno scendendo. Il vicepresidente della FED Lael Brainard ha suggerito lunedì che la banca centrale probabilmente rallenterà presto i suoi aumenti dei tassi di interesse, facendo eco ai commenti del fine settimana del governatore Christopher Waller.
    "Credo che assisteremo a un ulteriore forte calo dell'inflazione negli Stati Uniti - ha commentato Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments - Tuttavia, non credo che, con un tasso di disoccupazione ancora così basso, ci troviamo sulla traiettoria di un ritorno duraturo all'obiettivo del 2% fissato dalla FED. Senza dubbio l'inflazione dei canoni di locazione dovrebbe rallentare e anche l'inflazione salariale dovrebbe diminuire con il rallentamento dell'economia. Ma riteniamo che né i salari, né gli affitti, rallenteranno abbastanza velocemente da rassicurare la FED".
    Il Dow Jones mostra una crescita dell'1,28% a 33.965 punti; invece, sale dell'1,69% a 4.023 punti l'S&P-500; in deciso aumento il Nasdaq 100 (+2,37%).
    Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati nordamericani:

    Martedì 15/11/2022
    14:30 USA: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,4%; preced. 0,2%)
    14:30 USA: Prezzi produzione, annuale (atteso 8,3%; preced. 8,4%)

    Mercoledì 16/11/2022

    14:30 USA: Prezzi import, mensile (preced. -1,2%)
    14:30 USA: Vendite dettaglio, annuale (preced. 8,23%)
    14:30 USA: Vendite dettaglio, mensile (atteso 1%; preced. 0%).

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    FED, Harker: rialzi tassi in pausa a un certo punto, ma poi possiamo riprendere
    "Abbiamo alzato il tasso sui fondi federali di 375 punti base dall'inizio dell'anno. Certo, siamo partiti da zero, ma abbiamo alzato i tassi in modo significativo e molto rapidamente. Nei prossimi mesi, alla luce dell'inasprimento cumulativo che abbiamo raggiunto, prevedo che rallenteremo il ritmo dei nostri aumenti dei tassi man mano che ci avvicineremo a una posizione sufficientemente restrittiva". Lo ha detto Patrick Harker, presidente della Federal Reserve Bank di Filadelfia, ad un evento.
    "Ma voglio essere chiaro: un aumento dei tassi di 50 punti base sarebbe comunque significativo - ha aggiunto - Dal 1983, il FOMC ha aumentato l'obiettivo per un totale di 88 volte e, di questi, 75 aumenti erano inferiori a 50 punti base".
    Harker si aspetta, "a un certo punto del prossimo anno", che la FED manterrà un tasso restrittivo per un po' di tempo, in modo da lasciare che la politica monetaria faccia il suo lavoro. "Dopodiché, se necessario, possiamo sempre stringere ulteriormente, sulla base dei dati - ha spiegato - Ma dovremmo lasciare che il sistema si risolva da solo. E dobbiamo anche riconoscere che questo richiederà tempo".
    Per quanto riguarda l'inflazione, l'economista ha detto che "rimane decisamente troppo alta" e che la banca centrale statunitense è "impegnata a ridurla".
    "La linea di fondo è che non possiamo avere un'economia ben funzionante con un'inflazione elevata, in particolare se vengono incorporate aspettative di inflazione elevata - ha detto - Per rendere l'economia il più efficiente possibile nel lungo periodo, dobbiamo superare l'inflazione".
    Sottolineando che la Federal Reserve può fare poco per influenzare i vincoli di offerta che spingono verso l'alto l'inflazione, Harker ha detto che vuole "vedere l'inflazione scendere costantemente e costantemente, e vogliamo anche vederla diminuire in un'ampia gamma di beni e servizi".

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    Reply, analisti restano positivi grazie a forte execution e reputazione
    Gli analisti confermano la view positiva su Reply, quotata su Euronext STAR Milan e specializzata nella realizzazione di soluzioni basate sui nuovi canali di comunicazione e media digitali, dopo che la società ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un fatturato consolidato di 1.355,7 milioni di euro, in crescita del 26,3%, e un utile ante imposte è stato di 169,1 milioni di euro, in aumento del 12,7%.
    Intermonte ha alzato il prezzo obiettivo a 136,5 euro (da 135 euro) e ha confermato il giudizio sul titolo a "Outperform".
    "I risultati del terzo trimestre hanno mostrato una continuazione dell'eccellente slancio commerciale di Reply - si legge nella ricerca - Ci aspettiamo che Reply si distingua nell'attuale scenario macro perché rappresenta un nome di alta qualità nel settore digitale che dovrebbe rimanere relativamente ben protetto da una flessione del PIL e dalle implicazioni negative dell'inflazione. La forte reputazione del marchio tra studenti e professionisti IT rappresenta un solido vantaggio competitivo in un settore che lotta per attrarre e trattenere i talenti".
    Equita ha abbassato il prezzo obiettivo a 137 euro (-2%, anche aggiornando i tassi) e ha confermato il giudizio sul titolo a "Buy".
    "Restiamo costruttivi sull'equity story alla luce dell'esposizione a driver strutturali (come la digitalizzazione delle large corporate), forte execution e opzionalità da M&A (dove ci aspettiamo nuovi deal)", sottolineano gli analisti, che hanno migliorato le stime 2022 su crescita organica e EPS Adjusted.
    Reply registra una flessione del 4,12% rispetto alla vigilia, attestandosi a 114 euro. Operativamente ci si attende un'estensione all'ingiù della curva con area di supporto vista a 110,9 e successiva a quota 107,7. Resistenza a 118,2.
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    ENAV, i conti dei primi nove mesi del 2022
    ENAV - società che gestisce il traffico aereo civile in Italia - ha comunicato i risultati finanziari e operativi dei primi tre trimestri del 2022.
    La società ha terminato il periodo in esame con ricavi totali per 714,41 milioni di euro, in aumento del 21,6% rispetto ai 587,56 milioni ottenuti nei primi nove mesi dell’anno precedente, per via della decisa ripresa dei voli specialmente nel periodo estivo. In forte aumento il margine operativo lordo (+49,7%), che è passato da 146,82 milioni di euro a 219,81 milioni; di conseguenza, la marginalità è migliorata al 30,8%. ENAV ha terminato il periodo in esame con un un utile netto (esclusa la quota di terzi) di 92,25 milioni di euro, rispetto ai 42,08 milioni contabilizzati nei primi nove mesi del 2021.
    A fine settembre 2022 l’indebitamento netto era sceso a 428,97 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 483,53 milioni di euro di inizio anno, in seguito all’effetto della dinamica degli incassi e pagamenti connessi all’operatività ordinaria che ha prodotto un flusso di cassa positivo.
    Per l'esercizio 2022, il management di ENAV prevede di recuperare circa il 96% delle unità di servizio di rotta del 2019, ultimo anno pre-pandemico, e di registrare ricavi totali in crescita di circa il 15% rispetto al 2021, che comprendono ricavi da mercato non regolamentato, anch’essi in crescita di circa il 15%. ENAV si attende un EBITDA in aumento di circa il 25% rispetto all’anno precedente. Gli investimenti nel 2022 saranno circa 90 milioni di euro.
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    Germania, Zew: sentiment investitori migliora a novembre
    Altro modesto recupero per l'indice ZEW tedesco a novembre, anche se l'indicatore del sentiment economico resta negativo. L'indice anticipatore si è portato infatti a -36,7 punti dai -59,2 di ottobre.
    Il dato, elaborato dall'Istituto di ricerca tedesco ZEW Institute, è migliore delle attese degli analisti che stimavano una valore di -50 punti.
    In miglioramento anche le aspettative sulle condizioni attuali che si portano a -64,5 punti da -72,2, contro attese per un -68,4.
    L'indice relativo al sentiment dell'Eurozona è migliorato invece a -38,7 punti rispetto a -59,7 punti di ottobre e contro i -52 attesi.
    “L'indicatore ZEW del sentiment economico sale di nuovo a novembre. Ciò è probabilmente legato soprattutto alla speranza che i tassi di inflazione scendano presto. In questo caso, i responsabili politici non dovrebbero frenare la politica monetaria così duramente e/o per tutto il tempo temuto. Tuttavia - spiega il professor Achim Wambach, presidente di ZEW - le prospettive economiche per l'economia tedesca sono ancora chiaramente negative".
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    Zona Euro, brusca frenata del PIL nel terzo trimestre
    In linea con le attese la frenata del PIL di Eurolandia del 3° trimestre 2022. Secondo la stima preliminare di Eurostat, il PIL dell'Eurozona è salito dello 0,2%, come indicato anche dagli analisti e rispetto al +0,8% dei tre mesi precedenti
    Su anno la stima è al +2,1%, in linea con il consensus, dopo il +4,3% del trimestre precedente.
    Per l'intera Unione Europea (EU-27) è indicato un aumento del PIL dello 0,2% su trimestre (+0,7% il precedente) e del +2,4% su anno, rispetto al +4,3% precedente.
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    Vodafone, utile operativo e ricavi in crescita nel 1° semestre
    Il Ceo Nick Read annuncia ulteriore obiettivo di riduzione dei costi di 1 miliardo
    Vodafone Group ha chiuso il primo semestre dell'esercizio fiscale 2022/2023 con un volume di ricavi pari a 22,9 miliardi di euro, in aumento del 2% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, trainati dai ricavi da servizi, che sono aumentati del 2,5% a 19,2 miliardi di euro.
    L'operating profit nello stesso periodo risulta in crescita del 12% a 2,9 miliardi di euro, mentre l'EBITDAaL adjusted risulta in calo del 2,6%. L'utile del periodo è stabile a 1,2 miliardi, mentre l'EPS adjusted è salito a 6,02 eurocent.
    "In un contesto macroeconomico difficile, quest'anno stiamo offrendo una performance resiliente, oltre a compiere buoni progressi con le nostre priorità operative e di portafoglio", ha affermato il Ceo del Gruppo Nick Read, spiegando "stiamo adottando una serie di misure per mitigare il contesto economico caratterizzato da costi energetici elevati e aumento dell'inflazione. Queste includono intraprendere azioni sui prezzi in tutta Europa, supportando allo stesso tempo i nostri clienti più vulnerabili e promuovendo misure di efficienza energetica".
    "Oggi annunciamo anche un nuovo obiettivo di risparmio sui costi di oltre 1 miliardo di euro razionalizzazione e ulteriore semplificazione del Gruppo", ha concluso Read.

    Vodafone distribuirà un dividendo di 4,5 eurocent alle azioni registrate entro il 25 novembre 2022. Per l'esercizio 2023 il Gruppo attende un adjusted EBITDAaL fra 15 e 15,2 miliardi di euro, sulla parte bassa della guidance precedentemente fornita.
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    Fine Foods & Pharmaceuticals NTM, i risultati dei primi nove mesi 2022
    Fine Foods & Pharmaceuticals NTM - società quotata al segmento STAR e attiva nel settore dello sviluppo e della produzione in conto terzi di forme solide orali destinate all'industria farmaceutica e nutraceutica - ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi 2022.
    L’azienda ha chiuso il periodo in esame con ricavi per 152,82 milioni di euro, in aumento del 5,5% rispetto ai 144,86 milioni realizzati nei primi nove mesi dello scorso anno.
    In flessione, invece, il margine operativo lordo adjusted, passato da 18,8 milioni a 12,6 milioni di euro, a causa principalmente della crisi della supply chain e del significativo aumento dei costi dell'energia; di conseguenza, la marginalità è scesa all'8,2%.
    La perdita netta è aumentata a 11,89 milioni di euro rispetto al rosso di 2,89 milioni contabilizzato nei primi nove mesi del 2021.
    A fine settembre 2022 l'indebitamento netto era salito 46,85 milioni di euro, rispetto ai 15,67 milioni di inizio anno, principalmente per l’aumento del capitale circolante netto commerciale, per gli investimenti effettuati nel periodo e per i dividendi distribuiti nel semestre.
    Il management di Fine Foods & Pharmaceuticals NTM conferma di essere pronto a fronteggiare le sfide dell'anno in corso, con l'obiettivo di ritornare ai trend storici di crescita nel più breve tempo possibile.
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    BTP Italia novembre 2028: come sta andando collocamento
    ome di consueto SoldiOnline segue, con continui aggiornamenti, il collocamento del BTP Italia novembre 2028. Si tratta della diciottesima tranche da quando - nel marzo 2012 - il MEF ha varato questo strumento, indicizzato all'inflazione ed espressamente pensato per i piccoli risparmiatori
    Il periodo di collocamento è compreso tra lunedì 14 novembre 2022 e giovedì 17 novembre. Prima per i risparmiatori, poi per gli operatori istituzionali.

    BTP ITALIA - DICIOTTESIMA TRANCHE: DIRETTA SECONDA GIORNATA (15 NOVEMBRE 2022)
    Ore 9.00 - È ripartito il collocamento della diciassettesima tranche del Btp Italia. Al termine della prima giornata il titolo con scadenza a novembre 2028 aveva ottenuto richieste per circa 3,18 miliardi di euro, rispetto ai 3,42 miliardi ottenuti nella prima giornata dal Btp Italia giugno 2030 collocato nel mese di giugno.

    BTP ITALIA - DICIOTTESIMA TRANCHE: DIRETTA PRIMA GIORNATA (14 NOVEMBRE 2022)
    Ore 17.30 - Il primo giorno di collocamento del nuovo BTP Italia con scadenza a novembre 2028 si è chiuso con un controvalore di raccolta di circa 3,18 miliardi di euro. Sono stati circa 103mila i contratti conclusi. Nella precedente emissione di giugno gli ordini raccolti nel primo giorno di collocamento furono pari a circa 3,42 miliardi di euro, sulla base di circa 90mila contratti.
    Ore 16.00 - Prosegue a buoni ritmi il collocamento della diciottesima tranche del Btp Italia. Dopo circa sette ore di collocamento sono arrivati ordini per 2,89 miliardi di euro sulla base di quasi 94mila contratti. Alla stessa ora nella precedente emissione di giugno gli ordini furono pari a oltre 3 miliardi di euro, da quasi 78mila contratti.
    Ore 14.20 - Nelle prime fasi pomeridiane del collocamento del BTP Italia novembre 2028 gli ordini totali hanno raggiunto i 2,4 miliardi di euro, sulla base di oltre 76mila contratti. Alla stessa ora nella precedente emissione di giugno gli ordini furono pari a 2,5 miliardi di euro, con circa 63mila contratti.
    Ore 13.00 - Il BTP Italia novembre 2028 ha superato i due miliardi di controvalore di raccolta. Dopo circa quattro ore di collocamento sono arrivati ordini per 2,09 miliardi di euro da quasi 66mila contratti.
    Ore 11.30 - Prosegue a ritmi sostenuti il collocamento della diciottesima tranche del Btp Italia. Dopo circa due ore e mezzo di collocamento sono arrivati ordini per 1,43 miliardi di euro sulla base di oltre 45mila contratti. Alla stessa ora nella precedente emissione di giugno gli ordini furono pari a 1,3 miliardi di euro, da 32mila contratti.
    Ore 10.30 - Dopo circa un'ora e mezzo di collocamento sono arrivati ordini per oltre 935 milioni di euro da quasi 30mila contratti. Per la precedente emissione di BTP Italia, alla stessa ora nel book dei dealer arrivarono poco meno di 20mila ordini, per un controvalore pari a 750 milioni di euro.
    Ore 9.30 - Dopo corca meno di mezz'ora di collocamento sono arrivati ordini per 337 milioni di euro di controvalore sulla base di oltre 11mila contratti . Alla stessa ora nel precedente collocamento di giugno 2022 le richieste furono pari a 238 milioni di euro per oltre 7mila contratti.
    Ore 9.00 - È partito il collocamento della diciottesima tranche del BTP Italia. Nelle precedenti 17 edizioni il Tesoro ha raccolto dallo strumento in questione circa 181,1 miliardi di euro.

    BTP ITALIA, CARATTERISTICHE DELLA DICIOTTESIMA EMISSIONE
    La diciottesima tranche del BTP Italia, il titolo indicizzato all’inflazione dedicato ai piccoli risparmiatori, avrà un periodo di collocamento compreso tra lunedì 14 novembre e giovedì 17 novembre 2022.
    La durata della tranche collocata è stata fissata a 6 anni; la scadenza è così prevista per il prossimo novembre 2028.
    La cedola minima reale annua garantita è pari all'1,6%.
    Previsto ancora il bonus fedeltà dello 0,8% per chi acquista all'emissione durante la fase del collocamento e conserverà il titolo fino a scadenza.

    BTP ITALIA, EMISSIONE IN DUE FASI
    Come già accaduto in alcune delle precedenti emissioni, il titolo sarà collocato sul mercato, attraverso la piattaforma elettronica MOT di Borsa Italiana, in due fasi:
    la prima - da lunedì 14 novembre a mercoledì 16 novembre - sarà riservata ai risparmiatori individuali. In questa fase il codice ISIN del titolo è IT0005517187.
    la seconda fase, che si svolgerà nella sola mattinata di giovedì 17 novembre, sarà riservata agli investitori istituzionali.
    Per il pubblico indistinto è possibile sottoscrivere gli strumenti tramite la banca dove è detenuto il dossier titoli (via sportello o via home banking) oppure tramite gli uffici postali.

    BTP ITALIA, I RENDIMENTI
    Il BTP Italia stacca ogni sei mesi la sua cedola e una rivalutazione calcolata sul costo della vita.
    Nelle scorse ore il ministero ha comunicato l’entità della cedola minima garantita, che sarà pari all'1,6% netto (a cui andrà aggiunto il valore dell’inflazione). Un rendimento in linea con il tasso della precedente tranche.
    Ecco i tassi minimi garantiti (netti) dei collocamenti precedenti:

    Prima tranche (marzo 2012): 2,45%.
    Seconda tranche (giugno 2012): 3,55%.
    Terza tranche (ottobre 2012): 2,55%.
    Quarta tranche (aprile 2013): 2,25%.
    Quinta tranche (novembre 2013): 2,15%.
    Sesta tranche (aprile 2014): 1,65%.
    Settima tranche (ottobre 2014): 1,15%.
    Ottava tranche (aprile 2015): 0,5%.
    Nona tranche (aprile 2016): 0,4%.
    Decima tranche (ottobre 2016): 0,35%.
    Undicesima tranche (maggio 2017): 0,45%.
    Dodicesima tranche (novembre 2017): 0,25%.
    Tredicesima tranche (maggio 2018): 0,4% (rivista poi allo 0,55%).
    Quattordicesima tranche (novembre 2018): 1,45%.
    Quindicesima tranche (ottobre 2019): 0,6% (rivista poi allo 0,65%).
    Sedicesima tranche (maggio 2020): 1,4%.
    Diciassettesima tranche (giugno 2022): 1,6%.

    BTP ITALIA: RISULTATI TRANCHE PRECEDENTI
    Il BTP Italia ha esordito nel marzo del 2012 e in oltre 10 anni ha portato nelle casse dello Stato 181,1 miliardi di euro.

    Ecco i risultati dei collocamenti precedenti:
    Prima tranche (marzo 2012): 7,29 miliardi di euro.
    Seconda tranche (giugno 2012): 1,74 miliardi di euro.
    Terza tranche (ottobre 2012): 18,01 miliardi di euro.
    Quarta tranche (aprile 2013): 17,06 miliardi di euro.
    Quinta tranche (novembre 2013): 22,27 miliardi di euro.
    Sesta tranche (aprile 2014): 20,56 miliardi di euro.
    Settima tranche (ottobre 2014): 7,51 miliardi di euro.
    Ottava tranche (aprile 2015): 9,38 miliardi di euro.
    Nona tranche (aprile 2016): 8,01 miliardi di euro.
    Decima tranche (ottobre 2016): 5,22 miliardi di euro.
    Undicesima tranche (maggio 2017): 8,59 miliardi di euro.
    Dodicesima tranche (novembre 2017): 7,11 miliardi di euro.
    Tredicesima tranche (maggio 2018): 7,71 miliardi di euro.
    Quattordicesima tranche (novembre 2018): 2,16 miliardi di euro.
    Quindicesima tranche (ottobre 2019): 6,75 miliardi di euro.
    Sedicesima tranche (maggio 2020): 22,3 miliardi di euro.
    Diciassettesima tranche (giugno 2022): 9,44 miliardi di euro.
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    Antares Vision, +11,7% i ricavi nei primi nove mesi del 2022
    Antares Vision - azienda attiva nel settore farmaceutico per le soluzioni hardware e software quotata al segmento STAR - ha comunicato alcuni dati finanziari relativi ai primi nove mesi del 2022.
    L'azienda ha terminato il periodo in esame con ricavi netti per 133,3 milioni di euro, in aumento dell'11,7% rispetto ai 119,4 milioni ottenuti nei primi nove mesi del 2021; a parità di perimetro la crescita del fatturato è stata del 7,1%. Nel solo 3° trimestre 2022 i ricavi sono stati pari ad €47,9 milioni, in crescita del 9,2% rispetto lo stesso periodo dello scorso anno.
    Sempre nei primi nove mesi, gli ordini del gruppo sono cresciuti del 31% a 208 milioni di euro.
    Sulla base di queste indicazioni Antares Vision ha confermato per il 2022 un risultato atteso del fatturato tra i 223-230 milioni di euro e un EBITDA tra i 45 e i 50 milioni di euro.
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    UniCredit, acquistate 5,76 milioni di azioni proprie tra il 7 e l'11 novembre 2022
    Nell’ambito del programma di acquisto di azioni ordinarie avviato il 21 settembre 2022, UniCredit ha comunicato che, nelle sedute comprese tra il 7 e l'11 novembre 2022 ha acquistato 5,76 milioni di azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 12,8878 euro per azione.
    A partire dall’avvio della seconda tranche del programma di buy-back 2021, l'istituto ha acquistato un totale di 72.220.918 azioni, pari al 3,57% del capitale, per un controvalore complessivo di 806,77 milioni di euro.
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    IntesaSanpaolo, completata la cessione di azioni NEXI
    IntesaSanpaolo ha annunciato la conclusione della vendita di azioni ordinarie di NEXI per un ammontare di circa 67 milioni di titoli, corrispondenti a circa il 5,1% del relativo capitale, attraverso una procedura di accelerated bookbuilding riservata a investitori qualificati italiani e istituzionali esteri. La quota rappresentava l’intera partecipazione detenuta dall'istituto guidato da Carlo Messina in NEXI.
    Il prezzo delle azioni NEXI è stato fissato a 8,7 euro, con uno sconto del 10,9% rispetto al valore di chiusura del titolo nella seduta del 14 novembre 2022 (9,76 euro). Il corrispettivo complessivo è risultato pari a circa 584 milioni di euro.
    IntesaSanpaolo ha precisato che la vendita delle azioni non ha riflessi sulla partnership strategica di lunga durata con NEXI, recentemente estesa al di fuori del perimetro nazionale (in corso di approvazione da parte delle competenti Autorità l’ampliamento dell’accordo anche in Croazia).
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    Saipem, nuove commesse in Medio Oriente e Africa occidentale
    Saipem ha comunicato di essersi aggiudicata nuovi contratti di perforazione offshore, tre in Medio Oriente e due in Africa Occidentale, per un valore complessivo di circa 800 milioni di dollari, da considerarsi al netto dei costi di leasing delle navi utilizzate per i lavori.
    Nel dettaglio, in Medio Oriente sono stati assegnati due contratti per due unità di perforazione Jack-Up ad alta specializzazione, il Perro Negro 12 e il Perro Negro 13, noleggiati da terzi per attività di perforazione e workover sui progetti specifici. Il terzo contratto riguarda l'estensione quinquennale di un contratto già in essere per l'unità Jack-Up ad alte prestazioni Sea Lion 7. In Africa occidentale, Saipem si è aggiudicata due contratti nel segmento delle acque ultra-profonde per operazioni di perforazione con la drillship di sesta generazione Saipem 12000.
    Con queste commesse, dall’inizio del 2022 Saipem si è aggiudicata nuovi contratti nel segmento delle perforazioni offshore per un valore complessivo di circa 1,6 miliardi di euro equivalenti.
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    Omer, i conti dei primi nove mesi del 2022
    Omer - società attiva nel settore della componentistica e arredi interni per mezzi di trasporto ferroviario, quotata all’Euronext Growth Milan - ha fornito alcune indicazioni finanziarie relative ai primi nove mesi del 2022.
    In particolare, il valore della produzione è risultato pari a circa 44,2 milioni di euro, in aumento del 7% rispetto ai 41,2 milioni ottenuti nei primi nove mesi del 2021. Il margine operativo lordo è sceso a 8,1 milioni di euro, dagli 11,8 milioni contabilizzati nei primi tre trimestri dello scorso anno, per effetto di un significativo aumento del costo delle principali materie prime utilizzate nel ciclo di produzione, solo in parte riassorbito dalle formule di revisione prezzo negoziate con i clienti; di conseguenza, la marginalità è scesa al 18%.
    A fine settembre 2022 la posizione finanziaria netta era positiva per 7,9 milioni di euro. Alla stessa data il portafoglio ordini era pari a 115 milioni di euro, mentre il soft backlog (valore delle opzioni contrattualizzate negli accordi quadro, esercitabili dai clienti, e non ancora esercitate ad una determinata data) ammontava a 260 milioni di euro.
    Per il prosieguo dell'anno, il management di Omer è fiducioso di poter mantenere il corrente trend di crescita dei volumi anche grazie alla tenuta del backlog a 115 milioni di euro.
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    Moderate perdite a Wall Street
    Prima seduta della settimana all'insegna della debolezza per la borsa di Wall Street con gli investitori sempre attenti alle banche centrali, dopo i commenti hawiksh in tema di inflazione da parte del governatore Waller. Il membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve, ha messo in guardia rispetto all'ultimo dato sull'inflazione americana sotto le attese, sottolineando che ci vorranno altri dati affinché la Fed allenti la stretta monetaria. Gli investitori guardano anche all’esito delle elezioni midterm in USA. I Democratici hanno vinto per un soffio il Senato che rimane dunque sotto il loro controllo. I Repubblicani hanno invece ottenuto il controllo alla Camera.
    A New York, si è mosso sotto la parità il Dow Jones, che scende a 33.536 punti, con uno scarto percentuale dello 0,63%, mentre l'S&P-500 cede lo 0.89%. Negativo il Nasdaq 100 (-0,98%) e l'S&P 100 (-0,94%).
    In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Merck (+2,46%), Johnson & Johnson (+1,57%) e Visa (+0,88%).
    I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Wal-Mart, che ha archiviato la seduta a -2,90%.
    Vendite su Home Depot, che registra un ribasso del 2,54%.
    Seduta negativa per Dow, che mostra una perdita del 2,29%.
    Sotto pressione Microsoft, che accusa un calo del 2,25%.
    Sul podio dei titoli del Nasdaq, Moderna (+4,57%), JD.com (+3,92%), Biogen (+3,32%) e Netflix (+3,15%).
    I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Lucid Group, che ha archiviato la seduta a -5,42%.
    Seduta negativa per Okta,, che scende del 5,41%.
    Sensibili perdite per Match Group,, in calo del 5,37%.
    In apnea Atlassian, che arretra del 5,20%.
    Tra le grandezze macroeconomiche più importanti dei mercati statunitensi:

    Martedì 15/11/2022
    14:30 USA: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,2%; preced. 0,4%)
    14:30 USA: Prezzi produzione, annuale (atteso 8,4%; preced. 8,5%)

    Mercoledì 16/11/2022
    14:30 USA: Prezzi import, mensile (preced. -1,2%)
    14:30 USA: Vendite dettaglio, annuale (preced. 8,23%)
    14:30 USA: Vendite dettaglio, mensile (atteso 1%; preced. 0%)
    14:30 USA: Prezzi export, mensile (atteso -1%; preced. -0,8%)
    15:15 USA: Produzione industriale, mensile (atteso 0,2%; preced. 0,4%).


    Dow Jones
    33.536,70
    -0,63%
    -211,16
    S&P 500
    3.957,25
    -0,89%
    -35,68
    NASDAQ Composite
    11.196,22
    -1,12%
    -127,11
    Indice Russell 2000
    1.861,25
    -1,14%
    -21,49
    VIX
    23,73
    +5,37%
    +1,21

    Ocugen Inc
    1,71 $
    3,39%
    -0,060 Oggi
    After Hours:
    1,72 $
    (0,59%)+0,010
    Data e ora chiusura: 14 nov, 19:46:06 UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Novavax
    23,08 $
    7,83%
    -1,96 Oggi
    After Hours:
    23,39 $
    (1,34%)+0,31
    Data e ora chiusura: 14 nov, 19:59:05 UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Edited by dalessandrofree ¥ - 15/11/2022, 17:50
     
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    BCE, Panetta: riflettere su velocità aumento tassi e su quanto già fatto
    "La politica monetaria non influenza l'economia in pochi giorni ma in molti mesi, ovvero da un'anno e mezzo e tre anni sulla domanda aggregata. Non dobbiamo farci perciò trascinare dalla crescita dei prezzi che vediamo oggi, perché è stata determinata dalle cose successe mesi fa. La politica monetaria, man mano che si normalizzano i tassi, deve valutare le esigenze di ulteriori movimenti ponderandole alla luce del movimento già fatto". Lo ha detto Fabio Panetta, Membro del Comitato esecutivo della BCE, durante un evento dell'Associazione bancaria italiana (ABI).
    "Mi sembra che sia quello che sta succedendo - ha aggiunto - Mi sembra che vi siano state dichiarazioni da esponenti di rilievo che ora bisogna cominciare a riflettere sulla velocità del movimento".
    Per quanto riguarda il finanziamento della transazione ecologica, per cui serviranno circa 500 miliardi di euro all’anno fra il 2021 e il 2030, l'economista italiano ha detto: "Il settore privato deve essere coinvolto. Le banche non devono diventare controllori, in quanto non fanno nemmeno la politica industriale. Però le banche hanno l'interesse a valutare la rischiosità dei finanziamenti. Non decidono chi investe e in quale settore, ma bisogna tenere conto che un investimento può essere rischioso in merito ai cambiamenti climatici. Bisogna che le banche recepiscano che devono estendere la valutazione del merito di credito anche ai rischi di transizione climatica".
    A una domanda di Gian Maria Gros-Pietro, presidente del consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo, sull'opportunità di finanziare opere come il rigassificatore di Piombino, Panetta ha detto: "La risposta non la so e se lo sapessi non lo direi. In linea generale stiamo costruendo uno schema che alla fine condurrà a criteri condivisi e robusti per valutare il merito di credito anche in funzione ai rischi ambientali".
    "Nella fase inziale le aree non sono ben definite - ha proseguito - C'è anche un'area grigia su cosa vuol dire finanziare la transizione ecologica, ovvero se vanno finanziate solo le imprese green o anche le imprese che ora non sono verdi ma che vogliono diveltarlo".
    A una domanda di Pietro Carlo Padoan, presidente del consiglio di amministrazione di UniCredit, che chiedeva se sia opportuno accelerare o decelerare la transizione energetica in un periodo di recessione, ha risposto: "Non si chiede al settore privato di agire da solo. Ci sono ad esempio una serie di attività avviate nel campo dell'energia. La commissione UE ha varato una serie di misure per effettuare acquisti congiunti, per stabilire meccanismi di solidarietà, per colpire gli extraprofitti. Ci sono state anche decisioni a livello politico - che hanno il consesso delle autorità di politica economica a livello europeo - per interventi che siano focalizzati sulle classi meno abbienti, per evitare che interventi fatti in fase recessiva incentivino il consumo di energie fossili. L'attuazione purtroppo non è sempre corrispondente alle migliori intenzioni".

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    LU-VE, Intermonte alza target price e conferma Outperform
    Intermonte ha alzato il prezzo obiettivo su LU-VE, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore degli scambiatori di calore ad aria, a 27,8 euro per azione (da 27,2 euro) e ha confermato il giudizio sul titolo a "Outperform". La revisione della raccomandazione è arrivata dopo che la società ha comunicato i risultati dei primi nove mesi del 2022.
    Gli analisti affermano che le vendite del terzo trimestre sono state leggermente migliori rispetto alle previsioni, mentre non avevano stime dettagliate sui margini perché è la prima volta che vengono pubblicati dati trimestrali (LU-VE è recentemente entrata nel segmento STAR).
    "Sebbene manteniamo una visione a breve termine piuttosto cauta per essere coerenti con le attuali prospettive macro, siamo ancora estremamente fiduciosi sulle prospettive della società, poiché rimane uno dei principali beneficiari di enormi programmi di investimenti verdi negli Stati Uniti e nell'UE - si legge nella ricerca - Importanti fattori favorevoli non sono solo la sua esposizione al business delle pompe di calore (che dovrebbe più che raddoppiare nel 2023, raggiungendo il 10% del fatturato del gruppo), ma anche i benefici legati all'onshoring di fornitori dall'Asia".
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    BCE, Visco: "Livello tassi ancora contenuto, ma politica sia meno aggressiva"
    La strada intrapresa dalla BCE con il progressivo irrigidimento della politica monetaria è "necessaria per mantenere ancorate le aspettative d’inflazione e contenere il rischio di una spirale prezzi-salari che amplificherebbe gli effetti negativi dell’inflazione sulle nostre economie". E' quanto affermato dal Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, in una una Lectio magistralis su "Inflazione e politica monetaria" in occasione della "Prima Lezione Ugo La Malfa" alla Camera dei Deputati.
    "Alcuni fattori ci confortano riguardo alla possibilità che la crescita dei prezzi si riporti sull’obiettivo del 2 per cento entro la fine del
    2024", ha sottolineato Visco, citando la crescita moderata dei salari ed il fatto che le aspettative di inflazione di lungo termine restano ancorate.
    "Al momento non vi sono quindi evidenti segnali né di una forte rincorsa tra prezzi e salari né di un rilevante “disancoraggio” delle aspettative d’inflazione. I rischi restano tuttavia significativi e questo spiega perché l’azione della politica monetaria non possa che proseguire nella direzione intrapresa", ha affermato il governatore, ribadendo che oggi "non si possa fare altro che muoversi sulla base delle evidenze e aspettative" e che le decisioni "andranno prese nei prossimi mesi con la massima attenzione, ma senza formulare a priori sentieri più o meno realistici lungo i quali procedere".
    Citando la doppia esigenza di "riportare al più presto l’inflazione sotto controllo" ed evitare "il rischio che rialzi dei tassi troppo rapidi e pronunciati finiscano per amplificare il rallentamento dell’attività produttiva", il numero uno di Palazzo Koch ha indicato che "le prospettive di crescita per l’area si stanno infatti deteriorando, riflettendo la perdita di potere d’acquisto dei redditi. Va quindi trovato il giusto equilibrio tra il rischio che l’inflazione resti elevata troppo a lungo e quello che il peggioramento della situazione economica finisca per ricondurre la crescita dei prezzi nel medio periodo al di sotto dei valori coerenti con l’obiettivo".
    "L’alto livello raggiunto dall’inflazione - ha avvertito Visco - costituisce un onere pesante per le famiglie, soprattutto quelle meno agiate, che spendono una parte consistente del loro reddito per l’acquisto di beni alimentari ed energetici, nonché per le imprese, che vedono erodere la loro competitività".
    Per Visco i tassi di riferimento dell'Area Euro "sono ancora al di sotto del livello coerente con il raggiungimento del nostro obiettivo di inflazione nel medio termine. La necessità di continuare l’azione restrittiva è quindi evidente, anche se le ragioni per attuare un approccio meno aggressivo stanno guadagnando terreno".
    "Sul piano domestico - ha proseguito il Governatore - l’aumento dei costi dell’energia può essere sì ridistribuito tra percettori di reddito, con interventi mirati e temporanei a sostegno delle famiglie e delle imprese più colpite, ma possibilmente non tra generazioni attraverso slittamenti continui nel consolidamento del debito pubblico", in quanto si tratta di "una 'tassa' sulla nostra economia che non è possibile rinviare al mittente e che non può essere eliminata attraverso vane rincorse tra prezzi e salari. Oltre a continuare a mirare a ridurne gli eccessi mediante misurate risposte a livello europeo, essa va contenuta nel tempo con la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e gli investimenti in energie rinnovabili. Resta in ogni caso cruciale la responsabilità delle parti sociali".
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    Eurozona, aumentano rischi per stabilità finanziaria. Problemi da ridotta liquidità mercati
    I rischi per la stabilità finanziaria nell'area euro sono aumentati a causa dell'aumento dei prezzi dell'energia, dell'inflazione elevata e della bassa crescita economica. È quanto emerge dalla Financial Stability Review pubblicata oggi dalla Banca centrale europea (BCE). Allo stesso tempo, le condizioni finanziarie si sono inasprite mentre le banche centrali agiscono per frenare l'inflazione. Questi recenti sviluppi, secondo Francoforte, stanno aumentando la vulnerabilità delle famiglie, delle imprese e dei governi che detengono più debiti.
    "Le persone e le imprese stanno già avvertendo l'impatto dell'aumento dell'inflazione e del rallentamento dell'attività economica - ha affermato il vicepresidente della BCE Luis de Guindos - La nostra valutazione è che i rischi per la stabilità finanziaria sono aumentati, mentre è diventata più probabile una recessione tecnica nell'area euro".
    Le sfide per le imprese sono cresciute a causa dell'aumento dei costi dell'energia e di altri input, con profitti che dovrebbero diminuire con l'aumento dei costi di finanziamento. Se le prospettive si deteriorano ulteriormente, "non si può escludere un aumento della frequenza delle insolvenze societarie, in particolare tra le imprese ad alta intensità energetica", si legge nel rapporto della BCE.

    Banche

    Poiché le imprese e le famiglie trovano sempre più difficile onorare i propri debiti, le banche potrebbero subire maggiori perdite su crediti nel medio termine. "Sebbene il settore bancario abbia recentemente assistito a una ripresa della redditività grazie all'aumento dei tassi di interesse, vi sono segnali incipienti di deterioramento della qualità degli attivi, che potrebbero richiedere maggiori accantonamenti", viene sottolineato.
    Nel complesso, il sistema bancario dell'area euro viene comunque descritto come "ben posizionato per resistere a molti rischi, in parte grazie alle riforme normative e prudenziali dell'ultimo decennio". Dato il deterioramento delle prospettive economiche e finanziarie, "politiche macroprudenziali mirate come le riserve di capitale possono contribuire a rafforzare ulteriormente la resilienza del sistema finanziario".

    Governi
    La BCE ha ricordato come molti governi abbiano fornito sostegno fiscale alle imprese e alle famiglie per attenuare l'impatto dell'aumento dei prezzi dell'energia. Tuttavia, gli elevati livelli di debito pubblico a seguito della pandemia, insieme a condizioni di finanziamento più rigorose, limitano la portata di misure di espansione fiscale che non comportano rischi per la sostenibilità del debito. "Il sostegno dovrebbe pertanto essere temporaneo e mirato alle persone più colpite", viene sottolineato.

    Mercati finanziari

    L'incertezza sulle prospettive dell'inflazione e dei tassi di interesse ha accresciuto "il rischio di un aggiustamento disordinato dei prezzi delle attività nei mercati finanziari, nonostante le recenti correzioni". Inoltre, la ridotta liquidità in alcuni mercati finanziari potrebbe anche porre problemi per l'adeguamento dei portafogli o la raccolta di fondi. Aumenta inoltre il rischio di richieste di margini inaspettatamente elevate, che potrebbero aggravare le dinamiche avverse del mercato se i fondi sono costretti a vendere attività per farvi fronte.
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    Nike aumenta il dividendo trimestrale
    Nike ha annunciato, ieri sera dopo la chiusura di Wall Street, l'approvazione da parte del board dell'incremento dell'11% della cedola trimestrale a 34 centesimi di dollaro per azione.
    Il colosso Usa dello sportswear pagherà il dividendo il prossimo 28 dicembre su posizioni al 5 dicembre.
    "L'annuncio di oggi segna il 21° anno consecutivo di Nike di aumento dei pagamenti dei dividendi" - ha affermato John Donahoe, Presidente e CEO di Nike.
    Il titolo Nike che aspetta la reazione oggi del mercato americano, ha guadagnato ha Wall Street oltre due punti percentuali.
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    Inflazione Italia, +11,8% a ottobre 2022
    INFLAZIONE ITALIA, IL DATO FINALE DI OTTOBRE 2022
    L'Istat ha comunicato che nel mese di ottobre 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (al lordo dei tabacchi) ha registrato un aumento del 3,4% su base mensile e dell’11,8% su base annua (dal +8,9% del mese precedente); i dati sono stati leggermente inferiori alle stime preliminari diffuse nei giorno scorsi.
    Secondo quanto indicato dall'ISTAT, la forte accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve soprattutto ai prezzi dei beni energetici (la cui crescita passa da +44,5% di settembre a +71,1%) sia regolamentati (da +47,7% a +51,6%) sia non regolamentati (da +41,2% a +79,5%).
    L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5% a +5,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,5% a +5,9%.
    L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +8% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo.
    L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) ha registrato un aumento del 3,8% su base mensile (anche per effetto della fine dei saldi estivi) e una crescita del 12,6% su base annua (dal +9,4% del mese precedente); la stima preliminare era di +12,8%.

    INFLAZIONE ITALIA, LA LETTURA FINALE DI SETTEMBRE 2022
    L'Istat ha comunicato che nel mese di settembre 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (al lordo dei tabacchi) ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile e dell’8,9% su base annua (dal +8,4% del mese precedente); i dati hanno confermato le stime preliminari diffuse nei giorni scorsi.
    Secondo quanto indicato dall'ISTAT, hanno continuato a crescere in misura molto ampia i prezzi dei beni energetici (da +44,9% di agosto a +44,5%) sia regolamentati (da +47,9% a + 47,7%) sia non regolamentati (da +41,6% a +41,2%).
    L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +4,4% a +5% e quella al netto dei soli beni energetici da +5% a +5,5%.
    L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7,1% per l’indice generale e a +3,6% per la componente di fondo.
    L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) ha registrato un aumento dell'1,6% su base mensile (anche per effetto della fine dei saldi estivi) e una crescita del 9,4% su base annua (dal +9,1% del mese precedente); la stima preliminare era +9,5%.

    INFLAZIONE ITALIA, LA LETTURA FINALE DI AGOSTO 2022
    L'Istat ha comunicato che nel mese di agosto 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (al lordo dei tabacchi) ha registrato un aumento dello 0,8% su base mensile e dell’8,4% su base annua (dal +7,9% del mese precedente); i dati hanno confermato le indicazioni preliminari diffuse nei giorni scorsi.
    Secondo quanto indicato dall'ISTAT, l’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve prevalentemente da una parte ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +42,9% di luglio a +44,9%) e in particolare degli Energetici non regolamentati (da +39,8% a +41,6%; i prezzi dei Beni energetici regolamentati continuano a registrare una crescita molto elevata ma stabile a +47,9%), e dall’altra a quelli dei Beni alimentaria lavorati (da +9,5% a +10,4%) e dei Beni durevoli (da +3,3% a +4,2%). Registrano, invece, un rallentamento i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +8,9% a +8,4%).
    L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +4,1% a +4,4% e quella al netto dei soli beni energetici da +4,7% a +5%.
    L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7,0% per l’indice generale e a +3,5% per la componente di fondo.
    L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) ha registrato un aumento dello 0,9% su base mensile e una crescita del 9,1% su base annua (dal +8,4% del mese precedente); i due dati sono stati leggermente superiori alle indicazioni preliminari.
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    ENI, acquistate 13,83 milioni di azioni proprie tra il 7 e l'11 novembre 2022
    Nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie deliberata dall’assemblea dell’11 maggio 2022, nelle sedute comprese tra il 7 e l'11 novembre 2022 ENI ha acquistato 13,83 milioni di azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 14,1638 euro per azione. Il controvalore complessivo dell'operazione ammonta a 195,87 milioni di euro.
    A partire dall’avvio del programma, ENI ha acquistato un totale di circa 179,07 milioni di azioni, pari al 5,01% del capitale, per un controvalore complessivo di 2,17 miliardi di euro.
    A seguito degli acquisti effettuati fino all'11 novembre 2022, considerando le azioni proprie già in portafoglio e l’annullamento di 34.106.871 azioni proprie deliberato dall’assemblea di ENI dell’11 maggio 2022, il Cane a sei zampe detiene 209.618.483 azioni proprie pari al 5,87% del capitale.
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    Neosperience acquisisce Revoo e costituisce Neosperience Health
    Neosperience - società quotata all’Euronext Growth Milan e attiva come software vendor nel settore della Digital Customer Experience - ha comunucato di aver costituito Neosperience Health, una corporate startup focalizzata sul settore della digital health.
    In quest'ottica, Neosperience Health ha acquisito il 51% di Revoo, startup innovativa verticale sulla gestione della relazione professionista-cliente in ambito wellness.
    Neosperience Health si dedicherà a innovare i processi della medicina, supportando i professionisti della salute nel processo di monitoraggio, screening e assistenza domiciliare dei loro pazienti; ad aumentare efficacia ed efficienza della raccolta di informazioni anamnestiche, correlandole all’analisi delle serie storiche dei dati biometrici grazie all’AI; a migliorare la refertazione della cartella clinica e la gestione ottimizzata del percorso di cura tramite la creazione di una Single Patient View, capace di rappresentare in modo integrato le informazioni desunte dall’analisi dei dati clinici.
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    MFE-MediaForEurope, i conti dei primi nove mesi del 2022
    MFE-MediaForEurope ex mediaset ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con ricavi netti per 1,9 miliardi di euro, rispetto agli 1,99 miliardi ottenuti nei primi tre trimestri dell’anno precedente. In particolare, i ricavi in Italia sono stati pari a 1,31 miliardi di euro rispetto agli 1,39 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente, mentre in Spagna il giro d'affari è sceso da 603,8 milioni a 590,5 milioni di euro.
    In contrazione il risultato operativo, che è sceso da 275 milioni a 97,6 milioni di euro.
    MFE-MediaForEurope ha terminato il periodo gennaio-settembre con un utile netto di 78,5 milioni di euro. Negli stessi mesi la società aveva contabilizzato un utile di 273,8 milioni di euro anche per effetto della plusvalenza pro-quota di 86,7 milioni di euro generata dalla partecipata EI Towers (40%) attraverso la cessione di Towertel.
    A fine settembre 2022 l’indebitamento netto era aumentato a 877,3 milioni di euro, rispetto agli 869,2 milioni di inizio anno. Nei primi nove mesi dell'esercizio le attività operative di Mediaset hanno generato un flusso di cassa di 359,1 milioni di euro.
    Il management di MFE-MediaForEurope ha confermato l'obiettivo di conseguire per l’esercizio 2022 risultati economici e una generazione di cassa caratteristica (free cash flow) ancora positivi.
    I vertici hanno evidenziato che fino a metà novembre l’andamento della raccolta ha dimostrato un andamento migliore rispetto a quello dei primi nove mesi 2022, mentre per la seconda metà di novembre ha segnalato scarsa visibilità e un andamento condizionato dalla presenza dei Mondiali di calcio in Qatar trasmessi in esclusiva da Rai.

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    Eukedos, l'indebitamento a fine settembre 2022
    Eukedos - società quotata all'Euronext Milan e attiva nel settore del managed care e della assistenza a lungo termine agli anziani non auto sufficienti – ha comunicato che a fine settembre 2022 l'indebitamento netto del gruppo ammontava a 100,09 milioni di euro, rispetto ai 101,04 milioni di euro di inizio anno.
    Alla stessa data l'ammontare dei debiti scaduti era pari a 1,17 milioni di euro (debiti commerciali).
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    OPA BE al via dal 23 novembre 2022
    Consob ha approvato il documento relativo all'offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria promossa da Overlord BidCo avente ad oggetto le azioni ordinarie BE – azienda quotata sul segmento STAR e attiva nel settore Consulting.
    L'offerta è promossa su massime 43.662.796 azioni ordinarie, pari al 32,367% del capitale non ancora detenuto dall'offerente.
    Il periodo di adesione avrà inizio alle 8.30 del 23 novembre 2022 e terminerà alle 17.30 del 16 dicembre 2022, estremi inclusi, per un totale di 18 giorni di borsa aperta. Salvo proroghe, la data di pagamento è fissata al 22 dicembre 2022.
    Il corrispettivo dell'operazione è fissato a 3,45 euro per ogni azione portata in adesione all'offerta.
    Ricorrendone in presupposti, il periodo di adesione sarà riaperto per 5 giorni di borsa, precisamente nelle date del 23, 27, 28, 29 e 39 dicembre 2022. La data di pagamento delle azioni portate in adesione all'offerta durante la riapertura dei termini è fissata al 5 gennaio 2022, salvo proroghe.
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    Triboo, +2,4% i ricavi nei primi nove mesi del 2022
    Triboo - società quotata all'Euronext Milan e attiva nel settore digitale - ha comunicato alcuni dati finanziari relativi ai primi nove mesi del 2022.
    In particolare, i ricavi sono stati pari a 68,7 milioni di euro, in crescita del 2,4% rispetto ai 67,1 milioni ottenuti nei primi tre trimestri dello scorso anno. L’EBITDA è cresciuto del 5,4% a 8,5 milioni di euro, rispetto agli 8 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021.
    L’indebitamento netto a fine settembre 2022 era pari a 9,8 milioni di euro.
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    Maxi dividendi e patrimonio. Banche contro la vigilanza Ue (La Repubblica)
    Secondo la stampa non si levavano critiche così solenni alla vigilanza bancaria europea dai tempi della sua fondazione, nel 2014. Le critiche arriverebbero dai banchieri vigilati, che secondo quanto riporta Andrea Greco per La Repubblica chiederebbero "briglie più sciolte per erogare più cedole, bonus e quant’altro innalzi il rendimento delle azioni, e le azioni stesse in Borsa".
    La vigilanza unica è però nata dopo due crisi costate circa 1400 miliardi di euro ai contribuenti dei Paesi membri per salvare varie banche dal crack, dopo anni di "briglie sciolte" ed ora invita alla prudenza, dato il livello di inflazione e il contesto geopolitico.
    Ma più la vigilanza si attiva per mettere freno alle attività degli istituti, più questi dimostrano segni di fastidio. Anche in Italia si muove qualcosa. Secondo quanto riportato, la vigilanza non avrebbe gradito l'obiettivo di UniCredit di 16 miliardi di euro in cedole posto da Andrea Orcel nel piano strategico 2021-2024 (l'Eba raccomanda infatti di non adoperare cifre fisse). La vigilanza gradirebbe poi che sia UniCredit che Intesasanpaolo facessero passi più decisi verso l'uscita dalle attività in Russia.
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    Tetto al prezzo del gas: torna la soglia fissa (Corriere della Sera)
    Il tetto al prezzo del gas dovrebbe passare al Collegio dei Commissari entro martedì prossimo, due giorni prima del consiglio straordinario sull'Energia. Secondo quanto riporta Francesca Basso per il Corriere della Sera, fonti vicine al dossier riportano che "non si tratterà di un tetto dinamico al prezzo del gas come inizialmente ipotizzato ma di un «upper price limit»". Ossia di un limite massimo di prezzo che si attiverà automaticamente al verificarsi di:
    il prezzo dei contratti futures del mese successivo scambiati al Ttf di Amsterdam deve superare per due settimane un certo prezzo (si ipotizza 250 euro al megawattora);
    lo spread tra il prezzo giornaliero e un paniere di riferimento di prezzi riferiti al gas naturale liquefatto (Gnl) deve superare una certa quota per un periodo determinato.
    Quando entrambe le condizioni si verificano, scatta il tetto al prezzo del gas che verrebbe poi valutato su base mensile. Le valutazioni spetteranno all'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (Acer) e all’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma).
    Come già riportato, si escludono dal tetto alcuni scambi, come i contratti bilaterali puri. Il tetto inoltre non deve comportare un aumento del consumo del gas, né incidere sui flussi all'interno dell'Unione.
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    Banca Mediolanum emette Green bond con scadenza a gennaio 2027
    Banca Mediolanum ha comunicato di aver completato l’emissione inaugurale di un Green Senior Preferred Bond con scadenza a 4 anni e 2 mesi (gennaio 2027 e prima data di call nel gennaio 2026) per un ammontare complessivo di 300 milioni di euro. L’operazione ha ottenuto una richiesta di circa 2,7 volte l’offerta. Il Green Senior Preferred Bond è stato prezzato con un rendimento di 5,04%, pari a 225 punti base sopra il tasso mid swap di riferimento.
    L’emissione era dedicata esclusivamente ad investitori istituzionali. Al collocamento hanno partecipato i principali investitori del panorama europeo; la distribuzione del bond, avvenuta per il 35% al di fuori dell’Italia.
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    OPA Banca Finnat, risultati provvisori: raggiunto il 96%
    Il veicolo della famiglia Nattino che ha promosso un'offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria su Banca Finnat, già controllata dalla stessa famiglia e quotata su Euronext STAR Milan, è arrivato a detenere complessivamente 348.911.922 azioni, pari a circa il 96,151% del capitale sociale. Sono i risultati provvisori dell'OPA comunicati da Intesa Sanpaolo, in qualità di intermediario incaricato, alla chiusura del periodo di adesione.
    Il pagamento del corrispettivo avverrà in data 21 novembre 2022. L'offerta non è soggetta ad alcuna condizione di efficacia.
    Ora l'offerente eserciterà il diritto di acquisto e contestualmente adempirà all'obbligo di acquisto, dando corso ad un'unica procedura (la procedura congiunta) avente ad oggetto la totalità delle azioni residue.
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    FED, Bostic: "barlumi di speranza" nella moderazione dell'inflazione
    "Poiché l'inflazione odierna è un sottoprodotto di uno squilibrio tra domanda e offerta, il nostro compito al FOMC è di portarle a un migliore equilibrio. Raggiungeremo questo obiettivo adottando una politica monetaria sufficientemente restrittiva da riportare l'inflazione al nostro obiettivo. Non ci siamo ora, quindi prevedo che saranno necessari ulteriori aumenti dei tassi". Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve di Atlanta, Raphael Bostic, in un articolo pubblicato sul sito web della banca centrale statunitense.
    "Avrò bisogno di vedere gli indicatori di un allentamento generalizzato dell'inflazione", ha aggiunto.
    "Ci sono barlumi di speranza - ha proseguito Bostic - Dopo che il ritmo degli aumenti dei prezzi delle merci è accelerato ogni mese tranne uno per 19 mesi, ha rallentato a luglio, agosto e settembre, gli ultimi tre mesi per i quali sono disponibili i dati, secondo il PCE price index, l'indice preferito del FOMC".
    A partire da marzo, il Federal Open Market Committee della FED ha alzato i tassi sei volte, da un intervallo compreso tra lo zero e lo 0,25%, a un intervallo compreso tra il 3,75 e il 4%. A giugno, il Comitato ha iniziato a ridurre le disponibilità di titoli della FED, restringendo il bilancio, un altro strumento per ritirare denaro dall'economia e quindi rallentare l'inflazione.

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    Sorrento Therapeutics Inc
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    (1,21%)+0,020
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    Edited by dalessandrofree ¥ - 16/11/2022, 17:43
     
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    Mercati, UE presenterà a dicembre nuove regole per facilitare la quotazione
    A dicembre l'Unione europea presenterà il Listing Act, un nuovo set di regole sulla quotazione in Borsa per migliorare l'accesso ai mercati dei capitali per le aziende. "Il Listing Act da solo non invertirà la tendenza negativa per le offerte pubbliche iniziali, perché la decisione di quotarsi è complessa e ci sono molti fattori al di fuori del controllo dell'autorità di regolamentazione. Tuttavia, renderà la quotazione più semplice e meno onerosa, in particolare per le società più piccole". Lo ha detto Mairead McGuinness, Commissario europeo per i servizi finanziari, durante un evento organizzato dall'Associazione per i mercati finanziari in Europa (AFME). L'organizzazione ha pubblicato oggi un rapporto che evidenzia come il divario europeo in termini di capitale di rischio è cresciuto ulteriormente rispetto Stati Uniti e Regno Unito.
    "Le imprese dell'UE non stanno sfruttando al meglio il potenziale di finanziamento offerto dai mercati dei capitali - ha affermato McGuinness - Dopo due anni da record, la raccolta basata sul mercato, e in particolare il numero di IPO, si è nuovamente indebolita nella prima metà di quest'anno. Ciò è simile a quanto accaduto sui mercati dei capitali di Stati Uniti e Regno Unito e riflette l'attuale clima economico. Ma questo indicatore evidenzia la necessità di agire in questo settore".

    Le controparti centrali
    Un'altra proposta che sarà avanzata il mese prossimo è quella per attirare un maggior numero di compensazioni di derivati in euro da Londra. "La capacità di compensazione centrale è una dimensione importante dell'infrastruttura dei mercati dei capitali, ma dipendiamo ancora troppo dai partiti centrali al di fuori dell'Unione europea -ha spiegato la funzionaria - È anche una questione di stabilità finanziaria: perché nell'improbabile caso che qualcosa vada storto, non saremmo al posto di guida delle decisioni".
    "Vogliamo quindi aumentare l'attrattiva della compensazione nell'UE, sostenere lo sviluppo delle infrastrutture e riformare i dispositivi di vigilanza", ha spiegato.

    Il sistema di ritenuta fiscale
    La Commissaria irlandese ha poi annunciato anche una serie di provvedimenti su cui l'UE presenterà delle proposte il prossimo anno. Tra queste c'è lo snellimento del sistema di ritenuta fiscale sugli investimenti che gli investitori hanno al di fuori del loro Stato di origine nel blocco.
    "In questo momento, gli investitori sostengono costi elevati, ricevono rimborsi in ritardo o addirittura rinunciano del tutto al diritto al rimborso, che di fatto è una doppia imposizione - ha detto - Qui ci faremo avanti con azioni legislative mirate sulle procedure di ritenuta d'acconto nella prima metà del 2023". McGuinness ha anticipato che non sarà facile, perché le iniziative fiscali richiedono l'unanimità in seno al Consiglio.

    Gli investitori retail

    Un altro focus sarà sugli investitori retail. "Qui stiamo lavorando a una strategia di investimento al dettaglio molto ambiziosa da pubblicare il prossimo anno - ha affermato - Le questioni che stiamo esaminando includono le regole su come vengono distribuiti i prodotti finanziari, sui consulenti finanziari e su quali informazioni ricevono gli investitori, in particolare in un ambiente digitale".
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    Bending Spoons acquista l'ex unicorno Evernote
    Bending Spoons, azienda italiana che è diventata uno dei leader globali nello sviluppo e commercializzazione di app per smartphone, ha siglato un accordo per l'acquisizione di Evernote, nota app per la produttività personale. Le aziende non hanno comunicato il valore della transazione.
    La società acquisita, con sede in California, ha circa 100 milioni di dollari di entrate ricorrenti, milioni di clienti paganti e quasi 11 miliardi di note create con le sue app multipiattaforma, si legge in una nota.
    Bending Spoons, fondata nel 2013 e basata a Milano, intende applicare le sue tecnologie proprietarie al prodotto Evernote per rafforzarne la portata. La transazione è soggetta alle consuete condizioni di chiusura e dovrebbe essere completata all'inizio del 2023.
    Fondata nel 2004, Evernote è stata tra le prime aziende a cavalcare l'onda dell'adozione degli smartphone e molti si aspettavano che sarebbe crescita e sbarcata in Borsa come altre note aziende nate in quegli anni e che hanno seguito questo percorso (ad esempio: Slack, Pinterest, Zoom, Uber e Lyft).
    Dopo essere stata valutata oltre 1 miliardo di dollari, assumendo quindi lo status di "unicorno", Evernote si è trovata ad affrontare diverse difficoltà e dopo qualche hanno ha perso questo appellativo. Negli anni la società ha cambiato diversi amministratori delegati, affrontato alcuni cicli di licenziamenti, chiusure di uffici e di numerosi progetti collaterali.
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    FED, Bullard: effetti limitati da rialzi tassi, non ancora sufficientemente restrittivi
    La banca centrale statunitense ha ancora molto lavoro da fare prima di riportare l'inflazione sotto controllo, secondo James Bullard, presidente della Federal Reserve Bank of St. Louis. Le misure attuata fin qui dal Federal Open Market Committee, ovvero aumenti significativi del tasso ufficiale e un programma di riduzione del bilancio, "sembrano aver avuto solo effetti limitati sull'inflazione osservata, ma i prezzi di mercato suggeriscono che la disinflazione è prevista nel 2023", ha detto durante un evento a Louisville.
    Bullard ha osservato che l'ultima dichiarazione del FOMC fa riferimento a continui aumenti del tasso ufficiale per raggiungere un livello "sufficientemente restrittivo" e ha offerto alcune considerazioni sulla questione di quale sarebbe un tasso ufficiale sufficientemente restrittivo per l'attuale contesto macroeconomico.
    Usando gli standard fissati dal professore di economia di Stanford John Taylor, Bullard ha insistito sul fatto che le mosse che la FED ha fatto finora sono insufficienti. "Mentre il tasso ufficiale è aumentato notevolmente quest'anno, non ha ancora raggiunto un livello che potrebbe essere giustificato come sufficientemente restrittivo, secondo questa analisi, anche con ipotesi generose - ha affermato - Per raggiungere un livello sufficientemente restrittivo, il tasso di riferimento dovrà essere ulteriormente aumentato".
    Bullard ha quindi discusso alcuni avvertimenti e problemi correlati. Uno di questi è se la zona obiettivo per il tasso ufficiale possa diminuire. Secondo l'importante funzionario della FED, questa zona potrebbe diminuire con l'arrivo di nuovi dati, in particolare se l'inflazione diminuirà nei mesi e nei trimestri a venire.
    La presentazione di Bullard ha sostenuto che il 5% potrebbe fungere da fascia bassa per il range a cui i funds rate devono essere portati, e che il limite superiore potrebbe essere più vicino al 7%. Ciò è ben differente da quelle che attualmente il mercato si aspetta.
    La prudenza è giustificata, tuttavia, poiché sia ??i mercati finanziari che le proiezioni economiche del FOMC hanno previsto un calo dell'inflazione proprio dietro l'angolo negli ultimi 18 mesi, ha affermato Bullard.
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    Arterra Bioscience, fatturato 9 mesi sale 2,8 milioni
    Arterra Bioscience, azienda green biotech specializzata in ricerca e sviluppo nell’ambito delle biotecnologie, ha registrato un fatturato al 30 settembre 2022, pari a circa 2,8 milioni di euro, in crescita del 5,66% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
    "Il fatturato alla fine del terzo trimestre 2022 è passato da 2,7 milioni a 2,8 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+5,66%). Rispetto all’incremento registrato al 30 giugno 2022, si è riscontrato un rallentamento nelle vendite di materie prime cosmetiche interamente riconducibile ai continui lock-down verificatisi in Cina. Con la progressiva normalizzazione della situazione in Cina ci aspettiamo un rafforzamento del trend di crescita", ha commentato Maria Gabriella Colucci, Co-Founder, Presidente ed Amministratore Delegato di Arterra Bioscience.
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    Burberry, ricavi e utili semestrali in aumento. Conferma guidance
    Burberry, maison del lusso britannica, ha registrato vendite nel primo semestre (terminato l'1 ottobre 2022) pari a 1,34 miliardi di sterline (in aumento del 5% su base annua a tassi di cambio costanti). Le vendite comparabili dell'ultimo trimestre sono aumentate dell'11%, battendo un consensus fornito dalla società per un aumento dell'8%.
    L'utile operativo rettificato semestrale è stato di 238 milioni di sterline, in aumento del 6% a tassi di cambio costanti, con un margine del 17,7%, in aumento di 10 punti base. L'utile per azione (EPS) rettificato è stato di 44,3 pence, in aumento del 32% (o del 15% a tassi di cambio costanti), rispetto a 33,5 pence di un anno fa.
    "Sono fiducioso nella nostra capacità di raggiungere i nostri obiettivi a medio termine e realizzare il nostro potenziale come moderno marchio di lusso britannico. Sono entusiasta di ciò che possiamo ottenere nel perseguimento della nostra ambizione a lungo termine di raggiungere 5 miliardi di sterline di entrate", ha commentato Jonathan Akeroyd, amministratore delegato.
    Burberry ha deciso di mantenere la propria guidance a breve termine fino al FY24 "pur essendo consapevoli del difficile contesto macroeconomico e del potenziale impatto sul business, in particolare dalle interruzioni legate al Covid-19 nella Cina continentale e i rischi di recessione in Europa e nelle Americhe".
    Si muove al rialzo Burberry, che si attesta a 20,34 sterline, con un aumento dell'1,55%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 20,57 e successiva a 21,21. Supporto a 19,93.
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    UE, Eurostat rivede l'inflazione al 10,6%
    Eurozona, inflazione ottobre sale al 10,6% su anno
    Confermata in crescita l'inflazione dell'Eurozona nel mese di ottobre, seppur meno di quanto atteso. Secondo l'Ufficio statistico europeo (EUROSTAT), i prezzi al consumo segnano un +10,6% su base tendenziale, inferiore alla stima flash ed al consensus (10,7%), ma in accelerazione rispetto al mese precedente, quando si era registrato un incremento del 9,9%.
    Su base mensile i prezzi al consumo sono saliti dell'1,5%, in linea con la stima preliminare ed il consensus, e dopo il +1,2% del mese precedente.
    L'inflazione core, depurata dalle componenti più volatili quali cibi freschi, energia, alcool e tabacco, evidenzia una crescita del 5% su base annua, confermando stima flash e consensus.
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    Accordo sul grano esteso per altri quattro mesi, si abbassano le quotazioni
    Prezzi del grano in ribasso questo mercoledì grazie all'estensione dell'accordo sulle esportazioni tramite il Mar Nero che nei mesi scorsi ha assicurato gli approvvigionamenti a livello internazionale.
    Come confermato dall'Ucraina, l'accordo siglato con il benestare delle Nazioni Unite verrà prorogato di 120 giorni rispetto alla scadenza naturale prevista per questo sabato.
    Il ministro delle Infrastrutture di Kiev Oleksandr Kubrakov ha scritto sui social che la decisione "è stata presa a Istanbul", dove si sono svolti i colloqui, e che si aspetta l'ufficialità del deal da parte di Onu e Turchia.
    Le Nazioni Unite hanno accolto "con favore l'accordo tra tutte le parti", un'intesa che nei mesi scorsi ha permesso all'Ucraina di esportare, in Asia, Europa e Africa, 10 milioni di tonnellate di prodotti agricoli, in particolare mais e grano.
    Significativo anche il contesto in cui è stata trovata l'intesa, con il G20 appena concluso e nel mezzo dell'escalation delle relazioni internazionali dopo l'incidente missilistico in Polonia - membro Nato - che ha provocato la morte di 2 civili.
    Nel contesto della plenaria del G20, anche la premier italiana Giorgia Meloni aveva stressato la necessità di estendere un accordo sull'export dei beni agricoli e di trovare una soluzione a lungo termine.
    Dopo la conferma dell'accordo, i future per la consegna ad un mese sul frumento sono in calo a 795 dollari dagli $812 del primo trading mattutino.
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    Digital360 acquista maggioranza di Impacto Tic e Netmedia
    Digital360, PMI innovativa quotata sul mercato Euronext Growth Milan, ha concluso due acquisizioni, entrambe per una quota pari al 51%, delle società Impacto Tic in Colombia e Netmedia in Messico, giungendo così a quattro acquisizioni nell’area LATAM.
    Il percorso di espansione internazionale - spiega la società in una nota - intende replicare il modello di sviluppo già sperimentato con successo da Digital360 in Italia, consolidando mercati molto frammentati. Il tessuto economico e culturale in LATAM è per certi versi molto simile a quello italiano, con una diffusa presenza di PMI, un forte ritardo nell’utilizzo di tecnologie digitali, l’arrivo di consistenti fondi pubblici per il rilancio dell’economia: un mercato quindi molto favorevole, in paesi che condividono un’unica lingua (lo spagnolo) con la possibilità di sfruttare un unico team ed un’unica piattaforma condivisi.

    Acquisto Impacto Tic
    L’accordo prevede la cessione del 51% delle quote per un corrispettivo pari a 214.000 euro. A ciò potrà aggiungersi una componente di earn out basata sul raggiungimento di determinati risultati economici nell’esercizio 2022. L’earn out, che maturerà a partire dal raggiungimento di una soglia di ricavi 2022 almeno pari a 400.000 euro (il doppio del 2021) o un valore di EBITDA pari ad almeno 70.000, assumerà il suo valore massimo (pari a 152.000 euro) a fronte di un obiettivo di EBITDA 2022 pari o superiore a 120.000 euro.
    L’accordo prevede, infine, a partire dal momento dell’approvazione del bilancio relativo al 31/12/2025, la possibilità per entrambe le parti di esercitare delle opzioni incrociate (Put & Call) per l’acquisto o la vendita del residuo 49% di Impacto Tic, il cui prezzo sarà stabilito sulla base dell’EBITDA realizzato dalla società negli esercizi 2024 e 2025, oltre alla PFN.


    Acquisto Netmedia
    L’accordo prevede la cessione del 51% delle quote per un corrispettivo pari a 400.000 euro oltre a 130.000 euro a titolo di pro quota della PFN al closing. A ciò potrà aggiungersi una componente di earn out basata sul raggiungimento di determinati risultati di EBITDA sull’esercizio 2022. Nello specifico, in caso di raggiungimento di un EBITDA 2022 almeno pari a 150.000 euro (quasi il 70% di crescita sul 2021), l’earn out ammonterà a ulteriori 25.000 euro, da pagarsi per cassa.
    L’accordo prevede, infine, a partire dal momento dell’approvazione del bilancio relativo al 31/12/2025, la possibilità per entrambe le parti di esercitare delle opzioni incrociate (Put & Call) per l’acquisto o la vendita del residuo 49% di Netmedia, il cui prezzo sarà stabilito sulla base dell’EBITDA realizzato dalla società negli esercizi 2024 e 2025, oltre alla PFN.
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    Auto, immatricolazioni in Europa: crescita a doppia cifra a ottobre
    CSP: rispetto al 2019 il mercato dell’auto nei primi dieci mesi di quest’anno accusa ancora un calo del 31,1%
    Nel mese di ottobre in Europa, nei Paesi Efta e Regno Unito sono state immatricolate 910.753 auto, il 14,1% in più dello stesso mese del 2021. Secondo i dati dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei, da inizio anno le immatricolazioni totali sono pari a 9.181.660, in calo del 7,8% rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso.
    La crescita di ottobre è la terza dopo tredici cali consecutivi, sottolinea in una nota il Centro studi Promotor. Fino a luglio il mercato dell’Europa Occidentale era infatti in profondo rosso con un calo rispetto al gennaio-luglio del 2021 del 13,3%. In agosto si è avuto il primo segnale positivo con una crescita del 3,4% rispetto allo stesso mese del 2021 seguita da una crescita, sempre sullo stesso mese dell’anno precedente, del 7,9% in settembre ed ora dalla crescita del 14,1% nell’ottobre scorso. Tra l’altro l’inversione di tendenza, perché – secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – di inversione di tendenza si può ormai parlare, si sta estendendo a tutti i mercati dell’Europa Occidentale ed è dovuta alla maggiore disponibilità di auto nuove derivante dall’attenuarsi delle difficoltà delle case automobilistiche nel reperire componenti essenziali, ed in particolari microchip.
    L’inversione di tendenza in atto è – prosegue Quagliano – certamente un fatto positivo, ma non si può dimenticare che rispetto alla situazione precedente la pandemia, cioè rispetto al 2019, il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale nei primi dieci mesi di quest’anno accusa ancora un calo del 31,1%. In Europa Occidentale il ritorno alla normalità per le vendite di auto è dunque ancora lontano.
    Tornando però alla ripresa in atto, in tutti i mercati le vendite appaiono sostenute soprattutto dagli acquisti delle società di noleggio a lungo termine e da quelli delle flotte aziendali. Ovunque ancora debole è la domanda dei privati e merita poi di essere segnalato che nei principali mercati dell’area crescono le immatricolazioni di auto elettriche (BEV secondo l’acronimo internazionale), ma in controtendenza è il mercato italiano in cui, nei primi dieci mesi dell’anno, le immatricolazioni di auto elettriche hanno subito un calo del 26,8% con una riduzione della quota sul totale delle immatricolazioni dal 4,2% del gennaio-ottobre 2021 al 3,6% dello stesso periodo del 2022. E questo mentre nei principali paesi europei le immatricolazioni di auto elettriche hanno già una quota a due cifre (a fine settembre: 14,6% in Germania, 14,5% nel Regno Unito e 12,7% in Francia). Le cause del ritardo dell’Italia sull’elettrico non paiono però essere attribuibili ad una minor propensione degli automobilisti italiani verso questa soluzione ecologica quanto essenzialmente alla carenza di punti di ricarica.
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    Inflazione e crisi, allarme Bce: stabilità finanziaria a rischio (Il Sole24Ore)
    L'Europa si starebbe avviando verso una fase di recessione. Secondo quanto riporta Isabella Bufacchi per il Sole24Ore, la Financial Stability Review della Banca Centrale Europea sottolinea come l'Europa, per via dello shock energetico e per l'aumento del costo del debito, stia andando verso una recessione tecnica nel quarto trimestre 2022 e nel primo trimestre del 2023.
    I mercati non hanno aiutato. L'elevata volatilità, un aggiustamento rapido dei prezzi dei bond governativi e societari, le turbolenze dei deriati sull'energia, l'elevato costo del debito e la carenza di liquidità hanno destabilizzato l'ambiente.
    Sotto la lente d'ingrandimento il mercato dei derivati sui prodotti energetici, fonte di preoccupazione, in quanto è raddoppiato l'ammontare da versare come margine iniziale per avviare una transazione, con conseguente crisi di liquidità delle imprese, causando così, un possibile spostamento delle negoziazioni sui mercati Over the Counter, ossia mercati non regolamentati.
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    Rientro dei capitali, si studia la sanatoria (Corriere della Sera)
    Il gettito che i condoni fiscali previsti produrranno nel 2023 è uno dei principali argomenti al centro delle discussioni del nuovo governo. Secondo quanto riportano Andrea Ducci e Federico Fubini per il Corriere della Sera, il governo discute l'ammontare di gettito necessario per coprire, almeno per un anno, parte delle spese aggiuntive e le minore entrate, con l'obiettivo di perseguire un disavanzo del Pil del 4,5%.
    Sul tavolo del governo la "voluntary disclosure", ossia l'opportunità di poter regolarizzare patrimoni all'estero mai dichiarati (in molti casi grazie a sotto-fatturazioni dell'export). L'intento sarebbe quello di giustificare queste somme e pagare, su di esse, imposte sui redditi delle persone fisiche, delle imprese e l'Iva.
    Un altro tema sul tavolo del governo è quello delle cartelle esattoriali. L'ipotesi è quella di azzerare quelle fino al 2015 con un importo sotto i mille euro e per importi da mille e tre mila euro c'è l'ipotesi di pagare solo la metà di quanto dovuto in origine, con interessi al 5%. L'intento riguarderebbe anche la possibilità di consentire ai contribuenti di sanare la propria posizione con un piano rateale e senza sanzione.
    In ambito flat tax, è in discussione la "possibilità di ridurre le aliquote sui premi di produttività dei dipendenti, in particolare eliminando la progressività sui premi oltre tremila euro e di tassarli al 15%", riportano Ducci e Fubini.
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    Il Tar boccia i ricorsi sugli extraprofitti. Un saldo da 3 miliardi (La Repubblica)
    Secondo quanto scrive Valenatina Conte per La Repubblica, il Tar del Lazio ha dichiarato inammissibili i ricorsi di alcune aziende del comparto energetico contro la tassa sugli extraprofitti. Tutte le imprese toccate dal balzello del 25% saranno obbligate a saldare la tassa entro il 30 novembre e non oltre il 15 dicembre se non vogliono incappare nella super sanzione del 60%.
    Il gettito della tassa era stimato in 10,5 miliardi, a carico di un totale di 11 mila aziende, ma a giugno, quanto entrato nelle casse del governo ammontava solo a 1 miliardo di euro. Poco, se paragonato ai 4,2 miliardi di euro di acconto preventivati. Motivo per cui è intervenuto il Tar, il quale adesso ha determinato le scadenze per pagare la tassa.
    Secondo le imprese, invece, la legge non è stata scritta correttamente poichè l'ammontare da pagare non è calcolato sugli extra utili, bensì sull'extra iva fatturata, ma non potendo impugnare la legge e andare alla Consulta, le aziende dovranno pagare tutto e al limite chiedere un rimborso all'agenzia delle entrate.
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    Stellantis, -4,3% le immatricolazioni in Europa a ottobre 2022
    L’ACEA (l'associazione europea che raggruppa i produttori di automobili) ha comunicato che nel mese di ottobre 2022 sono state immatricolate nell'Unione Europea 745.855 vetture, in aumento del 12,2% rispetto alle 664.861 dello stesso periodo del 2021. Tuttavia, nei primi dieci mesi dell'anno le vendite di autovetture in Europa hanno registrato una contrazione dell'8,1%.
    In leggero calo, invece, le vendite di Stellantis a ottobre 2022: lo scorso mese il gruppo automobilistico nato dall'integrazione tra FCA e PSA ha registrato una contrazione delle immatricolazioni de 4,3% con 141.500 vetture vendute; di conseguenza, la quota di mercato in Europa di Stellantis si è attestata al 19%.
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    Telecom Italia TIM, Frank Cadoret rassegna le dimissioni
    Telecom Italia TIM ha comunicato che il consigliere Frank Cadoret ha rassegnato le dimissioni dall’incarico.
    Frank Cadoret, che era in quota a Vivendi nel consiglio di amministrazione, risulta possedere 13.000 azioni ordinarie della compagnia telefonica.
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    Atlantia, risultati definitivi OPA: a Schema Alfa l'87,35%
    Schema Alfa, la società veicolo partecipata da Edizione e Blackstone, ha reso noto i risultati definitivi dell'OPA su Atlantia. Sulla base dei risultati definitivi comunicati da Intesa Sanpaolo, in qualità di Intermediario Incaricato del Coordinamento, sono state portate in adesione all’Offerta n. 448.016.930 azioni, pari al 54,254% del capitale sociale di Atlantia.
    Il quantitativo complessivo di azioni portate in adesione all’Offerta durante il Periodo di Adesione, rispetto ai risultati provvisori comunicati l'11 novembre scorso, risulta incrementato di n. 34.216 azioni (rappresentative dello 0,004% del capitale sociale di Atlantia).
    Sulla base dei risultati definitivi e tenuto conto della Partecipazione Sintonia (pari al 33,10% del capitale sociale di Atlantia), Schema Alfa verrà a detenere complessive n. 721.357.930 azioni, rappresentative del 87,354% del capitale sociale di Atlantia.
    I termini per aderire all'offerta saranno riaperti per un ulteriore periodo di cinque giorni di Borsa aperta dal 21 al 25 novembre.
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    Nuovo BTP Italia, sottoscrizioni da 255 mila piccoli risparmiatori
    La prima fase del collocamento della diciottesima emissione del BTP Italia, riservata al cosiddetto mercato retail, si è chiusa con quella che il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) chiama una "significativa partecipazione dei piccoli risparmiatori". In particolare, dal 14 al 16 novembre 2022, hanno sottoscritto il BTP Italia 255.753 risparmiatori per un controvalore pari a 7.281,189 milioni di euro.
    Si tratta di una raccolta in linea con quella registrata al termine del terzo giorno di collocamento del BTP Italia 2030 (avvenuto lo scorso giugno), che aveva ricevuto ordini per 7,26 miliardi di euro.
    Oggi 17 novembre 2022, dalle ore 10 alle ore 12, avrà luogo invece la seconda fase di collocamento del titolo, con il codice ISIN IT0005517195, riservata agli investitori istituzionali, che si svolgerà sempre sulla piattaforma MOT (il Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa Italiana).
    Prima dell'apertura del collocamento, sulla base delle condizioni di mercato, il MEF fisserà e comunicherà il tasso cedolare (reale) annuo definitivo di questa diciottesima emissione, che non potrà essere comunque inferiore al tasso cedolare (reale) annuo minimo garantito, pari all'1,60%, già annunciato lo scorso venerdì 11 novembre 2022.
    In occasione dell'ultima edizione, lo scorso giugno, il MEF aveva raccolto 9,4 miliardi di euro, il 76,91% dei quali assegnati a investitori retail. Nella sedicesima edizione, quella di maggio 2020, aveva raccolto 22,3 miliardi di euro, il 62,8% dei quali assegnati a investitori retail. Dal 2012 a oggi, sono stati raccolti in totale 181 miliardi di euro.
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    IDNTT acquista 60% della talent agency italiana In-Sane!
    IDNTT, MarTech Content Factory attiva nella produzione di contenuti omnichannel e quotata su Euronext Growth Milan, ha acquisito il 60% del capitale sociale di In-Sane!, talent agency italiana con un portafoglio di oltre 170 influencer e content creator in esclusiva che producono contenuti per TikTok, Instagram e Youtube. L'operazione permette a IDNTT di entrare nel mondo dell'entertainment sui social media, integrando e completando la propria offerta di contenuti omnichannel.
    Nel 2021 in-Sane! ha realizzato un fatturato di oltre 4,5 milioni di euro, con un EBITDA di 332 mila euro e un utile di 228 mila euro, con indicatori previsti in crescita double digit nel 2022. L'indebitamento finanziario netto nel 2021 è cash positive per 1 milione di euro, in assenza di debiti finanziari.
    Il fatturato al 31 dicembre 2021 aggregato del Gruppo IDNTT e di in-Sane! è pertanto pari a 13 milioni di euro, con un upside del 53% rispetto al gruppo IDNTT stand alone (8,5 milioni di euro).
    Il 60% è stato acquisito mediante la sottoscrizione di un contratto di compravendita con i soci venditori Perseo Srl e Sbabam Srl, a un prezzo di 2,1 milioni di euro (corrisposto per cassa in data odierna) calcolato tenendo conto della stima previsionale dell'EBITDA di in-Sane! al 31 dicembre 2022 (0,7 milioni di euro).
    "Oggi per noi è un giorno importante, IDNTT ha acquisito il controllo di in-Sane!, una delle prime 5 talent agency italiane - ha commentato il CEO Christian Traviglia - Lo abbiamo fatto perché, citando la famosa frase di Bill Gates, "content is king". Ieri, oggi e domani. Il domani sarà delle nuove generazioni. Le famose Generazioni Z, le Alpha. Le generazioni che oggi i media tradizionali hanno difficoltà a catturare. Le generazioni che si ritrovano on line, nei social o all'interno di un videogioco a divertirsi, a confrontarsi a intrattenersi davanti al proprio Youtuber o TikToker preferito".
    "Le generazioni che hanno un linguaggio e dei bisogni profondamente diversi rispetto alle generazioni passate e che rappresentano i nuovi consumatori con le quali i brand e le aziende devono necessariamente dialogare e conquistare", ha aggiunto.
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    Giornata da dimenticare per il mercato americano
    Segno meno in chiusura per il listino USA, in una sessione caratterizzata da ampie vendite, dopo la lettura sopra le attese delle vendite al dettaglio. Dati macroeconomici forti rafforzano infatti le attese per un continuo inasprimento della politica monetaria da parte della Banca centrale statunitense.
    Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones accusa una discesa dello 0,12%; perde terreno anche l'S&P-500 che si ferma a 3.958 punti, ritracciando dello 0,83%.
    In rosso il Nasdaq 100 (-1,45%); dimesso l'S&P 100 (-0,18%).
    In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, McDonald's (+1,72%), United Health (+1,65%), Home Depot (+0,96%) e Travelers Company (+0,89%).
    Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Salesforce,, che ha chiuso a -4,33%.
    Tonfo di Intel, che mostra una caduta del 3,84%.
    Seduta negativa per Dow,, che mostra una perdita del 2,06%.
    Sotto pressione 3M, che accusa un calo dell'1,89%.
    Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Kraft Heinz (+1,75%), Xcel Energy (+1,38%), Monster Beverage (+1,07%) e O'Reilly Automotive (+1,07%).
    Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Atlassian, che ha chiuso a -8,44%.
    Lettera su Lucid Group,, che registra un importante calo dell'8,01%.
    Scende Lam Research, con un ribasso del 7,21%.
    Crolla Docusign,, con una flessione del 7,07%.
    Tra le grandezze macroeconomiche più importanti dei mercati statunitensi:

    Giovedì 17/11/2022
    14:30 USA: PhillyFed (atteso -6,2 punti; preced. -8,7 punti)
    14:30 USA: Permessi edilizi (atteso 1,51 Mln unità; preced. 1,56 Mln unità)
    14:30 USA: Apertura cantieri (atteso 1,41 Mln unità; preced. 1,44 Mln unità)

    Venerdì 18/11/2022
    16:00 USA: Vendita case esistenti (atteso 4,38 Mln unità; preced. 4,71 Mln unità)
    16:00 USA: Leading indicator, mensile (atteso -0,4%; preced. -0,4%)
    16:00 USA: Vendita case esistenti, mensile (preced. -1,5%)

    Mercoledì 23/11/2022
    14:30 USA: Ordini beni durevoli, mensile (atteso 0,3%; preced. 0,4%).

    Dow Jones
    33,553.83
    -0.12%
    -39.09
    S&P 500
    3,958.79
    -0.83%
    -32.94
    Nasdaq
    11,183.66
    -1.54%
    -174.75
    Russell
    1,853.17
    -1.91%
    -36.04
    VIX
    24.11
    -1.75%
    -0.43

    Ocugen Inc
    $1.65
    4.07%
    -0.070 Today
    After Hours:$1.66
    (0.61%)+0.0100
    Closed: Nov 16, 7:59:51 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Novavax Inc
    $21.47
    7.54%
    -1.75 Today
    After Hours:$21.47
    (0.00%)0.00
    Closed: Nov 16, 7:57:14 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Vaxart Inc
    $1.43
    10.06%
    -0.16 Today
    After Hours:$1.47
    (2.80%)+0.040
    Closed: Nov 16, 7:54:12 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Edited by dalessandrofree ¥ - 17/11/2022, 18:18
     
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    Dividendo IntesaSanpaolo 2023: il 21 novembre sarà staccato l'acconto
    In occasione dell'esame dei risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, il consiglio di amministrazione di IntesaSanpaolo ha deliberato la distribuzione di un acconto del dividendo 2023 (relativo all’esercizio 2022) di 0,0738 euro per azione ordinaria, per un ammontare complessivo di 1,4 miliardi di euro. La cedola sarà staccata il 21 novembre 2022 e messa in pagamento il 23 novembre.
    Rapportando l’importo dell'acconto del dividendo al prezzo di riferimento dell’azione IntesaSanpaolo registrato il 17 novembre 2022 (2,178 euro), risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari al 3,4%.
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    Bce potrebbe rallentare rialzi tassi, ma Qt dovrebbe iniziare presto - Knot
    La Bce potrebbe rallentare il ritmo dei rialzi dei tassi d'interesse ma dovrebbe avviare presto il 'Quantitative tightening' poiché ciò ridurrebbe il bisogno di ulteriori incrementi dei tassi.
    Lo ha detto Klaas Knot, presidente della Banca centrale olandese.
    "Con l'ulteriore inasprimento della politica monetaria, sarà più probabile che il ritmo dei rialzi rallenti", ha detto Knot, considerato uno dei 'falchi' del board Bce.
    "Mi aspetto di raggiungere un territorio ampiamente neutrale nella riunione di politica monetaria del mese prossimo", ha aggiunto.
    Attualmente all'1,5%, il tasso di deposito della Bce si colloca nella parte bassa del range comunemente visto tra l'1,5% e il 2% per il "tasso neutrale".
    Una volta raggiunto questo livello, la Bce dovrebbe passare in territorio "restrittivo" per smorzare la domanda ma dovrebbe anche iniziare a ridurre il proprio programma Qe da 3.300 miliardi di euro, secondo Knot.

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    Prysmian, commessa in Grecia da 150 milioni per cavo sottomarino
    Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni, si è aggiudicato una commessa del valore di circa 150 milioni di euro assegnata dal gestore greco dei sistemi di trasmissione (TSO) IPTO - Independent Power Transmission Operator - per collegare le isole di Milos, Folegandros e Santorini.
    Il contratto verrà finalizzato entro il 2022, a seguito delle consuete approvazioni da parte delle autorità coinvolte.
    Questo collegamento - spiega una nota - rientra nella Fase D dell’interconnessione elettrica delle Cicladi, volta a completare il complesso progetto per integrare la rete elettrica delle isole (Serifos, Milos, Folegandros e Santorini) a quella della Grecia continentale, con ricadute positive sia per le isole sia per l’economia nazionale nel suo complesso. Il progetto globale comprende due collegamenti sottomarini: il primo collegherà Lavrio, città dell’entroterra greco nei pressi di Atene, all’isola di Milos, passando attraverso Serifos, mentre il secondo
    collegamento assegnato a Prysmian collegherà Milos a Santorini attraverso Folegandros.
    Prysmian si occuperà della progettazione, fornitura, installazione e collaudo di un sistema "chiavi in mano" in cavo tripolare da 150 kV ad alta tensione in corrente alternata (HVAC - High Voltage Alternating Current) con isolamento in XLPE, che coprirà una tratta sottomarina di oltre 100 km e una terrestre di circa 10 km. I cavi sottomarini e terrestri saranno realizzati presso stabilimenti Prysmian qualificati e le attività di installazione offshore saranno effettuate da una delle navi posacavi all’avanguardia di Prysmian Group. La consegna e il collaudo dei cavi sono previsti per il 2025.
    Il progetto multifase di interconnessione delle Cicladi consentirà alle isole di sostituire le centrali elettriche presenti sul territorio, che faticano a far fronte ai picchi di domanda, con l'energia generata dalle centrali più efficienti e meno inquinanti in funzione nell'entroterra greco. Ciò contribuirà a ridurre le emissioni di CO2 grazie al phase-out delle obsolete centrali a combustibili fossili. Si prevede inoltre che, attraverso il nuovo collegamento, il progetto sarà in grado di spingere le isole a produrre energia solare e eolica da trasmettere all'entroterra.
    "Con questa commessa IPTO rinnova la sua fiducia in Prysmian, a conferma della leadership del Gruppo nelle interconnessioni in cavo sottomarino nel mar Mediterraneo e a riprova della validità delle tecnologie in cavo HVAC di Prysmian. Il sistema in cavo sottomarino garantirà alle isole Cicladi una rete di trasmissione di energia potenziata, robusta, affidabile e sostenibile”, ha dichiarato Hakan Ozmen, EVP Projects BU di Prysmian Group.
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    Innovatec, alcune indicazioni sui primi nove mesi del 2022
    Innovatec ha diffuso alcune indicazioni finanziarie relative ai primi nove mesi del 2022.
    La società ha terminato il periodo in esame con una valore della produzione di 222 milioni di euro, mentre il margine operativo lordo è risultato pari a 27,1 milioni di euro, con una marginalità del 12% .
    A fine settembre 2022 l'indebitamento netto era salito a 44 milioni di euro, rispetto ai 10 milioni di inizio anno, in seguito all'aumento del capitale circolante netto derivante principalmente dall’allungamento dei tempi di smobilizzo dei crediti d’imposta ecobonus 110% causato dal generale clima di incertezza, alimentato dal comportamento erratico del legislatore nazionale.
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    Borgosesia, aggiornamento su sottoscrizione bond 2022-2027
    Borgosesia - holding di partecipazioni quotata all'Euronext Milan - ha comunicato che, a seguito di ulteriori sottoscrizioni private per 315mila euro, il prestito obbligazionario senior, non garantito, non convertibile e non subordinato della durata di 5 anni denominato "Borgosesia 2022-2027 Tasso Fisso Twices Step up" risulta sottoscritto per complessivi 11,46 milioni di euro.
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    Compagnia Immobiliare Azionaria, i conti dei primi nove mesi 2022
    Compagnia Immobiliare Azionaria ha pubblicato i risultati economici e finanziari dei primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con ricavi in flessione del 7,9% a 258mila euro, rispetto ai 280mila euro ottenuti nei primi nove mesi dell'esercizio precedente. La società ha terminato il periodo in esame con una perdita netta (esclusa la quota di terzi) di 489mila euro, rispetto al rosso di 693mila euro contabilizzato nei primi nove mesi del 2021.
    A fine settembre 2022 l’indebitamento netto era pari a 4,81 milioni di euro, stabile rispetto al valore di inizio anno.
    Il management di Compagnia Immobiliare Azionaria ha segnalato che le previsioni della gestione nel breve e medio periodo sono sostanzialmente in linea con le attese per effetto della conferma delle attività operative correnti e all’avvio dei progetti di sviluppo immobiliare della controlla Agricola Florio.
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    Lagarde: "Alzeremo tassi finché inflazione vicina a target"
    La presidente della Bce: "Costi energia principale causa dell'aumento, adotteremo tutte misure necessarie"
    "Prevediamo di aumentare ancora i tassi, e il ritiro dell'accomodamento potrebbe non essere sufficiente. In definitiva, alzeremo i tassi a livelli tali da riportare l'inflazione al nostro obiettivo di medio termine in modo tempestivo". Così la presidente della Bce Christine Lagarde in un intervento a Francoforte. "La portata e la velocità del nostro intervento dipenderanno dalle prospettive dell'inflazione", aggiunge.
    Il rialzo dei costi energetici "è uno dei motivi principali per cui, insieme all'aumento dei prezzi dell'energia, l'inflazione è tornata così forte", ha sottolineato. Gli shock innescati dalla pandemia e dalla guerra, con il rialzo dei prezzi dell’energia "stanno creando quella che ho definito una ‘nuova mappa globale’ delle relazioni economiche", spiega, caratterizzata da due elementi chiave: l'efficienza e la sicurezza nelle catene di approvvigionamento globali e la dipendenza e la diversificazione dei mercati energetici.

    Nell’attuale contesto internazionale caratterizzato dal rialzo dei prezzi energetici tre elementi risultano "cruciali: garantire la stabilità dei prezzi man mano che i diversi shock si manifestano, eliminare i vincoli alla crescita nelle aree in cui sono emersi e salvaguardare un settore finanziario resiliente in grado di sostenere le transizioni che dovremo affrontare", ha sottolineato.
    "I tassi d'interesse sono e rimarranno lo strumento principale per regolare la nostra posizione politica - ha affermato quindi - Ma dobbiamo anche normalizzare gli altri strumenti di politica monetaria, rafforzando così l'impulso della nostra politica dei tassi". "Per questo motivo abbiamo recentemente deciso di modificare i termini e le condizioni delle nostre operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Tltro-III)", ha aggiunto.
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    Eurotech, Alantra conferma Buy e TP dopo conti 9 mesi
    Alantra ha confermato a 5 euro per azione il suo prezzo obiettivo su Eurotech, società quotata su Euronext STAR Milan che progetta, sviluppa e fornisce Edge Computer e soluzioni per l'Internet of Things (IoT), mantenendo il giudizio sul titolo a "Buy". L'upside potenziale è superiore al 50%. La revisione della raccomandazione è arrivata dopo che la società ha comunicato i risultati al 30 settembre 2022, che hanno visto ricavi consolidati a 59,8 milioni di euro (44 milioni al 30.09.2021, +36,1%) e un risultato netto di -3,7 milioni di euro (-6,9 milioni al 30.09.2021).
    Gli analisti parlano di "risultati positivi del terzo trimestre del 2022 su tutta la linea con un altro trimestre di espansione dei margini, portando l'EBITDA dei nove mesi a un livello positivo".
    Alantra apprezza la strategia di Eurotech nella massimizzazione della produzione e delle consegne, che sta avvantaggiando le operazioni e la redditività, accettando un aumento delle scorte oltre i parametri storici di ETH.
    Vengono previsti ulteriori miglioramenti dei margini nel 4° trimestre dovuti a: mix di prodotti più sbilanciato verso Edge AI con maggiore redditività; ulteriori azioni di mitigazione dello shortage; potenziamento della leva operativa.
    Giornata poco mossa rispetto alla chiusura precedente, Eurotech si posiziona a 3,28 euro. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata all'insegna della cautela con prima resistenza vista a quota 3,295 e con più immediato supporto in avvicinamento a 3,251.
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    Italia, produzione costruzioni settembre +0,2% su mese +7,7% su anno
    L'Istat ha comunicato che l'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è aumentato dello 0,2% a settembre 2022 rispetto al mese precedente. L'indice "registra il secondo incremento congiunturale consecutivo, mantenendosi su livelli molto elevati, tuttavia inferiori rispetto a quelli medi della prima metà dell'anno", sottolinea l'Istituto nazionale di statistica.
    Nella media del terzo trimestre 2022 la produzione nelle costruzioni è diminuita del 2,2% nel confronto con il trimestre precedente, risentendo dei due decrementi congiunturali osservati nei mesi di giugno e luglio.
    Su base tendenziale, l'indice corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 come a settembre 2021) è cresciuto del 7,7%, mentre l'indice grezzo ha registrato un aumento del 7,6%. Il valore resta in crescita, seppure in rallentamento rispetto ai mesi precedenti.
    Nella media dei primi nove mesi del 2022, l'indice corretto per gli effetti di calendario è aumentato del 14,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre l’indice grezzo è salito del 13,5%.
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    Banche italiane solide nel Q3, +7,1% su equity. Si prospetta un 2023 "più roseo"
    E' stato un terzo trimestre incoraggiante le banche italiane: i margini di interesse hanno beneficiato del rialzo dei tassi BCE, i costi operativi e il costo del rischio sono rimasti controllo, e le riserve di capitale si sono mantenute su livelli considerati "sani".
    Tendenze, spiega Scope Rating nel nuovo report sugli istituti di credito italiani, che "dovrebbero continuare anche nel 2023", con il rendimento del terzo trimestre sul patrimonio netto che è stato pari al 7,1%.
    Per le otto banche prese a campione da Scope (Intesa (BIT:ISP), UniCredit (BIT:CRDI), Banco Bpm (BIT:BAMI), Monte dei Paschi (BIT:BMPS), Mediobanca (BIT:MDBI), Bper Banca (BIT:EMII), Credem (BIT:EMBI) e Banca Popolare di Sondrio (BIT:BPSI)), i fattori chiave sono stati "il rimbalzo del margine di interesse, la forte gestione dei costi e minori accantonamenti per i rischi".
    Sul versante opposto, l'agenzia di rating tedesca mette l'accento sulla volatilità dei mercati finanziari che "ha continuato a danneggiare i ricavi da commissioni e da negoziazione" i quali hanno registrato una tendenza al ribasso "per la maggior parte delle banche".
    La debolezza dei mercati, inoltre, ha continuato a pesare "sulle vendite di prodotti di asset management, sui volumi gestiti e sulle commissioni di performance".

    "Se l'economia dovesse subire una svolta, le banche sono ben capitalizzate. Le maggiori banche italiane hanno un buffer medio di MDA rispetto ai requisiti CET1 di circa 590 pb a settembre 2022, un livello che riteniamo confortevole", ha dichiarato Alessandro Boratti, analista del team istituzioni finanziarie di Scope.
    Alcune banche dispongono di buffer significativi rispetto ai requisiti patrimoniali e ai propri obiettivi interni, per cui possono continuare "a perseguire piani di distribuzione e persino dividendi una tantum o riacquisti di azioni".
    Su questo, tuttavia, la BCE non la pensa alla stessa maniera, visto che ha invitato le banche a essere prudenti sulle ipotesi macroeconomiche e caute nei piani di distribuzione, con un occhio di riguardo per gli effetti sulle riserve.
    "Non ci aspettiamo il ripetersi di divieti generalizzati di distribuzione in stile Covid", ha detto l'analista di Scope, "ma condividiamo l'opinione delle autorità di vigilanza secondo cui, a fronte di una maggiore incertezza macroeconomica, impegni di pagamento aggressivi potrebbero ridurre il margine di manovra delle banche".
    "I buffer confortevoli sono un fattore a sostegno dei nostri rating in Italia. Una riduzione significativa dei buffer di capitale avrebbe implicazioni negative per i profili di credito delle banche".
    Nonostante il deterioramento del contesto macro, Scope rimane positiva sull'outlook 2023. "La view è migliorata e, dato che i tassi di mercato si sono spostati verso tassi di policy più alti del previsto, le prospettive dei ricavi delle banche appaiono più rosee", ha dichiarato Boratti.

    "Un aumento dei tassi d'interesse superiore al previsto potrebbe far crescere il reddito netto da interessi fino al 25% rispetto al 2021".
    Per la società di rating la redditività delle banche nel 2023 sarà trainata principalmente da due fattori: il graduale riprezzamento del bilancio verso un contesto di tassi più favorevoli; sul versante negativo, un costo del rischio potenzialmente più elevato, anche se ciò "dipenderà in larga misura dalla forma e dalla durata dell'imminente recessione".
    "Siamo cauti sui rischi derivanti da un peggioramento delle prospettive macroeconomiche. Una recessione danneggerebbe le banche da più punti di vista: prestiti, commissioni e costi del credito, con una conseguente riduzione dei risultati netti. Misure fiscali mirate per sostenere le famiglie e le imprese in un periodo di prezzi elevati dell'energia potrebbero essere fondamentali per evitare un'ondata di insolvenze", ha affermato in conclusione Boratti.
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    Elica, Philippe Reverseau è il nuovo Chief Sales Officer
    Eliza, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella produzione di cappe e piani aspiranti da cucina, ha nominato Philippe Reverseau, già direttore generale di Elica France, come Chief Sales Officer.
    Reverseau ha ricoperto molteplici ruoli manageriali, commerciali e di marketing in importanti gruppi leader del settore degli elettrodomestici. Dopo aver istituito la divisione francese di Elica nel 2014, è riuscito a sviluppare una nuova strategia che ha portato il gruppo marchigiano, dal 2018, a essere leader nel mercato dell'aspirazione in Francia ed ad affermarsi negli ultimi due anni anche in Belgio.

    "Philippe ha dimostrato sul campo di possedere la leadership e l'attitudine per guidare con successo un team vincente e determinante nel raggiungimento dei nostri obiettivi di medio termine - ha dichiarato Giulio Cocci, CEO di Elica - Nel suo nuovo ruolo, grazie alla sua profonda conoscenza del mercato, delle potenzialità del marchio Elica e dei nostri prodotti, avrà la mission di guidare una ulteriore accelerazione del nostro piano di crescita nel mondo dell'aspirazione e della cottura".
    La nomina rafforzerà il top management di Elica con l'obiettivo di raggiungere gli obiettivi di crescita delineati nel piano strategico. In particolare, Reverseau si farà portatore di una visione internazionale e di un'efficace strategia di distribuzione in grado di adattarsi agli sviluppi del mercato dell'aspirazione e del cooking.
    "La nomina di Philippe nel nuovo ruolo conferma, ancora una volta, quanto per Elica sia importante continuare a promuovere lo sviluppo delle proprie persone in tutto il mondo, investendo a pieno nel loro potenziale - ha commentato Deborah Carè, Chief Human Resources di Elica - Attrarre persone, inserirle in azienda e accompagnarle in percorsi di crescita interna è alla base della people strategy del gruppo".
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    Bilancio, manovra da 30 miliardi. Contanti, slitta il tetto a 5 mila euro (Corriere della Sera)
    Nella prima manovra del governo Meloni a determinare il perimetro della Legge di Bilancio saranno due fattori: il tempo, che è poco, e la scelta di destinare i 21 milioni di euro derivati dallo scostamento di bilancio alle misure contro il caro bollette. Secondo quanto riportano Andrea Ducci e Fabio Savelli per il Corriere della Sera, il governo ha spiegato che tutte le altre misure "dovranno essere coperte con maggiori introiti o tagli di spesa". In pratica non verranno finanziate a debito, con uno scostamento.
    Si stima che la manovra varrà circa 33 miliardi di euro, a patto che Bruxelles approvi l'uso dei fondi strutturali. Altrimenti la cifra scenderà a 30 miliardi. 10 miliardi saranno a disposizione di quanto promesso nei progammi elettorali: per esempio, la flat tax per le partite iva con ricavi fino a 85 mila euro.
    In attesa di aggiornamenti per la riforma pensionistica, con un'ipotesi di soluzione ponte con quota 41 (gli anni di contributi) e 62 anni di età come requisiti per lasciare il lavoro nel 2023. Stretta poi sugli abili al lavoro che percepiscono un reddito di cittadinanza e rifiutano un impiego. In arrivo anche il taglio del cuneo fiscale fino a 5 punti in una proroga della riduzione di due punti per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 35 mila euro. Rimandato il tetto del contante a 5mila euro, poiché ritenuto "non urgente". Per quanto riguarda la tregua fiscale, nel piano sono inclusi sia una nuova edizione della rottamazione delle cartelle sia la voluntary disclosure. In fase di riavvio anche i lavori per il Ponte sullo Stretto, su cui penderebbero contenziosi per circa 700 milioni di euro.
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    Sesa acquisisce Mediamente per crescere in data science & analytics
    Sesa, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell'innovazione tecnologica e nei servizi informatici e digitali per le imprese, ha siglato un accordo per l'acquisizione della maggioranza di Mediamente Consulting, società di cui possedeva già una partecipazione pari al 20%, rafforzando così le proprie competenze nel settore delle soluzioni di Data Science e di analisi e gestione dei dati.
    Mediamente, nata come startup all'interno dell’incubatore del Politecnico di Torino nel 2012, opera con un organico di circa 45 risorse umane e ricavi nell'esercizio 2022 pari a 5 milioni di euro, in crescita di oltre il 30% rispetto all'anno precedente, con un EBITDA margin di circa il 20%.
    Il deal è stato siglato dalla società controllata Var Group, che in questo modo arricchisce le competenze della Business Unit Data Science, la quale può raggiungere un totale di oltre 100 risorse specializzate e 12,5 milioni di euro di ricavi. È prevista la prosecuzione in qualità di managing partner e il coinvolgimento nel capitale a medio e lungo termine dell'AD di Mediamente, Vincenzo Scinicariello.
    "Nell'attuale fase di evoluzione delle imprese che richiede un crescente impulso di digitalizzazione e sostenibilità, proseguiamo il percorso di aggregazione di competenze, rafforzando le nostre specializzazioni e soluzioni innovative di Data Science ed Analytics - ha dichiarato Alessandro Fabbroni, CEO di Sesa - Continuiamo così ad alimentare la nostra crescita attraverso M&A industriali bolt-on, in aree di sviluppo strategico e con obiettivi di generazione di valore sostenibile ed a lungo termine per i nostri stakeholder".
    Con l'annuncio di quest'ultimo accordo, diventano quattordici le acquisizioni da inizio anno di Sesa che continua così ad alimentare il proprio percorso di crescita attraverso M&A industriali bolt-on in settori di importanza strategica per il proprio sviluppo.
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    GAP, trimestrale oltre le attese mentre continua il rilancio
    GAP, azienda statunitense che produce e vende al dettaglio abbigliamento e accessori, ha registrato vendite nette pari a 4,04 miliardi di dollari nel terzo trimestre dell'anno fiscale 2022 (terminato il 29 ottobre 2022), in aumento del 2% rispetto allo scorso anno. Le vendite comparabili sono aumentate dell'1% anno su anno.
    Le vendite online sono aumentate del 5% rispetto allo scorso anno e hanno rappresentato il 39% delle vendite nette totali. Le vendite dei negozi sono aumentate dell'1% rispetto allo scorso anno. La società ha chiuso il trimestre con 3.380 punti vendita in oltre 40 paesi, di cui 2.743 gestiti dall'azienda.
    Il margine lordo è stato del 37,4%, mentre il margine lordo rettificato, escludendo 53 milioni di dollari di svalutazioni relative a Yeezy Gap, è stato del 38,7%. L'utile netto è stato di 282 milioni di dollari (perdita di 152 di dollari nello stesso periodo del 2021), mentre l'utile netto rettificato di 260 milioni di dollari.
    Le vendite nette del terzo trimestre hanno superato le stime degli analisti di 3,80 miliardi di dollari. Risultato migliore delle attese anche per l'utile per azione rettificato, che è risultato di 38 centesimi per azione, rispetto alle aspettative di pareggio.
    "Abbiamo affinato la nostra attenzione sull'esecuzione per ottimizzare la redditività e il flusso di cassa, stiamo apportando maggiore rigore alle nostre operazioni e bilanciando i nostri assortimenti in risposta a ciò che i nostri clienti ci dicono", ha affermato Bob Martin, presidente esecutivo e CEO ad interim del gruppo statunitense che controlla i marchi Old Navy, Gap, Banana Republic e Athleta.
    La società prevede che le vendite nette potrebbero scendere a un tasso "mid-single digit" anno su anno nel quarto trimestre dell'anno fiscale 2022.

    "Mentre i nostri risultati del terzo trimestre sottolineano i progressi iniziali che stiamo facendo verso il ribilanciamento dei nostri assortimenti e la riduzione delle scorte, continuiamo ad adottare un approccio prudente alla luce dell'incertezza dei consumatori e dell'ambiente sempre più promozionale mentre guardiamo al resto dell'anno fiscale 2022", ha affermato il CFO Katrina O'Connell.
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    Tim e Ericsson, alleanza sul 5G per la rete di ultima generazione (Il Sole24Ore)
    Telecom Italia TIM avrebbe scelto Ericsson per la parte core della sua nuova rete 5G standalone di nuova generazione. Secondo le indiscrezioni raccolte da Andrea Biondi per Il Sole24Ore, le due società avrebbero così deciso di unire le forze dopo che il colosso svedese avrebbe prevalso su Nokia, Cisco, Mavenir e Affirmed Networks.
    Sempre più operatori scelgono di implementare reti 5G "standalone" capaci di offrire servizi di nuova generazione ad alte prestazioni. Al momento, stando al Mobility Report di Ericsson, sarebbero oltre 35.
    Ora che l'accordo è fatto, tutti da capire saranno i tempi di implementazione, avendo chiuso questa partita in un periodo in cui rimangono una serie di questioni da risolvere, tra cui le dimissioni dei consiglieri Frank Cadoret e Luca de Meo. Oltre al problema governance, bisogna tenere conto anche degli scontri tra Vivendi e il presidente Salvatore Rossi. Tutto questo mentre si fa sempre più cogente il conto alla rovescia per la presentazione dell’offerta da parte di Cdp sulla “Netco”.
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    OPA Banca Finnat, i risultati definitivi. Delisting il 28 novembre 2022
    Si è concluso il periodo di adesione all'offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria promossa da P.N. 1898 sulle azioni ordinarie di Banca Finnat.
    Sulla base dei risultati definitivi comunicati dall'intermediario incaricato, Intesasanpaolo, risultano portate in adesione 28.677.255 azioni, rappresentative di circa il 7,903% del capitale della banca.
    Di conseguenza, P.N. 1898 è arrivata a detenere 348.911.922 azioni Banca Finnat, pari al 96,151% del capitale dell'istituto.
    Il pagamento del corrispettivo avverrà il 21 novembre 2022.
    L'offerente ha comunicato che la riapertura dei termini non avrà luogo, poiché si sono verificati i presupposti di legge per l'esercizio del diritto di acquisto con riferimento alle rimanenti 13,97 milioni di azioni Banca Finnat ancora in circolazione, pari al 3,849% del capitale. P.N. 1898 adempirà contestualmente all'obbligo di acquisto, dando corso alla procedura congiunta sulle azioni residue. Il diritto di acquisto sarà esercitato riconoscendo un corrispettivo di 0,31 euro per azione.
    A seguito del verificarsi dei presupposti del diritto di acquisto delle azioni e dell'obbligo di acquisto, Borsa Italiana disporrà la sospensione del titolo nelle sedute del 24 e 25 novembre e la revoca delle azioni Banca Finnat dalla quotazione (delisting) a partire dal 28 novembre 2022.
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    Da Mirafiori agli Usa il ritorno della 500 ma tutta elettrica (La Repubblica)
    La 500 full electric di Stellantis verrà venduta anche negli Stati Uniti, ma sarà prodotta solo nello stabilimento di Mirafiori a Torino, spiega Diego Longhin per La Repubblica. Le vendite in USA riaprono dopo un periodo in cui si era stabilito che i guidatori americani preferano auto di taglia più grande.
    Si stima che le ricadute industriali di questa operazione saranno 100% italiane. "Due i turni di lavoro sulla linea, circa 190 vetture al giorno prodotte, una media di 8 mila al mese," illustra il quotidiano.
    Il ritorno della 500e è anche merito della svolta green del POTUS, Joe Biden.
    Il modello prodotto a Torino da gennaio a oggi, nel segmento dei veicoli elettrici, è primo in Italia, secondo in Francia, Germania e Spagna e sul podio a livello Europa. Si aprono mercati anche in Brasile e in Giappone.
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    Recordati, Mawer Investment Management scende sotto il 5%
    Mawer Investment Management risulta detenere una partecipazione pari al 4,992% in Recordati, multinazionale farmaceutica che fa parte del FTSE MIB.
    Lo si apprende dalle comunicazioni della Consob relative alle partecipazioni rilevanti, nelle quali viene indicato che la data dell'operazione è lo scorso 10 novembre. La quota era pari al 5,003% all'8 novembre 2022.
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    Italmobiliare, Morgan Stanley resta sopra il 5%
    Morgan Stanley risulta detenere una partecipazione complessiva pari al 5,226% in Italmobiliare, holding di partecipazioni quotata su Euronext STAR Milan e il cui controllo fa capo alla famiglia Pesenti. Lo si apprende dalle comunicazioni della Consob relative alle partecipazioni rilevanti, nelle quali viene indicato che la data dell'operazione è lo scorso 8 novembre.
    Per il 4,735% sono diritti di voto riferibili ad azioni, detenuti a titolo di indiretta gestione non discrezionale del risparmio. Per lo 0,491% si tratta di azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento a discrezione del prestatore.
    Allo scorso 1° novembre Moergan Stanley aveva una quota del 5,227%.
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    Manovra sarà da 30-32 miliardi: si valuta scudo fiscale
    La Manovra potrebbe avere una dimensione di 30-32 miliardi di euro. E' quanto emerge dalle riunioni che precedono il Consiglio dei Ministri di lunedì prossimo che esaminerà la nuova finanziaria. Intanto, domani alle 18, la Premier Giorgia Meloni ha convocato un incontro a Palazzo Chigi con i capigruppo della maggioranza per fare il punto della situazione.
    Fra le misure da inserire nella Manovra si ragiona su una possibile sanatoria per favorire il rientro dei capitali dall'estero, che potrebbe generare risorse per 4-5 miliardi di euro, anche se il Ministero dell'Economia ha subito tenuto a precisare che non ci sarà alcun condono di carattere penale in Manovra.
    Fra le misure principe della manovra la rivisitazione della norma sulla tassazione degli extraprofitti, con un'aliquota che potrebbe attestarsi al 33%.
    La Lega di Matteo n Salvini giura anche che in Manovra ci sarà il Ponte sullo Stretto di Messina e l'innalzamento del tetto al contante da 1.000 a 5.000 euro, che è stato stralciato dal decreto Aiuti quater per mancanza del carattere di urgenza.
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    Vendite a Wall Street dopo commenti hawkish FED
    Scambi in ribasso per la Borsa di New York, che accusa in chiusura una leggera flessione dello 0,02% sul Dow Jones; sulla stessa linea, l'S&P-500 ha sofferto vendite per lo 0,31% e ha archiviato la seduta a 3.908 punti. Negativi il Nasdaq 100 (-0,19%) e il Nasdaq Composite (-0,35%). A favorire un sentiment debole, nonostante Wall Street sia migliorata rispetto all'apertura, sono stati la diffusione di dati macroeconomici contrastanti e soprattutto i commenti hawkish da parte di un funzionario della Federal Reserve. La preoccupazione del mercato è che la Banca centrale statunitense continuerà con la sua posizione aggressiva sugli aumenti dei tassi di interesse.
    A spaventare i mercati sono stati i commenti di James Bullard, presidente della Federal Reserve Bank of St. Louis, secondo cui la banca centrale statunitense ha ancora molto lavoro da fare prima di riportare l'inflazione sotto controllo. Il funzionario della FED ha dichiarato in un discorso che "il tasso ufficiale non è ancora in una zona che può essere considerata sufficientemente restrittiva" e che "il cambiamento nell'orientamento della politica monetaria sembra aver avuto solo effetti limitati sull'inflazione osservata".
    I commenti di Bullard sono arrivati il giorno dopo che il presidente della FED di San Francisco, Mary Daly, ha affermato che una pausa negli aumenti dei tassi è "fuori discussione". Ieri sera, Chris Waller (membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve) ha suggerito che un aumento di 50 punti base alla prossima riunione della FED potrebbe essere accettabile, dati i segnali che indicano che l'inflazione potrebbe aver raggiunto il picco.
    Philip Jefferson, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve, ha detto nel pomeriggio che "una bassa inflazione è la chiave per raggiungere un'espansione lunga e sostenuta, un'economia che funzioni per tutti".
    Macy's ha aumentato la sua stima sugli utili annuali dopo un terzo trimestre oltre le attese. Kohl's ha deciso di ritirare la sua guidance per l'intero anno 2022 per la recente volatilità delle tendenze aziendali, i significativi venti contrari macroeconomici e l'inaspettata transizione del CEO.
    Sul fronte macroeconomico, sono scese leggermente più delle attese le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Sono invece giunti segnali negativi dal mercato edilizio USA a ottobre 2022.
    Tra i dati macroeconomici rilevanti sui mercati statunitensi:

    Venerdì 18/11/2022
    16:00 USA: Vendita case esistenti (atteso 4,38 Mln unità; preced. 4,71 Mln unità)
    16:00 USA: Leading indicator, mensile (atteso -0,4%; preced. -0,4%)
    16:00 USA: Vendita case esistenti, mensile (preced. -1,5%)

    Mercoledì 23/11/2022
    14:30 USA: Ordini beni durevoli, mensile (atteso 0,3%; preced. 0,4%)
    15:45 USA: PMI composito (preced. 48,2 punti)
    15:45 USA: PMI manifatturiero (preced. 49,9 punti)
    15:45 USA: PMI servizi (atteso 49,2 punti; preced. 47,8 punti).

    Dow Jones
    33,546.32
    -0.022%
    -7.51
    S&P 500
    3,946.56
    -0.31%
    -12.23
    Nasdaq
    11,144.96
    -0.35%
    -38.70
    Russell
    1,839.12
    -0.76%
    -14.04
    VIX
    23.93
    -0.75%
    -0.18

    Ocugen Inc
    $1.61
    2.42%
    -0.040 Today
    After Hours:
    $1.62
    (0.62%)+0.0100
    Closed: Nov 17, 7:04:37 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Novavax Inc
    $20.79
    3.17%
    -0.68 Today
    After Hours:
    $21.00
    (1.01%)
    +0.21
    Closed: Nov 17, 7:59:14 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Edited by dalessandrofree ¥ - 18/11/2022, 17:47
     
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    EssilorLuxottica, accordo esclusivo con Brunello Cucinelli per prossimo decennio
    La Casa di Moda Brunello Cucinelli ed EssilorLuxottica hanno firmato, presso Casa Cucinelli in Milano, un accordo esclusivo di licenza avente ad oggetto la progettazione, produzione e distribuzione di occhiali da vista e da sole “Brunello Cucinelli”, che legherà le due realtà per il prossimo decennio.
    Il nuovo accordo - spiega una nota congiunta - entrerà in vigore il 1° gennaio 2023 e durerà fino al 31 dicembre 2032, con la prima collezione che uscirà nel primo trimestre 2024, e rappresenta un’estensione della collaborazione in corso tra le due società,

    che aveva visto nel 2021 il lancio della prima capsule di occhiali con il logo Brunello Cucinelli e Oliver Peoples, esclusivo marchio di EssilorLuxottica.
    "Questa scelta che abbiamo condiviso con la stimatissima EssilorLuxottica è molto di più di una firma. È un atto di reciproco affetto e stima tra due realtà che nascono dalla passione per la bellezza e per la cura delle cose fatte per bene - ha commentato Brunello Cucinelli, Presidente Esecutivo e Direttore Creativo della Casa di Moda -. Con il compianto Leonardo Del Vecchio, del resto, ho sempre avuto un rapporto speciale e non dimenticherò mai quando mi disse: 'Guarda Brunello, non so se gli occhiali sono belli, quello che posso dirti è che sono fatti nel miglior modo possibile'. È una frase che sento molto vicina al mio modo di vedere il lavoro. Poi ho nel cuore quando, negli ultimi giorni della sua vita parlava della 'bella fabbrica' di Agordo: per me è valso come una vera e propria ispirazione e, non a caso, il nostro costante impegno è diretto proprio a rendere sempre più bella la nostra fabbrica di Solomeo. Anche per questo sono profondamente fiducioso per questa preziosa intesa che le nostre rispettive, nuove generazioni sono chiamate a coltivare per l’avvenire".
    "Siamo entusiasti di continuare il nostro viaggio con Brunello Cucinelli, un marchio di lifestyle di lusso che rappresenta il glamour dello stile italiano contemporaneo - ha detto Francesco Milleri, Presidente e CEO di EssilorLuxottica -. Attraverso le nostre nuove collezioni, continueremo a offrire ai consumatori di tutto il mondo occhiali dal design e dalla lavorazione meravigliosi che incarnano il meglio dello stile Brunello Cucinelli".
    ---
    DHH, +40% i ricavi nei primi nove mesi del 2022
    DHH - società quotata all'Euronext Growth Milan e attiva nel business dei servizi di web hosting nei mercati digitali emergenti d’Europa e, in particolare, nei Balcani - ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con ricavi operativi per 20,01 milioni di euro, in aumento del 40% rispetto ai 14,27 milioni ottenuti nei primi tre trimestri dello scorso anno, grazie alla forte crescita registrata in Italia e al contributo delle attività in Bulgaria.
    Nel solo 3° trimestre 2022 i ricavi operativi di DHH sono aumentati del 69% a 7,95 milioni di euro.
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    Lane (BCE): non c'è più base per considerare rialzo da 75 punti base
    "Nei nostri recenti incontri abbiamo detto, e lo abbiamo fatto di nuovo in ottobre, che prevediamo un ulteriore aumento dei tassi. Di solito non è né necessario né saggio cercare di saltare immediatamente al tasso target. A dicembre faremo un altro aumento e la sua portata dovrebbe continuare a progredire verso i livelli necessari. Ma non è necessario concepire il completamento di tale transizione a dicembre. Ogni incontro è diverso. Una base per prendere in considerazione un rialzo molto ampio, come uno da 75 punti base, non c'è più". Lo ha detto Philip Lane, Chief Economist e membro dell'Executive Board della BCE, in un'intervista a Market News.
    "Quando eravamo a zero, ciò non corrispondeva all'idea di nessuno del livello dei tassi di interesse necessario - ha aggiunto - Andare all'1,5% è ancora al di sotto di dove dobbiamo andare. Ma più hai già fatto su base cumulativa, questo cambia i pro e i contro di ogni dato incremento. Dovremo esaminarlo in termini di prospettive di inflazione che abbiamo a dicembre e tenere conto del fatto che ora ci troviamo in un punto diverso, e anche riconoscere che ci sono ritardi nel processo di trasmissione".
    Quando gli è stato fatto notare che un aumento dei tassi al 2% a dicembre offrirebbe maggiori possibilità di rallentare il ritmo degli aumenti dei tassi di interesse nel primo trimestre del 2023, ha risposto: "Non commenterò il livello esatto in nessuna riunione. Chiaramente, c'è una connessione: maggiore è il livello del tasso di interesse, minore è il divario rimanente rispetto al tasso obiettivo. Ciò che conta è il livello a cui arriveremo. L'assegnazione esatta tra le diverse riunioni è una questione secondaria. Ma più abbiamo già fatto, meno dobbiamo fare".
    A una domanda su quanto sia probabile che la BCE fermi - o metta in pausa - il ciclo di rialzi prima o nel momento in cui inizia il Quantitative Tightening (QT), ha controbattuto: "Non credo che dicembre sarà l'ultimo aumento dei tassi. Cercando di saltare in avanti a febbraio, marzo, maggio o giugno del prossimo anno, penso che sia troppo presto per avere opinioni molto forti a questo punto".
    Inoltre, "non dovremmo interconnettere così tanto la questione. Ciò che è chiaro è che vuoi fare progressi decenti nell'innalzare il tasso ufficiale prima di iniziare a mappare il QT. Ed entro dicembre avremo fatto progressi decenti su questo. Abbiamo detto che a dicembre definiremo una tabella di marcia, principi generali. La tabella di marcia si convertirà successivamente in un piano più preciso che consentirà al portafoglio del programma di acquisto di attività (APP) di diminuire a un certo ritmo nei prossimi mesi. Ma non credo che ci riuniremo incontro per incontro per collegare la decisione sui tassi di interesse con il ritmo per il prossimo mese o due".

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    Datrix, sottoscritto accordo con Albemarle
    Datrix - gruppo tecnologico che opera nel settore dell’analisi dei Big Data quotato sull'Euronext Growth Milan - ha conunicato di avere sottoscritto un accordo con Albemarle Asset Management per lo sviluppo congiunto di prodotti di investimento che sfruttino le tecnologie sviluppate dalla controllata FinScience.
    In particolare, la partnership prevede il lancio da parte di Albemarle Asset Management di un prodotto quantitativo azionario UCITs focalizzato sul mercato USA e basato su tecnologie di machine learning proprietarie di FinScience, oltre allo sviluppo in futuro di prodotti di natura tematica e con forte connotazione ESG in fase avanzata di definizione.
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    REVO passa su Euronext STAR Milan. Sale a 77 il numero delle società sul segmento
    La presidente Antonia Boccadoro e l'amministratore delegato Alberto Minali hanno suonato questa mattina la campanella che ha sancito il passaggio di REVO Insurance da Euronext Growth Milan a Euronext STAR Milan. REVO Insurance è la nuova denominazione di REVO dopo la Business Combination tra la SPAC lanciata l'anno scorso da Alberto Minali e Claudio Costamagna ed Elba Assicurazioni, compagnia acquisita a fine 2021.
    REVO Insurance è un operatore assicurativo di rilievo nell'ambito delle specialty lines e dei rischi parametrici, con un focus prevalente sul comparto delle PMI. La società si propone come player innovativo e all'avanguardia, con una formula imprenditoriale che fa leva sulla leadership tecnologica per ottimizzare e rendere più efficiente e flessibile il processo di sottoscrizione dei rischi e di gestione dei sinistri.
    "Con la quotazione di REVO Insurance al segmento STAR di Borsa Italiana suggelliamo oggi l'esito di un percorso imprenditoriale, professionale e umano che in meno di due anni ha trasformato l'intuizione di un gruppo di manager appassionati in una compagnia assicurativa completamente nuova per visione, orientamento strategico e posizionamento sul mercato", ha commentato Minali.
    "Siamo una società snella e dinamica, che fa della trasparenza, dell'innovazione, della rapidità operativa e della flessibilità i capisaldi di un'offerta radicalmente nuova, che poggia su un moderno paradigma tecnologico e sulla competenza dei talenti che ha saputo attrarre", ha aggiunto Boccadoro.
    REVO Insurance rappresenta la terza ammissione da inizio anno su Euronext STAR Milan e porta a 77 il numero di società attualmente quotate su Euronext STAR Milan. Inoltre, si tratta della quattordicesima società che effettua un passaggio di mercato dall'attuale Euronext Growth Milan a Euronext STAR Milan.
    Alla data odierna il capitale sociale di REVO Insurance ammonta a 6.680.000 euro ed è suddiviso in 22.300.000 azioni ordinarie (negoziate su Euronext STAR Milan con codice ISIN IT0005513202) e in 710.000 azioni speciali (non quotate). I diritti di assegnazione in circolazione (negoziati su Euronext STAR Milan con codice ISIN IT0005513103) sono pari a 11.599.989.
    ---
    Piazza Affari, i dividendi di oggi 21 novembre 2022
    Oggi, lunedì 21 novembre in Borsa Italiana staccano la cedola del dividendo le seguenti società:

    Equita Group
    ISIN: IT0005312027
    Mercato: Milano - Azioni
    Dividendo Straordinario
    Importo per azione: 0,15 EUR
    Data di pagamento: 23/11/2022
    Avviso Borsa Italiana del 29/04/2022 n. 16511

    Mediobanca

    ISIN: IT0000062957
    Mercato: Milano - Azioni
    Dividendo Ordinario
    Importo per azione: 0,75 EUR
    Data di pagamento: 23/11/2022
    Avviso Borsa Italiana del 28/10/2022 n. 41306

    ENI
    ISIN: IT0003132476
    Mercato: Milano - Azioni
    Dividendo Straordinario
    Importo per azione: 0,22 EUR
    Data di pagamento: 23/11/2022
    Avviso Borsa Italiana del 28/10/2022 n. 41192

    Danieli & C
    ISIN: IT0000076502
    Mercato: Milano - Azioni
    Dividendo Ordinario
    Importo per azione: 0,2793 EUR
    Data di pagamento: 23/11/2022
    Avviso Borsa Italiana del 31/10/2022 n. 41495

    Danieli & C Risp Nc
    ISIN: IT0000076486
    Mercato: Milano - Azioni
    Dividendo Ordinario
    Importo per azione: 0,3 EUR
    Data di pagamento: 23/11/2022
    Avviso Borsa Italiana del 31/10/2022 n. 41495

    Tenaris
    ISIN: LU0156801721
    Mercato: Milano - Azioni
    Dividendo Ordinario
    Importo per azione: 0,17 USD
    Data di pagamento: 23/11/2022
    Avviso Borsa Italiana del 04/11/2022 n. 42141

    Intesa Sanpaolo
    ISIN: IT0000072618
    Mercato: Milano - Azioni
    Dividendo Ordinario
    Importo per azione: 0,0738 EUR
    Data di pagamento: 23/11/2022
    Avviso Borsa Italiana del 04/11/2022 n. 42186

    Recordati
    ISIN: IT0003828271
    Mercato: Milano - Azioni
    Dividendo Ordinario
    Importo per azione: 0,55 EUR
    Data di pagamento: 23/11/2022
    Avviso Borsa Italiana del 08/11/2022 n. 42728

    Terna
    ISIN: IT0003242622
    Mercato: Milano - Azioni
    Dividendo Ordinario
    Importo per azione: 0,1061 EUR
    Data di pagamento: 23/11/2022
    Avviso Borsa Italiana del 10/11/2022 n. 43006

    Poste Italiane
    ISIN: IT0003796171
    Mercato: Milano - Azioni
    Dividendo Ordinario
    Importo per azione: 0,21 EUR
    Data di pagamento: 23/11/2022
    Avviso Borsa Italiana del 10/11/2022 n. 43042

    Banca Mediolanum
    ISIN: IT0004776628
    Mercato: Milano - Azioni
    Dividendo Ordinario
    Importo per azione: 0,24 EUR
    Data di pagamento: 23/11/2022
    Avviso Borsa Italiana del 10/11/2022 n. 43150

    Banca Ifis
    ISIN: IT0003188064
    Mercato: Milano - Azioni
    Dividendo Ordinario
    Importo per azione: 1 EUR
    Data di pagamento: 23/11/2022
    Avviso Borsa Italiana del 11/11/2022 n. 43233
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    Prima Industrie, Femto Technologies ottiene l'autorizzazione per l'acquisizione
    Femto Technologies ha comunicato che il segretario di Stato britannico per le imprese, l'energia e la strategia industriale ha autorizzato l'operazione di acquisizione di una partecipazione di controllo nel capitale sociale di Prima Industrie - quotata al segmento STAR e attiva nel settore ad alta tecnologia dei sistemi laser e di lavorazione della lamiera e dei componenti elettronici per applicazioni industriali.
    Il closing è previsto per il 6 dicembre 2022, data in cui Femto Technologies sarà tenuta a a promuovere un’offerta pubblica di acquisto totalitaria sulle restanti azioni di Prima Industrie al prezzo unitario di 25 euro.
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    Italian Exhibition Group, i conti dei primi nove mesi del 2022
    Italian Exhibition Group – società quotata all'Euronext Milan e attiva nelle manifestazioni fieristiche organizzate direttamente e di proprietà – ha comunicato i risultati finanziari del primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con ricavi per 106,11 milioni di euro, in forte aumento rispetto ai 42,52 milioni realizzati nei primi tre trimestri dello scorso anno, in seguita alla ripresa dell’attività fieristica e congressuale. In aumento anche il margine operativo lordo, passato da un rosso di 2,4 milioni di euro a un valore positivo di 4,6 milioni. L’azienda ha terminato il periodo in esame con un una perdita netta (esclusa la quota di terzi) di 7,59 milioni di euro, in contrazione rispetto al rosso di 17,49 milioni contabilizzati nei primi nove mesi del 2021.
    A fine settembre 2022 l’indebitamento netto era pari a 108,1 milioni di euro.
    Il management di Italian Exhibition Group, dati i risultati conseguiti nei primi nove mesi, ha confermato per l'esercizio in corso il pieno raggiungimento degli obiettivi strategici, con previsioni di crescita del fatturato superiori ai target, mantenendo per l’esercizio 2022 una marginalità operativa sostanzialmente in linea con le previsioni del piano industriale, nonostante le incertezze del contesto macroeconomico e socio-politico
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    Manovra, pane e latte senza Iva. Più soldi alle famiglie numerose (La Repubblica)
    Prende forma la legge di bilancio. Secondo quanto riporta Giuseppe Colombo per La Repubblica del 19 novembre, l'ipotesi è quella di rimuovere per un anno l'imposta sui beni essenziali, far scendere l'aliquota al 5% su pannolini e assorbenti, tassare le consegne a domicilio, con l'obiettivo di "favorire il commercio di prossimità", e inserire l'assegno doppio a chi ha quattro figli o due gemelli.
    A causa dell'inflazione, il nuovo governo si è messo all'opera con un pacchetto da un miliardo di euro. Sul tavolo vi sono, oltre a quanto detto, l'azzeramento dell'Iva su pane, pasta e latte (con una spesa prevista di 500 milioni di euro) e cento euro in più alle famigie numerose che usufruiscono dell'assegno unico. Il tutto, in aggiunta agli aiuti contro il caro energia. Per quest'ultimi, qualora Bruxelles dovesse dare via libera, potrebbero essere stanziati ulteriori 2-3 miliardi di euro di fondi europei. Intanto, il governo ha prorogato il taglio delle accise di 30 centesimi su benzina e diesel, allungando anche i crediti d'imposta in favore delle imprese.
    Secondo Colombo, in merito alle pensioni, la formula scelta è quelle di "quota 103", permettendo ai lavoratori di uscire in anticipo rispetto ai requisiti previsti dalla legge Fornero.
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    Cdp, pronta l’offerta per la rete Tim. Ma resta l’incognita Vivendi (Corriere della Sera)
    Cdp avrebbe pronta l'offerta per la rete Unica di Telecom Italia Tim, ma Vivendi sembra fare un passo indietro. Secondo quando riporta Federico De Rosa per il Corriere della Sera del 19 novembre, la proposta di Cdp è pronta e le deleghe sulla rete sono state definite. L'offerta messa a punto dalla Cassa Depositi e Prestiti è articolata e dovrebbe valutare l'intera rete, incluso il debito, intorno ai 15-16 miliardi di euro, sebbene comunque il valore finale sarà definito al termine della trattativa e dell'analisi sul business plan della rete unica. Se dovesse prevalere la linea definita nel memorandum of understanding con Tim, questa potrebbe arrivare alla fine della prossima settimana, ma la principale intenzione rimane quella di aspettare il termine del 30 novembre.
    De Rosa sottolinea come Vivendi possa decidere di respingere la proposta a favore di altre offerte, dopo che Cdp ha perso l'esclusiva sulla rete. L'ultima parola, indipendentemente da ciò che sceglierà Vivendi, spetterà a Palazzo Chigi.
    Il board di Tim, dopo le dimissione di Frank Cadoret e Luca De Meo, si trova con due consiglieri in meno. Le indiscrezioni che trapelano indicano la possibilità che altri consiglieri possano dimettersi con l'intento di far decadere il consiglio e mandare in stallo la partita sulla rete unica.
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    algoWatt, nuovo accordo triennale con multinazionale europea
    algoWatt, GreenTech Solutions Company quotata su Euronext Milan, ha stipulato un accordo quadro con una multinazionale europea, leader nei settori strategici dell'elettrificazione, automazione e digitalizzazione, per la fornitura di servizi professionali per la progettazione e sviluppo software per i sistemi di telecontrollo della distribuzione elettrica. Le due realtà, che già collaboravano, non hanno reso noto i dettagli economici dell'accordo.
    L'accordo quadro durerà fino a luglio 2025 e prevede l'erogazione di servizi professionali e di servizi a corpo nell'ambito dei sistemi di telecontrollo della rete di distribuzione elettrica; i servizi erogati potranno riguardare attività di progettazione e sviluppo software, consulenza professionale e attività di assistenza e manutenzione per la gestione dei sistemi hardware e software oggetto dell'accordo.
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    Dividendo ENI 2023, deliberata la seconda tranche. Ammontare e data di stacco
    Il consiglio di amministrazione di ENI ha deliberato di distribuire agli azionisti la seconda delle quattro tranche del dividendo 2023 (relativo all'esercizio 2022), a valere sulle riserve disponibili1. L'ammontare della cedola sarà di 0,22 euro (rispetto a un dividendo complessivo annuale pari a 0,88 euro), in linea con quanto anticipato il 18 marzo scorso in occasione del Capital Markets Day e con quanto deliberato dall’assemblea dell’11 maggio scorso.
    La data di stacco cedola è stata fissata per lunedì 21 novembre 2022, con messa in pagamento il 23 novembre 2022.
    Rapportando l’importo dell'acconto del dividendo al prezzo di riferimento dell’azione ENI registrato il 17 novembre 2022 (14,086 euro), risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari all'1,6%.
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    IEG migliora guidance 2022 su ricavi e marginalità
    I risultati conseguiti confermano l’ottima reattività del mercato fieristico-congressuale e il ritorno del settore ai livelli pre-pandemici
    Italian Exhibition Group (IEG) ha archiviato i primi 9 mesi dell'anno con Ricavi che si attestano a 106,1 milioni di euro, in aumento di 63,6 milioni rispetto allo stesso periodo del 2021, nel quale le restrizioni indotte dalla pandemia da Covid-19 avevano sospeso diverse manifestazioni ed eventi.
    L’EBITDA ha raggiunto i 4,6 milioni di euro, in aumento di 7,1 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente quando il Gruppo registrava una marginalità operativa lorda negativa per 2,4 milioni di euro. L’Ebitda Adjusted ammonta a 6,9 milioni di euro rispetto al dato di -12,1 milioni di euro riferito al 30 settembre 2021.
    L’EBIT negativo chiude a -8,4 milioni di euro, in miglioramento di 8,3 milioni rispetto al risultato registrato nel medesimo periodo dell’esercizio precedente.
    Il Risultato Prima delle Imposte è di -8 milioni di euro, in miglioramento si 10,7 milioni rispetto al 30 settembre 2021. Il Risultato del periodo del Gruppo riporta una perdita di 8,9 milioni di euro, in recupero rispetto alla perdita di 19,1 milioni del medesimo periodo 2021.
    La Posizione Finanziaria Netta al 30 settembre 2022 si attesta a 108,1 milioni di euro.

    Outlook
    Il risultato conseguito nei primi nove mesi nonché i risultati preliminari degli eventi già svolti nel quarto trimestre dell’anno, "consentono di confermare per l’esercizio in corso il pieno raggiungimento degli obiettivi strategici, con previsioni di crescita del fatturato superiori ai target, mantenendo per l’esercizio 2022 una marginalità operativa sostanzialmente in linea con le previsioni del Piano Industriale, nonostante le incertezze del contesto macroeconomico e socio-politico", spiega la società nella nota dei conti.
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    Indici USA positivi
    I principali indici azionari statunitensi hanno registrato progressi frazionali nell'ultima seduta della settimana.
    Il Dow Jones è salito dello 0,59% a 33.746 punti, mentre l’S&P500 ha recuperato lo 0,48% a 3.965 punti. Segno più anche per il Nasdaq (+0,01% a 11.146 punti).
    Giornata brillante per Foot Locker (+8,73% a 35,88 dollari, con un massimo intraday a 38,93 dollari), dopo la diffusione dei risultati trimestrali e delle indicazioni finanziarie per l’intero esercizio, queste ultime migliori del consensus degli analisti.
    E' proseguito il trend positivo di Cisco Systems (+2,58%).

    Dow Jones
    33,745.69
    +0.59%
    +199.37
    S&P 500
    3,965.34
    +0.48%
    +18.78
    Nasdaq
    11,146.06
    +0.0099%
    +1.10
    Russell
    1,849.73
    +0.58%
    +10.61
    TSX
    19,980.91
    +0.48%
    +96.33

    Ocugen Inc
    1,61 $
    0,00%
    0,00 Oggi
    After Hours:
    1,63 $
    (1,24%)+0,020
    Data e ora chiusura: 18 nov, 19:57:58 GMT-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Novavax
    19,66 $
    5,44%
    -1,13 Oggi
    After Hours:
    19,68 $
    (0,10%)+0,020
    Data e ora chiusura: 18 nov, 19:55:16 UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Sorrento Therapeutics Inc
    1,43 $
    0,00%
    0,00 Oggi
    After Hours:
    1,45 $
    (1,40%)
    +0,020
    Data e ora chiusura: 18 nov, 19:50:24 UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Edited by dalessandrofree ¥ - 21/11/2022, 19:22
     
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    Prysmian investe 200 milioni per nuova nave posacavi. Sarà realizzata da Vard (Fincantieri)
    Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l'energia e le telecomunicazioni, ha investito circa 200 milioni di euro - più un adeguamento di circa 40 milioni per le attrezzature di installazioni cavi - per una nuova nave posacavi all’avanguardia, che sarà pienamente operativa entro il primo trimestre del 2025, e andrà a rafforzare le capacità di Prysmian di esecuzione dei progetti e il suo approccio EPCI (Engineering, Procurement, Construction, Installation).
    Come la Leonardo da Vinci, anche la nuova nave sarà realizzata da VARD Group, controllata del Gruppo Fincantieri, uno dei leader mondiali nella progettazione e costruzione di navi specializzate per il mercato offshore, e si distinguerà per le proprie performance tecniche, la flessibilità operativa e la sostenibilità. La nuova nave posacavi sarà molto simile alla Leonardo da Vinci, che è stata consegnata nel 2021 e ha superato tutte le aspettative nel suo primo anno di operatività, essendo riconosciuta appieno dal mercato come il migliore mezzo navale per soddisfare la crescente domanda del settore dei cavi sottomarini.
    "Lo sviluppo di infrastrutture di reti elettriche più efficienti e sostenibili è fondamentale per permettere la transizione energetica e in questo i cavi sottomarini sono una componente essenziale. Come leader globali siamo impegnati nell’innovazione tecnologica e siamo contenti di lavorare con Fincantieri e Vard per migliorare anche la nostra capacità d’installazione", ha dichiarato Valerio Battista, CEO Prysmian Group.
    "Una nave di tale complessità esprime pienamente la capacità che Fincantieri ha di assicurare alla propria clientela eccellenza tecnologica, innovazione costante e impegno nella sostenibilità. Infatti, il contesto altamente esigente in cui l’unità sarà chiamata ad operare, sia in termini ambientali che di requisiti hi-tech, saprà esaltarne i sofisticati sistemi di bordo di ultima generazione - ha dichiarato, Pierroberto Folgiero, Amministratore delegato di Fincantieri -. Siamo dunque particolarmente soddisfatti di poter servire ancora una volta Prysmian con un progetto di successo in un settore come quello dei cablaggi a supporto della transizione energetica, che nel prossimo futuro continuerà ad attirare investimenti".
    Una volta operativa, la nuova nave sarà impiegata nell'esecuzione di importanti progetti, tra cui Dominion Energy, il maggiore progetto di sistemi in cavo sottomarino mai assegnato a Prysmian negli USA, il progetto NeuConnect Energy Link, il primo collegamento in cavo per la trasmissione di energia tra il Regno Unito e la Germania, e i progetti Dolwin4 e Borwin4, due sistemi in cavo che collegano la rete elettrica ai parchi eolici offshore in Germania.

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    Due Btp in asta il 24 novembre 2022
    Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato che giovedì 24 novembre 2022 sarà effettuata l’asta di due Btp con le seguenti caratteristiche:

    Btp Short Term maggio 2024
    Tranche: undicesima
    Emissione: 29 giugno 2022
    Scadenza: 30 maggio 2024
    Cedola annuale lorda: 1,75%
    Codice ISIN: IT0005499311
    Importo dell’emissione: da un minimo di un miliardo a un massimo di 1,25 miliardi di euro
    Importo asta supplementare: 250 milioni di euro
    Regolamento sottoscrizioni: 29 novembre 2022

    Btp novembre 2024
    Tranche: tredicesima
    Emissione: 15 settembre 2017
    Scadenza: 15 novembre 2024
    Cedola annuale lorda: 1,45%
    Codice ISIN: IT0005282527
    Importo dell’emissione: da un minimo di 1,25 miliardi a un massimo di 1,5 miliardi di euro
    Importo asta supplementare: 300 milioni di euro
    Regolamento sottoscrizioni: 29 novembre 2022
    Il MEF ha comunicato che l’asta dei titoli BTP indicizzati all'inflazione prevista per lo stesso giorno non avrà luogo in ragione dell'emissione del BTP Italia novembre 2028.
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    L'OCSE rivede al rialzo crescita 2022: anno prossimo frenata senza recessione
    Pubblicato l'Economic Outlook dell'Organizzazione
    L'OCSE ha rimodulato le stime di crescita dell'economia mondiale, migliorando lievemente quelle per l'anno in corso e confermando un deciso rallentamento per l'anno prossimo. Nell'ultimo Economic Outlook, la stima di crescita del PIL mondiale nel 2022 è stata ritoccata al rialzo di un punto base al +3,1% e nel 2023 è confermata a +2,2%, mentre nel 2024 si attende una leggera ripresa a +2,7%.
    "L'economia globale sta affrontando sfide significative. La crescita ha perso slancio, anche se nello scenario centrale non c'è una recessione globale, ma un significativo rallentamento della crescita dell'economia mondiale nel 2023, nonché un'inflazione ancora elevata, sebbene in calo, in molti paesi", sottolinea l'Organizzazione per la cooperazione economica, aggiungendo che "i rischi sono orientati verso il basso".
    "La carenza di approvvigionamento energetico potrebbe spingere i prezzi più in alto", ribadisce l'OCSE, prevedendo che ulteriori aumenti dei tassi di interesse saranno "necessari per frenare l'inflazione" ed avvertendo che "la guerra della Russia in Ucraina sta aumentando il rischio di crisi del debito nei Paesi a basso reddito e l'insicurezza alimentare".
    "La politica ha ancora una volta un ruolo cruciale da svolgere: un ulteriore inasprimento della politica monetaria è essenziale per combattere l'inflazione e il sostegno della politica fiscale dovrebbe diventare più mirato e temporaneo", afferma Alvaro Santos Pereira nell'editoriale che accompagna il rapporto OCSE, aggiungendo che "una rinnovata attenzione alle politiche strutturali consentirà ai responsabili politici di promuovere l'occupazione e la produttività, nonché di far funzionare la crescita per tutti. In altre parole, è nelle nostre mani superare questa crisi. E se scegliamo di intraprendere la giusta serie di politiche, aumenteremo sicuramente le nostre possibilità di successo".


    2023 confermato anno di bassa crescita
    Scendendo nel dettaglio, la crescita dell'Eurozona è stata rivista al rialzo a +3,3% e quella del 2023 è indicata a +0,5%, mentre per il 2024 è attesa una ripresa a +1,4%. La Germania viene ancora vista in recessione nel 2023 anche se meno pronunciata (-0,3%) mentre quest'anno si attende un +1,8% e nel 2024 una ripresa a +1,5%.
    Anche gli Stati Uniti seguiranno questa tendenza, con un +1,8% quest'anno, un +0,5% il prossimo ed un +1% nel 2024. Più forte la crescita del Giappone che vedrà un +1,6% quest'anno, +1,8% il prossimo e +0,9% del 2024, mentre la Cina crollerà quest'anno su un minimo storico del +3,3% per poi segnare un +4,6 ed un +4,1% nei due anni successivi.

    L'inflazione rallenterà
    L'inflazione invece dovrebbe segnare il passo l'anno venturo, in risposta ad una crescita meno pronunciata ed alle politiche restrittive delle banche centrali. Per l'area OCSE si stima per il 2022 una corsa al massimo storico del 9,4%, per rallentare nel 2023 al 6,5% e nel 2024 al 5,1% del 2024.
    L'Eurozona dovrebbe registrare un'inflazione dell' 8,3% quest'anno, del 6,8% il prossimo e del 3,4% nel 2024, mentre gli Stati Uniti dovrebbero avere un'inflazione al 6,2% quest'anno, al 3,5% il prossimo ed al 2,6% nel 2024.

    Cosa faranno le banche centrali?
    "La BCE ha avviato un inasprimento della politica monetaria, ma sono necessari ulteriori aumenti dei tassi ufficiali per garantire che le misure lungimiranti dei tassi di interesse reali diventino positive, che il disancoraggio delle aspettative di inflazione sia invertito e le pressioni inflazionistiche siano durevolmente ridotte", afferma l'OCSE, segnalando che "ciò comporterà probabilmente un periodo di crescita al di sotto del trend per aiutare a ridurre le pressioni sulle risorse".
    L'Organizzazione con sede a Parigi ritiene che la BCE complessivamente rialzi di tassi di interesse di altri 225 punti base, portando il tasso di riferimento principale al 4,25% nel secondo trimestre 2023 e mantenendo questo livello anche nel 2024.
    "Si prevede che i titoli in scadenza saranno integralmente reinvestiti nell'orizzonte di proiezione - spiega l'OCSE - utilizzando tutti i margini di flessibilità nel reinvestire i proventi delle obbligazioni in scadenza nel bilancio della BCE per limitare la frammentazione finanziaria nell'area dell'euro".

    Italia rallenterà ma attuazione PNRR può attenuare onda d'urto
    L'OCSE ha anche rivisto al rialzo le previsioni di crescita dell'Italia per il 2022 a +3,7% (tre punti base in più della stima precedente), ma ha tagliato la stima sul 2023 a +0,2% (due punti base sotto la precedente previsione), mentre sul 2024 vede una lieve ripresa dell'1%. La disoccupazione aumenterà all'8,3% nel 2023, dopo il calo all'8,1% del 2022, e crescerà ancora nel 2024 all'8,5%. L'inflazione raggiungerà l'8,1% quest'anno, per attestarsi al 6,5% il prossimo ed al 3% nel 2024.
    "Gli alti prezzi dell'energia agiranno da freno sulla produzione nelle industrie ad alta intensità energetica, mentre il calo dei redditi reali dovuto all'elevata inflazione, all'aumento dei tassi di interesse e alla crescita contenuta del mercato delle esportazioni modererà la crescita della domanda", spiega l'OCSE.
    "L'inasprimento della politica monetaria - afferma - sarà in parte compensato da maggiori investimenti pubblici legati al Programma nazionale di ripresa e resilienza. La tempestiva attuazione di nuovi investimenti, la riforma del diritto della concorrenza e l'efficace orientamento delle misure di sostegno alla crisi energetica saranno fondamentali per sostenere l'attività a breve termine e gettare le basi per una crescita sostenibile a medio termine".
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    Cassa Centrale Banca, Fitch assegna rating di lungo termine "BBB-"
    Inserendola nella categoria “Investment Grade”
    L’agenzia di rating Fitch ha assegnato a Cassa Centrale Banca, il rating di lungo termine “BBB-”. Il giudizio - spiega la nota ufficiale - "rientra nella categoria Investment Grade che comprende gli strumenti ritenuti di maggiore qualità, emessi da società caratterizzate da una positiva gestione e da favorevoli prospettive di sviluppo. La valutazione implica un basso rischio di insolvenza e adeguate capacità di pagare gli impegni finanziari".
    Di seguito, i rating assegnati a Cassa Centrale Banca: Long-term Issuer Default Rating (IDR): BBB-; Short-term IDR: F3; Government Support Rating: No Support; Long-and-short term deposit ratings of: BBB/F3
    Nell’ambito della stessa fase di valutazione, Fitch ha anche emesso i seguenti rating relativi all’intero Gruppo Cassa Centrale:
    Long-term Issuer Default Rating (IDR): BBB-; Short-term IDR: F3; Government Support Rating: No Support; Viability Rating: bbb-
    Ad influire nel giudizio, le caratteristiche virtuose del Gruppo, tra le quali clientela stabile, ampia e diversificata oltre all’alto livello di liquidità e di capitalizzazione (CET1 Ratio al 22,3% - al 30 giugno 2022).
    Inoltre, sono stati valutati positivamente il processo di riduzione delle esposizioni deteriorate, intrapreso sin dall’avvio del Gruppo, e l’alto tasso di copertura degli NPL (76%). L’outlook ‘stabile’ - conclude la nota - "conferma la previsione che il Gruppo possa mantenere gli attuali livelli di patrimonializzazione, riducendo l’esposizione al debito sovrano e compensando l’eventuale impatto di eventi esogeni"
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    ePrice, accolta la richiesta di proroga dell'accordo di ristrutturazione
    ePrice - società quotata all'Euronext Growth Milan e attiva nel settore dell'e-commerce - ha comunicato di aver ricevuto la comunicazione con cui il Tribunale di Milano ha accolto la richiesta di proroga di sessanta giorni del termine entro il quale depositare la domanda di omologa di accordi di ristrutturazione, adesso prevista per il 13 gennaio 2023.
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    eViso, evaso maxi ordine su SmartMele con ultima tranche consegnata in Brasile
    eVISO, società digitale quotata sul mercato Euronext Growth Milan e proprietaria di una piattaforma di interscambio internazionale di prodotti agricoli, rende noto che in data odierna è stato interamente evaso l’ordine di oltre 100 tonnellate inserito su SmartMele circa un anno fa, il 21 dicembre 2021. SmartMele è una piattaforma dedicata alla negoziazione nel mercato delle mele con consegna differita nel tempo a 3/6/12 mesi e oltre.
    In particolare, si tratta dell’ultima tranche con destinazione Brasile che segue quelle recentemente inviate in Kuwait. Sul container in viaggio per il Sud America sono presenti 123.984 mele tutte con bollino SmartMele, trasportare in Bushel (cassette) da 18kg con la grafica SmartMele e la consegna è prevista tra 25 giorni circa, attorno al 7 dicembre 2022.
    Grazie a un attento controllo di qualità, eseguito all’interno della piattaforma SmartMele, è garantito che il prodotto spedito sia conforme a quanto il buyer ha acquistato circa 11 mesi fa. Le mele sono prodotte da Lagnasco Group, cooperativa di produttori presente con la sua frutta in oltre 50
    paesi nel mondo.
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    Eurozona, deficit partite correnti settembre in calo a 8 miliardi
    Nel mese di settembre 2022, la bilancia delle partite correnti dell'Area Euro ha chiuso con un deficit di 8 miliardi di euro, in ridimensionamento rispetto al rosso di 27 miliardi di agosto.
    E' quanto ha rilevato dalla BCE, secondo cui la componente dei servizi ha evidenziato un saldo positivo di 6 miliardi, quella dei beni negativo per 11 miliardi, mentre la partita primaria e secondaria dei redditi chiudono con surplus rispettivamente di 9 e 6 miliardi.
    Nei 12 mesi a settembre 2022, le partite correnti hanno registrato un passivo di 50 miliardi di euro (0,4% del PIL), rispetto all'avanzo di 336 miliardi (2,8% del PIL) di un anno prima.
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    BCE, Holzmann preme per un altro intervento da 75 punti: i motivi
    I Governatore della banca centrale d'Austria resta uno dei falchi più agguerriti nel Board
    Il falco della Banca centrale austriaca, Robert Holzmann, torna a sollecitare un nuovo intervento su tassi da 75 punti base, il terzo consecutivo, per rassicurare i mercato sulla serietà con cui l'Eurotower intende combattere l'inflazione.
    Holzmann, in una intervista al Financial Times , ha ribadito che la BCE dovrebbe mantenere il ritmo di aumento dei tassi d'interesse al suo prossimo meeting, che si terrà il 15 dicembre a Francoforte, per convincere il pubblico che le autorità sono "serie" nel tentativo di combattere l'inflazione.
    Un altro rialzo dello 0,75% porterebbe il costo del denaro al 2,25%, ma la mossa non è pacifica, perché all'interno del Board dell'Istituto di Francoforte esistono ancora posizioni molto diverse a proposito della misura di incremento dei tassi. Un intervento del vice presidente Philip Lane ieri ha segnalato che aumenti di 75 punto potrebbero non essere più necessari e che i tassi sono vicini al loro livelli di neutralità, ma non la pensa così il governatore sloveno Bostjan Vasle, che ritiene necessario arrivare ad un livello di tassi che va oltre la neutralità ed inizia ad essere restrittivo.
    Ma dalla politica arriva un appello a rallentare le mosse restrittive; così dalla premier italiana Giorgia Meloni, che ha parlato di scelta avventata, e dal Presidente francese Emmanuel Macron, che si è detto "preoccupato" per gli effetti sulla domanda.
    Holzmann, intanto, ha ribadito che non vede "alcun segno di rallentamento dell'inflazione" e che un ulteriore aumento die tassi poterebbe solo un "appiattimento della crescita o una lieve recessione" e non una profonda flessione dell'economia. Per contro, un altro aumento di 75 punti - afferma - "darebbe un segnale forte della nostra determinazione" a combattere l'inflazione e "direbbe a imprese e sindacati che siamo seri quindi non sottovalutateci". Il governatore austriaco però resta aperto anche alla possibilità di "cambiare idea".
    L'inflazione nell'Eurozona ha raggiunto un picco del 10,6% ad ottobre e quello che esclude cibo ed energia del 5%, ma gli economisti prevedono che il tasso di inflazione scenderà il prossimo anno

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    UniCredit, acquistate 5,72 milioni di azioni proprie tra il 14 e il 18 novembre 2022
    Nell’ambito del programma di acquisto di azioni ordinarie avviato il 21 settembre 2022, UniCredit ha comunicato che, nelle sedute comprese tra il 14 e il 18 novembre 2022 ha acquistato 5,72 milioni di azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 12,9922 euro per azione.
    A partire dall’avvio della seconda tranche del programma di buy-back 2021, l'istituto ha acquistato un totale di 77.937.918 azioni, pari al 3,85% del capitale, per un controvalore complessivo di 881,04 milioni di euro.
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    Interpump, l'azionista IPG Holding cede 455mila azioni
    FTSEMib e al segmento STAR e attiva nella produzione di pompe a pistoni professionali ad alta pressione e nel settore dell'oleodinamica – ha comunicato che l'azionista IPG Holding ha ceduto 455.000 azioni Interpump per un controvalore di circa 19,43 milioni di euro. La cessione delle azioni è avvenuta mediante una procedura di accelerated bookbuilding riservato ad investitori qualificati in Italia ed all’estero.
    L'operazione si è perfezionata a un prezzo di 42,7 euro per azione, rispetto ai 44 euro della chiusura di lunedì 21 novembre. La cessione sarà regolata mediante consegna dei titoli e pagamento del corrispettivo il 24 novembre 2022.
    A completamento dell'operazione IPG Holding e Fulvio Montipò detenogno il 24,988% del capitale di Interpump, al di sotto della soglia del 25% che avrebbe fatto scattare l'obbligo di lanciare un'offerta pubblica di acquisto.
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    Tre miliardi per gli azionisti: a Piazza Affari il trionfo delle cedole (La Repubblica)
    Secondo quanto scrive Andrea Greco per La Repubblica, gli acconti sul dividendo 2023 e i saldi del 2022 staccati in questi giorni sono stati pari a circa 3,3 miliardi di euro per gli azionisti di 11 società quotate a Piazza Affari. I pagamenti hanno pesato nel complesso per lo 0,68% del FTSEMib in una giornata in cui la performance è stata negativa, per l'indice, per un 1,29%.
    Tuttavia, i rendimenti annuali del plotoncino, vanno dal 6% a quasi il 10%, nonostante i problemi globali. Barclays, in un'analisi di scenario 2023, ha posto il settore energetico, insieme a quello tecnologico e distribuzione, tra i settore da "sovrappesare", a sostegno di una situazione macroeconomica globale che rimarrà invariata per il 2023.
    Dopo anni di tassi negativi, il rendimento del bund, da gennaio 2022, è tornato positivo al 2%. "E’ chiaro che le cedole rincarate dei titoli di Stato a basso rischio (per il Btp siamo a ridosso del 4%) trascinano di pari passo il rendimento chiesto alle azioni, in teoria più rischiose" sottolinea Greco, ponendo enfasi, inoltre, sul fatto che le società che hanno staccato i dividendi sono nel settore della finanza, settore che ha tratto miliardi di nuovo utili sui prestiti a causa del rialzo dei tassi d'interesse.
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    ITA Airways, MSC si tira indietro: non è più interessata
    "Il Gruppo MSC conferma di aver già informato le autorità competenti di non essere più interessata a partecipare alla privatizzazione di ITA Airways, non ravvisandone le condizioni nell'attuale procedura". Così una nota del gruppo attivo nel settore dei viaggi e della crocieristica, dopo la virata del governo Meloni, che ha rimesso in discussione l'iter di nazionalizzazione della compagnia di bandiera.
    Il MEF sotto la regia di Giancarlo Giorgetti, fra i primi atti compiuti dopo la nomina, aveva deciso di congelare la trattativa in esclusiva con il fondo Certares e Air France-KLM, riaprendo di conseguenza le trattative con l'altra cordata formata appunto da MSC e Lufthansa. A questo punto il passo indietro del gruppo MSC rimette in discussione anche questa scelta, riportando la situazione in stallo.
    Lufthansa e MSC avevano avanzato una proposta d'acquisto dell'80% di ITA, così ripartito: 60% MSC e 20% Lufthansa. Poi il Ministro aveva annunciato una "virata" dell'iter di vendita ed all'apertura della data room, giovedì 17 novembre, si era presentata solo la compagnia aerea tedesca. Ora si attende che quest'ultima confermi il suo interesse, altrimenti verrebbe meno una delle due cordate concorrenti.
    Si concretizza così l'ipotesi peggiore, quella di un allungamento dei tempi per la vendita della quota pubblica della compagnia aerea. Tanto più che la recente assemblea ha già deliberato un aumento di capitale, tutto a carico del Tesoro, di 400 milioni di euro per garantire l'operatività del vettore e l'avanzamento dei piani di crescita. Lo stesso leader leghista Matteo Salvini aveva ammesso cdi recente he "sarebbe opportuno concludere la vendita entro fine anno altrimenti ci saranno altre centinaia di milioni di euro di denaro pubblico da spendere".
    In ogni caso sarà il nuovo Presidente di ITA Antonino Turicchi a prendere questa grana e seguire la trattativa, dopo il ribaltone del management e l'uscita dell'ex Presidente Alfredo Altavilla.

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    Enel sale in Borsa dopo l'annuncio della strategia 2023-25
    Partenza positiva a Piazza Affari per il titolo Enel, dopo che il gruppo energetico ha svelato il proprio Piano Industriale 2023-2025. Enel ha in programma dismissioni di circa 21 miliardi di euro in termini di contributo positivo alla riduzione dell'indebitamento netto e prevede di concentrare la propria presenza in sei Paesi chiave.
    Enel si attesta a 5,2 Euro, con un aumento del 2,26%. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all'insegna del toro con resistenza vista a quota 5,221 e successiva a 5,274. Supporto a 5,168.
    Il big dell'energia è il quarto miglior titolo del FTSE MIB. Il controvalore ha superato i 10 milioni di euro dopo i primi quattro minuti di negoziazione, risultando il secondo titolo più scambiato dopo ENI.
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    ISCC Fintech acquista portafoglio NPL per un valore di 34,6 milioni
    ISCC Fintech - Integrated System Credit Consulting Fintech, società attiva in Italia nel settore dell’acquisto di portafogli "granulari" di crediti non performing (NPL) e nell’attività di gestione e recupero degli stessi (redit Management), in data 21 novembre 2022, ha perfezionato un contratto di acquisto di un portafoglio di crediti NPL unsecured individual riconducibile al mercato secondario e finanziario.
    Il portafoglio ha un valore nominale di circa 34,6 milioni di Euro. Lo stock è composto da 4.710 posizioni, derivanti prevalentemente da contratti di origine bancaria.
    "Con tale operazione relativa all’acquisto di portafogli di crediti in sofferenza, si consolida il ruolo di ISCC Fintech nel segmento degli NPL, aumentando il portafoglio della società a circa 809,6 milioni di Euro per un totale di circa 104.710 posizioni", commenta l’Amministratore
    Delegato di ISCC Fintech Gianluca De Carlo.
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    Ftx deve 3 miliardi ai creditori. Cripto, il contagio aumenta (Il Sole24Ore)
    Wall street sotto pressione dopo il fallimento del broker di criptovalute Ftx. Secondo quanto riporta Vito Lops per il Sole24Ore, soltanto i primi 50 creditori di Ftx hanno subito un danno pari a 3 miliardi di dollari. Il curatore fallimentare John Ray, che sta lavorando alla liquidazione degli asset della società, ha dichiarato come il buco potrebbe essere di circa 32 miliardi di dollari spalmati tra un milione di creditori in tutto il mondo.
    Il mercato delle criptovalute, sottolinea Lops, continua a soffrire. Bitcoin è tornato sotto i 16mila dollari. Etheurem, invece, naviga intorno i 1.100 dollari. Non è da meno Coinbase, che soffre sia nel mercato azionario che obbligazionario. C'è forte preoccupazione intorno a MicroStrategy, società che detiene lo 0,619% della quantità massima di Bitcoin minabili e per cui gli investitori temono che possa cadere in "margin call", costringendo la società a dover vendere parte della sua esposizioni per rientrare nei margini.
    Il periodo di stress sembra aver colpito anche i miners. Questi, a caso del crollo dei prezzi, vengono ricompensati sempre meno per il loro lavoro, diventato ancora più esigente da un punto di vista computazionale in quanto l'hashrate è aumentato.
    Con uno sguardo al futuro, sottolinea Lops, Jp Morgan ha registrato un brevetto per lanciare il suo wallet di criptovalute, immettendo fiducia nel settore.
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    Edison, multa Antitrust da 3,8 milioni. Società respinge accuse: sempre adottata comunicazione trasparente
    L'Antitrust ha stabilito una sanzione di 3,8 milioni a Edison Energia per pratiche commerciali scorrette. Lo si legge nel bollettino settimanale dell'Authority.
    Il procedimento - si legge - è in relazione "all'attività di promozione e vendita di servizi di fornitura di energia e gas erogati sul mercato libero, con riferimento alla mancanza di trasparenza e completezza delle condizioni economiche di fornitura rappresentate sul proprio sito web www.edisonenergia.it e attraverso altri canali di diffusione pubblicitaria, con specifico riferimento alla esistenza e quantificazione dei costi applicabili all'utenza, quali in particolare gli oneri di commercializzazione e il sistema di scontistica e vantaggi economici".
    La risposta di Edison
    Con riferimento alla sanzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in merito alla condotta posta in essere da Edison Energia per la promozione delle proprie offerte commerciali, la Società ribadisce di aver "sempre adottato una comunicazione trasparente e completa su tutti i canali e i materiali pubblicitari utilizzati nel pieno rispetto dei diritti dei consumatori". A loro - spiega Edison in una nota - "è stata garantita un’informazione chiara ed esaustiva sulle caratteristiche di ciascuna promozione e, in particolare, sui relativi costi e vantaggi economici, nonché sulle modalità e condizioni di applicazione di bonus e sconti previsti a loro favore".
    La Società "ritiene che il provvedimento dell’Autorità muova contestazioni di natura esclusivamente 'formale' ai messaggi circolati sui canali marketing di Edison Energia, senza fornire alcuna valutazione e relativa motivazione circa la presunta lesione dei diritti dei consumatori".
    Pertanto, "Edison Energia respinge la responsabilità che le viene imputata e si riserva ogni azione a propria tutela, confidando di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati dinnanzi alle autorità competenti".
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    Due Btp in asta il 24 novembre 2022
    Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato che giovedì 24 novembre 2022 sarà effettuata l’asta di due Btp con le seguenti caratteristiche:

    Btp Short Term maggio 2024
    Tranche: undicesima
    Emissione: 29 giugno 2022
    Scadenza: 30 maggio 2024
    Cedola annuale lorda: 1,75%
    Codice ISIN: IT0005499311
    Importo dell’emissione: da un minimo di un miliardo a un massimo di 1,25 miliardi di euro
    Importo asta supplementare: 250 milioni di euro
    Regolamento sottoscrizioni: 29 novembre 2022

    Btp novembre 2024

    Tranche: tredicesima
    Emissione: 15 settembre 2017
    Scadenza: 15 novembre 2024
    Cedola annuale lorda: 1,45%
    Codice ISIN: IT0005282527
    Importo dell’emissione: da un minimo di 1,25 miliardi a un massimo di 1,5 miliardi di euro
    Importo asta supplementare: 300 milioni di euro
    Regolamento sottoscrizioni: 29 novembre 2022
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    Poco mossa Wall Street
    Nessuna variazione significativa in chiusura per il listino USA, con il Dow Jones che si attesta sui valori della vigilia a 33.700 punti, mentre, al contrario, si è mosso al ribasso l'S&P-500, che ha perso lo 0,39%, chiudendo a 3.950 punti.
    In discesa il Nasdaq 100 (-1,06%); sulla stessa tendenza, sotto la parità l'S&P 100, che mostra un calo dello 0,59%.
    In discesa a Wall Street tutti i comparti dell'S&P 500.
    Tra i protagonisti del Dow Jones, Walt Disney (+6,30%), Walgreens Boots Alliance, (+2,11%), Coca Cola (+1,54%) e Merck (+1,32%).
    Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Intel, che ha chiuso a -3,11%.
    Calo deciso per United Health, che segna un -2,42%.
    Sotto pressione Apple, con un forte ribasso del 2,17%.
    Soffre Salesforce,, che evidenzia una perdita del 2,15%.
    Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Ross Stores (+4,38%), Verisk Analytics (+3,69%), Walgreens Boots Alliance, (+2,11%) e American Electric Power Company, (+2,05%).
    Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Lucid Group,, che ha chiuso a -8,44%.
    Tonfo di Tesla Motors, che mostra una caduta del 6,84%.
    Lettera su JD.com, che registra un importante calo del 6,37%.
    Scende Seagen,, con un ribasso del 6,28%.

    Dow Jones
    33,700.28
    -0.13%
    -45.41
    S&P 500
    3,949.94
    -0.39%
    -15.40
    Nasdaq
    11,024.51
    -1.09%
    -121.55
    Russell
    1,839.14
    -0.57%
    -10.59
    VIX
    22.36
    -3.29%
    -0.76

    Ocugen Inc
    $1.56
    3.11%
    -0.050 Today
    After Hours:
    $1.61
    (3.21%)+0.050
    Closed: Nov 21, 7:52:29 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Novavax Inc
    $18.95
    3.61%
    -0.71 Today
    After Hours:
    $18.95
    (0.00%)0.00
    Closed: Nov 21, 7:41:17 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Vaxart Inc
    $1.34
    1.47%
    -0.020 Today
    After Hours:
    $1.35
    (0.75%)+0.0100
    Closed: Nov 21, 7:40:04 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Edited by dalessandrofree ¥ - 22/11/2022, 16:29
     
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    Relatech, closing per l'acquisizione dell'80% del capitale di Exeo
    Relatech - digital enabler solution knowledge company quotata all'Euronext Growth Milan - ha annunciato di aver perfezionato l’acquisizione del 80% del capitale di Exeo, holding del gruppo BTO.
    Le condizioni finanziarie sono quelle indicate lo scorso 28 ottobre, in occasione della sigla dell'accordo vincolante.
    ---
    Petrolio: EIA: scorte in calo di 3,7 milioni oltre consensus
    Si sono ridotte più delle attese le scorte di greggio in USA nell'ultima settimana. L'EIA, la divisione del Dipartimento dell'Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 18 novembre 2022, sono diminuiti di quasi 3,7 milioni di barili a 431,7 MBG, contro attese per un decremento di 1 milione circa.
    Gli stock di distillati hanno registrato un aumento di 1,7 milioni a 109,1 MBG, contro attese per una diminuzione di 0,55 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un incremento di 3,1 milioni a quota 211 MBG (era atteso un aumento di 0,4 milioni). Le riserve strategiche di petrolio sono calate di 1,6 milioni a 390,5 MBG.
    Frattanto, il petrolio oggi prosegue gli scambi in forte ribasso, risentendo sia delle prospettive di un aumento della produzione Opec che di un possibile rallentamento della domanda causato dai nuovi lockdown in Cina. Il Light Crude statunitense al momento scambia a 77,27 dollari al barile, in calo dello 4,5%, mentre il Brent registra un decremento del 4,4% a 84,43 dollari.
    ---------
    Ore 14,30 /Mercati europei cauti guardano alla Fed ore
    I dati sull'attività delle imprese nell'Eurozona hanno segnalato un proseguimento della contrazione a novembre, ma con livelli meno gravi del previsto
    Si muove all'insegna della prudenza la seduta delle principali borse europee in attesa dei verbali della Federal Reserve ore , mentre domani sarà la BCE a fornire il resoconto dell'ultimo direttorio. Intanto i dati sull'attività delle imprese nell'Eurozona hanno segnalato un proseguimento della contrazione a novembre, ma con livelli meno gravi del previsto.
    Sul mercato valutario, l'Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,18%. L'Oro mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1.737,1 dollari l'oncia. Prevalgono le vendite sul petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua la giornata a 79,12 dollari per barile, in forte calo del 2,26%.
    Si riduce di poco lo spread, che si porta a +188 punti base, con un lieve calo di 3 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,87%.
    ---
    ENI, acquistate 2,55 milioni di azioni proprie il 14 novembre 2022
    Nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie deliberata dall’assemblea dell’11 maggio 2022, nella seduta del 14 novembre 2022 ENI ha acquistato 2,55 milioni di azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 14,4108 euro per azione. Il controvalore complessivo dell'operazione ammonta a 36,75 milioni di euro.
    A partire dall’avvio del programma, ENI ha acquistato un totale di circa 181,62 milioni di azioni, pari al 5,09% del capitale, per un controvalore complessivo di 2,2 miliardi di euro.
    A seguito degli acquisti effettuati fino al 14 novembre 2022, considerando le azioni proprie già in portafoglio e l’annullamento di 34.106.871 azioni proprie deliberato dall’assemblea di ENI dell’11 maggio 2022, il Cane a sei zampe detiene 212.168.483 azioni proprie pari al 5,94% del capitale.
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    Mazzoncini (A2A), Ebitda 2023 atteso non inferiore a 1,6 miliardi
    Per il 2023 A2A stima un Ebitda non inferiore a 1,6 miliardi di euro. "Abbiamo una serie di impianti nuovi che entrano in servizio - ha detto l'AD Renato Mazzoncini nel corso della presentazione dell'aggiornamento del piano decennale -.
    C'è l'effetto della acquisizioni, tutto questo vale circa 120 milioni da sommare agli 1,45-1,5 miliardi previsti", ha aggiunto.
    ---
    Mutui under 36 tasso fisso, finanziamenti sbloccati a dicembre
    Con un emendamento al Decreto Aiuti-ter il governo ha cambiato il meccanismo che regola i mutui fissi al 100% destinati agli Under 36 che, a causa dell’aumento dei tassi di interesse, negli ultimi mesi sono scomparsi dal mercato. Ma cosa cambia in concreto? Con le nuove regole, almeno sulla carta, le banche potranno tornare a erogare questo tipo di finanziamenti e i giovani potrebbero accedere a tassi migliori e rate più basse di almeno 100 euro rispetto ai mutui attuali*, ma il tempo è pochissimo, tutto scadrà il 31 dicembre 2022 sottolinea Facile.it che ha fatto alcune simulazioni.
    "È positivo che il governo sia intervenuto; grazie alle nuove regole, in linea teorica, viene dato agli istituti di credito un margine più ampio per tornare a proporre questo genere di finanziamenti, ma il tempo è davvero pochissimo visto che il provvedimento sarà valido solo per coloro che sottoscriveranno la richiesta di accesso al Fondo Garanzia Prima Casa tra l'1 e il 31 dicembre 2022", spiega Ivano Cresto, managing director prodotti di finanziamento di Facile.it.
    La finestra temporale potrebbe essere troppo breve per avere un impatto significativo sul mercato. Sebbene alcune banche stiano già valutando la possibilità di tornare a proporre questi prodotti, non è detto che tutte lo faranno e, in ogni caso, anche dal punto di vista della domanda da parte degli aspiranti mutuatari, i tempi per fruire dell’opportunità sono strettissimi. "Speriamo» - continua Cresto - che possa essere il primo passo per un intervento più ampio che porti ad estendere le agevolazioni dedicate ai giovani anche per il prossimo anno".
    In attesa di vedere nel concreto cosa verrà rinnovato con la manovra fiscale, se l’esecutivo non interverrà, a partire dal 1° gennaio 2023, non solo il nuovo meccanismo non sarà più in vigore, ma il Fondo di garanzia prima casa Consap passerà dall’attuale 80% al 50% e ciò potrebbe determinare la fine per tutti i mutui agevolati dedicati agli Under 36, sia quelli a tasso fisso, sia quelli a tasso variabile.

    Come funziona il nuovo meccanismo
    Il meccanismo in vigore per il mese di dicembre prevede, di fatto, un aumento del tasso massimo a cui potranno essere proposti i mutui fissi agevolati tramite Fondo Consap; oggi il tetto è stabilito trimestralmente da Banca d’Italia attraverso il cosiddetto TEGM (Tasso Effettivo Globale Medio) che, fino a fine anno, sarà pari a 3,20%.
    Con la nuova norma, invece, tenendo conto delle attuali condizioni di mercato, Facile.it ha stimato che la soglia massima salirebbe a 4,48%. Nel dettaglio, il valore è stato calcolato considerando che il meccanismo approvato prevede che il tasso soglia sia determinato dal TEGM (come detto pari a 3,20% fino a fine anno) maggiorato di una percentuale “extra” ottenuta come differenza tra l’IRS medio a 10 anni del mese precedente all’erogazione del mutuo (3,15% per il mese di ottobre) e l’IRS medio a 10 anni del trimestre in cui è stato definito il TEGM in vigore (quindi aprile-maggio-giugno, pari a 1,87%). Nel nostro caso, quindi: 3,20% + (3,15%-1,87%).
    Questo dovrebbe dare alle banche un margine più ampio per tornare a proporre agli Under 36 anche i mutui agevolati a tasso fisso al 100%.

    Mutui 100%: confronto tra tassi agevolati e non
    Secondo l’analisi del comparatore, oggi per un mutuo fisso al 100% senza agevolazione i tassi (TAEG) disponibili online partono dal 5,26%; se le banche volessero proporre mutui 100% agevolati applicando il tasso più alto possibile consentito dalle nuove norme (4,48% nella simulazione di Facile.it), i futuri giovani mutuatari avrebbero, per un finanziamento da 180.000 euro in 25 anni, una rata più bassa di circa 100 euro al mese rispetto a chi avesse sottoscritto il medesimo mutuo, ma con un tasso al 5,26%.
    Risparmio che potrebbe superare addirittura i 150 euro al mese se, invece, le banche dovessero applicare le stesse condizioni di spread in vigore 12 mesi fa, quando per i mutui al 100% agevolati e dedicati agli under 36 gli istituti di credito offrivano spread calmierati (nell’ordine dello 0,6%-0,7%, mentre oggi, per un finanziamento normale, sono intorno, se non addirittura superiori, all’1%).
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    Solutions Capital Management SIM, i conti dei primi nove mesi del 2022
    Solutions Capital Management SIM - società di intermediazione mobiliare quotata all’Euronext Growth Milan - ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, periodo chiuso con una perdita netta di 892mila euro, rispetto al rosso di 294mila euro contabilizzato negli stessi mesi dello scorso anno.
    Il margine di intermediazione è sceso da 2,66 milioni a 2,19 milioni di euro, in seguito alla riduzione delle commissione attive.
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    Piaggio, inaugurato nuovo stabilimento a Jakarta
    Si sviluppa su un’area di 55.000 mq e produrrà lo scooter Vespa per il mercato locale
    Il Gruppo Piaggio prosegue il proprio percorso di internazionalizzazione ed espansione strategica inaugurando il nuovo stabilimento produttivo a Jakarta, capitale dell’Indonesia, mercato di crescete rilevanza per il Gruppo. Sviluppato su di un’area edificabile di 55.000 metri quadri, il nuovo stabilimento sorge nel distretto di Cikarang, West Java.
    "Il nuovo stabilimento in Indonesia permette al Gruppo Piaggio di compiere un ulteriore balzo in avanti nel percorso strategico di internazionalizzazione avviato oltre un decennio fa, e che l’ha reso uno dei principali player, con un portafoglio di marchi unici, orgoglio dell’italianità nel mondo” - ha dichiarato Roberto Colaninno, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Piaggio -. "Le vendite del Gruppo Piaggio nel mercato indonesiano sono cresciute del 61% nel 2021 e cresceranno ancora nel prossimo futuro".
    Lo stabilimento è stato inaugurato oggi alla presenza delle autorità indonesiane, tra le quali il Ministro dell'Industria della Repubblica di Indonesia, Agus Gumiwang Kartasasmita, e dell'Ambasciatore italiano in Indonesia, S.E. Benedetto Latteri.
    Con circa 5 milioni di veicoli a due ruote venduti ogni anno e una popolazione di oltre 276 milioni di abitanti, l’Indonesia rappresenta il terzo mercato al mondo per scooter e moto dopo India e Cina, con prospettive di crescita oltre 6 milioni di veicoli venduti nei prossimi tre anni, in linea con le previsioni di crescita a doppia cifra di popolazione e pil pro-capite.
    Con il nuovo stabilimento di Jakarta, il Gruppo Piaggio può contare su otto poli industriali: tre in Italia a Pontedera, in provincia di Pisa, nel quale vengono prodotti i veicoli Piaggio, Vespa, il city truck Porter, e dove ha sede il dipartimento di eccellenza E-Mobility, che studia e sviluppa le tecnologie per la trazione elettrica, che ha già dato vita a Vespa Elettrica e allo scooter Piaggio 1;
    a Noale e Scorzè (Venezia), dove vengono prodotti le moto e gli scooter Aprilia; a Mandello del Lario (Lecco), casa di Moto Guzzi dal 1921, sito oggi oggetto di un importante progetto di riqualificazione conservativa a firma dell’archistar Greg Lynn]; uno in India, a Baramati; altri due in Asia Pacific (in Vietnam a Vinh Phuc e in Cina a Foshan), e a Boston, dove ha sede lo stabilimento di Piaggio Fast
    Forward, la società del Gruppo incentrata sulla robotica e mobilità del futuro, e che produce gita e gitamini, i droni terrestri con l’innovativa tecnologia follow-me.

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    Ita, avanti con la privatizzazione: «Lufthansa ancora interessata» (Corriere della Sera)
    Il governo italiano sarebbe alla ricerca di un socio capace di fornire prospettive di lungo periodo, sia sotto il profilo strategico che operativo e non solo un'iniezione di capitali, per ITA Airways.
    Secondo quanto riportato da Leonard Berberi per il Corriere della Sera, Giancarlo Giorgetti avrebbe inteso - affermando che "questa è un’operazione che mira a trovare un partner industriale solido e che garantisca un futuro certo per la compagnia" - che l'esecutivo Meloni va avanti nella cessione della maggioranza, ma anche tale cessione dovrà basarsi sul business plan.
    Dopo il passo indietro di MSC, al momento l'opzione più vicina a quanto desidera il governo è quella di Lufthansa. I tedeschi il 16 novembre sono entrati nella data room della compagnia italiana e hanno ribadito al governo italiano l’intenzione di rilanciare Ita a fronte di una vera privatizzazione. Secondo le indiscrezioni del quotidiano, si parlerebbe di un "65-70% nelle mani di Lufthansa e il 30-35% in quelle del Mef".
    Ancora in corsa ci sarebbe il fondo Certares, anche se con un ruolo secondario. Anche Air France-Klm sembra voler "promuovere rapporti più stretti con Ita, come parte del consorzio guidato da Certares e con Delta".
    Nel frattempo si stima che le casse del vettore si esauriranno entro il 2023 e l'azienda si sia ridotta di valore secondo le ultime valutazioni, a 450-500 milioni di euro.

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    A2A, i target finanziari al 2030
    Restano invariati gli obiettivi di investimento del primo piano decennale presentato a gennaio 2021
    Il consiglio di amministrazione di A2A ha approvato l’aggiornamento del piano strategico 2021-2030, che conferma economia circolare e transizione energetica come pilastri della strategia del gruppo.
    Inoltre, restano invariati gli obiettivi di investimento del primo piano decennale presentato a gennaio 2021, con una loro rimodulazione focalizzata sullo sviluppo nei business distintivi del mercato domestico prevalentemente attraverso crescita organica.
    In particolare, nel periodo del piano sono previsti investimenti per complessivi 16 miliardi di euro, di cui circa 5 miliardi per l'economia circolare e i restanti 11 miliardi per la transizione energetica.
    A questo proposito A2A ha segnalato che nei primi due anni del piano decennale sono stati realizzati investimenti infrastrutturali per l'Italia pari a 3,5 miliardi di euro.
    A2A ha segnalato che l’aggiornamento del piano strategico 2021-2030 prevede un EBITDA in crescita da 1,4 miliardi di euro del 2021 a 1,45-1,5 miliardi nel 2022 a 2,1 miliardi nel 2026 a 2,6 miliardi al 2030, in linea con il primo piano strategico annunciato ai mercati nel gennaio 2021. Il management ha puntualizzato che il 40% dell’EBITDA sia al 2026 che al 2030 è regolato o contrattualizzato, ossia caratterizzato da bassa volatilità.
    L’utile netto ordinario mostra un trend di crescita coerente con l’andamento della marginalità operativa, passando da 0,4 miliardi di euro nel 2021 a 0,34-0,38 miliardi nel 2022 a 0,6 miliardi nel 2026 a 0,7 miliardi nel 2030 (con un tasso di crescita medio annuo nel periodo 2021-2030 pari a 6%), corrispondente a un utile per azione di 0,22 euro per azione al 2030 (0,13 euro per azione nel 2021).
    Secondo A2A la crescita della marginalità operativa consentirà di generare un solido flusso di cassa da impiegare per il finanziamento degli investimenti. In particolare, nel periodo 2023-2026 A2A si attende un Flusso di cassa operativo cumulato pari a 6,2 miliardi di euro finalizzato a sostenere investimenti di mantenimento per 2 miliardi di euro e di sviluppo per 3,8 miliardi; il flusso di cassa residuo è quindi pari a 0,4 miliardi di euro. Nel periodo 2027-2030, il flusso di cassa operativo cumulato è stimato a 6,8 miliardi di euro e finanzierà investimenti di mantenimento per 1,7 miliardi di euro e di sviluppo per 4,7 miliardi; il flusso di cassa residuo è quindi pari a 0,4 miliardi di euro.
    A2A punta a mantenere una struttura del capitale coerente con un profilo di credito ad un solido investment grade. Il rapporto FFO/Net Debt è in crescita dal 20% previsto nel 2022 fino a raggiungere un livello superiore al 23% a partire dal 2025.
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    Mondadori, esercitata l'opzione di vendita per attività relative a Grazia e Icon
    Mondadori (ndr: editore, tra gli altri, anche di SoldiOnline.it) ha comunicato che la controllata Mondadori Media ha esercitato l’opzione di vendita e ha sottoscritto con Reworld Media il contratto di compravendita delle attività editoriali cartacee e digitali delle testate Grazia e Icon nonché del relativo network internazionale.
    Il corrispettivo della transazione è pari a 8,5 milioni di euro, di cui 2 milioni di euro in forma di earn-out condizionato al conseguimento di determinati risultati economici nel 2023 da parte delle attività cedute. Il prezzo - che sarà corrisposto per cassa al closing - è stato definito sulla base di un Enterprise Value pari a 11 milioni di euro (incluso earn-out).
    Il perfezionamento dell’operazione si articolerà attraverso il conferimento da parte di Mondadori Media del ramo di azienda relativo alle attività oggetto di cessione a una società di nuova costituzione e la successiva cessione a Reworld Media del 100% del capitale della società conferitaria.
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    Brillante il listino americano
    investitori in attesa dei verbali della Federal Reserve in pubblicazione stasera
    Chiude al rialzo la borsa di Wall Street con gli investitori in attesa dei verbali della Federal Reserve in pubblicazione stasera, mentre sullo sfondo continua a preoccupare l'aumento dei casi di Covid-19 in Cina che ha spinto le autorità a rafforzare le restrizioni. Questa settimana per gli Stati Uniti è quella del Ringraziamento e vedrà la Borsa americana chiusa domani, giovedì 24 novembre e metà giornata venerdì.
    Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones mostra una plusvalenza dell'1,18%; sulla stessa linea, l'S&P-500 termina la giornata in aumento dell'1,36%.
    In denaro il Nasdaq 100 (+1,48%); sulla stessa tendenza, buona la prestazione dell'S&P 100 (+1,34%).
    Andamento negativo negli States su tutti i comparti dell'S&P 500.
    Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Intel (+3,04%), Salesforce, (+3,04%), Walgreens Boots Alliance, (+2,96%) e Dow, (+2,79%).
    I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Walt Disney, che ha archiviato la seduta a -1,40%.
    Tra i protagonisti del Nasdaq 100, Analog Devices (+5,77%), Nvidia (+4,71%), Intuit (+4,59%) e Charter Communications, (+4,49%).
    Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Dollar Tree,, che ha terminato le contrattazioni a -7,79%.
    Scende Zoom Video Communications,, con un ribasso del 3,87%.
    Scivola JD.com, con un netto svantaggio dell'1,79%.
    In rosso Lucid Group,, che evidenzia un deciso ribasso dell'1,75%.
    Tra le grandezze macroeconomiche più importanti dei mercati statunitensi:

    Mercoledì 23/11/2022
    14:30 USA: Ordini beni durevoli, mensile (atteso 0,4%; preced. 0,4%)
    14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 225K unità; preced. 222K unità)
    15:45 USA: PMI composito (preced. 48,2 punti)
    15:45 USA: PMI manifatturiero (atteso 50 punti; preced. 50,4 punti)
    15:45 USA: PMI servizi (preced. 47,8 punti)
    16:00 USA: Fiducia consumatori Università Michigan (atteso 55 punti; preced. 54,7 punti)
    16:00 USA: Vendita case nuove, mensile (preced. -10,9%).

    Dow Jones
    34,098.10
    +1.18%
    +397.82
    S&P 500
    4,003.58
    +1.36%
    +53.64
    Nasdaq
    11,174.41
    +1.36%
    +149.90
    Russell
    1,860.44
    +1.16%
    +21.30
    VIX
    21.29
    -4.79%
    -1.07

    Ocugen Inc
    $1.55
    0.64%
    -0.010 Today
    After Hours:
    $1.54
    (0.65%
    )-0.0100
    Closed: Nov 22, 7:46:19 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Novavax Inc
    $16.92
    10.71%
    -2.03 Today
    After Hours:
    $17.00
    (0.47%)+0.080
    Closed: Nov 22, 7:59:45 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Sorrento Therapeutics Inc
    $1.38
    2.13%
    -0.030 Today
    After Hours:
    $1.38
    (0.00%)0.00
    Closed: Nov 22, 7:51:55 PM UTC-5 · USD · NASDAQ · Disclaimer

    Edited by dalessandrofree ¥ - 23/11/2022, 17:27
     
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